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Autore: Depeep    09/02/2014    3 recensioni
Piccola (chissà) raccolta di flashfics, raffiguranti momenti della vita di Ib e Garry prima, durante e dopo l'avventura nella galleria di Guertena. Chiamateli retroscena o semplici fotografie, spero che vi piacciano!
#1: Trilogia completa - E nonostante la conversazione fosse finita lì, Garry decise di aver trovato un altro, ennesimo, motivo per detestare quel luogo maledetto.
#2: Senso dell'orientamento - Solo che non ci trovava niente di comico, in quella situazione.
#3: Quel bar di periferia - A quelle parole, per poco al ragazzo non andò di traverso la cioccolata che qualche istante prima aveva preso a sorseggiare.
#4: Corda rossa - In risposta Ib annuì leggermente, ma con gli occhi aveva già preso a vagare altrove, in cerca di qualcosa di sconosciuto che in cuor suo sperava di non trovare.
Recensioni sempre ben accette!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garry, Ib, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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#4: Corda rossa

Quelle casette stilizzate, quei fiori appena abbozzati, quella strada rosa colorata in modo irregolare... ogni cosa somigliava a quei disegni che spesso la bambina si dilettava a tracciare nel tempo libero sui tanti album che il padre le regalava. Si ricordava così bene, Ib, dei magici mondi che riusciva a creare semplicemente muovendo un pastello sul foglio, luoghi misteriosi e inaccessibili se non a lei, che sognava così tante volte chissà quali fantastiche avventure in quei posti meravigliosi.
E ora, poteva davvero dire di trovarsi in uno dei suoi disegni - sebbene in realtà suo non fosse, e il pensiero della persona a cui sarebbe appartenuto le avesse messo addosso una parvenza di tristezza - e, per quanta nostalgia la cosa le provocò, la bambina non riuscì a scrollarsi di dosso anche quel senso di inquietitudine che era improvvisamente sopraggiunto, lasciandola con la vaga impressione di essere finita in una grande trappola variopinta. Alzò gli occhi verso Garry, assorto in chissà quali riflessioni, e d'istinto strinse un lembo della sua giacca, per farsi forza. Il ragazzo notò quel gesto e le rivolse un sorriso nervoso, borbottando qualcosa sul penetrante odore di cera che aleggiava tutt'intorno. In risposta Ib annuì leggermente, ma con gli occhi aveva già preso a vagare altrove, in cerca di qualcosa di sconosciuto che in cuor suo sperava di non trovare. La sua attenzione fu attirata da una corda rossa che pendeva da un soffitto che lei non riusciva a scorgere, ma fu solo dopo qualche secondo che Ib si capacitò di cosa fosse appeso alla sua estremità. 
Sentì il cuore rimbombarle nelle orecchie per un attimo, per poi venire afferrata senza troppi complimenti da un senso di smarrimento, di confusione, ma anche di paura, di quella paura irrazionale che veniva a trovarla nelle notti insonni e la immobilizzava suggerendole la presenza di chissà quale entità alle sue spalle; si ritrovò bloccata a fissare, gli occhi spalancati, quel qualcosa che aspettava fin dall'inizio tutte quelle attenzioni. O meglio, quel qualcuno.
Appesa per un piede, a testa in giù, vi era una ragazzina che ricambiava il suo sguardo. Era graziosa e minuta; la lunga chioma castana penzolava nel vuoto, sul viso niveo era dipinta un'espressione gelida, ma i suoi grandi occhi cremisi erano puntati indubbiamente su di lei.
Fu tremendo, per Ib. Non tanto la posa e lo sguardo così innaturali - aveva finito per abituarsi a certe stranezze - ma il fatto che ad esibirli, sospesa tra quei ghirigori, vi fosse una bambina identica in tutto e per tutto a lei. La sua copia esatta. 
Deglutì a vuoto, senza smettere di fissare quegli occhi così simili ai suoi. - Garry... - mormorò poi istintivamente, e quando il ragazzo si voltò incerto verso di lei, Ib puntò macchinalmente il dito in direzione della corda rossa. Credeva che il ragazzo sarebbe riuscito a fugare quella spiacevole sensazione, facendo qualche commento sarcastico in barba alla paura che anche lui sicuramente avrebbe provato. Pensava che quella visione non sarebbe stata più tanto spaventosa, che quello sguardo di ghiaccio - il suo sguardo di ghiaccio - avrebbe smesso di incuterle timore, se fossero stati in due a sostenerlo. Sperava che Garry le infondesse coraggio, come aveva sempre fatto.
- Cosa hai visto, Ib? Non mi pare che ci sia niente, lassù.
Ib non capì più nulla. Restò con gli occhi immobili in quelli della ragazzina appesa, forse era scoraggiata, non lo sapeva.
- Ehm... ehi, Ib...
Iniziò a desiderare, forse involontariamente, che almeno quella cosa iniziasse a fare un qualsiasi movimento.
- Ehi, Ib, mi ascolti?
Che magari iniziasse a parlare o addirittura la portasse con sé, in un qualche modo, perché quello sfiancante gioco di sguardi al quale si era ormai assuefatta le impediva di chiedersi di cosa avesse paura davvero. 
- Ib!
D'un tratto, la bambina si ritrovò la visuale coperta da Garry, che le si era parato davanti con urgenza. Ib batté un paio di volte le palpebre, prima di riprendere a guardare il ragazzo, che, alto com'era, aveva lasciato il cielo dietro di sé. - C'è qualcosa che non riesco a vedere? - chiese lui a bassa voce, mostrando un sorriso gentile, ma non ricevette risposta - Anch'io sono stato nella tua stessa situazione... posso comprendere come ti senti.
Garry era stato nella sua stessa situazione? Ib non capiva quando fosse accaduto, ma in fondo non le importava granché. Non aveva più davanti gli occhi quell'inquietante figura, ed era per merito del ragazzo. Sorrise, quasi senza accorgersene.
- Non mi importa di sapere cos'è. Se ti impaurisce tanto, ti impedirò di guardarlo, qualsiasi cosa sia. Quindi - il ragazzo si chinò appena su di lei, strizzandole l'occhio - continua a sorridere! Quell'espressione sconvolta non si addice di certo a una bambina graziosa come te!
E Ib rimase davvero con quel sorriso spontaneo che Garry era riuscito a farle nascere non sapendo nemmeno cosa la preoccupasse tanto, sentendosi improvvisamente più leggera. In un istante quel terrore paralizzante sembrò essersi dissolto, nemmeno quell'immagine persistente le faceva più tanta paura. - Certo. - replicò poi la bambina, un tono tranquillo - Tanto ormai non mi spaventa più!
Ripresero a camminare, e Ib quasi dimenticò quello che era successo poco prima, presa com'era ad ascoltare i buffi discorsi che l'amico tirava fuori per mantenerla allegra. E quando, diversi passi dopo, si ritrovò innanzi a un'altra copia di se stessa - stavolta appesa per un braccio - quasi sorrise, come se ricaricata di un nuovo coraggio. Come se la presenza di Garry, accanto a lei, bastasse per non farle temere più nulla.


Note: I'm back - oh, io e il mio poliglottismo della domenica (ed è proprio domenica lol). Vabbè, basta. Niente, che posso dirvi, ultimamente sforno roba lunga. Se lo scorso episodio non sapevo dirvi se fosse una flash o una shot, beh, sono certa al 99,9999... - periodico insomma - % che questa sia una one-shot. E sapete perché è così lunga? Perché è una dannatissima introspettiva. Ah, odio scrivere introspettive come amo leggerle, è un dato di fatto. Mi sono cimentata un sacco di volte nello scrivere introspettive, sempre con risultato pessimo. Questa non farà eccezione... che poi, questo scritto in sé non c'entra proprio una bega con il resto della raccolta, tutta roba leggera e ironica, qua pesantezza, angoscia, (pessima) introspezione e un happy ending campato per aria. Boh, magari mi salvo la schiena se dico che ho messo "Generale" tra i generi, e magari promettendovi qualche lavoro simile a questo - fatto meglio speriamo - in futuro, sempre in questa raccolta.
Tutti ad aspettare trepidanti questo beneamato POV di Ib! Alla fine ho fatto cagare, vero? Dai che mi piacciono i pomodori! In realtà ammetto che il risultato non mi fa poi così schifo, ma ho come l'impressione che manchi qualcosa... ma cosa, di preciso, non lo so. Comunque, dal momento che per questa flashot - oh che gioco di parole brillante - ho più spiegazioni da darvi rispetto alle altre, statemi a sentire. Cioè, leggete, insomma...
Il momento del gioco descritto l'avete inquadrato tutti, immagino... siamo nello Sketchbook di Mary, ovvero quella zona interamente disegnata in pastelli a cera con il tratto di un bambino. Il luogo pre-epilogo, insomma, nonché uno di quelli che, nel gioco, mi ha messo più i brividi. Sarà proprio per quella sensazione di "adesso succede qualcosa di grosso", per quella musica disturbante - magari solo io la trovo così - con quello scampanellio che si ripete in sottofondo, per Mary che si aggira allegramente con un coltello... o, semplicemente, per le due "Ib impiccate" che puoi trovarci lì dentro (e che Garry non può vedere), e su cui ho costruito il capitolo. Parliamone, la prima volta che le ho viste mi era venuto un infarto! C'è da dire che non sempre le puoi trovare, a volte puoi vederne solo una, a seconda di determinate azioni che fai nel corso del gioco. Bene, nella mia prima partita c'erano entrambe. In quel periodo poi ero fissata con le figure dei doppelg
änger, quindi immaginatevi xD quella volta sbloccai Memory's Crannies, il mio primo finale, e il vedere che con Promise of Reunion spuntava solo quella appesa per il braccio - sotto il campo di farfalle - e con Forgotten Portrait solo quella appesa per il piede - quella che più mi inquieta, nel quadrato centrale - intuii che fossero una sorta di indicatore del finale che avresti beccato. Solo in seguito ho scoperto che erano legate a precise azioni! In particolare, l'Ib a testa in giù compare se rompi tutte le teste di manichino nella stanza della "Donna senza ombrello", mentre quella appesa per il braccio se nella sala del nascondino hai trovato il "quadro sinistro" che, nemmeno a dirlo, rappresenta proprio un'Ib appesa. Insomma, tutto questo discorso solamente per chiarire la situazione descritta.
Il fatto che Ib si sia scioccata così tanto nel vedere quella sua copia a testa in giù è riflesso del mio stato d'animo nel vedermi spuntare quella "cosa" una volta arrivata in quel punto. A parte che è estremamente nonsense (ed è qui che sta il creepy, in una cosa talmente nonsense da metterti i brividi), sebbene la figura dell'uomo appeso ce la propinano fino alla nausea in questo gioco, ma dico io, ma se vedeste un tizio identico a voi (un doppelg
änger, mi piace usare questa parola) impiccato per un piede a fissarvi non fuggireste dal terrore? Immaginatevi la piccola Ib, che ha solo nove anni! Vero è anche che secondo l'idea comune ha anche la sua buona dose di sangue freddo (più di Garry almeno, che per un nonnulla si abbandona a randomici "Eeek!"), però che rimanga del tutto impassibile di fronte a quella cosa mi pare pure un po' strano xD e poi come ho scritto nella storia le fa proprio paura il fatto che ci sia... lei appesa, e quindi l'espressione e la posizione della sono tutti elementi secondari che finiscono comunque per spaventare Ib, perché diciamocelo, non è normale quello che vede! La sua doppelgänger la fissa in maniera inquietante, Ib rimane dapprima sconvolta e poi imbambolata pure lei a guardare la sua copia, perdendo il senso della realtà e non capendo nemmeno di cosa ha paura di preciso. Quante volte mi è capitato che dopo un film/racconto particolarmente indigesto sia rimasta sveglia la notte per la paura, fissando un punto a caso e non distogliendo lo sguardo? Solo che mi pare di non aver espresso appieno le sensazioni di Ib, non almeno come volevo io. E poi niente, anche se Garry non può vedere l'Ib impiccata capisce che la bambina è estremamente turbata e intuisce la situazione. In realtà non dice nulla che possa far passare la paura a Ib... semplicemente lei si risveglia dalla sua trance, apprezza lo sforzo di Garry e capisce che su di lui può fare sempre affidamento. E quando vede l'altra sé impiccata, beh, se ne frega, ecco. Per quest'ultima scena, credo di essere andata un po' troppo veloce... ma è anche vero che la situazione fosse già chiara: di descrivere il posto non avevo bisogno, non serviva descrivere di nuovo l'altra Ib perché già ho alimentato la tensione con quella precedente e i sentimenti della bambina, che a fianco di Garry non teme nulla, non ho sentito la necessità di approfondirli più di tanto. 
Quando Garry dice che anche a lui è successa una cosa simile mi riferisco ovviamente alla stanza dei coniglietti/bambole, ovvero quella che secondo la visione di Ib è piena di teneri coniglietti e secondo quella di Garry pullula di bambole disturbanti. Con molta probabilità è la visione di Garry quella che corrisponde alla realtà, ma solo lui può vedere quella stanza com'è davvero... e chi conosce come va il gioco sa per certo che quelle bambole causeranno non pochi problemi al ragazzo. So che in realtà Garry non sa che Ib vede coniglietti e quindi inizia a preoccuparsi dei bizzarri gusti della bambina... ma qui come vedete sembra sapere bene che in realtà Ib è stata ingannata. Prendetela come una licenza poetica (involontaria, 'cidenti), non picchiatemi troppo forte ^^'
Via, ho finito. Stavolta ho scritto un papiro orribilmente lungo, perdonatemi! Sentivo il bisogno di spiegarvi tutto, per evitare di farvi storcere il naso ancora di più... spero che abbiate apprezzato almeno un pochino, in caso comunque fatemi sapere con una recensione! Ne approfitto per ringraziare chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate, chi ha recensito (vi amo!) e chi semplicemente letto.
Alla prossima!
  
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