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Autore: Irizar Elwell    11/02/2014    1 recensioni
Christine, per gli amici Chris, una normalissima ragazza di 17 anni, si trasferisce a Dallas da sua sorella maggiore Sam, incinta di 6 mesi lasciando la sua adorata Shelbyville, il suo storico ragazzo Ben e la sua migliore amica di sempre Megan. Arrivata a Dallas incontrerà non poche difficoltà per farsi spazio fra i pregiudizi dei ragazzi della nuova città, dove incontrerà anche dei nuovi amici. Tutto sembra procede più o meno in modo abbastanza normale, ma la conoscenza di uno strano ragazzo dai profondi occhi grigi e i misteriosi fenomeni che ruotano attorno a lui sconvolgeranno del tutto la sua esistenza
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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“Chris, mi ascolti? Sto parlando con te!”

Sam mi sventola una mano davanti al viso tenendo Michelle stretta al so petto con l'altro braccio. Finalmente dorme, permettendo ad una leggera e rilassante quiete di entrare silenziosa e timorosa in casa.

“cosa? Cosa c'è?”

chiedo distratta scrutandola attentamente.

“ti ho chiesto se Nigel sta bene, è passata la sua malattia?”

Annuisco arrossendo leggermente.

In realtà non vedo e non sento Nigel da quasi una settimana. Non so quali siano le sue condizioni, ma Devora, prima di lasciare la sua casa, mi ha promesso che si sarebbe presa cura di lui.

In questi giorni la tentazione di vederlo e parlarci è stata fortissima, volevo sentire il suo odore, accarezzare i suoi capelli e perdermi in quei occhi grigi che tanto amo, ma sapevo che lui aveva bisogno di tempo. Di tempo per riflettere e star da solo con se stesso. Da una parte lo comprendo, dopo tutto quello che è successo nell'ultimo periodo è comprensibile, ma diciamo che la mia parte ancora un po' bambina è leggermente arrabbiata con lui per non essersi fatto minimamente sentire. In fondo, ora che le cose tra noi stanno “così” non ho diritto di sapere? Insomma, dovrebbe essere normale farsi sentire ogni tanto no? Lo fanno tutti i ragazzi, uno squillo, una lettera, un piccione viaggiatore, un Lu Sì o anche solo un SMS poteva mandarlo no?

Sorrido, Nigel non è come tutti gli altri ragazzi. Non è tipo da lettere, da chiamate o da Lu Sì, se di mezzi di comunicazione si può parlare. Ora che ci penso, non credo nemmeno che lui abbia un cellulare. Mi rendo conto, meravigliandomene ogni volta, che conosco così poco questo strano ragazzo che mi ha rapito il cuore.

“perchè sorridi?”

domanda curiosa mia sorella avvicinandosi di più al mio viso.

Faccio spallucce e mi volto a guardare fuori dalla finestra. La pioggia cade incessantemente da giorni. Dicembre è arrivato, il mio compleanno è arrivato.

“è successo qualcosa tra te e Nigel?”

dovrei risponderle, ma ho la testa da tutt'altra parte. Naviga su acque sconosciute ormai, così lontane da quelle della mia realtà, del mio mondo, della mia casa. Credo di essermi smarrita in quei occhi grigi, è come se ogni giorno che passa dal nostro primo incontro mi allontani sempre più dalla vecchia e allegra Chris di Shelbyville.


“dici che oggi verrà?”

“a chi ti riferisci?”

“al bel e tenebroso Nigel... a chi altrimenti?”

Paul mi guarda torvo, come se fosse scontato per me parlare solo e sempre di Nigel.

“non so Paul, forse sì, forse no”

rispondo guardando dritta davanti a me l'ordinario scenario che ci accompagna tutte le mattine a scuola.

“sei strana sai? Prima non facevi altro che parlare di lui. Ti lamentavi continuamente dei suoi sbalzi d'umore, delle sue azioni... ora sembra quasi che non ti interessi”

mi guarda serio fermandosi.

“perchè parlarne Paul? Tornerà quando sarà pronto, dopo tutto quello che ha passato, anche io mi prenderei del tempo per me stessa, non credi? Come biasimarlo?”

“hai ragione, ma non ti preoccupa nemmeno un po'? La vecchia Chris sarebbe corsa da lui per impicciarsi, invece tu sembri quasi evitare l'argomento. È successo qualcosa?”

Alla sua domanda, istintivamente riprendo a camminare trattenendo per qualche secondo il respiro, guardando fissa davanti a me.

Paul mi strattona per la manica della giacca, esponendola alla pioggia.

“è successo qualcosa che non mi hai detto? È così?”

Lo guardo sospirando. Libero il mio braccio dalla sua presa e rispondo impassibile.

“ci siamo baciati”

la sua espressione muta in un nano secondo da seria e dura a sgomenta.

“cioè, non è la prima volta che succede, giusto? Perché ora sembra diverso?”

riprendo a camminare senza rispondere e lui accelera qualche passo per raggiungermi.

“oddio Chris, questa volta è una cosa seria? Nel senso seria, seria?”

è proprio a questa domanda che mi rifiuto di trovare risposta. Non lo so nemmeno io in verità cos'era quel bacio. Non so se ci siamo lasciati trasportare dal momento, se è stato voluto o altro. Non saperlo mi fa impazzire, non volerlo sapere mi rende stabile e per come stanno le cose ora, penso che non dare di matto sia la decisione più saggia.

Arriviamo a scuola in silenzio. Anche se le domande di Paul hanno risvegliato una certa agitazione in me, l'ansia che in questi giorni ho cercato di sopire si sta lentamente risvegliando.

“sul filo del rasoio come sempre voi due! La campanella sta per suonare!”

ci sgrida Mandy aspettandoci al cancello come tutti i giorni.

Paul sorride grattandosi il capo con fare imbarazzato. Assieme ci avviamo verso l'atrio, facendosi spazio tra la calca di studenti.

“Ah, Chris, grazie per gli appunti di biologia! Erano perfetti!”

Jake e Ted ci salutano radiosi, ed il biondino mi porge i miei quaderni.

“figurati, ma la prossima volta cerca di non addormentarti a lezione”

dico facendo la seria, ricalcando a false righe il tono a volte perentorio di Mandy.

Ridiamo tutti assieme.

“guardate chi è tornato!”

esclama Ted puntando il dito nella direzione opposta alla mia.

Mi volto incuriosita, mentre un brivido mi attraversa la schiena deciso ed efficace. È lui. Lo sento. E non appena lo vedo farsi spazio tra la folla il mio cuore inizia a battere forte. Troppo forte. no. Non sono pronta ad affrontarlo. Il tempo sembra quasi fermarsi mentre lui avanza con l'espressione cupa e seria. Il suo sguardo incrocia il mio. Mi manca l'aria e tutto inizia a girare vorticosamente.

Gli appunti che mi ha restituito Jake mi cadono di mano, il tonfo provocato dal contatto col suolo sembra un violento boato.

“Chris, tutto ok?”

sento la voce di Paul ovattata. Poi improvvisamente ripiombo nell'atmosfera reale.

“m-mi sono scivolati, ho delle mani di ricotta”

dico ridendo nervosamente per poi chinarmi a raccoglierli. È una mia impressione, ma sento i suoi passi farsi sempre più vicini, come se ci fosse solo lui qui.

“vado a lezione ragazzi, a dopo!”

dico velocemente scappando via.

Entro nell'aula di storia richiudendo subito la porta alle mie spalle. Non sono pronta. Non sono minimamente pronta a rivederlo. Mi ero illusa di poter tenere a freno le mie emozioni, ma non è così. Non capisco perché sto reagendo in questo modo. Ho affrontato tutto il resto in modo abbastanza lucido, in modo razionale, ma adesso mi sembra quasi di impazzire. Ho paura.

“non sei esattamente un maestro nella fuga!”

scatto indietro non appena la porta si apre.

“Mandy! Dio, mi hai spaventata!”

sospiro profondamente portandomi istintivamente una mano al petto.

“non pensavo di essere così orribile Chris!”

ridacchia leggermente avvicinandosi a me.

“non intendevo questo!”

dico lasciandomi scivolare contro il muro dell'aula.

Anche lei si china avvicinandosi a me con un sorriso confortante.

“lo so Chris. Si può sapere che ti prende? L'ho notato che c'è qualcosa che non va”

come faccio a dirle cosa c'è che non va se non lo so nemmeno io?

“ascoltami, io non so cosa sta succedendo in questo periodo tra te e Nigel, anzi, non so cosa succede tra te e lui da quando vi siete incontrati. Siete così enigmatici assieme, ma non me ne sono mai curata, perché eri sempre tu Chris. All'inizio ero preoccupata per te, Nigel non mi ha fatto nulla in particolare, ma ho sempre pensato che è il tipo da cui stare alla larga, per evitare problemi”

Mi afferra la mano ed io riesco finalmente ad alzare lo sguardo e guardarla attraverso le enormi lenti dei suoi occhiali.

“passavano i giorni e continuavo a vedere la mia amica serena, a volte triste, a volte isterica, ma sempre serena. Ultimamente, vedo la mia amica triste e pensierosa. Non vedo più quel sorriso dolce e gentile che al Sunshine mi ha dato coraggio, non vedo quei occhi luminosi e sereni di quella Chris che va male in matematica. Sei cambiata tanto in questi mesi e sono fiera di te, così come lo sono tutti gli altri, ma a volte mi chiedo se non è troppo”

“troppo? Troppo cosa?”

“non è troppo tenersi tutto dentro Chris? Io sono tua amica, sono qui per te! Non voglio sapere nulla di più di quel che vorrai dirmi, ma io sono qui!”

“Mandy, io... non so che dire...”

riesco a sussurrare con voce rotta. Davvero Mandy ha visto tutto questo in me? Forse l'ho data per scontato per il suo modo di fare, ho sempre pensato che la sua vita fosse lo studio. Lo studio e nient'altro.

“dimmi cosa vuoi fare una volta uscite da qui, non possiamo rimanere chiuse qui dentro tutta la giornata, non credi?”

“vorrei evitare di incontrarlo Mandy, non me la sento”

Annuisce alzandosi in piedi per poi tendermi la mano.

“Andiamo allora!”

esclama raggiante.

Mi alzo in piedi anche io stringendo forte la sua mano per poi abbracciarla.

“grazie”

sussurro al suo orecchio per poi sciogliere l'abbraccio ed assieme ci incamminiamo verso l'aula della prima lezione: letteratura inglese.

Almeno per le prossime due ore posso dire di essere al sicuro. Al sicuro da cosa poi?

Non voglio vedere il ragazzo di cui sono follemente innamorata, perché? Perché ho così tanta paura? Dovrei aver razionalizzato tutto no? Sono passati dei giorni da quel che è successo, dovrei essere in grado di comportarmi in modo razionale, no?


“prendi la palla!”

le ore di letteratura sono passate troppo velocemente. Davvero troppo velocemente. Eccomi all'ora di ginnastica, quella che odio di più. Quella dove è possibile incontrare Nigel.

“Harries, la palla maledizione!”

urla Lucy alle mie spalle, una delle giocatrici di palla a volo della scuola. La detesto.

“scusa Lucy”

dico senza curarmene troppo sedendomi in panchina.

“Harries, perdente!”

canzonano Kelly e Sophie passandomi davanti.

Invidio Mandy, perché lei è esonerata dalle attività fisiche ed io no? Mi chiedo per poi rispondermi da sola. Semplice! Mandy frequenta delle lezioni speciali di matematica, chimica e scienze che guarda caso coincidono con quelle di ginnastica.

“oh, ragazze guardate! È tornato Nigel!”

urla qualcuna attirando l'attenzione di tutte. Merda! Devo andare via di qui, prima che mi veda.

“Attenzione!”

urla un'altra ragazza prima che una palla mi colpisca la nuca.

“ops!”

è Marta. Ci si mette anche lei? Pensavo che ci fosse ancora un po' di tregua dopo la faccenda del bosco.

“scusa Harries! Ti sei fatta male? Dovremmo andare in infermeria, che ne pensi?”

dice afferrandomi saldamente per il polso e trascinandomi letteralmente fuori giusto prima di vedere Nigel avvicinarsi a noi.

“non era necessario, non è stato così forte il colpo!”

dico accarezzandomi la testa una volta negli spogliatoi.

“la prossima volta mi impegnerò di più!”

dice sarcastica sedendosi su una panchina.

“dovresti ringraziarmi!”

dice guardandomi.

“ringraziarti? Per cosa?”

“Nigel stava quasi per raggiungerti! Ti ho vista stamattina, sei praticamente scappata! Ed io che credevo in un abbraccio romantico di prim'ordine!”

sbuffa infastidita.

“perchè non ci provi tu? È l'occasione perfetta, no?”

“non è divertente se tu non te la prendi, e da quel che ho capito, al momento non hai nessuna intenzione di prendertela”

“e tu che ne sai?”

sbuffa, sorridendo questa volta. Che strana ragazza.

“ascolta, non che tu mi sia particolarmente simpatica Harries, ma c'è qualcosa tra voi che non va, ed io in fondo non sono così stronza come tutti credono. Lo sa tutta la scuola ormai che tra voi c'è qualcosa, qualcosa di indefinibile ok, ma qualche tipo di legame mistico o roba del genere. Dovreste parlarne”

Incredibilmente mi limito ad annuire. Non ho nulla da dirle. Questa volta ha pienamente ragione.

“ora torno dalle altre, ma ti prego, non farmi fare ancora una cosa del genere. Devo mantenere una reputazione!”

sorride incoraggiante e va via.


Marta, Mandy, avete ragione, ma non ci riesco. Non riesco nemmeno a guardarlo. Come posso affrontare un qualcosa di ancor peggio?

Mi gira la testa. Perché ora? Perché deve accadere tutto ora? Perché provo questa strana sensazione?

Ho paura ce affrontandolo qualcosa possa cambiare. Ho paura che lui sia cambiato. Che io sia cambiata.

“Chris...”

alzo lo sguardo incuriosita. È lui. Che ci fa nello spogliatoio femminile?

Scatto in piedi allontanandomi il più velocemente possibile, ma lui è più veloce di me e nell'afferrarmi cadiamo entrambi.

“no...”

gemo cercando di divincolarmi. Ho battuto la guancia che ora duole, ma non importa. Voglio andare via da lui.

“ferma, sta calma”

dice poggiando una mano sulla mia spalla cercando di trattenermi.

“lasciami stare”

urlo liberandomi dalla sua presa.

Mi guarda intensamente ed io mi rannicchio, facendomi piccola senza muovermi di un centimetro.

Sto per esplodere, lo sento. Tutta la tensione accumulata preme per essere liberata.

Inizio a piangere mordendomi il labbro. Lui apre le braccia ed io mi fiondo sul suo petto piangendo senza ritegno.

“ho avuto paura di perderti! Non ce la faccio ad affrontare tutto questo, non ce la faccio ad essere così forte! È troppo per me”

singhiozzo affondando nel suo petto, stringendo la stoffa della sua maglietta fra le mie mani.

“sei stata brava piccola”

sussurra lui accarezzandomi i capelli, con quel tono di voce così basso e caldo.

Mi è mancato. Mi è mancato così tanto da aver paura di perderlo. Mi è mancato il suo tocco, il suo profumo, la sua voce...

non avevo razionalizzato nulla di quel che è successo. Mi son tenuta tutto dentro celando a me stessa i miei veri timori e le mie insicurezze, perché ero io a dovermi prendere cura i Nigel per una volta.

Le sue mani scivolano sul mio viso accarezzandomi le guance con fare delicato per poi portarmi al suo viso.

Mi bacia lievemente, senza lasciarmi possibilità di fuggire, ma forse in cuor mio è esattamente quello di cui avevo bisogno. Sento il sapore salato delle lacrime e il suo respiro diventare una cosa sola col mio. Mi stringe deciso, ed io non allento la presa.

“mi sei mancata Chris, non ti lascerò più sola, te lo prometto”

poggio la testa sul suo petto e mi fermo a sentire il battito del suo cuore. Che sensazione di pace.

Restiamo così per un po', senza parlare. Assaporando ognuno il tocco dell'altra. Vivendo il momento.


“ma...cosa? Harries!!!”

urla la signorina Newton, insegnante di ginnastica entrando nello spogliatoio assieme a tutte le ragazze della classe.

Istintivamente allontano violentemente Nigel da me spingendolo.

“pervertito!”

urlo portando le mani al petto.

Tutti, compreso lui mi guardano stupiti. Marta scoppia a ridere, mentre Kelly e Sophie come credo mezza classe esplodono di rabbia. La signorina Newton si porta una mano alla testa scuotendola. Credo di averne combinata un'altra delle mie.


“beccata nello spogliatoio femminile avvinghiata a Nigel? Cavolo Chris, tu si che sei una che sa sorprendere!”

esclama Jake beccandosi un pugno leggero da Paul.

Il perenne rossore che ha invaso le mie guance non accenna a diminuire, così come il sorrisino ebete. Mi sento in imbarazzo. Ora tutta la scuola lo sa.

“alla fine non hanno fatto nulla di male, si stavano solo abbracciando! Capirai che scandalo!”

commenta Pacey quasi indifferente alla faccenda.

“hai ripreso colorito, mi fa piacere!”

dice Mandy facendomi l'occhiolino. Annuisco sorridente sapendo esattamente a cosa si riferisce.


Dopo le ultime lezioni, torno a casa esausta. Che giornata! Che emozioni.

Sam mi saluta dalla cucina intenta a vedere un programma in tv. L'unica cosa che voglio al momento è il mio letto. Voglio dormire fino a domani mattina senza pensare a nulla.

Apro la porta della camera trovandovi Nigel.

“che ci fai qui?”

chiedo imbarazzata chiudendo la porta alle mie spalle.

“volevo vederti”

dice restando fermo vicino alla mia scrivania.

“ci siamo visti poche ore fa...”

incredibile di come il mio stato d'animo sia improvvisamente cambiato. Mi sento così stupida ed insicura, anche se è una cosa che al momento mi piace.

“lo so... volevo solo assicurarmi che tu stessi bene”

mi avvicino prendendogli una mano.

“devo solo assimilare tutto Nigel, ma sto bene!”

mi abbraccia guardandomi negli occhi. Ho l'impressione che la malinconia non se ne andrà mai via da lui. Fa parte del suo essere.

“sei stanca?”

annuisco appoggiando la testa sul suo petto e chiudo gli occhi.

Lui dal canto suo mi prende in braccio adagiandomi sul letto, poi si sdraia accanto a me.

“Chris, lo sai che quello che è successo con gli harab è solo l'inizio, vero?”

mi chiede accarezzandomi il braccio.

Annuisco consapevole. So che non è risolto nulla ancora. Ci siano ancora tante questioni in sospeso: gli harab, Gabriel, la sua missione...

“possiamo goderci questo momento sena pensare a cosa ci aspetta? Solo per un po' vorrei non dover pensare al futuro”

sussurro sospirando.

“riposa Chris, ti starò accanto”

chiudo gli occhi e assalita dalla stanchezza e dal sonno crollo.

So già che la mia vita non sarà semplice. Probabilmente sarò costretta ad affrontare situazioni ancora più pericolose di quelle già affrontate, ma devo imparare a diventare forte. A non cedere. Solo così posso restare accanto a Nigel e proteggere le persone a cui voglio bene. Ho fatto la mia scelta e devo prendermi le responsabilità delle conseguenze che questa scelta comporta. Devo imparare a fidarmi di pi dei miei amici, e anche di chi non lo è. Marta e Mandy mi hanno stupita. So che da ora in avanti posso parlare e sfogarmi senza aver paura di essere giudicata, so che non devo fermarmi alle apparenze, ma aspettarmi qualsiasi cosa negativa o positiva che sia dalle persone. Non mi aspettavo una nuova me, così diversa. Ho paura lo ammetto, ma chi non ha paura della propria vita, quando ha deciso di vivere?

   
 
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