Titolo:
Smile
Personaggi: Morgan/Linfan (M), Owain
Prompt: primo incontro + “Voglio
solo proteggere quel sorriso silenzioso.” (Soai
Calendula; Ceui)
Offeso. È profondamente offeso, ha deciso.
Queste sono le parole che, testardamente, Owain si
ripete mentre tutto impettito – cosa che su un bambino non può che risultare
estremamente buffa – avanza per il corridoio del castello. Lui capisce che
Lucina sia la prossima Eletta, davvero, e che in quanto sua cugina la vede
spesso per forza, ma… non capisce proprio!
«I nomi che invento non sono affatto ridicoli…»
borbotta, gonfiando le guance mentre si allontana dalla stanza dei giochi dove
ha lasciato Lucina. Sarà che è una femmina e quindi forse ha poco di eroico, ma
lo prende sempre in giro! Non giocherà più con lei almeno finché non si
scuserà, ecco!
Quando entra nella stanza dove ha deciso che inventerà
il nome più bello di sempre per la sua bellissima spada di legno – regalo dello
zio Chrom, lui si che capisce di cosa ha bisogno un
vero uomo! –, non si aspetta di trovarci Morgan. Il cugino, più piccolo di lui
e della sorella Lucina, non è esattamente il tipo di bambino con cui Owain riesce a giocare. Ci ha provato, eh, lui non esclude
nessuno perché non sarebbe affatto un comportamento da eroe della giustizia; però
Morgan si attacca ai libri (illustrati, anche se finge di impegnarsi nello
studio per imitare sua mamma) ed è sempre, sempre
con la zia: una volta si è persino nascosto dietro di lei quando lui gli ha
parlato, dai!
Owain non sa come prenderlo, ecco la verità. E quando
Morgan lo nota, seduto dov’è vicino alla finestra, l’espressione si fa un
pochino contrita e in un movimento istintivo il più piccolo sembra nascondersi
dietro il libro – che, se non erra, Owain riconosce
come quello sulle grandi avventure di capitan Viverna.
Oh. Almeno suo cugino ha buon gusto.
Anche per questo decide di tentare e avvicinarsi, mettendo su un sorriso
allegro di quelli che in fondo sono tipici di lui, sempre: «Morgan!» gli arriva
di fronte, mani sui fianchi e aria complice da marachella premeditata «Leggi?»
Il piccoletto lo guarda, ancora titubante e per un momento Owain
teme o che scoppi a piangere o che chiami la mamma; invece alla fine il cugino
abbassa appena il libro – ma resta ancora al sicuro dietro di esso – per mormorare
un timido: «Non lo so ancora leggere bene…»
La cosa bella dei bambini è che ad avvicinarsi nonostante le diversità
impiegano così poco da far invidia agli adulti; e così fa Owain:
gli si siede di fianco, lì a terra, e gli prende il libro di mano schiarendosi
la voce come le persone importanti.
«E capitan Viverna gridò “Suprema lama di luce che
fendi il tempo e lo spazioooooargh!”» imita una posa
eroica e con la coda dell’occhio spia la reazione del cugino; una piccola parte
di lui teme di essere deriso di nuovo e quando vede il sorriso timido ma
sincero di Morgan, capisce.
I sorrisi come quelli sono ciò che gli eroi vogliono proteggere – e lui
diventerà quel tipo di eroe.