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Autore: luxu2    19/06/2008    6 recensioni
Eccomi di nuovo con un'altra storia. Questa la sto scrivendo dall'inizio di marzo, che per me e' sempre un periodo dell'anno un po' funesto in quanto mi porta a ricordi poco piacevoli della mia adolescenza. Ho voluto inserire nel mondo di Lady Oscar un personaggio che mi somiglia parecchio e che e' il protagonista di questa storia. Oscar ed Andre' fanno da comprimari al personaggio principale. Nel personaggio di Lux c'e' molto di me e del mio carattere. Ovviamente non puo' mancare Alain che, ricordo, e' sempre il mio preferito. Ho anche inserito un personaggio ispirato al cantante del mio gruppo preferito (facilmente intuibile ma apparira' nei prossimi capitoli). Con questo concludo e' una storia di ribellione e di grande amore. Buona lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 15

Le settimane passavano e gli ospiti si ripresero in fretta. La tosse di Oscar era quasi del tutto sparita ed il colorito le era tornato sulle guance. Aveva messi su anche qualche chiletto come quando mangiava regolarmente la cucina di Nanny. Andre' era stato visitato dal medico amico di Claude che aveva sentenziato che la diminuzione della vista era dovuta ad un affaticamento e aveva consigliato degli occhiali ed impacchi di camomilla e malva oltre al riposo. La vista era effettivamente migliorata ed ora distingueva le persone anche a diversi metri di distanza.
Alain era rimasto per aiutare a prendersi cura di Oscar e Andre' anche se aveva avuto una terribile discussione con Lux sul fatto che lui non servisse a niente se non a creare scompiglio. Lui aveva ribattuto dicendo che lei nel suo stato non poteva essere d'aiuto in nessun modo. Le urla della discussione si sentirono forse fino al porto e sarebbero arrivati alle mani se non fosse intervenuto Claude a separarli.

Una mattina, verso la fine di agosto, Lux e Oscar stavano passeggiando nel giardino. Oscar era stranamente molto pallida e quella mattina non aveva voluto fare colazione.
“Cos'hai Oscar? Sei strana oggi.”
“Non mi sento molto bene.”
“Non dirlo a me. Ho la schiena a pezzi.”
“Forse e' meglio se ci sediamo un po' sulla panchina ti va'? Comincia a girarmi la testa.”
Dopo che si furono sedute Lux la fisso' in viso con aria perplessa.
“Cos'hai da fissarmi a quel modo?”.
“Stavo pensando ad una cosa.”
“Cosa?” Oscar si sentiva un po' studiata dallo sguardo di Lux.
“Va bene che sei stata malata, ma da quanto non hai il ciclo?”
“Il ciclo? Vuoi forse dire...?” Oscar stava iniziando a capire il motivo dell'esame.
“Puo' essere. Non era una cosa che desideravi cosi' tanto?”
“Ma con la malattia che ho avuto come può essere successo?”
“Te lo devo anche spiegare com'è successo?” domando' Lux con aria di scherno.
“Credo di ricordarmelo anch'io grazie.”
“Allora quando e' stato? O hai dei dubbi come me? Non sara' mica passato il bestione?”
“Non essere sciocca Lux! Credo che sia stato...” Oscar stava arrossendo al ricordo “Ma si' può essere successo la notte del dodici luglio. Prima della battaglia.”
“Va bene. Non scendere nei particolari per favore.”
“Devo dirlo subito ad Andre'. Dobbiamo anche sposarci.” Oscar stava per alzarsi per correre dal suo amato a dargli la buona notizia quando si giro' e vide Lux che si teneva le mani sulla pancia. Gocce di sudore le imperlavano il viso. “Mi sa che dovrai aspettare. Io ho un'urgenza prioritaria. Dammi una mano a tornare in casa.”
“Oddio Lux! Stai per partorire! Aspetta che chiamo aiuto.” Oscar era allarmata.
“Calma comandante. Era solo una contrazione e pure breve. Ci vorrà ancora del tempo prima che possa finalmente togliermi il dubbio sul bambino. Ora e' meglio se mi metto a letto. Quando tutto sara' finito faremo avvisare padre Pier per decidere la data del vostro matrimonio."
Oscar prese Lux sottobraccio e l'aiuto' ad entrare in casa.

Oscar e le sorelle piu' grandi di Lux erano nella stanza con lei per assisterla al momento del parto. Madame Josephine, la vecchia ostetrica del paese che aveva visto nascere tutti quanti, era stata chiamata da Claude in fretta e furia quando aveva visto Lux che entrava in casa sorretta da Oscar. La donna aveva cacciato fuori dalla stanza Claude e le bambine che passeggiava avanti e indietro per il corridoio imitato da Michel che non capiva cosa succedeva ma adorava scimmiottare suo padre. Andre' ed Alain avevano raggiunto Claude nel corridoio ed anche loro erano in fremente attesa (Alain in modo particolare).
Michel si spavento' molto quando udi' le urla di Lux provenire dalla stanza.
“Cosa succede alla mamma?”
“Niente piccola. Sta solo nascendo il tuo fratellino o sorellina.”
“Ma perche' urla cosi'? E' gia' arrabbiata anche con lui?”
“No piccola. Avra' tempo per quello.” Claude e gli altri erano scoppiati a ridere della grave preoccupazione della bambina.
Ad un tratto le urla vennero sostituite da un pianto sommesso e dal vociare dentro la stanza. Dopo poco tempo usci' Madame Josephine con un fagotto fra le braccia che porse a Claude.
“Ecco a voi signor conte. E' un bellissimo maschietto.”
Gli occhi di Claude si riempirono di lacrime appena strinse il bambino fra le sue braccia.
Era ancora in contemplazione del viso del bimbo quando si senti' tirare la giacca.
“Ci fai vedere mio fratello?” era Michel.
“Oh scusami piccola. Eccolo.” E si abbasso' al livello delle bambine che curiose guardavano il piccolo esserino tutto rosso. Ad un tratto il piccolo apri' gli occhi e Michel esclamo' “Papa' ha gli occhi come i miei!”. Era vero il bimbo aveva gli occhi grigio verdi proprio come Michel e Claude.
Alice e Jasmine erano uscite dalla stanza ed invitarono Claude ad andare da Lucie. Oscar, vedendolo entrare, disse “Ora vi lascio soli anch'io.”
“Certo Oscar. Vai a dare la buona notizia ad Andre'.” disse Lux.
“Quale buona notizia?” Claude era incuriosito.
“Che la prossima primavera il nostro bimbo avra' un compagno di giochi.”
“Che meraviglia! Sono felice per voi!”
Quando rimasero soli Lux guardo' con aria preoccupata il marito.
“Allora a chi somiglia?”
“Mi pare che assomigli molto a suo padre.” disse con aria molto vaga.
“Insomma Claude! Lo sai cosa voglio dire!” Lux si stava spazientendo.
“Michel ha fugato ogni dubbio. Ha visto che ha gli occhi verdi come i suoi.”
“Dio grazie!” disse tirando un sospiro di sollievo.
Claude si avvicino' e le diede un tenero bacio sulle labbra. “Io non avevo dubbi.”

Decisero di chiamarlo Antoine come il padre di Lux e Alain il quale ne fu molto contento e, finalmente, riusci' a parlare con Lux senza litigare. La ringrazio' per l'ospitalita' di quelle settimane e le disse che era felice di andarsene sapendo che i suoi migliori amici erano in buone mani.
“E dove andrai ora? Tornerai a Parigi?” domando' Lux mentre lo salutava la mattina della sua partenza.
“No. Andro' su in Normadia. Ho un piccolo pezzo di terra. Ho sempre desiderato fare il contadino. E poi la' ci sono sepolte Diane e mia madre.”
“Promettimi che verrai a trovarci. Almeno per il matrimonio di Oscar ed Andre' e per vedere il loro bambino la prossima primavera.”
“Non dubitarne. E, anzi, tienimi informato sugli sviluppi. Guai a te se non mi scrivi capito principessa?”
“Lo faro' senz'altro. Aspetto una tua lettera per l'indirizzo e poi ti scrivero' sempre.”
“Allora arrivederci. E prenditi cura del piccolo Alain.”
“Si chiama Antoine.”
“Ma per me e' sempre e solo Alain.”
“Va bene zuccone.”
Lux guardo' Alain dirigersi per il viale e poi scomparire oltre il cancello. Una piccola lacrima le solco' la guancia. Arrivederci bestione! Comunque sia ti vorro' bene per semrpe.

Fine

**********************

Finalmente sono giunta alla fine di questa storia. Mi dispiace di aver deluso le aspettative delle mie affezionate lettrici e di non aver fatto sposare Oscar ed Andre' (infondo non erano loro i veri protagonisti). Vorrei chiedere anche scusa a Beatrix1291 per il nome del bambino di Lux visto che lei lo aveva gia' usato in una sua ff per il figlio di Oscar ed Andre' (ti devo fare i miei complimenti perche' e' bellissima). Grazie veramente a tutti quelli che hanno letto e recensito questa mia "fatica" letteraria. Spero di non avervi annoiato e, se puo' farvi piacere, sto gia' pensando ad una specie di seguito "epistolare".

   
 
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