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Autore: Ethasia    17/02/2014    1 recensioni
Da piccola ho sempre detestato il personaggio di Peter Pan. Adesso che sono più grande, il suo mondo, il suo modo di vivere mi hanno affascinata, al punto di desiderare di volare sull'Isola che non c'è. E mi sono domandata... cosa succederebbe se, dopo essersi lasciati a Londra, Wendy e Peter si ritrovassero, cresciuti e cambiati entrambi? Se l'Isola non fosse più il posto che i Darling avevano conosciuto da bambini? Così è nata la mia fanfiction.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimbi Sperduti, Capitan Uncino, Peter Pan, Wendy Moira Angela Darling
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Matthew.
Nulla.
- Matthew?
Se ne sta soltanto lì, su quella sua stupida amaca, a occhi chiusi. Come se fingesse di dormire. E a me tocca starmene a galleggiare davanti a lui.
- Matthew, andiamo, parlami.
- Dici che dovrei? – ribatte lui, ironico.
Mantieni la calma, Noah. – Be’, potrebbe essere un’idea – commento, sforzandomi di non dargli una rispostaccia. – Che senso ha prendersela così tanto?
- Che senso ha? – ripete lui, drizzandosi di scatto e guardandomi con gli occhi sgranati. – Noah, tu sai benissimo qual è il problema. Non cercare di farmi passare per un bambino capriccioso, perché sai perfettamente che ho ragione io.
- Da una parte – ammetto. – Insomma, d’accordo, Peter si è scaldato un po’ più del dovuto…
- …e solo perché lei è una ragazza – conclude lui, infervorato.
- Più o meno – convengo, stringendomi nelle spalle. – Ma, voglio dire… che ti aspetti che faccia?
- Che mi aspetto... – ripete, quasi strozzandosi dall’indignazione. – Mi aspetto semplicemente che si comporti come ha sempre fatto, fino a prima che riportasse quella complessata da noi! Mi aspetto che si comporti da vero capo, che non ci siano favoritismi… ma più di tutto, Noah, mi aspetto che si comporti da amico. Se a te sembrano richieste insensate, allora…
- Non ho detto questo – rispondo io, mordendomi l’interno del labbro. Insomma, ci sarà arrivato. Spero. – E’ solo che…
Inarca le sopracciglia. – Avanti – mi incoraggia, sarcastico. – Sto aspettando.
- Oh, andiamo, non farmelo dire per forza.
- Non so neanche di che cosa accidenti stai parlando, Noah, perciò ti prego, illuminami.
Gesù. Sul serio non l’ha capito. E ovviamente devo fare io da ambasciatore. Ti pareva. – Matthew – gli dico seriamente, guardandolo negli occhi, - non hai notato che Peter ha degli atteggiamenti un po’… come dire, instabili, nei confronti di Wendy? Ogni tanto la provoca, ogni tanto è protettivo…
- Questo, puoi starne certo, l’ho notato – risponde accigliato. – E allora?
Argh. D’accordo. – E allora non pensi che potrebbero… be’, significare qualcosa? – insisto.
- Certo – risponde, facendomi sperare che abbia capito. – Che se la vuol portare a letto.
Dannazione. – No – rispondo, secco.
- Invece sì – ribatte, guardandomi di sbieco.
- Be’, sì, è anche per quello – ammetto con uno sbuffo. – Ma non volevo dire quello… intendevo qualcosa di più profondo – spiego a bassa voce.
Mi guarda con un’espressione un po’ nauseata. – Senti, non ho idea di quale idea perversa tu stia parlando, e francamente non lo voglio nemmeno sapere…
- Accidenti, Matthew – sbotto, esasperato, - io ti sto parlando di sentimenti. Capisci?
Riflette un attimo, facendosi sempre più torvo. – Stai cercando di dirmi – deduce, - che Peter per Wendy prova dei… sentimenti.
- Esatto – confermo, sollevato, ignorando che abbia pronunciato quella parola come se non l’avesse mai sentita dire.
Ma ancora sembra non aver capito il punto. – Che genere di… sentimenti? – domanda, minaccioso.
Lo guardo con le sopracciglia inarcate, in modo piuttosto eloquente. Rimane in silenzio due secondi, poi mi sembra quasi di vedere il bagliore della lampadina nella sua testa che viene accesa.
- Oh, no – sbotta, incredulo. – Oh, assolutamente no. No, mi rifiuto, Noah, non cercare di farmelo credere, perché sai anche tu che è impossibile.
- Allora, hai altre spiegazioni? – gli chiedo retorico. – L’abbiamo capito subito, amico, dalla sera della festa per il salvataggio di Giglio Tigrato. Anche tu l’hai ammesso.
- Ma io non ero serio – ribatte, come se fosse ovvio. – Insomma, Noah… Ti rendi conto che è una cosa assurda.
- La cosa assurda è che entrambi non lo vogliano ammettere – commento, ripensando alla stupidità di quei due.
- Senti, non dirlo, d’accordo? – sbotta, infastidito. – Tu stai cercando di convincermi che sia così solo per trovare una giustificazione a quello che Peter ha fatto prima, ma non ci stai riuscendo…
- Certo che ci sto riuscendo – sbuffo, spazientito. – E non è che devo convincere nessuno, sei solo tu che ti ostini a negare l’evidenza. Altrimenti pensi davvero che Peter avrebbe preso le difese di una ragazza piuttosto che le tue, per una cosa tra l’altro abbastanza stupida?
Riflette ancora per qualche secondo, in un evidente conflitto interiore con se stesso. Alla fine, disperato, alza gli occhi su di me. – Quindi Peter… - comincia, ma sembra non riuscire ad andare avanti. Deglutisce e ci
riprova: - Quindi Peter è… è…
- Innamorato – concludo, trattenendomi dal ridacchiare. – Non pretendo che tu riesca a dirlo, tranquillo. Solo… abituati all’idea.
- E come faccio? – borbotta schifato. – L’essere più privo di sentimenti di questo mondo si è… si è…
- Be’, devi ammettere che Wendy è una bella ragazza – commento.
- Sì, ed è anche schizzata come l’impasto di un dolce quando lo sbatti troppo velocemente – aggiunge, lanciandomi un’occhiataccia.
- Perché, a te Peter è mai sembrato normale? – ribatto, scettico.
Alza le spalle. – Quindi… quello che volevi dire è che secondo te dovrei chiederle scusa – conclude poi a bassa voce.
- Esatto – rispondo, sollevato che abbia capito.
- Solo per aiutare Peter, diciamo – aggiunge minaccioso.
- Ovviamente – convengo, anche se in realtà è anche per placare la furia di Wendy.
- D’accordo – borbotta, immusonito. – Ma non ti aspettare che la cosa sia così immediata. Chissà, magari a lei verrà in mente di aver avuto una reazione un po’ esagerata e a quel punto non dovrò chiedere scusa proprio di niente.
- Guarda che Peter ti chiederà di farlo comunque – gli faccio notare, inarcando un sopracciglio.
- Fatti suoi – risponde alzando le spalle. – Poteva farsi piacere qualcuno di un po’ meno arrogante… non mi è molto simpatica, se devo essere sincero. Non è il tipo adatto a Peter.
- Solo perché vorresti essere tu al suo posto – borbotto sorridendo.





*nascosta in un angolino remoto del mondo* *coffcoff* ehm... sì, buonasera, devo ammettere che faccio un po' schifino perché ultimamente sto facendo passare una vita e mezza tra un capitolo e l'altro... non lapidatemi, è che sono piena fino alle doppie punte di roba da studiare, e lo studio mi uccide l'ispirazione e la voglia di scrivere ç_ç voglio solo che le prossime vacanze arrivino il prima possibile, credetemi.
be', è un capitolo che... non so, mi sembrava giusto mettere. in fondo, Matthew non poteva restare arrabbiato per sempre con Peter, e anche se l'idea che sia inn... inn... okay, innamorato non gli va tanto a genio, alla fine riuscirà ad accettarla - da vero amico qual è. e con questo non intendo che Peter non lo sia stato prendendo le difese di Wendy... si è solo lasciato prendere dall'occasione di sembrare migliore ai suoi occhi, come giustamente ha fatto notare Noah.
okay, prima di scrivere qualcos'altro di potenzialmente incoerente/idiota/spoileroso(?), è meglio che me ne vada a fare una dormitina.
dunque, buonanotte anche a voi, spero che non mi odiate se non aggiorno tanto spesso quanto dovrei... e, come sempre, fatemi sapere cosa pensate. guten nacht (probabilmente non si scrive così, ma non studiando tedesco, basta che appreziate il tentativo ^_^).
  
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