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Autore: RoseDust    19/02/2014    6 recensioni
Harry le aveva chiesto di sposarlo, il giorno prima.
Era stato romantico, speciale, unico: era una cosa che Ginny desiderava da tanti mesi, forse anni, ma ora che l'aveva ottenuta ne era terrorizzata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, James Potter, Lily Evans | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa ff si è classificata 6° nel contest "Il contest dei desideri!" di @orny@, 6° nel contest "All you need is love" di S.Elric_, 6° nel contest "L'amore non ha tabù" di Mitsuki91 e 3° nel contest "Harry falls in love" di dio-niso. Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Joanne Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

Il sussurro del Giglio

 
Harry le aveva chiesto di sposarlo, il giorno prima.
Era stato romantico, speciale, unico: era una cosa che Ginny desiderava da tanti mesi, forse anni, ma ora che l'aveva ottenuta ne era terrorizzata.
La ragazza sapeva che il suo fidanzato non aveva mai avuto una figura femminile di riferimento, qualcuno a cui affidarsi e con cui condividere i propri pensieri, rimanendo se stesso in ogni momento; era vero che considerava la sua futura suocera un po' come una madre, ma era anche vero che Molly non lo era realmente e che Harry non le avrebbe certo confidato i suoi pensieri più intimi e nascosti.
Per quanto riguardava Hermione, era la migliore amica del ragazzo, ma non aveva mai vissuto con lui, a parte quei pochi mesi in cui viaggiavano per nascondersi da Voldemort.
Insomma, Ginny sapeva di essere tutta la famiglia che Harry avrebbe avuto accanto a sé negli anni futuri e di essere, allo stesso tempo, l'unica che avrebbe mai conosciuto.
La giovane avrebbe voluto conoscere la madre del suo fidanzato, ma non osava formulare questo desiderio davanti a lui, perché capiva il dolore che avrebbero portato le sue parole: la ferita aperta dalla morte di suo fratello Fred non si era ancora ricucita.
La ragazza ripensò alla sera precedente: Harry l'aveva portata a cena fuori nella Londra Babbana, perché sapeva che l'ultimogenita Weasley, avendo vissuto sempre in mezzo alla magia, era affascinata da quel mondo a lei estraneo che le risultava quasi incomprensibile.
Dopo cena, il ragazzo l'aveva condotta fino a una ruota panoramica chiamata "London Eye" e l'aveva aiutata a salire; era il tramonto ed erano completamente soli.
La ruota aveva cominciato a muoversi e Ginny, che non sapeva se fidarsi delle attrezzature Babbane, si era stretta contro il corpo di Harry...
Arrivati in cima, la giovane cominciò a divertirsi, trovando emozionante la vista di Londra dall'alto. Si era voltata a guardare attraverso il vetro della capsula in cui si trovavano e, quando si era girata nuovamente, Harry era in ginocchio con una scatolina quadrata nella mano.
Ginny sorrise al ricordo della reazione dei suoi fratelli, una volta tornata a casa.
I suoi genitori sapevano già tutto, perché il giovane, qualche giorno prima, aveva chiesto al futuro suocero il permesso di sposare la figlia.
La ragazza tornò al presente quando sentì l'allegro tintinnio del campanello; sapeva che doveva trattarsi di Harry, perché avevano deciso di vedersi quel pomeriggio per pianificare insieme i dettagli del matrimonio.
Corse verso la porta d'ingresso e si lanciò letteralmente tra le braccia del ragazzo; dopo una rapida occhiata intorno per controllare di essere soli, la giovane avvicinò le labbra a quelle di lui e lo baciò.
Fu un bacio appassionato, lungo, una danza di lingue e mani, braccia che stringevano il corpo di lei per avvicinarla di più, quasi come per fondersi insieme, dita affusolate tra i capelli di lui che premevano delicate sul suo cranio.
Si staccarono dopo parecchi minuti, ansanti, e rimasero abbracciati sulla soglia della Tana ancora per un po', prima di dirigersi verso il tavolo della cucina.
« Ginny, aspetta: c'è una cosa più importante da fare per il nostro matrimonio, prima di decidere la data e tutto il resto. »
La ragazza lo guardò senza capire, così lui la prese per mano e la condusse in giardino, dove si Smaterializzò insieme a lei.
Quando la giovane riaprì gli occhi, si trovò in una stradina simile a tante altre. 
Harry la stava guidando verso quella che sembrava l'entrata di un cimitero.
Mentre si chiedeva cosa potesse significare quello strano comportamento, all'improvviso capì: dovevano trovarsi a Godric's Hollow.
Ginny si rese anche conto del motivo per il quale erano andati proprio lì: stava per conoscere, finalmente, quelli che sarebbero dovuti diventare i suoi suoceri.
Harry si era fermato davanti a una tomba dall'aspetto comune e fissava la lapide di pietra.
La ragazza lo raggiunse e lesse sottovoce:
« L'ultimo nemico che sarà sconfitto è la morte. »
Una lacrima silenziosa comparve sulla sua guancia, mentre la sua mente tornava indietro di anni e rivedeva l'adolescente Harry Potter, ancora quasi un bambino per l'età anagrafica, ma con le capacità e il coraggio di un uomo. 
Ripensò alla missione che aveva dovuto portare a termine, salvando così l'intero mondo magico, e a Silente, l'uomo che, in fondo, lei non era mai riuscita a comprendere.
Ginny non sapeva da dove le venissero quelle parole, ma sapeva di doverle pronunciare:
« Buongiorno, Signori Potter. Sono felice di conoscervi, finalmente... Avrei preferito che il nostro primo incontro andasse in un altro modo, ma purtroppo questo è tutto ciò che possiamo fare. Sono contenta di essere qui, perché penso che per Harry sia importante avere il vostro appoggio in un giorno come questo, nel giorno cioè in cui si accinge a fare un passo importante nella sua vita, come lo è il matrimonio. Mi sarebbe piaciuto ottenere la vostra approvazione, sapere se mi avreste voluta come nuora, ma mi rendo conto che questo sia impossibile.
Vorrei complimentarmi con voi, però, tranquillizzandovi e ringraziandovi allo stesso tempo: Harry è cresciuto benissimo, diventando un uomo forte e coraggioso come tutti dicono che fosse suo padre. Nonostante non vi abbia quasi conosciuti, penso che sia cresciuto esattamente come voi avreste voluto e che oggi sareste fieri di ciò che è diventato.
Signora Potter, suo figlio ha preso qualcosa anche da lei, oltre agli occhi: la capacità di amare. Perché lui è così, sempre disposto a sacrificarsi per gli altri, a comportarsi come l'eroe che sostiene di non essere, ma che in realtà è. Grazie per averlo sempre protetto e grazie per aver dato la vita a una persona così speciale. »
Al termine del discorso di Ginny, un vento leggero si sollevò, scompigliando i capelli della ragazza e portando in volo un fiore, che cadde ai suoi piedi: si trattava di un giglio.
Harry aveva cominciato a piangere e guardava la fidanzata con occhi nuovi: era grato, commosso, forse un po' sorpreso, sicuramente innamorato.
Le si avvicinò e la baciò ripetutamente sulle labbra, sulle guance e ovunque riuscisse ad arrivare. Erano baci lievi, dolci, dimostrazioni di un affetto inesprimibile a parole; baci salati, per le lacrime che sgorgavano dagli occhi di entrambi.
Harry piangeva di tristezza per la prematura perdita dei suoi genitori e di felicità per aver trovato una futura moglie così straordinaria come Ginny, la quale piangeva a causa della pena che provava per il fidanzato, che era dovuto crescere da solo, senza una guida, ed era comunque diventato l'uomo che la sua famiglia avrebbe voluto.
 
Qualche mese dopo, Ginny sedeva in camera sua, vestita con un abito a sirena di pizzo bianco; i suoi capelli ramati erano raccolti in un'acconciatura elaborata, dalla quale sfuggivano due ciocche sottili, ricadendo in boccoli delicati sulle clavicole.
La tiara di zia Muriel posata sulla sua testa le donava un'aria regale, richiamando l'argento del tacco delle scarpette bianche che indossava.
Il suo bouquet era costituito da un fascio di gigli bianchi.
« Ginny cara, è ora! »
Sua madre la guidò fino al giardino, allestito per l'occasione e decorato con numerosi archi fioriti rosa e bianchi, dove ad attenderla col braccio pronto c'era suo padre.
I due fidanzati avevano deciso di scrivere le proprie promesse, in modo da renderle uniche; il primo a cominciare, davanti al dipendente del Ministero della Magia che officiava la cerimonia, fu Harry.
« Ginny, amore mio... All'inizio non sapevo cosa scrivere su questo cartoncino, perché penso che sia impossibile esprimere a parole quello che provo per te, ma a poco a poco le frasi sono uscite.
Quando penso a te, mi vengono in mente la tua allegria, il profumo dei tuoi capelli, il coraggio che hai dimostrato a partire dal giorno in cui ti ho conosciuta, ma soprattutto la tua dolcezza: a volte penso che tu sia l'esempio vivente delle caratteristiche della Casa del Grifondoro, perché, oltre a incarnarle tutte, se dovessi paragonarti a un animale sceglierei una leonessa. E qual è l'animale simbolo di Grifondoro? Un leone.
Tu sei la mia leonessa, perché hai sempre lottato per me e per tutto ciò che ti stava a cuore, ma allo stesso tempo riesci a prenderti cura di coloro a cui vuoi bene, come una sorella perfetta, una figlia perfetta e, in futuro, una moglie perfetta.
Oggi ti sposo, giurando di amarti fedelmente per il resto della mia vita, supportandoti in ogni impresa che deciderai di intraprendere e standoti accanto nei momenti di difficoltà.
Oggi ti sposo, perché sei la donna perfetta per me e lo sei sempre stata; ti sposo, perché amo il modo in cui riesci a rendere piacevoli anche i momenti più bui, semplicemente standoti accanto.
Ti amo, Ginevra Molly Weasley. E per questo ti sposo. »
Le lacrime ormai scendevano copiose sul viso della giovane che gli stava di fronte, la quale, dimenticatasi per qualche secondo di dove si trovassero, baciò Harry sulle labbra, cercando di trasmettergli così, con quel bacio, tutte le emozioni che le aveva fatto provare col suo discorso.
Accanto alla coppia, anche Molly piangeva senza ritegno, mentre il marito le cingeva le spalle con un braccio.
Ginny lesse quindi dal suo cartoncino dorato:
« Caro Harry, le mie promesse sono molto semplici, perché penso di averti già dimostrato più volte, nel corso degli ultimi anni, ciò che provo per te.
Oggi sono qui, davanti a te, per prenderti come mio sposo, accettando tutti i tuoi pregi e i tuoi difetti.
Sono pronta a diventare la moglie del Prescelto, consapevole di ciò che questo significherà nella mia vita e dei profondi cambiamenti a cui porterà.
In questo giorno di festa condivisa con amici e parenti, mi sembrava giusto ricordare anche chi non ha potuto essere presente, per cause indipendenti dalla nostra volontà.
Vorrei quindi ringraziare i miei suoceri, Lily e James, per aver messo al mondo una persona tanto speciale, assicurando loro che non li dimenticherò e che farò di tutto per tenere vivo il loro ricordo; vorrei ringraziare Albus Silente, per aver aiutato mio marito a crescere e avergli indicato la via giusta da percorrere. Non dimenticherò mai la sua saggezza.
Vorrei ringraziare Tonks, Lupin, Dobby, Sirius e Malocchio, che hanno sacrificato la propria vita per proteggere Harry e salvare tutti noi dal più grande Mago Oscuro che si sia mai visto.
Infine, vorrei ringraziare mio fratello Fred, che rivedo ogni giorno nel suo negozio di scherzi, nel colore dei miei capelli, nella corporatura di Bill e nel viso di George, perché lui mi ha insegnato il vero significato della parola "divertimento".
Grazie a tutti voi, che non potete essere fisicamente presenti il giorno del matrimonio mio e di Harry, ma che sono certa ci stiate osservando, ovunque voi siate in questo momento. 
Davanti a voi e a tutti gli invitati a questa cerimonia, io prometto di amare Harry fino al termine della mia vita, rimanendogli fedele in ogni istante e aiutandolo ad affrontare ogni pericolo che si troverà davanti nel corso della sua vita. Ti amo, Harry.»
Le parole di Ginny ebbero il potere di far emozionare il ragazzo, e, dopo qualche formalità, la giovane diventò finalmente la "Signora Potter", pronta a trasferirsi nella sua nuova casa con il suo nuovo marito e il vecchio elfo Kreacher, in attesa di vivere un futuro meraviglioso con l'uomo che avrebbe amato per sempre.
  
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