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Autore: Dragon410    13/02/2014    2 recensioni
«Io non vi ho abbandonate e non lo farò mai. Ma Pheobe ha bisogno di te.» Piper capì in un istante, sentendo le parole della maggiore, che il motivo per cui Leo non le era andato in soccorso era che Prue aveva bisogno di parlare con lei.
«Io non volevo scappare, ma avevo bisogno di te! E tu te ne sei andata!» Piper urlò e per un secondo si sentì come posseduta, di nuovo, da una Furia.
Prue scosse il capo, guardando la sorella amorevolmente: «Se avessi potuto sarei rimasta, ma non avevate più bisogno di me a differenza di quello che pensate tu e Pheobe. I cambiamenti fanno bene al mondo ed il Trio, come lo conoscevamo noi, non era più abbastanza per proteggere l'umanità. Se io fossi rimasta, non avreste mai accettato Paige nella vostra vita. E non l'avrei fatto nemmeno io.»
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Piper Halliwell, Prue Halliwell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tossiva, la schiena curva, tamponando la ferita all'addome. Guardando la sua mano, si rese conto che era piena di sangue: nessuno, nemeno Leo, sarebbe riuscito a salvarla. Quella era la fine, lo sentiva nel più profondo.
Pensò che aveva sbagliato tutto: non doveva andarsene, scappare dalla casa della sua famiglia, dal suo destino e da quella nuova sorella che, senza il volere di nessuno, aveva tentato di prendere il posto di Prue nelle loro vite.
Piper si appoggiò al muro; respirava a fatica e le lacrime, che scivolando lungo il suo viso cadevano fino al pavimento come pioggia, le ricordarono di quanto la sua vita e quella delle sue sorelle fosse stata fatta solo di dolore, disperazione e sacrifici. Prima l'abbandono di loro padre, poi la morte della loro madre e della loro nonna. La perdita di Andie, di tutti gli innocenti che non erano riuscite a salvare. Ma la perdita di Prue era stata l'unica cosa che lei proprio non aveva potuto sopportare.
Dopo l'arrivo di Paige, quando era cessata la sua trasformazione in Furia, l'unica soluzione che aveva trovato era quella di scappare: aveva abbandonato Pheobe alla lotta contro la nuova Sorgente e Leo non faceva altro che materializzarsi da una casa all'altra, per aiutare Pheobe e Paige quando ne avevano bisogno e supportare Piper quando l'assenza di Prue e i sensi di colpa per aver abbandonato la sorella minore erano troppo grandi ed insopportabili. Piper però non aveva previsto che i demoni, pur sapendo del suo abbandono della lotta contro il male, le avrebbero comunque dato la caccia; non aveva pronunciato la formula per la rimozione dei poteri ma, attraverso Cole, aveva messo a conoscenza la Sorgente della loro vittoria su di lei.
Questo era quello che pensava Piper: i demoni avevano vinto, da sempre. Ma loro non se n'erano mai rese conto.
Nemmeno dopo la morte di Andie, che le aveva distrutte. 
Solo la morte di Prue aveva svegliato in lei quel senso d'irrequietezza che le serviva per capire che quella era una battaglia persa: in qualunque modo fossero andate le cose, troppi innocenti e persone buone ci avevano rimesso la vita. E lei, piuttosto che vedere la vita scivolare via di nuovo da qualcuno che amava, aveva rinunciato a quella che era stata la sua vita in quegli ultimi quattro anni.
Si sentì mancare e si lascio scivolare a terra, seduta. Socchiuse gli occhi, cercando dentro di sé la forza per chiamare Leo. Eppure sarebbe dovuto arrivare da solo, avrebbe dovuto sentire il suo dolore. Forse qualcosa non andava. 
Quel demone l'aveva colta di sorpresa, materializzandosi nel suo nuovo appartamento e lanciandole contro una sfera di fuoco che lei, per l'effetto sorpresa, non era riuscita a bloccare.  Era venerdì 17: l'unica cosa che si aspettava era il ritorno del Demone della Paura, ma colui che l'aveva attaccata non le era familiare.
Piper percepì le forze venirle meno e, per quanto fosse una donna completamente attaccata alla vita, non si sentiva particolarmente spaventata: in fondo, se le cose fossero andate come i vari fantasmi che aveva incontrato le avevano raccontato, si sarebbe ricongiunta con sua madre, sua nonna e soprattutto la sua adorata sorella maggiore.
Tutto si fece sfuocato e sentì uno stano ronzio alla testa. 
"Se questa è la fine- pensò- non è così terribile come tutti dicono."

Quando riuscì a riaprire gli occhi, senti una mano stringere la sua spalla. Tutto intorno era nuvoloso e completamente bianco, come se un sole che non vedeva stesse illuminando quello che doveva essere il passaggio dalla vita alla morte.
Piper si voltò lasciando che i suoi capelli volassero trasportati da quella strana brezza profumata. Un profumo che conosceva bene, ma che non sentiva da tanto tempo.
«Piccola mi...» sua madre, i capelli rossi liscissimi, le stava facendo un bellissimo sorriso. Il suo viso era esattamente uguale a quando Piper l'aveva vista l'ultima volta, il giorno prima della sua morte svariati anni prima.
«M-mamma...» Piper cercò di abbracciarla, ma non riuscì a fare altro che passarle attraverso. Si sentì morire dentro, come se stesse morendo una seconda volta.
«Non era ancora il momento...»
«Ma io voglio stare qui, con te, con la nonna e con Prue.» disse, in tono da bambina. SI guardò intorno, come a cercare la sorella perduta che le mancava così tremendamente.
Sua madre, scuotendo il capo, continuava a sorridere.
«Possiamo fare un'eccezione, una soltanto, ma abbiamo poco tempo. Tra poco tornerai a casa.»
Eccezioni. Quella parola era sempre stata una costante nella vita di Piper, da quando aveva conosciuto Leo e aveva iniziato con lui una bellissima storia d'amore.
«Piper, non era ancora il momento.»
Piper sentì un'altra voce e si voltò di scatto. Poté sentire dietro di lei sua madre scomparire.
«Prue.» s'inginocchiò, scoppiando in lacrime davanti alla sorella tanto amata.
«Io non vi ho abbandonate e non lo farò mai. Ma Pheobe ha bisogno di te.» Piper capì in un istante, sentendo le parole della maggiore, che il motivo per cui Leo non le era andato in soccorso era che Prue aveva bisogno di parlare con lei.
«Io non volevo scappare, ma avevo bisogno di te! E tu te ne sei andata!» Piper urlò e per un secondo si sentì come posseduta, di nuovo, da una Furia.
Prue scosse il capo, guardando la sorella amorevolmente: «Se avessi potuto sarei rimasta, ma non avevate più bisogno di me a differenza di quello che pensate tu e Pheobe. I cambiamenti fanno bene al mondo ed il Trio, come lo conoscevamo noi, non era più abbastanza per proteggere l'umanità. Se io fossi rimasta, non avreste mai accettato Paige nella vostra vita. E non l'avrei fatto nemmeno io.»
Piper non poteva credere a quello che aveva sentito: quello che Prue le stava chiedendo era di tornare a casa e di accettare quell'estranea come sorella.
«Noi non possiamo farcela senza di te. Sei sempre stata la più intelligenete, ci hai sempre protette, sei sempre stata la più forte.
Prue non esitò nemmeno un secondo: «Da sola non avrei potuto fare niente. È stata Pheobe a permetterci di avere i nostri poteri e se voi non aveste insisititi così tanto, avrei mollato dopo nemmeno un'ora. Io avevo bisogno di voi, ma voi potete farcela senza di me, l'ho visto. Ma dovete essere unite. Tu, Pheobe e anche Paige. Devi tornare a casa, da loro. Dovete essere una famiglia. Non ti sto chiedendo di rimpiazzarmi, ma di accettare quello che il destino ci ha imposto. Io non vi abbandonerò mai Piper. Siete e sarete sempre tutta la mia vita.»
Piper cercò di mandare giù il nodo che le bloccava la gola. Iniziò a sentire caldo, di nuovo. Il senso di possessione del corpo tornò. Sentiva che presto sarebbe tornata nel mondo dei vivi.
«Prue, io non posso accettare di non vederti più ogni mattina in cucina a fare colazione. Quello è il tuo posto, non quello di Paige!»
«Piper, tesoro- Prue si avvicinò facendo il gesto di accarezzarle la guancia- io sarò lì, con voi tre, a vegliare sul potere del Trio.»

Piper si svegliò. Leo, appoggiata sopra di lei, aveva posto le sue mani sulla sua ferita. L'aveva curata, l'aveva portata indietro.
Si sorrisero, senza bisogno di raccontarsi niente: Piper sapeva che Leo era sicuramente a conoscenza di quello che le era appena successo.
Gli ordinò solo di portarla a casa, dalle sue sorelle.
Quella fu la prima volta che Piper parlò di Paige come una sorella.

Un anno dopo, erano tutte e tre in cucina a fare colazione insieme.
Come ogni mattina, Piper s'intrattenne qualche minuto in più.
Come ogni mattina da quando era tornata, osservò il caffé rimasto in una tazza prosciugarsi.
Con la consapevolezza che era un segnale di Prue, seppe di poter affrontare anche quella giornata con un sorriso.





 

Spazio Personale: Ciao a tutti :)
Avevo dimenticato questo racconto, scritto ormai un paio di anni fa, in fondo ad uno dei cassetti del mio comodino e ammetto che ritrovarlo e rileggerlo dopo così tanto tempo è stato un colpo al cuore.
"Streghe" o "Charmed", come preferite, è da quando ero piccola il mio telefilm preferito. Ci sono cresciuta con il Trio e, ancora oggi, quando rivedo la puntata della morte di Prue, la mia preferita, scoppio in lacrime senza contegno. È un racconto al quale tengo particolarmente, quindi spero che qualche buon anima, passando di qua, abbia voglia di commentarlo.
Un grazie in anticipo, Dragon410
  
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