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Autore: CL_Kiki    13/02/2014    1 recensioni
Questa storia l'abbiamo scritta io e mia cugina! I B2ST sono la nostra band preferita e sono loro che ci hanno dato l'ispirazione!
"Due ragazze, un'opportunità per realizzare il loro sogno. Andra tutto bene o ci saranno degli imprevisti inaspettati?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando entrano nel loro appartamento, erano già le 10 di sera. Mentre Seob e Jun corsero via, il resto del gruppo fu trattenuto per rilasciare qualche scatto ad alcune riviste. Rientrare a casa era sempre piacevole per tutti, ognuno si recò nella propria stanza per disfare le valigie; non avendo del tutto cenato, Doo pensò di preparare un piatto semplice e veloce.

Ad aiutarlo si aggiunse Hyun, mentre Ki-Kwang rimase seduto ad osservarli; Dong si era chiuso nella sua stanza senza uscire.

La situazione iniziò a far preoccupare i 3 ragazzi, durante il soggiorno non era successo niente che potesse aver un collegamento con il suo comportamento…

< Ragazzi – intervenì Hyun – e se il nostro makne si fosse innamorato? >

< EEEEEEH???! > dissero in coro Doo e Ki-Kwang

< Che male ci sarebbe? Ultimamente lo vedo parlare e scherzare con Ai… >

< Mmm…questo è vero, ma il suo atteggiamento non mi convince > disse Doo

< Ha iniziato a fare così da quando Jun ci ha comunicato la sua decisione > aggiunse Ki-Kwang

< Vuoi vedere… > disse Doo, i ragazzi lo guardarono.

< VUOI VEDERE CHE È GELOSO DI JUN??? > dissero insieme Hyun e Ki-Kwang

< Ma tra loro due non scorrevano buoni rapporti > fece notare Doo

< Non lo sai – aggiunse Hyun – Dall’odio nasce sempre l’amore. >

< L’avrà fatto per non rilevare i suoi sentimenti…sai come la pensa Jun su questo punto… > rispose Ki-Kwang

< Si, non saprebbe come comportarsi se all’interno del gruppo qualcuno provasse certi interessi verso uno di noi… >

< Esatto Doo. Quindi – disse Hyun finendo di preparare – bisogna affrontare un passo alla volta, dovremmo parlare prima con Dong… >

< Cos’altro c’è adesso? >

I tre ragazzi furono colti di sorpresa, Dong era entrato in cucina, non aveva ascoltato tutto…ma era stanco di sapere altre novità.

Si avvicinò al bancone scrutando i loro sguardi, nessuno aveva intenzione di parlare.

< Insomma – disse ad un tratto – se anche voi avete intenzione di andare via ditelo ora, sono stufo di questa situazione. >

< Eh? – i 3 si osservarono – qui nessuno vuole andare via > disse Doo

< Ah no?! >

< Perché mai dovremmo farlo? > domandò Ki-Kwang

< Sembra che vada di moda > si sedette appoggiando il gomito sul tavolo in modo da sorreggersi la testa, aveva l’aria seccata.

< Ah! – intuì Hyun – Allora è per questo >

< Tu hai capito? > domandò Ki-Kwang

< Credo di si – rispose Hyun – Dimmi un po’, perché sei contrario a questi trasferimenti? >

< Mh?! Non è che sarei proprio contrario…ma… >

< Ma cosa? > chiese Doo

< Non vedo l’esigenza. Ho capito perché Seob l’abbia fatto, ma Jun… - corrugò la fronte – lui non capisco >

< Semplice, è innamorato > rispose Ki-Kwang

< Poteva continuare come aveva sempre fatto fino ad ora, no? Perché tutta questa fretta di andare da lei >

< Sei troppo piccolo per capire certe cose > rispose sorridendo Doo

< Come fa a stare con lei dopo tutto quello che ha dovuto affrontare! Se fosse stato per me, non l’avrei mai… >

< Dong – lo riprese Doo – hai ancora dei risentimenti verso Elena? >

< …Può darsi, con questo? >

< Sai benissimo come sono andate le cose, le hanno spiegate ed avevamo chiuso il discorso…perché continui su quel fronte! >

< Doo… - il ragazzo era rimasto ad osservar il suo sguardo serio, fece un lungo respiro prima di parlare – Il motivo è perché non voglio che in futuro vi siano altri problemi a causa sua da portare il gruppo a dividersi. Insomma….eravamo sei in quest’appartamento, adesso ci troviamo in quattro! Queste separazioni non ci fanno bene…non dopo tutto quello che è successo tra Kiki e Jun! E chi era la causa? Elena! Quella ragazza ha portato scompiglio nel nostro gruppo…con il suo arrivo ci sono stati troppi cambiamenti, ed io non ci sto! >

< Jun e Seob sono abbastanza maturi per prendere le decisioni da soli – aggiunse Hyun – Se questa è la loro decisione bisogna accettarla. Siamo un gruppo e bisogna sostenerci l’un l’altro…sempre! >

< Credevo che una simile reazione sarebbe uscita fuori da Kiki – Doo si rivolve verso il ragazzo che lo guardò perplesso – non credo che i suoi sentimenti verso Elena siano scomparsi – in quel momento Ki-Kwang sorrise affermando ciò che aveva detto – eppure…eppure se ne sta zitto ed ha accettato questa situazione. Dong – prese le posate e passò vicino al ragazzo – prima o poi questa situazione si sarebbe creata. Ognuno prenderà la sua strada, ognuno di voi farà un percorso diverso dall’altro…ma non per questo smetteremo di essere un gruppo. >

< Doo ha ragione – intervenì Ki-Kwang sorridendo – anche se adesso siamo così, non è detto che il gruppo si scioglierà….anzi, potrebbe rafforzare la nostra unione >

< Adesso tutti a tavola – affermò Hyun prendendo il tegame – Qui è pronto, meglio mettere qualcosa di caldo nello stomaco prima di andare a dormire >

Mentre i tre ragazzi si affrettavano a sistemare la tavola, Dong era rimasto a riflettere su quello che i compagni avevano detto: forse avevano ragione, forse tutto quello li avrebbe rafforzati, forse non si sarebbero separati e sarebbero rimasti sempre uniti…ma l’idea che aveva nella sua mente non rispecchiava più la realtà, ed era proprio questo a dar maggior fastidio.

< Dong, ti unisci anche tu? > chiese Ki-Kwang con le bacchette in mano

Il ragazzo, lentamente, spostò lo sguardo sul tavolo...su quel tavolo dove fino ad una settimana fa erano in sei, mentre adesso solo in quattro. Quell’immagine senza gli altri due compagni era come vedere un quadro incompleto. Lo rese nervoso.

< Voi non potreste mai capire – si alzò, quel gesto fece cader la sedia per terra – non potreste mai capire come mi sento adesso >

Nel dir ciò, corse verso la porta dell’ingresso sbattendola violentemente. A nulla valsero le parole del leader nel fermarlo.

< Adesso che dobbiamo fare? > chiese preoccupato Ki-Kwang

< Dovremmo avvisare anche Jun e Seob > disse Hyun

< Mentre voi li chiamate, io andrò a cercarlo >

Doo prese due giacche che erano nell’appendiabiti, uno lo indossò….l’altro lo strinse a se nel petto con il braccio. Aprì la porta e scese in strada alla sua ricerca.

 

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Dopo aver lasciato l’aeroporto, Jun si era recato con la propria auto , fatta lasciar li dalla sicurezza, verso l’appartamento di Elena: prima di partire le aveva lasciato un biglietto, sarebbe andato dritto da lei non appena sarebbe atterrato.

Non l’aveva ancora avvisata del suo arrivo e la ragazza non aveva provato a chiamarla, voleva fargli una sorpresa anche se immaginava il suo stato d’animo nel non ricevere sue notizie da quasi 11 ore.

Arrivato sotto il suo appartamento, posteggiò nel posto assegnato e si avviò verso l’ascensore; nel attendere che le ante si aprissero, estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans scuri, sbloccò il display, digitò il suo numero e premette invio.

Le ante si aprirono nello stesso istante in cui la ragazza rispose al cellulare; ignara di dove fosse, rispose con gioia alle sue domande, giunto al decimo piano, Jun aprì le ante e il rumore avvertito dalla ragazza la portò alla fatidica domanda…

< Jun, ma dove sei in questo momento? >

Il ragazzo non rispose, con sorriso si posizionò davanti la porta del suo ingresso e senza darle una spiegazione, chiuse la chiamata.

< Jun?? Pronto Jun!... ma…sarà caduta la linea >

Elena osservò il display del suo cellulare, la chiamata era terminata ma non capiva se era dato da un problema di linea o fosse successo qualcosa; provò a chiamare nuovamente ma in quell’istante qualcuno suonò alla porta. Con il cellulare in mano, con il numero di Jun sul display, si recò davanti l’ingresso; chiese chi fosse a suonare ma non ricevette nessuna risposta…con molta cautela aprì la porta fino a ritrovarsi davanti proprio Jun che la fissava dritta davanti gli occhi con mezzo sorriso.

Per lo stupore e la sorpresa, Elena si gettò fra le sue braccia…era da un giorno che non si vedevano, ma era come se fosse passato più tempo. Il ragazzo ricambiò il gesto portandola fino all’ingresso della stanza chiudendo la porta alle sue spalle, era sempre una gioia rivederla.

< Mi sei mancato tantissimo, Jun >

< Anche tu… - le diede un bacio sul collo – Adesso che sono tornato, possiamo decidere il giorno del trasloco >
< Neanche sei arrivato da un minuto e vuoi decidere quando traslocare? – fece un’espressione compiaciuta – Sei così impaziente di andare a vivere insieme? >

< Perché tu no? > ricambiò lo sguardo

< Beh…in effetti….aspettavo con ansia il tuo ritorno >

< Allora non fare quell’espressione di prima – la prese per i fianchi ed iniziò a spostarla nel divano – quando anche tu vuoi le mie stesse cose >

< Chi ti dice che sia così? > indietreggiò fino a toccare il divano

< Il tuo corpo – la spinse giù – non puoi negarlo >

Dopo essersi sistemata, Jun si adagiò sopra il suo corpo sostenendosi su di un braccio appoggiato vicino al viso della ragazza, mentre con l’altra mano le sollevò la maglietta toccandole il ventre dolcemente; tra uno sguardo e l’altro si scambiarono teneri baci che diventavano sempre più intensi, passionali…

Il dolce sapore delle sue labbra, era da un solo giorno che non le baciava, ma le sembrava un sapore nostalgico; con la mano, il ragazzo, iniziò a salire sempre più su fino a toccar il seno.

Amava tutto di lui: il suo modo di provocarla, di baciarla, di toccarla. Voleva esser sua, che quelle labbra baciassero solo lei, solo il suo corpo e di nessun’altra.

La mano del ragazzo si fermò sopra il suo petto per poi scendere sempre più giù sfiorandole la pelle, fino ad arrivare nel bottone degli jeans…allentato, passò ad abbassare la zip, quando il cellulare cominciò a suonare.

Uno squillo, due squilli, tre…chiunque stesse chiamando, non aveva intenzione di smettere…al quinto, il ragazzo, infastidito, si spostò dal corpo della ragazza per rispondere alla chiamata. Sul display compariva il nome di Ki-Kwang.

< Che vi prende adesso – disse con aria seccata – se questo è uno sche… >

< Jun non è uno scherzo – Ki-Kwang rispose con tono serio – abbiamo parlato con Dong, è meglio che tu ed Elena veniate qui >

< Che è successo? > chiese preoccupato.

La ragazza vedendo l’espressione sul suo volto si alzò andando incontro per sentire cosa fosse successo.

< Dong è convinto che il gruppo si scioglierà se ognuno andrà per la propria strada…non ha accettato il tuo trasferimento con Elena >

< CHE COSA?? – strinse le mani in pugni – Quel piccolo…arrivo subito >

< Jun aspetta – disse prontamente prima che la chiamata venisse chiusa – Dong è uscito correndo…Doo lo sta cercando >

< Lascia che lo trovi…e poi ti faccio vedere come lo sistemo a quello! >

< Jun! JUN!! >

Ma il ragazzo non aveva più intenzione di sentire le giustificazioni da parte di Ki-Kwang, tutto quello che gli passava per la testa era di trovare Dong e…neanche lui, in quel momento, sapeva bene cosa volesse fare.

< Che è successo? – chiese preoccupata Elena vedendo la sua reazione a quella chiamata – Con chi stavi parlando >

< Scusami – disse senza guardarla negli occhi e dirigendosi verso la porta – Devo proprio andare. Ti spiegherò tutto quando ritorno >

< Ma dove devi andare, Jun…dimmi almeno chi riguarda >

Il ragazzo aprì la porta, si fermò e si voltò osservando il suo volto preoccupato.

< Non devi preoccuparti di niente. Risolverò tutto nei migliori dei modi >

Con ciò, chiuse la porta dirigendosi verso il parcheggio.

 

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< Come al solito Jun fa di testa sua – disse Ki-Kwang a Hyun – Quando gli sale il sangue al cervello niente lo porta a ragionare…spero non faccia una scenata delle sue >

< Immagino non abbia neanche avvisato Elena >

< No di certo…vorrà risolvere tutto da solo per non farla preoccupare…Secondo te – lo guardò – se direi ad Elena di raggiungerci…sbaglierei? >

< Se non vuoi morire per mano di Jun, faresti meglio ad evitare…ma d’altronde… >
< Questo lo so, l’avevo anche immaginato. Ma lei… - osservò il cellulare – non può rimanere allo scuro di tutto >

< Kiki – sospirò – faresti meglio ad evitarla per un po’…almeno fino a quando non l’hai completamente dimenticata. Comunque, vado ad avvisare Seob di questa situazione… >

Hyun si allontanò dal salone, Ki-Kwang rimase completamente solo nella stanza…solo con i suoi pensieri.

“ Lo so…so che farei meglio a stare lontano da questa storia, che i sentimenti verso lei non sono ancora finiti…ma non posso far finta di niente… - strinse il cellulare nella mano – Mi dispiace Hyun – accese il display e compose il suo numero – Io…io devo chiamarla. La terrò informata su ciò che succede, gli parlerò come amico…e la proteggerò. Perché adesso, solo per adesso, questo posso farlo… ”

 

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Dong era seduto nel suo posto preferito, nel suo tavolo del ristorante Top Cloud Grill situato al 33º piano del Jongno Tower Building. Sorseggiava il suo bicchiere di sakè osservando fuori la finestra, stare li e bere lo distraeva dai sui pensieri e trovare la sua serenità.

In pochi conoscevano quel usuale modo di isolarsi, ognuno dei 6 ragazzi ne aveva uno, ed il suo era di recarsi su quel tavolo, su quello stesso posto, ad osservare la città.

Nessuno l’avrebbe disturbato, nessuna distrazione, il cellulare era come di norma spento in modo che qualsiasi problema non potesse disturbarlo nel trovare la pace interiore.

Dei ragazzi del gruppo solo in due conoscevano quella sua abitudine nei momenti di stress…Doo e…

< Sapevo di trovarti qui… >

Dong stava sorseggiando l’ennesimo bicchiere di sakè osservando fuori quando qualcuno si avvicinò; poggiò il bicchiere sul tavolo, aveva già finito mezza bottiglia media. La persona si sedette di fronte a lui, ma non aveva intenzione di guardarlo…era come se fosse solo, in quel momento.

< Le abitudini sono dure a finire – Dong affrettò a riempir nuovamente il bicchiere senza prestare attenzione a quelle parole – è inutile, non crescerai mai! >

Riempito fino all’orlo, posò di fianco al bicchiere la bottiglia quasi finita ed afferrò il bicchiere; una mano lo fermò.

< Non farlo. Dobbiamo parlare e voglio che tu sia cosciente di quello che mi dirai >

Dong sollevò lo sguardo lentamente rivolgendolo dritto davanti a se. Fece un mezzo sorriso nel vedere che davanti a se aveva la causa del suo stato.

< Che fai. Adesso ti preoccupi di come sto? – il sorriso che aveva sul volto sparì – Leva quella mano dalla mia >

Jun non aveva intenzione di toglierla, gli lanciava sguardi di sfida; con gesto violento Dong tolse la mano del ragazzo e, avvicinando il bicchiere alle labbra, mandò d’un colpo il liquore.

< Anche se fai così, io ho intenzione di parlarti…questa storia deve finire qui. >

< Non ho niente di cui discutere con te, puoi andare dalla tua RAGAZZA adesso… - prese a sorridere – hai di meglio da fare che stare con il tuo gruppo >

< Che ti prende?! Perché ti stai comportando da persona immatura! – ma il ragazzo non rispondeva; riempito nuovamente il bicchiere, guardava fuori dalla finestra – Sono venuto fin qui per parlare…voglio che tu la smetta di fare il bambino. >
< Fare il bambino? – ruotò lentamente la testa verso lui – Non sono immaturo, ma tu sei stato egoista abbandonandoci per una ragazza…dopo tutto quello che ti ha fatto, tu sei sempre corso da lei. Di questo passo – fece un finto sorriso – saresti capace anche di lasciarci per sempre, pur di stare con lei… >

< Che assurdità stai dicendo! – osservò la bottiglia – Tu adesso la smetti di bere! >

< CHI SEI TU PER DIRMI COSA DEVO FARE! – il suo tono di voce, nella stanza , fece attirare l’attenzione dei clienti – Sei solo un traditore...ti sei mangiato la promessa fatta 2 anni fa… >

< Promessa? > lo guardò perplesso.

< Tsk! Non mi meraviglio di questo tuo stupore – prese a bere – non ti ricordi neanche di questo posto >

< Che dovrebbe ricordarmi questo posto…dimmelo, Dong! >

< Lascia perdere… - poggiato il bicchiere sopra il tavolo, osservò con sguardo malinconico fuori – è solo una cosa che non ha più significato – si sollevò e, barcollando, prese a camminare; sollevato lo sguardo vide davanti a se Doo – Oooh, il leader fa la sua comparsa… - sorrise – Ma sei arrivato in ritardo – indicò Jun seduto, smise di sorridere – me ne vado >

Dong avanzò nella sua stessa direzione per uscire da quel posto, ne aveva avuto abbastanza per quella sera; adesso ciò che gli serviva era un po’ d’aria fresca ed un letto per riposare. Una mano, però, lo fermò.

< Tu da qui non ti muovi >

Doo l’aveva fermato, quel suo sguardo severo che mai aveva visto di presenza se non al di fuori di un set, ora era rivolto verso lui.

< Lasciami andare. >
< Siediti e fai il bravo bambino >

Con forza, Doo lo prese per un braccio facendolo risedere nel tavolo con Jun.

< Adesso devi dire tutto quello che ti passa per la testa – disse Doo puntandogli il dito davanti gli occhi – se non dirai niente, il discorso finirà così e tu non dovrai più uscire altri discorsi…intesi?! >

 

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Erano passati 15 minuti da quando Ki-Kwang aveva avvisato Elena di quello che stava succedendo e la ragazza li aveva raggiunti nel loro appartamento.

< Com’è possibile che non ci siamo accorti del suo comportamento – disse sorpresa sedendosi nel divano – Credevo che quella volta i cui abbiamo raccontato come stavano le cose, Dong avesse chiarito tutto >
< Ma adesso il problema è un altro – disse Ki-Kwang – prima Seob, adesso anche Jun…lui non accetta il fatto che loro siano andati via. >

< Elena – continuò Hyun - Dong è cresciuto con noi…siamo stati per lui una famiglia…anche se con Jun non ha avuto molto feeling, il fatto che già due di noi si stiano creando un percorso distante da quello che eravamo mesi fa…per lui ha rappresentato come una rottura >
< Ma noi saremo sempre qui, le cose non cambieranno…. >
< Le cose cambiano, ed è giusto che sia così – affermò Ki-Kwang – prima o poi tutto questo l’avrebbe dovuto affrontare, non saremmo per sempre solo noi sei…Ognuno di noi si creerà la propria famiglia, quando anche lui conoscerà quella giusta capirà i suoi sbagli >
< Ma io no voglio che per questo fatto lui soffra… >

< La verità e che – alle loro spalle, erano giunti Han e Seob – Dong…non ha mai conosciuto la vera importanza ed il valore di essere in una famiglia…. >
Elena rimase sorpresa per quell’affermazione; osservò i due ragazzi avanzare verso il divano dove erano riuniti e si sedettero con loro.

< Che…che significa quello che hai appena detto > chiese incredula Elena.

< Da quando abbiamo conosciuto Dong, ci siamo accorti che qualcosa non andava: era piuttosto silenzioso e quasi sempre per i fatti propri. Solo quando dovevamo esibirci dava il meglio di se, cooperando con l’intero gruppo. Quando le luci dello spettacolo si spegnevano, ritornava ad essere isolato da noi. Come ben sia, se nel gruppo non si crea un buon rapporto, questo si verrà a sciogliere prima o poi… Decisi a scoprire cosa vi fosse sotto, decidemmo di andare tutti e sei a mangiare fuori, era da un mese che il gruppo si era formato…con questa scusa riuscimmo a farlo venire con noi… ed in quell’occasione siamo riusciti a scoprire cosa avesse… >

Seob si fermò, osservò gli altri due ragazzi che ricambiarono lo sguardo.

< Che avete scopeto > chiese curiosa Elena

< Che Dong, pur avendo una famiglia che lo sosteneva, era cresciuto completamente solo – rispose Hyun – Ci aveva spiegato che, nonostante i suoi genitori erano sempre presenti, non gli dedicavano più tempo… Fin da piccolo osservava le altre famiglia che si divertivano, mentre lui doveva accontentarsi di quel poco tempo che i suoi gli concedevano. Si sentiva come se fosse stato inserito in quel contesto e lasciato camminare nel percorso che i suoi gli avevano avviato. Stanco di quella vita, provò più volte a farsi notare dai suoi…aveva persino commesso atti di vandalismo sia dentro che fuori la scuola, ma i suoi coprivano tutto giustificando quel suo atteggiamento solo momentaneo a causa dell’età. Arreso all’idea che quella famiglia che aveva sempre sognato, non si sarebbe mai realizzata, iniziò ad isolarsi e a non comunicare. I suoi non si accorsero del cambiamento, per loro era come se niente gli fosse capitato… Quando fece i provini e fu accettato come membro del gruppo, l’idea che doveva dividere l’appartamento con estranei non tanto gli piaceva…. Da quella sera, da quando aveva condiviso con noi i suoi sentimenti, avevamo fatto una promessa >

< Avevamo promesso che mai ci saremmo divisi, che adesso eravamo noi la sua famiglia… - continuò Ki-Kwang – Lentamente, siamo riusciti a comunicare finché si è fidato di noi e delle nostre parole. Ma adesso – rivolgendosi ad Hannah e poi ad Elena – che siete entrate anche voi, si è sentito come se qualcuno gli strappasse via di nuovo quell’ideale di famiglia che si era costruito >
< Ma non è per niente così > disse Hannah

< La nostra intenzione non era di certo questa – continuò Elena – Capisco i sentimenti di Dong, li accetto…ma anch’io, anche noi…in questo momento, siamo lontane chilometri dalle nostre famiglie…anche noi abbiamo passato quello che lui ha vissuto. Ma non per questo abbiamo fatto come lui >

< Non avercela con lui – disse Hyun – dagli il tempo necessario affinché accetti questa situazione. >

< Adesso dove si trova? – chiese osservandosi in giro – Ora che ci penso, non vedo neanche Jun, avevo capito che stava venendo qui >

< Loro, in questo momento, si trovano nel posto speciale di Dong > disse Ki-Kwang

< EEEH? Cosa sarebbe? >

< Ognuno di noi ha un luogo dove potersi rilassare lontano da tutti – rispose Seob – solo alcuni di noi conosciamo i rispettivi luoghi… quello di Dong lo conoscono solo Doo e Jun >

< Siete un gruppo, ma vi ritagliate spazi solo per voi?? > domandò perplessa Elena

< Ma è giusto che vi sia – rispose Hyun – siamo pur sempre persone, con sentimenti, e quando siamo nervosi o vogliamo stare da soli…dobbiamo evadere da tutto ciò…sono posti segreti e nessuno deve scoprire >

< Allora rintraccerò Jun, se lui sa dove si trova…sarà sicuramente con lui >

< Perché vuoi andarci? > chiese Seob

< Se le cose stanno così – prese il cellulare – è una cosa che mi riguarda e voglio esserci anch’io > compose il numero di Jun.

Il cellulare squillava, ma nessuno rispose. Tentò a chiamarlo per una seconda volta, ma il finale era sempre lo stesso.

 

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< Non rispondere – disse Doo – Questa storia deve essere risolta fra voi due. >

Jun osservò il display del cellulare, Elena aveva provato più volte a chiamarlo…se non avrebbe risposto alle sue chiamate avrebbe cominciato a preoccuparsi; aveva promesso che al suo ritorno gli avrebbe raccontato tutto, ma, vedendo come le cose si stavano mettendo, non era più così convito a dirgli la verità.

< Perché, invece, non lo fai rispondere – rispose Dong rivolgendosi al leader – Tanto sappiamo già chi sia…è lei, no? È la tua ragazza >

Dong si era rivolto verso il ragazzo osservandolo attentamente. Il ragazzo stringeva nella mano il cellulare, tutta quella situazione non poteva continuare…non reggeva quella tensione.

< Dong smettila – intervenì Doo – Adesso stai oltrepassando il limite. – si rivolse verso Jun – è Elena? >

< Si > rispose Jun

< … - rimase per qualche istante in silenzio per riflettere. Era meglio farla venire o no? - Falla venire > infine decise di chiamarla.

< COSA??? – disse Dong – Se permetterai di venire qui, io andrò via >
< Perché mai dovrei dirle di venire >

< Visto che Dong la ritiene responsabile, che lo dica alla diretta interessata. Se non lo farai tu – prese il cellulare – la chiamerò io >

< Fai come ti pare > disse Dong distogliendo lo sguardo.

Jun osservò per qualche secondo Doo, non voleva coinvolgere Elena in tutta quella storia, voleva tenerla lontana…le avrebbe solo detto di aver avuto un incomprensione con Dong ma che avesse risolto tutto, chiamarla e renderla consapevole avrebbe portato ulteriori problemi per lei.

Credeva che dopo la storia di Siwon, tutto sarebbe andato bene…che non avrebbero avuto altri discorsi con nessuno. Quella situazione l’aveva colto alla sprovvista.

< Allora, Jun! Che vuoi fare? Se non ti decidi entro 3 secondi, premerò invio per la chiamata >

Il ragazzo fissava il suo sguardo, serio e deciso, poi si voltò a guardare Dong appoggiato allo schienale della sedia guardando fuori: si chiese come si fosse creata tutta quella storia, che sbaglio avesse fatto per ridursi così.

Fece un lungo sospiro, poi decise…

< La chiamo io >

 

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Elena era giunta davanti l’ingresso dell’edificio, l’osservò in tutta la sua grandezza…deglutì, il pensiero di salire fino in cima la spaventava, ma ancor di più a terrorizzarla era ciò che l’attendeva.

Dopo aver parlato con Jun, si recò immediatamente nel posto da lui indicato: per non farla perdere, chiamarono un taxi che l’avrebbe condotta nel luogo di incontro; con tutto quel fracasso, mancava solo lei che si perdesse per le vie del centro.

Si recò davanti l’ascensore, aspettò che le ente si aprissero e salì all’ultimo piano. Arrivata, ad attenderla c’era proprio Jun, nel guardarla fece un respiro profondo.

< Per di qua > disse indicandole la direzione.

Era tesa come una corda di violino; prima di giungere all’incontro, per la testa, si era fatta tutto un discorso, era decisa su i punti da trattare ma adesso…

< Siamo tutti qui > disse Doo facendola sedere davanti a se, al suo fianco Dong non distoglieva lo sguardo dalla finestra.

“ Avevo fatto tutto un discorso in testa, adesso che mi trovo qui…non mi escono le parole. Ho paura di dire qualcosa di sbagliato...di insensato… ”

Elena sorrise timidamente ai due ragazzi che aveva di fronte a se; voleva che tutto finisse per il meglio…ma anche al più presto, situazioni come quella le creavano disaggio.

< Elena – disse ad un tratto Doo – sono stato io a farti venire qui, ma credo che già sai il motivo >

< Si – rispose – Kiki mi aveva fatto venire nel vostro appartamento e li, insieme agli altri, mi ha spiegato più o meno ciò che stava succedendo. – si rivolse verso Dong con aria dispiaciuta – Mi dispiace… - chinò la testa – non volevo crearti problemi con il mio arrivo. Scusami… >

Calò un timido silenzio. Jun osservava il volto di Dong, voleva capire cosa gli stesse passando per la testa…dopo tutto era per colpa del suo comportamento tutto quella sceneggiata.

< Dong – continuò la ragazza sollevando lo sguardo – io non so nulla di voi, del vostro passato, di come vi siete conosciuti e di ciò che avete passato insieme…fino a qualche mese fa ero una semplice fan come tutte le altre, leggevo di voi solo su internet…ma erano notizie che chiunque avrebbe potuto sapere. Ora che ho avuto la fortuna di conoscervi meglio, capisco che in realtà…io…non conosco che solo una minima parte di quello che in verità siete. – Doo e Jun ascoltavano attentamente le sue parole, mentre Dong sembrava pensare ad altro – Ho commesso molti errori in questi mesi, credevo di averli risolti e di non aver coinvolto l’intero gruppo…mi sono resa conto solo ora che il mio comportamento ha ferito anche voi, vi chiedo scusa anche di questo. Avrei dovuto comportarmi diversamente, senza pensare troppo a me stessa… So che adesso è tardi, ma ti prego di accettare le mie scuse e permettermi di conoscervi meglio… >

< Hai detto bene – disse Dong – è troppo tardi – si voltò a guardarla in viso – per rimediare ai tuoi sbagli. – con il suo sguardo, Elena ebbe un brivido…era gelido come il ghiaccio – Io non sono come gli altri che perdonano facilmente. Per anni sono rimasto con la speranza di esser circondato da qualcuno che fosse al mio fianco, che avrebbe gioito con me…ci ero riuscito, ma tu – corrugò la fronte – hai distrutto tutto quanto! – la guardava con occhi pieni di odio – Sei arrivata portando scompiglio nel gruppo, hai messo Kiki e Jun l’uno contro l’altro, poi, come se non ti bastasse, hai coinvolto Siwon e da li il gruppo cominciò a vacillare…Sei solo un problema, la soluzione è che tu sparisca dalle nostre vite… >

< Sparire?! – Elena fece un piccolo sorriso – quindi l’idea che ti eri fatto su di me non è scomparsa dalla tua mente. Anche l’altra volta mi avevi detto la stessa cosa: volevi cacciarmi via. >

< Si! Volevo che ritornassi da dove fossi venuta… >

< Speravo che quella volta tutti i malintesi fossero stati chiariti >

< Tsk! Avrei potuto accettar la vostra relazione, alla fine è Jun che decide della sua vita…ma andare a vivere insieme…questo è troppo! >

< Perché ti comporti come un bambino di 5 anni, Dong! > replicò Jun

< Ragazzi, abbassiamo i toni della voce. Cerchiamo di non attirare troppo l’attenzione >

< Bambino, io? Quello sei tu…hai preso decisioni senza consultarti con noi. Hai sempre fatto di testa tua. Sembra che lei ti abbia fatto un lavaggio del cervello! Il Jun che io conoscevo non avrebbe mai lasciato tutti noi… >

< Dong, ognuno di noi è libero di fare le proprie scelte. Se Jun ha ritenuto andare in un appartamento suo, è una sua responsabilità…. Di certo questo non porterà scompiglio nel gruppo >
< LO FARA’ INVECE! – disse con tono più forte – Tutti voi andrete via, lascerete il gruppo…ed io ritornerò solo…e la promessa che ci facemmo qui, 2 anni fa, svanirà… >

< Allora è per questo che vieni sempre qui – affermò Doo – Perché sei legato a quel ricordo >

< Quale ricordo? > chiese Elena

Calò un attimo di silenzio, prima che Dong prese parola…

< Quando hanno formato il nostro gruppo e ci hanno selezionato fra tanti…dopo un mese circa dalla formazione siamo venuti qui a festeggiare. – rispose Dong con il volto chino sulle mani – Dopo vari discorsi e conosciuti meglio, avevamo promesso che mai ci saremmo lasciati, che avremmo continuato questa strada insieme… Credo che Ki-Kwang ti abbia raccontato il mio passato: non ho avuto un passato felice con i miei genitori che non erano quasi mai presenti…ma quando loro si sono dimostrati così amichevoli e disposti a darmi il loro supporto, mi sono sentito parte di qualcosa…ero così felice. Era come se avessi trovato quel calore che avevo disperatamente voluto dalla mia famiglia. Ma adesso… - sollevò lo sguardo verso Elena – per la tua presenza, hai portato via quella serenità che avevo faticosamente costruito… >

< Non ho portato via niente – replicò con sguardo dispiaciuto – loro saranno sempre con te >

< Sia io che Seob non abbiamo cambiato paese, siamo sempre qui…non andremo via >

< Dong, vedila come una famiglia allargata – Doo si alzò e si mise alle spalle dei due ragazzi – Non puoi obbligare nessuno a stare per sempre insieme senza farsi una propria vita. I tempi di quand’eri piccolo sono passati, non puoi comportarti da egoista e pensare solo a te…la promessa che ci siamo fatti non verrà dimenticata, nè tralasciata. Siamo un gruppo, una famiglia…e come in ogni famiglia, arriva un punto in cui le strade si separeranno ma nessuno dimenticherà l’altro. – il ragazzo osservò attentamente Jun ed Elena, poi passò a guardare Doo – Noi sei saremo sempre una famiglia, ci sosterremo come abbiamo sempre fatto…potremmo decidere di vivere separati, o cambiare città, oppure smettere di cantare…qualsiasi cosa succederà, sono sicuro di una cosa: la nostra unione. Spetta a te credere alle mie parole… - Doo poggiò la giacca che aveva portato per il ragazzo, nella sedia accanto a lui…poi si spostò dirigendosi verso l’ascensore – Quello che avevo da dirti l’ho detto…non rovinare tutto. >

Con ciò, lasciò i tre ragazzi seduti in silenzio nel tavolo. Dong rifletteva sulle parole appena sentite: il leader aveva ragione, dopo tutto erano sempre una famiglia, ed era giusto che ognuno di loro avrebbe intrapreso un percorso diverso e fatto nuove esperienze…ma stava succedendo così in fretta…troppo in fretta rispetto a quello che aveva idealizzato. Non era egoismo…non era come aveva detto Doo, no! Lui voleva solo assaporare quell’affetto che da parte dei genitori era venuto a mancare.

< Sarebbe bastato un altro po’ – disse a bassa voce osservando Doo andarsene via – Bastava solo qualche mese in più… >

< Cosa sarebbe bastato? > chiese Jun leggendo le sue labbra per capire cosa stesse dicendo.

Dong lentamente spostò lo sguardo verso i due rimasti fermi ai loro posti; chiuse gli occhi mentre fece un sospiro.

< Tutto questo potrà essere passato per un mio puro egoismo…ma vi sbagliate. – riaprì gli occhi e si alzò dal tavolo – Dovrò farmene una ragione, dovrò abituarmi a non avervi in casa… - prese la giacca lasciatagli da Doo e si diresse verso l’uscita – è tempo di cambiamenti… >

< Dong – lo fermò per un braccio Jun – non devi pensare che adesso non saremo più presenti. Sia io che Seob verremmo molto spesso… >

< E poi – intervenì Elena – sarete sempre i benvenuti da noi > fece un sorriso.

Dong dapprima guardò Jun, poi spostò l’attenzione sulla ragazza; alle sue parole rispose con un mezzo sorriso. Si voltò nuovamente verso l’uscita liberandosi dalla presa del ragazzo. Arrivato nell’ascensore si voltò verso i due in attesa che si aprissero le ante.

“ Avrei voluto che tutto ciò succedesse solo dopo aver vissuto con voi tutte le tappe di un gruppo nascente, che saremmo stati in quell’appartamento ancora per un po’ a gioire come facevamo sempre dopo qualche esibizione…ma d’ora in poi non sarà più così – il rumore delle ante aprirsi, richiamò la sua attenzione; entrò dentro pigiando il pulsante che l’avrebbe riportato giù ed indossò la giacca – E’ davvero giunto il momento di voltare pagina e scrivere un altro capitolo in questa storia. Il ragazzino che voleva affetto deve diventare un uomo ed accettare tutto quello che succede come insegnamento per la vita. – in pochi secondi arrivò fino all’ingresso; scese e senza osservarsi in giro, percorse la poca strada che lo conduceva fuori l’edificio con aria disinvolta – Da oggi, non esisterà il vecchio Dong che faceva affidamento sugli altri…da ora ci sarà un nuovo Dong, più forte…più maturo… - si fermò e guardo l’edificio alle sue spalle - …Si, è tempo di cambiamenti ”

 

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Rimasti soli, Elena e Jun si sedettero nel tavolo pensierosi per ciò che era accaduto. Fino in quel momento, non erano stati molto fortunati…avevano dovuto affrontare mille ostacoli per un po’ di serenità.

< Quanto potrà durare questa serenità ritrovata? > chiese Elena osservando il bicchiere vuoto preso da Dong.

< Perché dici questo? >

< Ogni volta che risolviamo un problema, ne spunta sempre fuori un altro – alzò lo sguardo per guardarlo – Sono preoccupata per ciò che potrà capitarci. >

< Non devi preoccuparti inutilmente – le prese le mani fra le sue – pensa solo al presente. Ricordati – le sorrise – da domani andremo a vivere insieme…non sei più sola. >

< Hai ragione – ricambiò il sorriso – adesso ho te al mio fianco… Voglio pensare solo a noi…solo a noi due >
< A causa di questo piccolo trambusto, non abbiamo festeggiato come si deve la liete notizia – il ragazzo si recò al bar e subito dopo si avvicinò al tavolo dove Elena era rimasta a guardarlo perplessa – E’ giusto festeggiare, non credi? >

< Ora?? E poi...qui? >

< Se ci sei tu – le prese una mano per invitarla ad alzarsi – ogni posto è sempre quello giusto. >

Partì una musica dolce, lenta, melodica…

 

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I giorni successivi furono intensi per Elena e Jun, dovettero caricare e scaricare pacchi per il trasloco. Per la ragazza non fu molto impegnativo, ma per Jun si: dovette far tutto di nascosto e di notte…ma per non destare ulteriori sospetti, portò solo lo stretto necessario.

Le prime sere trascorsero a sistemare casa, quando furono del tutto pronti, organizzarono una cena con tutto il gruppo…senza far mancare Hannah e le sue compagne.

I rapporti con Dong andavano via via attenuandosi, il ragazzo stava iniziando a farsene una ragione…anche se all’interno soffriva per la lontananza dei due, cercava in qualche modo di non farlo vedere…non per orgoglio, ma per il bene futuro del gruppo.

Sembrava davvero essere ritornata la felicità.

In quel periodo i sei ragazzi erano impegnati su diversi fronti: tra concerti e varie apparizioni in tv e radio, nella CUBE si preparavano anche alla formazione di un nuovo gruppo formato da Hyuna e HyunSeung che si sarebbe chiamato “Trouble Maker” e avrebbero debuttato il 1 dicembre.

Mentre i due ragazzi incidevano il loro primo album, i B2ST avevano l’agenda piena di appuntamenti in quel periodo…Jun era anche intento a realizzare incisioni di alcuni brani tanto da lasciare Elena in disparte; la loro convivenza era appena iniziata ma le cose non erano del tutto cambiate: si trovava per la maggior parte del tempo da sola in casa ma il pensiero che da quella porta sarebbe rientrato la rendeva felice ed emozionata, ogni sera preparava pasti che l’avrebbero reso felice.

Quando trovava del tempo libero, Jun organizzava delle uscite per mostrarle la città ed i luoghi che Elena voleva tanto visitare: ad ogni luogo visitato, i due scattarono diverse foto...in questo modo, quando la ragazza avvertiva la mancanza di Jun quando lui era troppo impegnato, vedendole avrebbe ricordato quei momenti felici ed attenuato la sua assenza.

In quei giorni, inoltre, alla CUBE vi fu molto fermento. Diverse persone entravano ed uscivano da quell’edificio e nei corridoi si vociferava un’imminente collaborazione con un’altra casa discografica e che il gruppi scelti erano i B2ST con le SISTAR…a quella notizia, non appena fu giunta alle orecchie di Han, creò un po’ di preoccupazione…ma essendo solo voci e nulla di concreto, la ragazza non dette molta importanza.

Purtroppo gli impegni del fine mese erano innumerevoli: il 20 furono invitati al "GFSC Concert" tenutosi al Yokohama Arena, dove cantarono ben 7 canzoni. Al ritorno dell’evento, Jun rientrò nell’appartamento…sperava di trovare la ragazza ancora sveglia intenta ad aspettarlo ma, come aveva già immaginato, la trovò nel letto distesa con un plaid a coprirla. Nel vederla sorrise, non aveva le forze per spogliarsi; così com’era, dopo aver preso un ulteriore coperta pesante, si distese al suo fianco e, facendo in modo da non svegliarla, fece appoggiare la sua testa al petto…le accarezzò i capelli e in un attimo si abbandonò alla stanchezza.

Il 21 vennero premiati dal Ministro della Cultura al "2011 Korea Pop Culture Awards", il 24 parteciparono ai "Melon Music Awards 2011" esibendosi con "Rainy Days" e "Fiction" vincendo il premio come migliori artisti dell'anno; mentre il 25 e il 26 si diressero a Las Vegas per il "Billboard KPOP MASTERS Concert".

Non era la prima volta che Elena vedeva partire Jun, ma da quando avevano iniziato a convivere…quelle lunghe separazioni erano piccole torture, aspettava con molta trepidazione il suo arrivo…contando le ore che mancavano al loro incontro; anche per Hannah le separazioni erano difficili da affrontare ma, affrontando anche lei le stesse situazioni, in qualche modo, la sua assenza l’avvertiva di meno tendendo la sua mente occupata.

Rientrati in Corea, ebbero finalmente due gironi di riposo che dedicarono a rilassarsi per riprendere le forze; Hyun ne approfittò per provare e ripassare la coreografia con Hyuna, il resto dei ragazzi non aveva niente di programmato: Seob ed Hannah, in quei pochi momenti liberi, si dirigevano in luoghi poco affollati per poter stare insieme, Elena e Jun avevano già visto tutti i luoghi segnati dalla ragazza e decisero di rimanere in città per restare insieme agli altri.

Nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo nei giorni a seguire…

 

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Nel secondo giorno libero, i ragazzi si recarono alla CUBE come ogni mattina…avevano ricevuto una chiamata dal loro manager per del lavoro di poco da svolgere che avrebbero solo impiegato mezza giornata, ad esclusione di Hyun impegnato con il comeback imminente e la partecipazione al Music Awards che si sarebbe svolta il giorno seguente; mentre il gruppo di Hannah, dopo un lungo periodo di impegni, poteva dedicare molto più tempo al riposo…anche se il lavoro non sarebbe mancato.

Si trovarono tutti davanti l’ingresso quando sentirono una voce in lontananza chiamare uno di loro…

< YoSeooooob! >

Il ragazzo si voltò, incuriosito di chi potesse essere, ed anche Hannah si voltò per osservare. Rimasero stupiti quando si accorsero che era una ragazza scesa da un furgone e stava avanzando nella loro stessa direzione con un gran sorriso. Aveva chiamato Seob con una voce amichevole ed abbastanza dolce. Forse anche troppo, tanto da infastidire Hannah.

Alle spalle della ragazza, ne uscirono altre che, non appena si accorsero della presenza dei B2ST, s'illuminarono i loro visi. Ad uno ad uno, le ragazze raggiunsero i B2ST che salutarono con molto piacere.

< Ragazze! Siete già qua? Pensavamo che veniste nel pomeriggio. > domandò Doo

< Abbiamo voluto anticipare l’incontro per avere modo di visitare la struttura – rispose una delle ragazze – La volta scorsa non abbiamo avuto modo per farlo... >

< La volta scorsa?? > chiese perplesso Doo

< Si – sorrise – quando voi eravate partiti… siamo venute qui ma solo per formalità. >

Mentre i ragazzi erano intenti a scambiare qualche chiacchere con le 4 ragazze, Hannah ed Elena rimasero in disparte osservando la scena, insieme ad Yurim ed Ai, le quali erano emozionate di vedere un altro gruppo di idol.

< YoSeob! Non ci vediamo da un paio di mesi… - la ragazza che prima l’aveva chiamato adesso si era avvicinata fin troppo tanto da infastidire Hannah. Si sentì osservata – Scusa, ma loro chi sono? >

< Ciao Hyorin...già è da molto che non ci vediamo – Seob le rivolse un sorriso e si voltò verso le ragazze –Han, Elena, Ai e Yurim…loro sono le Sistar: Hyorin, Bora, Soyu e Dasom. >

Le 4 ragazze si inchinarono per salutarle, Ai e Yurim erano molto imbarazzate che i loro gesti erano rigidi a causa dell’emozione di vedere dal vivo.

< Piacere. Io sono Hannah... – fece un mezzo inchino – Scusate ma devo andare. >

Hannah si allontanò subito dal gruppo seguita da Yurim ed Ai che le corsero dietro, mentre Elena si avvicinò a Jun.

< Molto piacere! Io sono Elena. >

< La mia ragazza! > Jun la cinse per i fianchi e le diede un dolce bacio sulla guancia. Da quando stava con Elena, si era addolcito.

< Come mai qui? Non siete di un'altra agenzia? > domandò Elena

< Si – rispose Hyorin - ma le case discografiche hanno un lavoro da farci svolgere insieme, quindi staremo qua per un po’ – ad ogni risposta che dava, sorrideva…questo fece insospettire Elena – Seob ha bisogno di compagnia per lavorare al meglio, vero tesoro? >

< Hyorin, Seob è fidanzato! > disse Dong.

< Dong tranquillo! – rispose Seob – Siamo solo amici… Hyorin, visto che non avete visto molto la volta scorsa, vi mostro la Cube! Seguiteci >

A quella proposta, Hyorin gli si illuminò il viso e prese a braccetto il ragazzo seguendolo insieme alle compagne e a Ki-Kwang e Doo.

Hyun si diresse verso una delle sale prove dove l’attendeva Hyuna intenti a provare per l’ennesima volta la coreografia; Dong e Jun trascorsero il tempo in sala canto con il manager; mentre Elena si recò nella sala riunioni per aggiornare la situazione riguardante il lancio della pubblicità.

 

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Seob, Ki-Kwang e Doo mostrarono alle ragazze i vari piani dell’edificio e le sale che avrebbero usato per il lavoro: per prima mostrarono il bar in quanto vicinissimo all’entrata per poi salire nei vari piani giungendo così nelle sale dedicate alle prove delle coreografie.

In una di quelle sale, vi erano le The Alice intente a provare diversi passi, e mentre Hannah provava, vide allo specchio alle sue spalle il gruppo. Fermati per prendere respiro, li vide entrare accorgendosi che Hyorin teneva il braccio intorno a quello di Seob.

< Ragazze, loro sono le The Alice…le avete incontrate prima ma non ho avuto modo di presentarle come si deve. Hanno debuttato da 2 mesi. Anche Hannah fa parte del gruppo… >

< Voi siete le Sistar! – si avvicinò Ai – Oddio siete stupende! > la ragazza andò di testa nel vederle li, ad un passo da loro.

< Ragazze, possiamo provare, per favore? >

Hannah era rimasta distante dal gruppo, non sopportava ciò che vedeva…e come se nulla importava, Seob non le impediva di toccarlo; tutto ciò era fastidioso.

< Ah si – rispose Hyorin guardandola – Scusa Hannah, togliamo subito il disturbo. >

Si inchinarono e si diressero fuori; Hannah era abbastanza tesa, nervosa. Si voltò dal lato opposto e iniziò a provare. Seob, accortosi del comportamento strano della ragazza, lasciò Hyorin avvicinandosi ed abbracciandola da dietro.

< Tutto bene Principessa? >

< Sì... Tutto benissimo... > rispose un po’ con aria seccata.

< Non sembra. >

< E’ che…mi da solo fastidio come si comporta quella Hyorin con te... >.

< Sta tranquilla, a me piaci solo tu. >

Le rivolse un sorriso e, facendola girare verso di lui, gli diede un bacio. Un bacio costretto a interrompere a causa del coreografo che li guardava male.

< Mi scusi! Ci vediamo dopo Principessa! >

Le sorrise e fece l’occhiolino, a quell’espressione Hannah non sapeva resistere e per un attimo le sue preoccupazioni erano come scomparse nella sua mente.

< Bene – disse l’insegnate – Riprendiamo da dove avete interrotto >

 

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< E' la tua ragazza? > domandò Hyorin quando Seob li raggiunse

< Si! >

< E' una bella ragazza! >

< Già, e per favore... – gli rivolse un sorriso – Non fare più come prima. Vedi, è da poco che stiamo insieme e non vorrei avere problemi con lei. >

< Si è ingelosita? Oddio mi dispiace! – fece un’espressione dispiaciuta portandosi le mani sul volto – Non volevo! Scusami! >

< Tranquilla! Non è colpa tua! Allora dimmi, ti piace l'edificio? >

< Si! Molto! > Sorrise dolcemente tenendo le mani sul volto.

Illustrato tutte le varie sale, Seob lasciò un attimo le ragazze per rivolgersi al manager che aveva bisogno di parlargli ma prima Hyorin lo fermò.

< YoSeob, pranziamo insieme? Come amici naturalmente! >

< Mmm... Si! Perché no! Hannah è impegnata quindi sono libero. >

< Va bene, allora ti aspetto qua fra 2 ore! Noi dobbiamo andare. Abbiamo una riunione. Ciao ciao Yo! >

La ragazza sorrise e si recò all'ultimo piano dell'edificio insieme alle altre componenti del gruppo.

< Hyorin cos'hai in mente? > chiese Bora.

< Niente perché? > chiese con aria allegra.

< Sei troppo su di giri da quando hai saputo di questa proposta di lavorare con i B2ST > rispose Dasom.

< Quindi dicci che ti passa per la testa > disse Soyu.

< E va bene… A me YoSeob piace. Questo sentimento va avanti da quando l'ho visto la prima volta nei programmi televisivi. E fra non molto, anch’io piacerò a lui. >

< SEI IMPAZZITA!!! – le urlò Bora – Lui è già fidanzato! >

< Si lo so…ma le do massimo una settimana. – rise – Penso che dopo 3 giorni scappi da lui per la troppa gelosia! >

< Non è giusto! > disse Soyu.

< Non m’interessa. >

< Come pensi di farlo innamorare? – domandò Dasom. La sua domanda fece girar di colpo le due ragazze – Che avete da guardare in quel modo? Sono solo curiosa >

< Basta che gli faccia vedere la ragazza che sono realmente: sportiva, in gamba ed allegra. Non la "so tutto io" che la casa discografica fa credere che io sia. Vedrete, riuscirò a conquistarlo con la mia semplicità >

Lo sguardo di Dasom era cambiato, quasi convinta del piano di Hyorin.

< E' quando vorresti dare il colpo di grazia? > domandò infine

< Al ballo in maschera che si terrà questo Venerdì >

< Sappi che ciò che stai per fare noi non l’approviamo > disse Bora

< In amore tutto è lecito – affermò Dasom avvicinandosi alla ragazza – Io ti sosterrò >
< DASOM!!! > disse con tono infastidito Soyu

< Tranquille ragazze, qui nessuno soffrirà più di tanto! > disse Hyorin.

Con questo, le ragazze entrarono nella sala chiudendo la porta alle loro spalle.





Salve *^*
Scusate se non pubblico da tanto ma ho avuto diversi problemi e l'ho tolto dalla mente çç

Entriamo nel nuovo punto cruciale della storia! Cosa vi aspettate? :3 Ditecelo nelle recenzioni *^*
Baci <3

   
 
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