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Autore: Bumbix    16/02/2014    1 recensioni
Vuoi proteggerla.
Non perchè tu sia obbligato a farlo o per qualche stupido contratto.
Quella persona deve rimanere libera, e solo le sue scelte devono influire sul suo destino.
Quella persona a cui devi tutto.
Non importa il prezzo, gli darai il tuo potere
e l'ombra si impadronirà di te.
*****************************************************************************
Sequel di Highway The Hell, si consiglia la lettura della prima fiction, prima di passare a questa. Non è una songfic! Potrebbe contenere spoiler sulla trama originale.
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Hells Bells – A DxD Adventure

Disclaimer – Non posseggo né il mondo né i personaggi di Highschool DxD, fatta eccezione per quelli creati da me.

Life 2:

I
"Che cosa!?"

Sei scioccato, allibito, stralunato. Il tuo corpo freme per il disappunto, e già hai iniziato ad alzare la voce contro la tua padrona.

"No, non me ne andrò, cosa vuol dire che sono sulla strada giusta per diventare un demone esiliato? So di aver sbagliato, di non commettere altro che errori, ma non puoi allontanarmi così!"

La tua voce è incrinata. La tua senpai, nonchè il leader del tuo gruppo, ti ha tirato da parte dopo l'incontro della mattina con il terzogenito della casa Phenex. Il suo sguardo è serio come mai l'hai visto, e la cosa che ti inquieta maggiormente è che non avverti nessuna rabbia provenire da lei, solo un'immensa delusione.

"Mi hai capito bene. Troppe volte hai agito di testa tua, ignorando i tuoi compagni ed il bene della famiglia Sitri. Mi dispiace, ma questa è la tua ultima possibilità. Avrai dieci giorni per riflettere sul tuo comportamento, dieci giorni che passerai allenandoti nel centro di ricerca di Beelzebub-sama. Una volta che sarete tornati, perchè gia sai che Asia verrà con te, dovrai decidere se diventare un demone esiliato oppure un servo fedele."

Le sue parole sono ferme e decise, e tu chini il capo, aprendo e chiudendo la mano in un impeto di rabbia. Vorresti urlare, spaccare qualcosa, chiedere perdono, ma sai, che nessuno di questi atteggiamenti sarebbe producente al momento.

"Va bene..."

Non potendo sfogare la tua rabbia, la sopprimi con grande sforzo.

"Noi andremo ad allenarci al centro, e voi cosa farete? Avete già in mente una qualche strategia per battere quel pallone gonfiato?"

"Pallone gonfiato? Lui sarà pure un pallone gonfiato, ma tu non sei molto diverso Kyo-kun. E per rispondere alla tua domanda, è già stato deciso che anche noi ce ne andremo. Sospenderemo tutte le attività dei club e ci ritireremo in montagna per allenarci. Ci sono poche possibilità di diventare più forti in così poco tempo, ma noi daremo il massimo. Spero che altrettanto farete tu ed Asia."

Annuisci un'unica volta, sentendo la tua mano destra fremere. Immediatamente rivolgi i tuoi pensieri a Ddraig.

Mi senti? È pure colpa tua se adesso sono in questa situazione. Dove diavolo sei finito? Avevo bisogno di te!

[...]

Ancora silenzio. Sbuffando risentito ti sollevi dal tuo posto, allontanandoti verso la tua camera. Prima di uscire ti volgi indietro e incontri lo sguardo di Rias. Sembra dispiaciuta, ma del suo dispiacere, al momento, non te ne può fregar di meno. È anche colpa sua se sei stato allontanato dal gruppo, sebbene solo temporaneamente.

Una volta arrivato in camera tua inizi a fare la valige. Non hai voglia di restare se non sei ben voluto, e questo, più il poco tempo a disposizione, sono ottimi incentivi per affrettarti. Mentre sistemi biancheria ed abiti sufficenti per tutto il tempo che passerai al centro di ricerca, chiami con il tuo cellulare l'autista della macchina che vi porterà fin lì. La chiamata è breve e formale, nulla di più se non un invito a presentarsi al più presto. Una volta riattaccato, porti la tua attenzione alla porta occultata che da alla camera di Asia. In teoria lei dovrebbe venire con te, ma non sai come affrontarla dopo gli eventi della mattina. È vero che quasi tutto quello che è stato detto era una montatura, ma è pure vero che la notte prima stavi per darci dentro con Rias. Il senso di colpa ti rode il fegato, mentre prendendo coraggio bussi un paio di volte.

"Asia, si può?"

Rimani in attesa per qualche secondo, quando la ragazza socchiude l'uscio. I suoi bellissimi occhi verdi ti guardano risentiti dallo spiraglio che ha creato.

"Kyo-kun... ecco... beh, ciao..."

Strano come il suo comportamento sia così diverso da quello di Sona. Mentre la senpai è delusa da te, Asia sembra sollevata. Ti sorride apertamentamente, sebbene appaia un po' titubante a farti entrare.

"Ehm... ciao. È tutto a posto? Cioè, immagino tu abbia saputo cos'è successo stamattina... volevo solo farti sapere che... beh ecco, che era tutto finto. Rias-san ha detto quelle cose a Raiser solo per farlo andare via. Lei non vuole sposarsi, e io penso che non debba farlo se non vuole. Per questo sono stato al gioco. Non vorrei che tu avessi frainteso..."

Lei arrossisce leggermente, e scuote il capo.

"No, non preoccuparti. So gia che non posso tenere Kyo-kun solo per me. La senpai è molto bella, e anche Sona lo è. Credo che sia giusto che Kyo-kun stia con tutte noi visto che comunque non sarebbe mai in grado di lasciarci andare...."

Ecco, una risposta del genere non te l'aspettavi. Ridicolmente perplesso sposti il peso da una gamba all'altra.

"Cosa intendi? Ti ho detto che era tutto finto...."

Le linee sul suo viso si increspano un pò, mentre si fa da parte per lasciarti entrare.

"Ieri sera vi ho visto..."

Fai solo qualche passo nella camera della ragazza, prima che la sua rivelazione ti congeli sul posto.

"Quando lei è venuta da te, stavo per farlo anche io per.. beh, sai, gli incubi. Volevo assicurarmi che tutto fosse a posto, e vi ho visto. Anche se non so nulla dell'amore, ho colto l'atmosfera, e ho deciso che era meglio così. So di occupare un posto speciale nel cuore di Kyo-kun, ma non posso pretendere che lui sia solo mio. Lui è così gentile con tutti... è normale che tutti si affezionino a lui..."

Non sai come rispondere, ti volti a guardarla e avvampi all'istante. Solo ora comprendi come mai dalla porta ha mostrato solo una parte del viso. È svestita, o per meglio dire porta solo l'intimo. Mutandine e regiseno bianco, senza troppo fronzoli e ricami. Il suo seno è più piccolo in confronto a quello di Rias, ma riesci comunque a capire che porta almeno una terza. Fai qualche passo indietro, e lei arrossisce ancora di più. La sua pelle, in genere candida come la neve, ora ha assunto un bellissimo colore rosato.

Timidamente fa qualche passo in avanti, per un momento credi che stia venendo da te, ma si limita a passarti vicino, dirigendosi verso il letto. Una volta li si china, afferrando la sua solita veste da suora. Senza sapere perchè tu la segui, e prima che abbia il tempo di vestirsi l'abbracci da dietro. Vuoi dimostrarle che lo stesso affetto che hai dato a Rias, sei ben più che disposto a darlo a lei.

Una delle tue mani viene su e sposta i suoi capelli sulla sua spalla destra e tu chini la testa al di sopra e inizi a baciarle il collo. Lei prende una lunga boccata d'aria e dopo i primi pochi secondi la sua mano si alza e inizia a scorrere tra i tuoi capelli mentre mugola un debole gemito. Non sei sicuro di chi di voi due ha fatto veramente la prima mossa, ma dopo un minuto o due di questo, sia che tu abbia voltato lei sia che lei abbia voltato te, il gioco passa al secondo livello con un contatto diretto di labbra. C'è piena passione nella sua risposta, ma anche una certa esitazione che capti. Questo ti ricorda che sei tu quello che ha iniziato il tutto. Per la prima volta sei la persona con più esperienza. Cazzo, questo è probabilmente il primo bacio di Asia, del resto finora è stata una suora. Fai del tuo meglio per renderlo memorabile per lei.

Lei si gira completamente verso di te e mette le sue braccia dietro il tuo collo. Tu stringi più stretta la sua piccola figura. Senti qualcosa dentro di te montare, un'emozione viscerale che ti spinge a prenderla e sbatterla sul letto. Ma tu sei meglio di così. Reprimi il tuo impulso, cercando di approfondire questo vostro primo contatto. Non vuoi spaventarla.

Asia tira i freni quando le tue mani scivolano un po' troppo verso il suo sedere. La senti irrigidirsi e senti la sue mani correre via dal tuo collo. Tu lasci a malincuore la presa e fai un passo indietro. Una cosa è certa; è appena stata baciata per bene. La sua carnagione normalmente pallida è veramente arrossita e i suoi occhi verdi sono spalancati.

"Scusa Kyo-kun... e troppo veloce per me. Io..."

La sua voce è arrochita, e sotto il tuo sguardo attento vedi il suo seno piccolo, ma ben proporzionato, alzarsi ed abbassarsi per l'affanno. È stata la sua testa a mettere un freno a tutto questo. Il suo corpo ti sta dicendo tutt'altra storia. Per quanto ti piacerebbe, questo genere di cose al momento, non è una buona idea. L'istinto animale dentro di te ruggisce di frustrazione.  

“È okay. Lo capisco.”

Lo fai davvero e non è solo per dire e per farla sentire meglio. Non è passata nemmeno una notte da quando hai quasi avuto un rapporto completo con Rias, e farlo adesso con Asia, solo per dimostrarle qualcosa, ti sembra... sbagliato. Prendi un attimo fiato, arretrando lentamente verso la porta.

"Credo di dover andare ora... Ho chiamato la macchina che ci verrà a prendere, tra mezz'ora dovrebbe essere qui. Ti lascio qui a sistemare le tue cose... ciao"

Dandole solo un'ultima occhiata, ti chiudi la porta alle spalle, sospirando pesantemente. Non sai davvero come comportarti. Devi mettere ordine nei tuoi sentimenti, ma non sai davvero cosa stai provando al momento. A capo chino ti riporti sul letto, sistemando le ultime cose. Speri vivamente non capiti nulla nei dieci giorni che passerai lontano da Sona e Rias.

II

Alla fine nessuno è venuto a salutarti. Tu ed Asia siete usciti, avete aspettato la macchina, e quando questa è arrivata siete saliti ed andati via senza che nessuno abbia nemmeno tentato di venirvi incontro. Per un attimo ti è sembrato di sentirti osservato, che dalla casa qualcuno stesse davvero tenendovi d'occhio, ma dopo un rapido controllo ti sei dovuto ricredere. L'unica persona a cui interessa davvero di te è al tuo fianco. Per gli altri non sei che un compagno impulsivo o un alleato indesiderato.

Chiudi gli occhi, poggiando la testa contro lo schienale del sedile, mentre la macchina percorre velocemente le strade della città. Asia dal tuo fianco ti stringe una mano, ma la tua mente è troppo persa nei suoi pensieri per poter ricambiare questo suo gesto. Dopo quelle che a te sembrano ore, ma che sono stati si e no una ventina di minuti, giungete di fronte alla struttura di ricerca. Una volta sceso dalla macchina ti offri di portare anche il bagaglio della suora, e alla fine entrambi vi recate all'interno.

Questa volta, non c'è uno stormo di ragazzi pronti a farvi il terzo grado, come se nulla fosse più eccitante che vedervi. Ci siete solo voi e la vostra accompagnatrice  Mari Yukio, che si è fatta trovare ad aspettarvi nella hall. Indosso, la ragazza, porta ancora gli stessi vestiti consumati e tra le labbra ha un nuovo lecca lecca, dal colore diresti che è al lampone o alla fragola. Non appena i tuoi occhi si incatenano ai suoi puoi avvertire la rabbia montare dentro di te. I ricordi del tuo ultimo allenamento sono ancora vividi nella tua mente, e speri davvero di non dover sopportare altri trattamenti così umilianti durante il tuo periodo di permanenza.

Seguendo la ragazza, ripercorrete l'enorme edificio in verticale. L'ascensore si ferma un piano prima rispetto alla scorsa volta e ad entrambi viene assegnata una stanza nella zona dedicata agli ospiti. La tua camera è molto semplice, c'è un letto, un comodino ed un armadio. Il bagno si trova ai piani inferiori, in una parte separata dell'edificio. Tolta questa mancanza ti piace. Ti ricorda com'era la tua, di camera, prima che l'intero condominio fosse acquistato dalla famiglia Sitri.

Dopo esservi sistemati, entrambi venite introdotti al Satanasso, che trovate ancora impegnato in uno dei suoi numerosi esperimenti. Quando lo raggiungete, è chinato in avanti su una scrivania, indossa una visiera protettiva e degli abiti che sarebbero più consoni ad una fonderia, con pesanti guanti sfibrati ed un grembiule nero e sporco. Alla vostra vista alza il capo dal suo esperimento e fa cenno di avvicinarvi.

"Kyosuke-kun, Asia-chan, sono felice di rivedervi. Avvicinatevi senza timore, c'è solo il quaranta percento di possibilità che questa cosa esploda."

Entrambi lo fissati dubbiosi, e per precauzione fai nascondere Asia dietro la tua schiena. Giusto nel caso...

"Beelzebub-sama, ha saputo della visita di Raiser?"

"Si, ho saputo della sua visita..."

"Ha saputo anche della richiesta di Sona-senpai di un match a squadre?"

"Ovvio che si, Kyosuke-kun, sono stato chiamato a deliberare a riguardo, e posso informarmi in anteprima che la richiesta è stata accolta. Tutte le dispute tra le quattro famiglie verranno risolte in un colpo solo. Non potevamo farci sfuggire un'occasione del genere..."

"Bene... allora credo sia il caso di iniziare l'allenamento, abbiamo solo dieci giorni per prepararci allo contro."

Tu lo fissi, lui fissa te ed annuisce. Asia da dietro la tua schiena si affaccia osservando il grande Satana con terrore. La sua voce è simile al pigolio di un uccello quando prova a parlare.

"Do... dovrò allenarmi ancora con lei, signore?"

L'uomo guarda la ragazza bionda e sorride cordialmente.

"Bhe, ma certo, che domande fai Asia? Abbiamo già ottenuto molti risultati la scorsa volta, non è vero? E adesso che la situazione è così critica dovremo impegnarci ancora di più!"

Senti il corpo dell'ex-suora tremare contro il tuo, e ad un'occhiata veloce puoi notare il suo viso impallidire.

"Non sarebbe meglio se fossi io ad allenarmi con lei, Grande Satana?"

La tua voce è sicura, del resto anche tu vuoi cambiare allenatore. Ti da troppo fastidio la fredda mangiatrice di lecca lecca, e dieci giorni ad allenarti con lei condannerebbero te alla follia o lei a morte certa.

Il Satanasso tuttavia ridacchia sfregandosi le mani.

"Oh no, dubito fortemente che sia il caso di fare un cambio. Asia può apprendere molto da me, e tu puoi apprendere molto da Mari, ne sono convinto."

"Ma veramente..."

Provi a ribattere, ma l'uomo solleva una mano interrompendoti.

"Niente ma, siamo già in ritardo, quindi diamoci una mossa. Mari, lascio Kyosuke a te, Asia, seguimi...."

Allontanandosi a passo di marcia, l'uomo si fa strada nei corridoi, lanciando solo uno sguardo al soggetto dei suoi esperimenti, ormai pronto ad esplodere. Asia sconsolata, ti stringe un'ultima volta avviandosi dietro di lui. Dopo qualche istante riporti la tua attenzione alla stanza, e all'unica persona che vi si trova dentro oltre a te. Mari, la tua allenatrice, nonchè assistente di Beelzebub, si limita a fissarti con il dolce poggiato alle labbra. Per un momento la tua attenzione è completamente focalizata sulle sue labbra piccole e rosse, così umide da rilucere con la poca luce che entra dal lucernario.

"Maiale..."

Ritorni alla realtà d'improvviso, quando lei ti parla. Arrossisci per un momento, ma non ti dai il disturbo di negare. Sei comunque un uomo. Lei dal canto suo si fa strada nella stanza, iniziando a scavare in un mucchio di cianfrusaglie. Molte oggetti dall'aria letale vengono accatastati da una parte, mentre lei continua a cercare qualcosa in particolare. Alla fine riesce ad estrarre e porgierti quella che sembra una vecchia tuta. Come ogni oggetto nella stanza è sporco, e sembra essere stato creato decenni prima.

"Indossalo..."

Tu prendi tra le mani gli indumenti, avvertendoli stranamente leggeri e soffici.

"Ho gia una tuta...."

"Quella non è una tuta."

Socchiudi le palpebre sommessamente, studiando con attenzione i capi di vestiario.

"A me sembra una tuta."

"Questo perchè sei un deficente ignorante. Quello è una tuta d'addestramento creata eoni fa da Beelzebub. Non viene usata da tanto, ma quelli che sono riusciti a sopravvivere sono diventi più forti in poco tempo."

La pressione inizia a salire quando lei comincia con le sue invettive, ma la curiosità è più forte. Allontanandoti per un momento, ti porti dietro una catasta di oggetti pericolanti, e ti cambi. Anche dopo averla indossata a te sembra una comune tuta. Forse un pò più calda del normale, ma niente di più.

"Sei sicura che questa cosa funzioni, non sento differenze."

"Perchè devo ancora accenderla."

Avvicinandosi a te, la ragazza allunga una mano verso il tuo polsino destro, sistemandolo leggermente. Quando le sue mani vengono via tu cadi. Il tuo corpo impatta con il duro pavimento della stanza, aprendo un piccolo cratere. Il tuo corpo è pesantissimo, più pesante di quanto sia mai stato. Anche concentrandoti al massimo non riesci a raccimolare la forza necessaria ad alzarti. Stai quasi per lamentarti con Mari, dicendo che qualcosa deve essere andato storto, quando lei estrae un bazooka dagli oggetti estremamente letali che aveva messo prima da parte.

"Beh, che fai? Scappa no?"

Senza attendere che tu sia pronto, la ragazza spara un colpo verso di te. Il missile viaggia, e finisce per esploderti tra le gambe ancora prima che tu possa fare qualsiasi cosa. L'onda d'urto ti sbalza via, ma tolto questo non hai subito danni considerevoli.

"Quella tuta d'addestramento ha la duplice funzione di decuplicare il tuo peso corporeo e proteggerlo per i primi dieci minuti. Non importa quanto male ti farò, non subirai danni permanenti. Però è meglio se inizi a correre. Sul serio, non credo che mi tratterrò...."

"Ma che cazzo...!!"

Non fai in tempo a finire la frase che vieni fatto di nuovo volare via, questa volta finisci per sfondare una vetrata, ritrovandoti nell'enorme terrazza, con annesso boschetto, che si trova lì. Accumulando potere nel tuo corpo, combatti la pesantezza della tuta, iniziando ad allontanarti lentamente. Ogni passo è una tortura inumana, e più volte tenti inutilmente di toglierti quell'oggetto diabolico da dosso. Previdibilmente questo non viene via. Così ti limiti ad arrancare, cercando riparo dai colpi di bazooka che iniziano a far saltare gli alberi che ti lasci le spalle.

Bollenti schegge di legno ti penetrano nel viso quando un colpo esplode troppo vicino. Già inizi a vedere i limiti della tuta/armatura... non copre il volto.  Ignorando il dolore continui a camminare, ritrovandoti nella radura con i secchi che ti ha fatto da base per l'allenamento precedente. Stai pensando a come sfruttare la situazione, nel caso questo sia possibile, quando una voce dall'alto richiama la tua attenzione.

"Molto male. Sai che mancano solo trenta secondi allo scadere dei dieci minuti? Penso che la tuta ti proteggerà solo per il prossimo colpo."

Mari è sopra di te, poggiata in piedi sui rami di un albero al limitare della radura. Tu sbianchi alla sua vista e scatti in avanti costringendo il tuo corpo oltre i suoi limiti. Quando lei spara tu salti, riuscendo ad immergerti nell'acqua del fiume appena in tempo per evitare il colpo. Ma è qui che sbagli. Davvero hai pensato che buttarsi in acqua fosse la scelta migliore? Forse non ricordi che il tuo corpo è avvolto da un qualcosa che pesa all'incirca tra i settecento/ottocento chili. Anche al massimo delle tue possibilità non puoi impedire al tuo corpo di affondare.

L'acqua diventa sempre più scura man mano che vai giù, e l'orribile sensazione di essere a corto di ossigeno si fa spazio dentro di te. Annaspi, cercando inutilmente di spogliarti, toglierti quella tuta maledetta che sta quasi per ucciderti, ma non serve a nulla. Istintivo il tuo corpo ti costringe ad aprire la bocca per respirare e subito i tuoi polmoni si riempono d'acqua. Il bruciore che avverti alla gola è intenso, quasi insopportabile, ma pian piano a questo si sostituisce il torpore. Stai perdendo i sensi e nella tua testa una voce, molto simile a quella che sogni ogni notte, ti invoglia a lasciarti andare.

"Non resistere... nel sonno nessuno potrà farti del male. Dormi per me... dormi..."

Chiudi gli occhi abbandonandoti al buio, maledicendo te stesso per la tua stupidità. Una morte eroica, una morte catartica, questo era quello che ti aspettavi. Di certo non una morte per affogamento all'ultimo piano di un edificio di ricerca.

 E fu luce, di un rosso incandescente, e poi nulla più.

***

N.D.A. Bene bene bene, rieccomi con un nuovo cap. Capitolo corto e striminzito rispetto alla media, ma non ho davvero tempo di scrivere ad aggiornare. Proverò a rimediare nelle prossime settimane, ma non prometto nulla. Un grazie a tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite/preferite, e a chi ha recensito. A presto dal vostro Bumbix ^_*
   
 
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