Lentamente e svogliatamente cominciai ad avviarmi verso il negozio dei miei con musica a palla nelle orecchie. Stavo proseguendo tranquilla quando mi passarono davanti come dei fulmini tre ragazzi, ma non ci feci più di tanto caso e continuai per la mia strada… se non fosse stato che poco dopo, alcuni metri più avanti a dove mi trovavo, vidi uno dei ragazzi andare addosso ad un’occidentale mora e far partire una scenetta mielosa. Mi appoggiai al muro della casa che avevo accanto e mi godetti, per modo di dire, quella schifezza fatta di occhi a forma di cuore e dolcetti svolazzanti sopra le loro teste. Stavo per riprendere a camminare quando da dietro di me sbucarono nuovamente i due ragazzi che prima lo stavano inseguendo e la corsa riprese.
Aspettai che fossero scomparsi per tornare a camminare. Passai accanto alla ragazza e quella mi squadrò da testa a piedi come se fossi un pesce marcio vivente. Non ci badai ed alzai il volume della musica.
Dopo una quindicina di minuti arrivai al negozio e trovai SanWun intenta a mettere apposto le mele.
-Hey.- la salutai prendendomene una e addentandola –Come mai non sei a lavoro?
Lei alzò la testa e sbuffò con una faccia sfiancata.
-E’ questo il mio nuovo lavoro…
Rispose con una faccia strana…
-Allora ti sei decisa a lavorare qui?!
Chiesi per conferma.
-No. Sono stata costretta…
Ci impiegai un po’ ma dopo riuscii a capire realmente la sua risposta.
-Aish… licenziata… Brutta cosa…
-Grazie, non c’era bisogno che me lo ricordassi!
Sputò acida.
-Hei, calma. Mi dispiace per te, tutto qua.
SanWun si alzò e lasciò in pace per un po’ le mele. Mi guardò dritta negli occhi legandosi i capelli in una coda per poi mettersi a ridere.
-E che hai adesso?!
Le chiesi sorridendo vedendola così.
-Niente… semplicemente sono felice di aver mollato quel lavoro squallido. Non che fare pizze fosse così brutto ma… non era per me.
Rispose asciugandosi le lacrime.
-Perché mettere apposto le mele si?!
Le chiesi alzando un sopracciglio.
SanWun mi si avvicinò e mi diede uno schiaffo sulla spalla.
-Vai via! Devo lavorare!
Detto ciò me ne andai ridacchiando tra me e me. Ero andata la per i miei non per vedere lei quindi non aveva tanto senso restare lì.
Stavo camminando tranquillamente per tornare a casa quando qualcuno mi venne addosso facendomi cadere sonoramente. Alzai la testa con uno sguardo assassino e mi ritrovai davanti il ragazzo dello scontro con l’occidentale… Era biondo e vestito molto casual… Prima non me n’ero accorta ma non sembrava affatto cinese…
-Ma cazzo! Ancora!- urlò alzando la testa al cielo –Hem, scusa. Mi dispiace, non l’ho fatto apposta.
-Sembra che ti piaccia far cadere le persone.
Dissi piatta, rialzandomi e pulendomi i pantaloni. Lui mi guardò confuso per poi aprire la bocca come un pesce.
-Per caso hai visto la scena di prima con la mora?
Mi chiese con un sorriso pronto ad uscire. Io annuii cercando di capire dove volesse arrivare.
-E… secondo te… - cominciò, avvicinandosi -… ho delle speranze con lei?
Lo guardai sconvolta per poi sbottare.
-Ma cosa vuoi che ne sappia io!
-E che ne so! Sei anche te una ragazza, no?!
Urlò a sua volta imbronciandosi. Io scossi la testa e me ne andai sbuffando.
Che razza di idiota!
-Sono a casa!
Urlai varcando la porta, ma nessuno rispose.
-E voi no…
Delusa, andai in camera mia e feci partire lo stereo con dentro i miei amati CD per poi dirigermi in cucina e prepararmi un panino come cena.
Quando ebbi finito di mangiare tornai in camera e mi buttai sul letto per poi prendere sonno quasi subito, con la musica che continuava ad andare imperterrita a tutto volume. Di sicuro i vicini si sarebbero lamentati da morire…