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Autore: Nietzche5    12/02/2014    0 recensioni
tremenda avventura di due giovani ragazze, emily e goldy, in un mondo cibernetico e post-robotico.
la storia sarà metaforicamente un incitamento alla vita, all'amicizia e all'amore che saranno e rimarranno per sempre i farmaci della vita e cura delle disavventure.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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"Goldy vieni, presto, ci stanno guardando!". Emily stava chiaramente sudando freddo. Appostati dietro ad un baobab, due fotografi texani cybernetici le stavano spiando e continuavano ad accecarle con quei maledetti flash moderni capaci di catturare in tempo reale pezzi di anima. Erano in trappola in mezzo al deserto elettronico composto da mille reticoli spaziali sensibili al tocco. non sapevano come fare, non volevano essere risucchiate dalle reti WiFi intorno a loro. " Porca miseria, sono dappertutto!" dissero sconvolte insieme. Non c'era luce nella modernità. Ormai la natura era stata soppiantata da artificiose macchine fatte di fili. La vita piano piano stava scomparendo dalla terra. Emily e Goldy davano la caccia ad un preziosissimo antidoto. L'antidoto che avrebbe riportato lucidità nei popoli. Chiaramente era stato nascosto in qualche antro del mondo sconosciuto. i fotofrafu ormai rassegnati del fatto che la loro copertura era saltata scattarono energicamente verso le due ragazze con aria minacciosa. Eccò che però la terra sotto Emily si frantumò misteriosamente e entrambe precipitarono in un pozzo lurido e completamente buio. c'era una puzza immonda di cadavere e cane elettronico bruciato. dall'alto si sentivano improperi di ogni tipo: " Miseriaccia, dove sono andate ?!? ,"Te le sei lasciate scappare!!", Se vi prendiamo siete morte!", "le avevamo in pugno!" Ma poco importava perché erano riuscite a farla franca. Le pareti di quel posto erano pregne di una strana sostanza bagnata e c'era talmente tanto buio che si potevano sentire chiaramente i battiti dei loro cuori frenetici, adrenalinici. uno squillante sibilo ruppe quel silenzio infernale. Mancava l'aria, sempre più buio, più freddo. Una mano fredda spuntata nell'ombra viscida, gelata come fosse carne morta afferrò la caviglia robusta di Emily. Lanciò un grido di agonia lacerante, faceva fottutamente male :" Goldy, cazzo, aiutami!?!". Ma l'essere era troppo veoce. Trascinò la ragazza in mezzo a stretti e sudici cunicoli facendola strisciare come un serpente. Dopo un interminabile tempo, la mano mollò la presa dalla sua caviglia ormai tutta dolorante e livida e con voce austera disse " Siamo arrivati!". " Dunque era un essere umano, come poteva essere possibile? Come poteva un uomo vivere in tali caverne lontani dalla luce del sole? Che razza di posto era?. Troppe domande frullavano nella testa a Emily, ma la paura e il terrore le bloccavano come nastro isolante la bocca. Non poteva urlare con tutta l'energia rimasta per avvertire la sua amica. Rimase paralizzata ad osservare fissa quello strano posto. Quella metropoli meschina e sotterranea che aveva appena scoperto.
  
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