CAPITOLO 4
Cavalcare
sotto la pioggia, credetemi, non è per nulla bello;
soprattutto se è quasi notte, e le ombre che iniziano ad
infittirsi rendono difficile seguire le tracce. Così, dopo
aver ripercorso a ritroso un pezzo di strada, che avevamo battuto per
arrivare al riparo, le orme si erano confuse nel fango prodotto dalla
terra bagnata.
Mi guardai intorno, passandomi una mano sul viso per togliere l’acqua in eccesso. Il mio pony nitrì spaventato per un improvvisa folata di vento, e io mi chinai sussurrandogli parole di conforto all’orecchio; quando sembrò più calmo ritornai a guardare intorno a me.
- Maledizione!- imprecai, vedendo sul lato destro del sentiero una serie di rami di pino spezzati.
Il pony aveva
abbandonato la strada, presumibilmente per trovare riparo
all’interno del fitto degli alberi. L’unica cosa
che potevo sperare, era che le briglie, o qualche altro finimento,
fossero rimaste aggrovigliate in un basso cespuglio, fermando la sua
marcia.
Ma così non fu.
Inoltrandomi nel
bosco, continuai a seguire le tracce; fortunatamente, le fronde mi
riparavano almeno in parte dalla pioggia, e le impronte degli zoccoli
risultavano ben visibili nel sottobosco. Dopo poco mi ritrovai
nuovamente all’aperto, più precisamente in riva ad
un fiume ingrossato per la pioggia. Doveva essere lo stesso, che
avevamo visto scorrere sotto il lungo ponte di pietra, che avevamo
percorso più a valle qualche ora prima.
Misi due dita in bocca, piegando la lingua, in modo tale da emettere un
lungo fischio modulato; nel frattempo facevo scorrere lo
sguardo lungo tutto il letto del fiume, ma del pony non c’era
traccia.
Spinsi il mio cavallo lungo l’ansa del torrente, attenta a
non avvicinarmi troppo, vista la corrente molto forte. Rinunciai a
fischiare per richiamare l’animale perduto; era inutile, il
rumore prodotto dall’acqua era troppo forte.
Stavo quasi per rinunciare, convinta che il cavallo fosse finito in
acqua e trascinato via, quando mi giunse un nitrito terrorizzato alle
orecchie; il vento, che tanto avevo odiato nella sua irruenza, adesso
mi stava aiutando, portando suoni attraverso l’aria, che
altrimenti non avrei udito.
Così mi diressi a sud; e lì, fra le rocce, con la
sella incastrata in mezzo ad un groviglio di tronchi, c’era
il pony scappato; nonostante fosse caduto nel fiume, come
malauguratamente avevo pensato, la fortuna era stata dalla sua.
Legai il mio cavallo all’albero più vicino, presi
la spessa corda appesa al bagaglio e mi avvicinai al fiume; mentre
stavo cercando un appiglio adeguato per legare la cima, dal folto del
bosco arrivarono Fili, Kili, Thorin e Dwalin.
- Harerin!-
esclamò Thorin, scendendo dal destriero e raggiungendomi
assieme agli altri.
- Aiutatemi ad assicurare questa cima, devo entrare nel fiume
e raggiungerlo- dissi, alzando la voce per farmi sentire sopra
l’ululato del vento e della pioggia.
- Harin sei impazzita?? Verrai trascinata via! -
esclamò Fili, guardando poi suo fratello, il quale
rincarò la dose
- Ha ragione, il torrente è in piena, la corrente
ti spazzerà via! Vado io! - affermò il nano
allungando una mano perché gli dessi la corda.
Io fissai Thorin – Padre, siete tutti molto più pesanti di me; la corrente, è sì forte, ma io ho più chance di rimanere a galla dovessi cadere in acqua. Con un balzo, posso arrivare alla roccia più vicina e raggiungere il pony senza nemmeno bagnarmi. Voi non ci riuscireste mai, nessun nano ha la mia agilità - replicai ignorando le proteste di Kili, mentre Thorin mi osservava.
- Dwalin, aiutala a prendere lo slancio. Kili prendi un’altra fune per poter legare l’animale una volta liberato- disse semplicemente il re
Io annuii decisa, poi fissai i due fratelli che avevano entrambi la stessa espressione di disappunto.
- Ragazzi andrà bene – dissi, e porsi a Fee la mia cima.
Quando questa fu assicurata per bene, feci alcuni passi indietro, allontanandomi dalla riva; poi corsi verso Dwalin più veloce che potei, e appoggiando il piede sulle sue mani intrecciate, mi feci lanciare.
Ebbi un attimo di
ripensamento sulla mia spavalderia, quando vidi sotto di me la corrente
infuriare; ma grazie a Mahal atterrai sulla porzione di roccia non
ancora sommersa, laddove si era creata la piccola diga che tratteneva
il pony.
Mi girai facendo un segno di vittoria ai nani rimasti a riva, e poi mi
voltai verso il cavallo.
La bestia ormai non aveva più forze, vedevo quasi tutto il
bianco delle pupille, mentre dalla bocca, usciva una densa schiuma
bianca.
Mormorando parole per tranquillizzarlo mi misi all’opera,
districando le briglie e i lacci della sella rimasti intrappolati tra i
tronchi; il lavoro era reso difficile dai continui spruzzi
d’acqua ghiacciata, che mi rendevano la presa rigida e le
dita intirizzite. Lavorando alacremente riuscii a sbrogliare quasi
tutta la matassa, poi mi girai verso la riva, facendo cenno che mi
tirassero la corda con cui legare il cavallo; il lancio
riuscì al primo tentativo.
Creai un cappio che feci passare dalla testa dell’animale,
assicurandoglielo poi al sottogola, in modo che non si strozzasse; dopo
di che tagliai l’ultimo impedimento, e mentre da una
parte i miei compagni rimasti a terra tiravano verso di loro, io
cercavo di spingere il pony terrorizzato nella giusta direzione. Dopo
qualche momento di stallo, il puledro prese ad avanzare verso riva
senza intoppi, e senza scivolare sul fondale.
Per il cavallo fu quindi praticamente una passeggiata.. per me si
trasformò in un incubo.
Appena qualche istante dopo che il pony era stato liberato, la diga che
si era creata, si disfò sotto una nuova ondata di piena
arrivata da monte; lo schianto dei tronchi fu assordante, e un ramo di
betulla mi colpì sulle caviglie, facendomi perdere
l’appiglio sulla roccia e finire dritta in acqua.
Il gelo mi colpì come un pugno, e presa alla sprovvista
ingoiai una generosa quantità d’acqua
torbida; la forte corrente mi spinse ancora più a
fondo, e io, ne approfittai per darmi un’energica spinta
verso l’alto, non appena sentii sotto i piedi qualcosa di
duro.
Tossendo e respirando, cercai di capire dove fossi finita e dove fosse
la riva, ma venni nuovamente sbalzata sott’acqua,
ritrovandomi quasi a testa in giù; allora cercai di muovere
le braccia per tornare in superficie, con scarso esito.
L’aria stava quasi per finire nuovamente, quando qualcosa mi
afferrò per la vita, facendomi riacquistare
l’esterno; annaspando, mi girai verso quello che scoprii
essere Kili.
La situazione mi fu chiara solo una volta guadagnata la riva.
Quando gli altri mi avevano vista cadere in acqua, e faticare per non
affogare, Kili aveva legato un'altra corda ad una delle sue frecce,
scoccandola, e piantandola nel tronco di un grosso pino; dopo di che si
era subito tuffato per soccorrermi. Chi era rimasto a riva, non avevano
poi fatto altro che trascinarci all’asciutto, come avevano
fatto per il pony, che ora riposava vicino ai suoi compagni.
- Senza toccare l’acqua eh?- mi rimproverò Thorin, guardandomi dall’alto, mentre ero stesa a terra.
Io ero talmente senza fiato, che non ebbi l’ardire di controbattere.
- Mi spiace…- fiatai solamente, lui scosse la testa allontanandosi e lasciando lo spazio libero a Fili, il quale mi tese una mano per aiutarmi a mettermi in piedi. Una volta che mi fui tirata su, mi strinse in un abbraccio stritolatore.
- Fee sono
già senza fiato ti prego.- lo supplicai e lui con un sorriso
mi lasciò andare.
- Sono sicuro che se ti aprissero la testa, ci troverebbero
del Mithril tanto hai la testa dura! Ringrazia che il mio fratellino
non ha fatto passare nemmeno mezzo secondo, prima di tuffarsi a
recuperarti.- mi disse
- Hai ragione- risposi, e mi voltai a ringraziare il diretto
interessato
Kili
però, era già vicino al suo cavallo che parlava
con Dwalin; mi voltai di nuovo verso Fili, che scuotendo la testa
sconsolato mi fece un’alzata di spalle.
Non ero l’unica a pensare che Kee ogni tanto avesse un
comportamento strano.
- Forza
sbrigatevi!- ci apostrofò Thorin già sul suo
cavallo, reggendo le redini del pony recuperato.
- Sì!- rispondemmo in coro io e Fee salendo sui
nostri rispettivi destrieri.
Quando tornammo all’accampamento, ad attenderci, c’era il resto della compagnia in evidente stato di agitazione.
- Per
Mahal ma dove eravate finiti?? – esclamò Bofur
venendoci incontro.
- Il pony era fuggito più lontano del previsto
– rispose Thorin, porgendo al nano le briglie
dell’animale in questione.
- Giorni celesti Harerin! Sembra che tu abbia fatto un bagno
nel fiume!- disse Bilbo quando scesi a terra, in effetti ero bagnata
fradicia.
- Fin dove si era spinto?- domandò Gandalf, venendo
verso di noi
- Fino al torrente; ci è caduto dentro, ma per
fortuna è rimasto intrappolato in una diga formata da
detriti- spiegai allo stregone – grazie - aggiunsi poi
rivolta a Nori, che si era offerto di badare al mio pony.
- Sì, e Harerin ci ha convinti che potesse salvarlo
senza cadere in acqua.- disse Dwalin sorridendo ironico.
- E ci sarei riuscita, se non mi fosse arrivato un ramo
addosso!- sbottai io, reprimendo un violento brivido di freddo.
- Sei finita nel fiume per davvero?- Bilbo mi
guardò terrorizzato.
- Sì , ma fortunatamente il mio fratellino si
è prontamente tuffato a salvarla! È stato
grandioso!- esclamò Fili, circondando le spalle di Kili.
Kili sbuffò sorridendo – non è stato nulla di che, ho agito istintivamente- disse con noncuranza.
Il che mi fece rimanere male. Chissà perché, avevo pensato a chissà quale gesto cavalleresco; invece probabilmente gli avevo creato solo noie.
- Vieni mia cara –
Balin nel frattempo, mi fece accomodare su un tronco davanti al fuoco, in modo che mi potessi asciugare, mentre Bombur mi diede una ciotola di zuppa calda; ringraziai entrambi con un sorriso e uno starnuto.
- Istintivo?
Ma se eri fuori di te dall’ansia? Il terrore che potesse
affogare ti ha fatto buttare in acqua come un salmone! Non ho mai visto
una tale rapidità!- replicò nel frattempo Dwalin
divertito
- Ma taci! Avessimo aspettato che ti tuffassi tu, di certo
l’avremmo ripescata direttamente nel Belegaer*!- lo
rimbeccò Kili arrossendo.
- Ora basta- disse con tono fermo Thorin – quel che
è stato, è stato; l’importante
è che stiamo tutti bene. Forza Kili vai a scaldarti e a
mangiare qualcosa. Dori fai tu per piacere il primo turno di guardia.-
ordinò poi
Mentre tutti si sistemavano nei rispettivi giacigli, Kili si sedette sulla parte di tronco vicino a me, con una ciotola fumante in mano.
- Kili, ti ringrazio davvero per avermi salvata oggi. Mi spiace averti creato problemi.- gli dissi, appoggiando la mia scodella ormai vuota per terra.
Lui scosse il capo dopo aver preso una cucchiaiata di brodo.
- Non ti
scusare, avevi ragione, chiunque di noi sarebbe stato ancora di
più in difficoltà rispetto a te.- mi
consolò, e finalmente mi regalò uno di quei caldi
sorrisi che mettevano in pace il mio animo, da qualsiasi tormento fosse
afflitto.
- Già, ma non fosse stato per te, probabilmente
domani sarei stata il bottino di qualche peschereccio a Tharbad**-
Kili rise – beh, penserebbero di aver pescato una sirena che
finalmente esaudirà i loro desideri- scherzò,
ingollando un boccone di pane intinto nella zuppa.
- Kee seriamente, grazie. Non scherzavo quando ho detto che
sei un eroe - gli dissi guardandolo seria, lui sorrise.
- È un piacere- rispose solamente, tornando poi a
fissare le fiamme del falò – sono sempre qui per
te lo sai - aggiunse.
Io sospirai annuendo, e poggiata la testa sulla sua spalla, mentre lui finiva il pasto, mi concessi di chiudere gli occhi e di vedere il brillio del fuoco da dietro le mie palpebre
* Il Grande Mare a ovest della Terra di mezzo
**
Città mercantile in prossimità dell'Inondagrigio
Spazio
Autrice:
Odio
i film demenziali e mal sopporto quelli per adolescenti con
protagonisti animali, ma non pensavo dover essere additata come fossi
l'anticristo per questo! Manco avessi detto che odio Dragonball o che
vorrei che Carl Grimes morisse tra le più atroci sofferenze!
Ah no... aspettate, questo in effetti lo penso =D Sono iniziati gli
episodi nuovi di The Walking Dead, non so se si nota :) assieme a
Grey's anatomy, The Originals e The vampire diaries (odio i libri, ma
adoro il telefilm). Mi mancano solo la nuova stagione di Hannibal e di
Games of Thrones e potrei esplodere dalla felicità!
Anyway, passando alla
storia; questo simpatico capitolo è nato da una singola
frase: “Poi uno dei pony si spaventò per un
nonnulla e si imbizzarrì. Corse fin dentro al fiume prima
che riuscissero a catturarlo”. Quindi, grazie mille Mr.
Tolkien! Non è nulla di che in realtà, ma volevo
arricchire la trama principale con qualcosa di diverso e di partorito
dalla mia mente, e così eccoci qui. Quando scrivo capitoli
d'azione sono sempre dubbiosa se le descrizioni che uso si capiscano,
quindi, se qualcosa non è chiaro fatemelo presente, visto
che non sarà l’ultimo che devo scrivere.
Vi sto anche
farcendo, come un piccolo tacchino, di dubbi sulla nostra Harerin; cosa
abbastanza sadica, ma necessaria. Comunque, placate gli animi,
perché nel prossimo capitolo vi saranno svelate molte cose;
non tutte, sia chiaro, ma abbastanza per non farmi lapidare prima che
io abbia il colloquio di lavoro (fatemi l'imbocca al Warg)
Passiamo ai
ringraziamenti… Gente, vedere le recensioni salire a 13, e
il contatore delle letture schizzare alle stelle, cosa può
fare, se non riempirti di gioia immensa? Riempirti di gioia
incommensurabile! Quindi grazie, cento volte grazie, perché
in realtà, siete voi a trainare questa storia!
Tak
khaz meliku suz yenetu,
Marta