Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: kerryjackson95    22/02/2014    1 recensioni
La piccola Susie era una dolce, intelligente e bella come tutti i bambini; sua madre era drogata e suo padre chiuso in un manicomio; Anna, sua sorella maggiore, era l'unica che l'amasse e si prendesse cura di lei, ma un brutto giorno morì investita da un camion mentre stava andando al mercato. Susie fu mandata dal nonno che si ubriacava e la violentò per due anni. Nei momenti di sconforto Susie saliva nella sua stanza per ascoltare il suo carrilon. Un giorno il nonno uscì di casa lasciandola in balia di se stessa, al suo ritorno trovò Susie morta in una pozza di sangue, in fondo alle scale: non si seppe mai chi la uccise, le sue ceneri furono buttate nel fiume perchè al nonno non interessavano. Perchè Susie fece questa fine atroce? Perchè nessuno arrivò in tempo a salvarla. Ma se qualcuno l'avesse salvata? Chi meglio di Michael? Susie è solo una de tanti bambini che hanno sofferto ingiustamente, ecco perchè penso sia importante regalarle almeno con la fantasia un finale più dolce e una storia un po' meno dura: perchè Susie ha visto cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Michael Jackson, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Diana era estasiata da Michael, i suoi capelli riccioli, neri, lucidi i suoi occhi profondi erano raggianti, quel pantalone nero che delineava le sue gambe scolpite, lunghe e longilinee. La camicetta leggermente sbottonata le regalava uno scorcio di petto glabro, liscio, muscoloso e color cioccolato. Come gli stava bene quella cravattina slacciata e quella giacca nera gli dava un aria quasi regale e molto sensuale.
Michael era estasiato da Diana, i suoi capelli castani ricci e morbidi, il suo viso leggermente truccato e raggiante e quel vestito, ohh quel vestito, la modellava perfettamente; vedendola spesso con grembiule e divisa da cameriera non si era mai accorto di come fosse bello il fisico di Diana, forse erano i tacchi ma solo ora notava le gambe lunghe, magre e longilinee, fianchi perfetti, vita appuntita, un seno sodo e non si era mai accorto che ne avesse così tanto, forse era per via della scollatura o per via del fatto che il vestito la fasciava un po’ e poi il rosso era un colore che le donava troppo, le dava una bellissima luce la faceva sembrare una… una regina. Sorrideva dolcemente e nei suoi dolci occhi marroncini Michael vedeva la felicità zampillare.
Michael disse:
“Sei bellissima sta sera!”
“Grazie Michael!” disse Diana diventando dello stesso colore del vestito: “Anche tu sei stupendo, come sempre.”
“Andiamo mia dolce, fedele ancella.”
La prese sottobraccio e le fece scendere le scale. La accompagnò alla sua decapottabile nera, dopo averla fatta salire si sedette al posto di guida e disse:
“Guido io questa sera!”
Michael e Diana si diressero verso un ristorante rinomato della città. Dopo dieci minuti la macchina era posteggiata nel parcheggio del ristorante e i due piccioncini stavano per entrare.
Michael aveva scelto un tavolo apposta, un po’ appartato, che dava sulla finestra, un tavolo a due con la candela accesa a forma di cuore. Entrando nel ristorante Michael aiutò Diana a togliersi la stola nera che si era messa sulle spalle, il cameriere chiese: “Avete un prenotazione?”
“Jackson!”
“Vi accompagno al tavolo!”
Il cameriere accompagnò al tavolo Michael e Diana e chiese: “Vi porto il menù?”
“Si grazie mille!” rispose Michael.
“Allora come va?” chiese Michael a Diana.
“Alla grande!” rispose lei.
“Mi sembri un po’ nervosa. Tutto ok?”
“Si certo. Nervosa? No. Assolutamente!”
“Sicura?” quegli occhi scuri che la scrutavano era come se la spogliassero, non poteva nascondergli niente non poteva dirgli una bugia.
“No… sono un po’ nervosa, ecco sai il fatto è che non… non ho mai avuto un appuntamento con un ragazzo.”
“Beh c’è sempre una prima volta!”
“Si ma questa sera è la prima.”
“Beh no devi essere nervosa, ti rovineresti il divertimento.”
“Come ti sentivi al tuo primo appuntamento?”
Michael abbassò la testa e disse: “Credo di doverti confessare una cosa… è la prima volta anche per me!”
Diana sgranò gli occhi: “Cosa?”
“Già!”
“Non sei mai uscito con una ragazza prima di me?”
“No… esatto… tu sei la prima.”
Diana si sentì al settimo cielo decise che quella era la serata che aspettava da tutta la vita.
 
 
 
  
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