Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: annagioia95    17/02/2014    1 recensioni
LEI Una ragazza normale, forte e gentile si trasferisce a Stratford
LUI Un ragazzo di fama mondiale, puttaniere e montato vive a Stratford
LEI 16 anni, il padre innamorato della madre di lui
LUI 19 anni, la madre innamorata del padre di lei
LEI Aria Devis
LUI Justin Bieber
Se vi ho insospettito almeno un pò entrate.. è la mia priama storia spero vi piaccia!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chaz , Justin Bieber, Pattie Malette, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo appena scelto i vestiti per il seguente primo giorno di scuola. Si erano fatte le e un certo languorino si faceva strada nel mio stomaco, così decisi di scendere al piano sottostante per mangiare. Scesi piano le scale, un forte mal di testa si stava impossessando di me. Purtroppo la discussione con Justin di prima ancora ronzava fastidiosamente nella mia testa. Dovevo assolutamente trovare il modo di calmarmi, e che cosa ci potrebbe essere di meglio che una bella vaschetta di gelato al pistacchio per cena? Assolutamente niente. Arrivai in cucina aspettandomi di iniziare una breve discussione con mio padre per via della mia “alternativa” cena, ma non fu così. Davanti a me non c’era nessuno, se non una cucina vuota. Accogliente sì, ma senza il calore delle persone che ormai, mancava da anni dato la frequente assenza di mio padre. Ci ero abituata. Mi diressi verso il congelatore per prendere la mia “cena”, quando sentii una forte pressione sul mio avambraccio. Mi girai di scatto trovando davanti a me l’unica persona che avrei voluto uccidere a vista, e non scherzo A: Cazzo vuoi? J:Ehi, stai calma A:Non dirmi quello che devo fare, e ora lasciami. Non ho tempo da perdere con un coglione come te Sputai arrabbiata guardandolo dritto negli occhi. Non avevo paura di lui, io ero più forte di lui, io ce la potevo fare. Sostenevo il suo sguardo con superiorità, mentre il suo ardeva nel mio. Mi scrutava imperterrito con quegli occhi che avevo tanto ammirato e agoniato. Ricordo quando un giorno speravo di incontrarli e affogarci dentro fino a perdermici dentro. Ma adesso era lui a dover affogare nei miei occhi, perché di una cosa ero certa, non mi sarei mai fatta riabbattere da lui. J:Senti, mi dispiace per quello che è successo. Io non sapevo ch- Non lo feci finire di parlare. A:Già tu non sapevi. Eh ti pare una cazzo di scusa questa?! Questo non giustifica il tuo comportamento con le donne. Tu le usi e poi le getti a terra senza un minimo di tatto o di cuore. Mi avvicinai a lui, poggiando una mano sul suo petto in corrispondenza del suo cuore, senza mai interrompere il contatto visivo. A:Quello stesso cuore che prima ti guidava a scrivere poesie. Perché questo erano per me i tuoi testi per le canzoni, poesie. O dolci melodie che curavano anche il male più profondo. Le note che riuscivi a produrre erano le uniche che lentamente entravano nel mio cuore spezzato e nella mia insana mente. Mi facevi sentire speciale e bella, anche se non lo ero affetto. Mi facevi sentire amata, anche quando non lo ero. Mi facevi sentire leggera, anche quando dentro mi sentivo più pesante dello stesso piombo, che mi trascinava verso il basso ma poi arrivavi tu … e mi salvavi. Eri tutto questo per me Justin, ma non solo per me. Ci sono fuori altri miliardi e miliardi di persone che provano tutto questo. E quello stesso cuore che prima mi faceva perdere il fiato si è congelato. Non batte, non produce più quel calore che solo tu emanavi. Le lacrime offuscavano la mia vista, e facevo ormai fatica a trattenerle. Abbassai per un secondo lo sguardo, per poi rialzarlo e vedere tante goccioline uscire dagli occhi di Justin. J:Io … mi dispiace così tanto. Mi sto distruggendo da solo. Non so più che fare, come agire. È tutto così difficile. A: Se vuoi davvero scongelare il pezzo di ghiaccio che imprigiona il tuo cuore, comincia a cambiare. J:…. Justin P.O.V. Era lì che mi guardava con quei suoi grandi occhioni. Così dolci visti da fuori, ma così pieni di poter dentro. Che nascondevano un’incredibile forza al loro interno. Le sue parole mi avevano così tanto risollevato quanto distrutto. La pura e cruda verità. Già, me l’aveva appena spiattellata in faccia. Eccola lì, che cercava di liberarsi dalla mia presa. Ma non l’avrei lasciata libera, non prima di aver fatto una cosa. La guardai dritto negli occhi e poi … Aria P.O.V. Cercavo di liberarmi, non reggevo più quella conversazione. Lui ad un certo punto strinse di più la presa. Portò una mano sulla mia guancia e la accarezzò lentamente, mentre una mano stringeva saldamente il mio fianco. Una strana sensazione nacque alla bocca dello stomaco. Si avvicinò lentamente mentre mi guardava così intensamente, non capivo più niente. Il suo naso sfiorava il mio, mentre il suo profumo mi inebriava, e entrava piano nella mia testa, confondendomi le idee. Era vicinissimo. Stava per chiudere gli occhi e rompere tutte le distanze, quando presi l’iniziativa e avvinghiai le mia braccia al suo collo, e nascondendo la mia faccia nell’incavo del suo collo. Dopo qualche secondo di esitazione, sentii la sua forte stretta tenermi sempre più vicina a lui e in seguito un peso sulla mia spalla: la sua testa. Ci stavamo abbracciando. Lui voleva un bacio, ma ero troppo presto. Ma quanto mi sarebbe piaciuto assaggiare le sue labbra. Ma io, al contrario di alcune persone, la coerenza non ce l’ho in culo! Dopo qualche secondo ci staccammo, lui mi guardò e poi posò le sue labbra sulla mia guancia, regalandomi un’esplosione di emozioni. Portai la mano vicino alla sua guancia e la sfiorai delicatamente per poi avvicinarmi e sussurrargli all’orecchio con la voce più dolce e da diabete che potessi trovare un: A: Sciogliti Mi girai con calma, presi il mio gelato e tutto il necessario per mangiarlo e mi diressi verso la mia camera. Domani sarebbe stato un grande giorno, e dopo tutto quello che era successo oggi mi serviva proprio una bella dormita. Scusate per l’enorme ritardo, mi dispiace così tanto. Solo che con l’inizio della scuola mi ha stravolto e mi ha portato via la maggior parte del tempo, per colpa anche delle materie che faccio in più in inglese … spero che il capitolo vi piaccia e che continuerete a seguire la mia storia … Vi amo sistah
  
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