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Autore: HIMsteRoxy    20/02/2014    1 recensioni
[SEGUITO DI HEL'S STORY]
Appoggiai allora la mia mano sul suo braccio, ma al contatto con la sua pelle fredda mi scostai improvvisamente.
Lui si girò e fu in quel momento che vidi per la prima volta la sua vera natura: il suo viso era diventato azzurrino e le sue iridi rivelavano un rosso acceso.
Sussultai mentre non riuscivo a staccare lo sguardo dal suo viso. Loki mi fissò inespressivo, poi cambiò sguardo e si acquietò mentre la sua pelle ritornava a riprendere il normale colorito roseo e i suoi occhi ridiventavano verdi.
Genere: Dark, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In tutta la mia vita non mi ero mai resa conto di quanto fosse in agguato il pericolo. Solo adesso ne conoscevo il vero significato. Ebbi una tremenda paura di morire quando sentii ricevere quel gran colpo alla testa e temetti di non risvegliarmi più.
I miei sogni furono pieni di panico e nell’attimo in cui credi di morire pensi alle persone più care, ai luoghi della tua infanzia, alla tua casa e a te stessa.
Asgard fu il primo pensiero. Benché non fosse il luogo dove avevo vissuto era stato per me un punto di riferimento. Lì avevo conosciuto Thor, Freki e in particolare Loki, il padre che in tutti quegli anni avevo immaginato. Quella era la mia vera famiglia.
Mi resi conto di sognare solo quando mi girai verso Loki.
Il suo sorriso sghembo era presente. Il viso, quindi, diventò teso e parlò.
Mi hai deluso. Disse.
Non era mia intenzione. Volevo solo salvare te. Risposi con le lacrime agli occhi.
Non puoi fare più nulla, ormai. Vai via da Asgard. Queste furono le sue ultime parole, dopodiché sentii la sensazione di precipitare nel vuoto fino a quando aprii gli occhi.
Ero viva. Riuscivo ancora a respirare, per fortuna.
 
Misi a fuoco il posto in cui mi trovavo. Per un attimo ebbi un vuoto di memoria. Perché mi trovavo lì e cosa era successo?
Ero in una stanza buia e fredda. Una luce opaca filtrava da una piccola fessura nel soffitto, ma non permetteva di identificare il posto.
Cercai di alzarmi, ma la testa cominciò a pulsarmi e a girarmi vertiginosamente.
Ed ecco che ricordai tutto: la fuga, la notte, un colpo e improvvisamente il nulla.
Qualcuno mi aveva seguito e aveva tentato di fermarmi. Ma perché? E chi?
Dall’esterno sentii delle voci indistinte e i passi veloci di un gruppo di uomini.
La guerra! Esclamai.
Mi alzai barcollando e varcai la soglia. Riconobbi i tetri corridoi del castello e mi sentii meglio. Arrivai alla sala del trono e rimasi di stucco: la pietra della luna era scomparsa! Non c’era più! Forse era stato Loki?! Ma adesso dov’era?
 
All’improvviso sentii una mano posarsi sulla mia spalla. Sussultai per lo spavento e mi girai verso l’aggressore, pronta al peggio.
- Sono io, Hel.
Disse Malekith, fermandomi. Sospirai. Per un attimo pensai che si trattasse di Loki.
- Ti sei ripresa?
Chiese, portando la mano sulla mia tempia destra. La sua mano si sporcò di sangue e portai la mia automaticamente sulla testa. Perdevo sangue, ma in quei pochi attimi non me ne ero resa conto.
- Chi è stato?
Domandai tremando.
- Questa notte sono entrati degli intrusi. Evidentemente ti hanno seguita e ti hanno ridotta in quello stato. Per fortuna una delle mie guardie è riuscita a portarti in salvo.
Rispose pacato.
- Chi?!
- Loki.
Rispose fissandomi. Deglutii, mentre i battiti del mio cuore acceleravano.
- No, dimmi che non è stato lui… Non può essere…
Avevo le lacrime agli occhi.
- Perché?
Urlai.
- Pensava avessi addosso la pietra del sole. Voleva rubartela.
- E lui dov’è adesso?
- Lui e gli altri si sono nascosti al limite della foresta.
- Gli altri?
- Thor e Freki. E tra poco partiremo. La guerra è alle porte.
- No…
Esclamai terrorizzata.
- E’ tutta colpa mia! Voi non c’entrate nulla… Convincerò Loki e Thor a non…
- Tu rimarrai qua!
- No, devo vedere con i miei occhi Loki…
Malekith sospirò. Poi la mia attenzione fu attirata di nuovo verso il basamento vuoto.
- E’ stato lui a rubare la pietra della luna, vero?
Domandai, senza speranze.
- Sì. Non so come abbia fatto. Nessuno l’ha visto…
- Io lo so.
Risposi nervosamente.
 
Nei primi tempi trascorsi a Midgard, Loki fece fatica ad ambientarsi in quel posto. Usava la sua magia per qualsiasi scopo e non faceva nulla per nasconderlo. Odiavo quando ne faceva uso. Midgard era ben diversa da Asgard e le conseguenze sarebbero state atroci se qualcuno avesse saputo. Gli umani sono scettici verso queste forme a loro sconosciute e rispondono in maniera sproporzionata alla fine.
Tuttavia, Loki amava rendersi invisibile e passeggiare inosservato per casa, spostare oggetti o far cadere cose solo per il suo egoistico divertimento. Era un bambino sebbene avesse una certa età, ma il suo spirito era rimasto quello di un piccolo gigante di ghiaccio che voleva essere coccolato e preso in considerazione in qualsiasi momento.
 
- Verrò con voi.
Aggiunsi. Malekith sospirò e mi fece strada, uscendo dalla sala.
 
 
*Angolo dell’autrice:
Salve, come va? Eccomi di nuovo qui.
Ringrazio chi continua a leggere ogni capitolo e chi mi scrive.
Questo è il decimo capitolo. Lasciatemi un commento. Sono curiosa di sapere le vostre reazioni e i vostri pensieri.
Baci, la vostra Roxy.
  
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