Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: Jade Tisdale    19/02/2014    2 recensioni
E' già passato un anno dalla nascita di Seira e la vita sulla terra trascorre tranquilla per le principesse sirene. Un giorno però, la Regina dei Mari chiede il loro aiuto per affrontare una nuova minaccia, una forza molto più potente di Gaito e di Mikeru. Per sconfiggere il nemico, le principesse avranno bisogno dell'aiuto di un nuovo, misterioso personaggio, di cui non si sa ancora nulla. Riusciranno le sirene a cavarsela anche questa volta?
Dal 7° capitolo:
Mi stavo lentamente abbandonando quando, ad un tratto, una voce mi fece tornare in me.
«Seira, non puoi arrenderti così. Io lo so che puoi farcela.»
Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai in un luogo che, tutt'intorno, era bianco.
«S-Sara... Io non...»
«Tu puoi riuscirci. Puoi rialzarti e fargli vedere cosa sei in grado di fare.» Mia sorella sorrise. «Io credo in te, Seira. Non dimenticarlo mai.»
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sara, Seira, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Seira

 

Quella mattina ero particolarmente felice. Non solo sarebbe stato il mio primo giorno di scuola superiore, ma avrei pure rivisto Hiroshi!
Purtroppo in estate ci eravamo visti raramente dato che lui aveva trascorso un paio di mesi all'estero con la sua famiglia. Ma una volta ritornati a scuola ci saremmo rivisti ogni giorno! Mi alzai addirittura in anticipo per essere sicura di non tardare. Non appena tutte le altre principesse si svegliarono, furono stupite nel vedermi già in piedi.
«Seira, ma sei già vestita?» chiese Hanon con gli occhi stanchi.
«Certo! Mi sono alzata venti minuti fa per essere sicura di non fare tardi per il mio primo giorno di scuola!»
«Fai tutto questo solo per rivedere il tuo caro Hiroshi, non è così?» esclamò Lucia dandomi una gomitata.
«Almeno lei si sveglia prima di te!» replicò Nikora, facendoci scoppiare tutti a ridere.
«E' vero Lucia, come mai oggi non ti sei svegliata in ritardo?» chiese Hippo.
La sirena dalla perla rosa ci riflettè su. «Evidentemente a sedici anni ti responsabilizzi di più!»
Ero talmente agitata che obbligai Lucia, Hanon e Rina ad uscire un quarto d'ora prima del solito. Non vedevo proprio l'ora! 
Visto che eravamo in esagerato anticipo, trascorremmo quel tempo prezioso a parlare. Fortunatamente la mia classe era alla fine del corridoio e la loro a metà, quindi non molto distante. Non appena la campanella suonò, le salutai ed entrai allegramente nella mia classe. Essendo la prima, decisi di sedermi vicino alla finestra, in seconda fila. I compagni non tardarono ad arrivare e Hiroshi fu il quarto.
«Ciao Hiroshi!» dissi col cuore che batteva all'impazzata.
«Seira! Che bello rivederti!»
Le sue parole volarono gioiosamente nella mia testa. Mi abbracciò, provocandomi un brivido lungo la schiena. Ricambiai quell'abbraccio con stupore e felicità.
«Mi sei mancata tanto!»
«Anche tu...» dissi arrossendo lievemente. 
Nel frattempo, la classe si riempì ed arrivò anche il professore. 
«Cari ragazzi, mi presento. Sono la signorina Yoshino e sarò la vostra insegnante di matematica. Quest'anno, considerando...»
Smisi di ascoltare la professoressa. Ormai avevo lo sguardo fisso sulla ragazza seduta un paio di banchi alla mia sinistra. L'avevo riconosciuta subito: era Naomi, quella che avevo conosciuto in estate in spiaggia. A quanto pare, il destino ci aveva fatte incontrare. 
Ripresi ad ascoltare l'insegnante solo quando vidi la ragazza alzarsi in piedi.
«Si chiama Naomi Shimizu. Spero che riusciate a farla sentire a suo agio nella classe.» 

 

Rina

 

«Possibile che il professore di scienze arrivi sempre in ritardo, pure il primo giorno di scuola?» chiese Hanon spazientita.
«A me non dispiace più di tanto, anzi, almeno facciamo meno lezione!» esclamai.
Proprio in quel momento, il signor Sasaki fece il suo ingresso in classe, seguito da un ragazzo moro.
«Cari alunni, è un piacere per me informarvi che anche quest'anno sarò il vostro insegnante di scienze. Vi informo che quest'anno avrete un nuovo compagno. Il suo nome è Hideo Shimizu.»
Il ragazzo arrossì lievemente, dopodiché si andò a sedere in un banco in prima fila.
«Però, bisogna ammettere che è carino...» bisbigliò Hanon mentre il professore tirava fuori i libri dalla sua valigetta.
«Ma che dici? Stai con Nagisa!» esclamò Lucia.
«E allora? Non è detto che io non possa farmi gli occhi con altri bei ragazzi!»
«Mi sembra di avere un dejà-vu...» continuò la principessa dalla perla rosa.
Ero a un passo dallo scoppiare a ridere. Hanon era sempre la solita quando vedeva un ragazzo!

 

Caren

 

«Attenta Coco!» urlai con tutta la voce che avevo in gola.
Ormai era troppo tardi. La sirena aveva già combinato un pasticcio. Siccome quello era il primo giorno di scuola delle altre ragazze, in particolare il primo anno di superiori di Seira, mi venne l'idea di fare una torta. Nikora era impegnata con l'hotel e Nöelle sarebbe dovuta andare al lavoro, quindi decisi di chiedere aiuto a Coco. Nell'ultimo periodo l'avevo vista un po' giù di morale e spesso pensierosa, quindi mi dispiaceva disturbarla. Anche in quel momento, mentre stava utilizzando il frullatore, si immerse nei suoi pensieri e tutto l'impasto si disperse nella cucina, attaccandosi, in parte, anche addosso ai nostri vestiti.
«Coco, stai bene?» chiesi notando che aveva gli occhi lucidi. Nell'ultimo anno di convivenza insieme, avevo imparato a conoscerla a fondo e non era facile vederla piangere. Mi ero subito accorta che c'era qualcosa che non andava, ma non le ho mai chiesto spiegazioni per questione di rispetto. In quel momento però, avevo bisogno di capire cos'aveva e cercare di aiutarla.
«Sì, sto bene. Non mi sono fatta niente.» rispose lei pulendosi la faccia col grembiule. 
«No Coco, intendo come stai veramente. Sei sempre pensierosa e triste. Ti dispiace spiegarmi che cosa succede?»
La bionda mi guardò intensamente negli occhi prima di rispondere.
«Scusami Caren, ma proprio non me la sento. Non adesso almeno.»
Le feci un mezzo sorriso. «Sai bene che puoi contare su di me e sulle altre principesse sirene per qualsiasi tuo problema. Adesso però è meglio che mettiamo a posto, altrimenti è la volta buona che Nikora ci sbatte fuori!»
Scoppiammo a ridere insieme.

 

Naomi

 

L'intervallo sembrava più lungo del solito. Tutto ciò che desideravo era che la mattinata finisse in fretta per poter tornare a casa. Di Hideo nel cortile della scuola non c'era traccia. Non avevo voglia di cercarlo, anzi, da sola stavo molto meglio. Ma la mia temporanea solitudine fu interrotta da un'ombra che si formò davanti a me. Alzai lo sguardo e osservai attentamente la persona che avevo davanti. Aveva un viso famigliare, ma in quel momento non riuscii a riconoscerla.
«Ciao Naomi! Sono una tua compagna di classe, ma noi ci siamo già incontrare in passato. Ti ricordi di me?»
La guardai ancora qualche secondo prima di fare cenno di no con la testa.
«Sono Seira! Quest'estate sei caduta in spiaggia e ti ho dato una mano a rialzarti...»
Già, quella ragazza che avevo visto in spiaggia. Me ne ricordai solo in quel momento. Eppure, c'era qualcos'altro di famigliare in lei. 
«Scusami, non ti avevo riconosciuta.» risposi cercando di fingere un sorriso. Non ero mai stata brava a farmi degli amici.
La ragazza dai capelli arancioni mi sorrise e cercò di instaurare un discorso. Fortunatamente, la campanella mi salvò e fummo costrette a tornare in classe senza dialogare.

 

Dakota

 

«Aki! Megumi! Venite qui, presto!»
I miei servitori arrivarono all'istante, inginocchiandosi dinanzi a me.
«Ha bisogno di qualcosa, mia signora?» chiese il ragazzo.
«Vuole parlarci riguardo all'erede?» continuò speranzosa l'altra.
«Sì, proprio di questo. Credo che tra non molto potremmo iniziare con la ricerca.» Feci una pausa e guardai negli occhi entrambi. «Dovrete dare entrambi il meglio di voi. Ho già fallito una volta in passato, ma adesso non ho intenzione di fallire ancora. Cattureremo l'erede e quella maledetta principessa sirena dell'Oceano Indiano e finalmente avremo la nostra vendetta!»
«Mia signora.» iniziò Aki. «Sappia che io non ho nessun rancore. Faccio tutto questo solo ed unicamente per lei.»
Mi avvicinai al ragazzo. «No. Tu menti. Percepisco la rabbia che ti porti dietro da tutti questi anni. Anche tu vuoi vendicarti, ma fai fatica ad ammetterlo.» Gli tirai su il mento, costringendolo a guardarmi. «Puoi stare tranquillo. Tu, tua sorella ed io avremo la vendetta che ci meritiamo.»
Il ragazzo fece un sorriso malefico, dopodiché uscì dalla mia stanza seguito dalla ragazza dai capelli rosa. 
Eiko, dove sei? pensai con tristezza. Mia dolce, piccola Eiko. Ti prometto che ti troverò e ti riporterò da me, fosse l'ultima cosa che faccio. 

   
 
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