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Autore: WrongandRight    15/02/2014    2 recensioni
Questa fanficiotn è un esperimento: una raccolta di drabble e one-shot su il mio pairing preferito di FF XIII, HopexLightning.
Alcune storie saranno AU, altre un po' OOC, ma l'intento è quello di creare situazioni divertenti, tristi, imbarazzanti non solo tra i due, ma anche all'intero della compagnia che li accompagna.
"Because there's non Light without Hope and there's no Hope without Light."
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Notte viva

 

Era strano trovarsi lì. In quella grande sala e con quel lungo ed elegante abito da cerimonia. I tavoli con le tovaglie bianche ed i tovaglioli color panna, con al centro dei bouquet di Bocche di Leone e di Campanule Saxatilis (o così le aveva detto Serah), occupavano metà della sala per ospitare l'ingente quantitativo di invitati voluti dalla sorella.

Ebbene sì: Snow e Serah si sposavano. Ancora non ci credeva. Dopo tutta la confusione che vi era stata... Sembrava quasi un miracolo. Una specie di fiocco rosso a conclusione di tutto il pandemonio che era avvenuto e l'inizio di un era di pace, o perlomeno così sperava lei.

10 D.D. era l'anno in cui si trovavano ed ancora per lei era come vivere in un sogno. Dopo aver sconfitto Caius, Etro aveva fatto in modo di riprendersi il suo cuore e, risolto i paradossi temporali, erano stati catapultati nel 500 D.D. Ma la loro presenza in un epoca così avanti nel futuro avrebbe causato troppe distorsioni temporali e sarebbe tutto tornato da capo. Sarebbero dovuti essere morti e per questo quel tempo non era adatto a loro. Non era adatto a loro nemmeno il 3 D.D: Etro si era rifiutata di modificare i ricordi ed il tempo a soli tre anni dal suo primo intervento. Così, per non provocare troppa confusione alla sua valorosa guerriera, aveva stabilito che quell'anno era il migliore per farla tornare, anche perché in quell'epoca era stato risolto un paradosso temporale, quindi entrare nel flusso del tempo era assai più facile. Inutile dire che gli altri dell'accaduto non ricordavano niente. Credevano che la soldatessa fosse rimasta in forma di cristallo più di loro per motivi sconosciuti; Sazh non aveva mai visitato Serendipity e Snow non era mai partito alla ricerca della sua futura cognata.
In ogni caso quel senso di non appartenenza era sempre con lei, soprattutto nei momenti come quello. Ciò che stava accadendo non le pareva reale.
Inutile tentare di spiegare le ragioni del suo alienamento, nessuno avrebbe compreso. O, più probabilmente, chi le stava attorno l'avrebbe additata come folle.

Ed ora Snow e Serah erano marito e moglie. E avevano aspettato tutto quel tempo solo per lei. Perché la volevano alla cerimonia.
Invece lei sentiva l'impulso di fuggire da quella sala il prima possibile.

La loro tavolata era quella più grande naturalmente, dato che Serah aveva voluto inserire nel tavolo della famiglia tutti i loro compagni d'avventura. Tutti. Era quasi diventata isterica quando Lightning le aveva detto che chiedeva troppo. Il tavolo era rotondo (“Dobbiamo essere tutti uguali e stare insieme appassionatamente!” aveva detto il biondo entusiasta) ed ovviamente vi erano: i due festeggiati, Light accanto alla sorella e, a seguire verso destra, Hope, suo padre, Sazh, Dajh, Amodar (e qui il sergente si chiedeva cosa ci facesse lui nella tavolata di parenti), Lebreau, Yuj, Maqui e Gadot. Avrebbe voluto invitare anche Raines ma grazie al cielo quest'ultimo aveva detto di trovarsi meglio nei tavoli con i restanti soldati. Erano venuti persino i bambini della classe di Serah. Era pieno di gente e ciò non aiutava la ormai minore delle sorelle Farron a sentirsi a proprio agio.

“Light, guarda che se non mangi si raffredda!”

La ragazza non si era accorta di star fissando il vuoto da ben cinque minuti, il tempo necessario per far arrivare i primi davanti agli invitati. Hope la stava fissando leggermente preoccupato mentre gli altri attorno a lei discutevano amabilmente di politica e di sicurezza cittadina. Diciamo che non era una delle compagnie più normali esistenti.

“Light... Tutto bene? Mi sembri un assente.”
“Non è niente. È solo che è tutto un po' strano per me.”
“Intendi il matrimonio, l'abito da sera che indossi, o il trovarti in quest'epoca?”

Centro. Faceva sempre centro.

“Tutte e tre le cose credo.”
“Il tempo passa, purtroppo. Ma io sono fiero dei miei centimetri di altezza guadagnati con sudore.”

La sua espressione seria non poté che farla sorridere un po'. Come riuscisse a farla sentire a suo agio non lo sapeva, ma le andava bene così.

“Centimetri o metri? Sei diventato altissimo. Ed anche intelligente. E pensare che ti credevo un po' sciocco quando hai continuato a seguirmi nonostante i miei avvertimenti.”
“Ehi! Alla fine ho fatto bene, no? La verità è che sono sempre stato un genio, ma non ve l'ho detto!”

Il ragazzo iniziò a ridere lievemente al ricordo di quante azioni impulsive aveva compiuto nella sua vita e che poco avevano a che fare con quella mente brillante che lo aveva fatto diventare Direttore dell'Accademia.
La grossa voce di Snow li interruppe. Suo cognato le stava dando sui nervi già dal primo giorno di matrimonio.

“Se avete finito di fare i piccioncini, voi due, sarebbe bene che finiste di mangiare. Non vorrai far morire di fame mia sorella, eh, Hope?”
“Niente del genere, Snow. Tu piuttosto dovresti far arrivare il piatto prima di spazzolartelo tutto!”
“Vorresti dire che sono ingordo?”
“Amore, senza cattiveria... Ma dovresti cercare di contenerti un pochino...”

Il gruppo scoppiò in una fragorosa risata dopo l'espressione da finto offeso dell'eroe, che si unì dopo alle risa della compagnia. Bartholomew, insieme al savio Sazh, diede alcune indicazioni e consigli per la loro vita da coniugi e Lebreau ne approfittò per invitare tutti, nel dopo festa, a continuare la serata nel suo locale a suon di cockatil. La serata stava proseguendo senza intoppi e tutti gli ospiti sembravano divertirsi. Lightning però, tra qualche sorriso e chiacchiera, perdeva la cognizione del luogo: si perdeva nei suoi pensieri e pensava al suo futuro. L'unica cosa che le rimaneva era il suo lavoro, oramai Serah non necessitava più della sua protezione ed, anzi, lei sarebbe stata d'intralcio nella nuova famiglia che andava a costruirsi.
Più volte durante i festeggiamenti dovettero chiamarla e svegliarla dal suo stato di trance. Ma nessuno diede troppo peso alla sua condizione: sapevano quanto poteva essere difficile ambientarsi in un tempo futuro. Non potevano sapere, invece, quanto tempo più di loro lei aveva vissuto.

Mentre tutti ballavano sgusciò via dalla sala ed uscì all'aperto, nel praticello vicino pieno di gladioli sotto al cielo stellato. Non si era accorta , però, dell'ombra dietro di lei.

“Light. Cosa succede?”

Si voltò di scatto. Nonostante avesse riconosciuto la voce non si aspettava di vederlo dietro di lei.

“Niente... Come ti dicevo prima. Solo un po' di confusione.”
“Non è da te. Mi sarei aspettato una reazione più controllata. C'è qualcosa che ti sconvolge, non è vero? Se vuoi me ne puoi parlare.”

Centro. Un'altra volta. Che facesse parte della sua particolare intelligenza? Il suo sorriso pareva volerla rassicurare e sentì i suoi nervi cedere lentamente. Non del tutto, giusto quel necessario a farla aprire un poco.

“Potrei anche spiegartelo, ma non mi crederesti. Mi prenderesti per folle.”
“Perché dovrei?”
“Perché è una storia assurda ed io non ho modo di provare niente.”
“Abbiamo salvato il mondo una volta. C'è qualcosa più assurdo ed incredibile di questo?”
“Salvare il mondo una seconda volta?”

I suoi occhi verdi la fissarono perplessi. Lightning era sicura che stava decidendo se ridere o prenderla seriamente. Si guardarono per qualche minuto senza che nessuno provasse imbarazzo o voglia di distogliere lo sguardo. Nel vento fresco della sera e negli occhi intensi del ragazzo di fronte a lei trovò uno strano conforto: una calma surreale che tranquillizzò il suo spirito e cancellò i suoi pensieri. Riuscì persino a dimenticarsi del disagio dato da quell'abito così elegante che tanto cozzava col suo carattere.

“Non sarebbe poi così strano. Da te potrei aspettarmi di tutto.”

Lightning sbatté le ciglia un paio di volte, insicura se fidarsi del suo udito o meno. Vide Hope fare qualche passo avanti e poggiare una mano sulla sua spalla sinistra per poi rivolgerle un caldo sorriso.

“Penso che, per quanto folle, potrei crederci. Magari potremmo cercarle queste prove.”
“Non esistono. Ne sono certa.”
“Ma ti andrebbe di parlarmene? Magari ti aiuterebbe?”
“Chissà...”

Una voce gli chiamò da una delle finestre che davano sul cortile e i due si girarono di scatto verso di essa. Altri non era che Gadot, leggermente brillo, che cercava di riportare la loro attenzione sulla festa e sui balli. A quanto pare Serah pretendeva che la sua sorellina (ancora le sembrava strano venir chiamata così) facesse un giro di valzer con qualcuno per una volta nella sua vita.

E a quanto pare quella volta deve essere oggi, eh?

“Sarà il caso di rientrare, non vorremo far preoccupare gli altri, del resto.”
“O dare occasioni a Snow di prenderci in giro per i prossimi dieci anni.”
“Hai ragione Light! No, sarebbe troppo per la mia pazienza!”

Mentre tornavano indietro e si avvicinavano ai rumori allegri della sala, dove la musica animava di note ogni molecola nell'aria, il giovane direttore la fermò ricordandosi un dettaglio importante. Estrasse dalla tasca un oggetto e lo mise nelle mani di lei.

“Stavo per dimenticarmene... Serah mi aveva dato questo in un momento difficile che ho passato, ma appartiene a te, quindi te lo restituisco.”
“Il coltello...?”
“Già! Dopo che ci siamo risvegliati dai cristalli l'ho restituito a Serah, ma sembra tornare da me come un boomerang!”
“Tienilo ancora. Me lo renderai un'altra volta.”
“Sei sicura? Non so quando ci rivedremo...”
“Dovevamo parlare o sbaglio? Me l'hai chiesto tu. Me lo renderai a tempo debito.”

Hope rimise il coltello nella tasca dello smoking e, con un espressione fin troppo entusiasta, tornò ad accontentare Lebreau e la sua voglia di far mandare giù alcool a tutti quelli che incrociava.

Un passo alla volta verso la normalità. Nulla tornerà come prima, ma forse, questa volta, il futuro ci sorriderà.
 


Salve! Salutino in fondo questa volta... Volevo solo fare un piccolo appunto. Per il bouquet ho scelto due tipi di fiori che fioriscono nello stesso periodo e dal colore abbinabile (credo... O perlomeno a me sembrava xD). Sono tutt'altro che esperta in piante e fiori quindi se avete consigli sbizzarritevi pure!
Ancora un grazie mille a chi segue storielle e per il vostro appoggio >_<
Alla prossima! ^-^


I diritti vanno, ovviamente, alla Square Enix. 

 

 

   
 
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