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Autore: irishpuppysmile    23/02/2014    0 recensioni
Lilian è una giovane ragazza americana che vive con sua nonna e sua sorella minore a casa della nonna.
La madre si presenta un giorno, con il pretesto di portare Lilian a Hogwarts.
Lilian è una grande maga che ha studiato da sua nonna, ha sconfitto una persona oscura. Ma non Lord Voldemort.
Ha sconfitto una persona oscura che tormentava l'america, o almeno, crede di averla sconfitta.
Riuscirà a passare gli anni ad Hogwarts in pace o sarà costretta a combattere di nuovo contro la sua paura più grande?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hai giurato di essere come sei
 
-Credi che possa essere pronta ad affrontare una scuola del genere?.- chiese l’anziana appoggiandosi allo schienale di una vecchia poltrona, davanti a un camino ormai spento.
-Madre, so che per te è difficile lasciarla andare, ma non riesco a inviare ancora la lettera al Preside dicendogli che non vuoi. Frequenterà il quarto anno, ha salvato la nostra regione. Non può essere più pronta di così-
Si fermarono un attimo per ascoltare la voce della ragazza in questione che cantava al piano superiore una canzone alla sorella minore.
-Clarissa, ne sei davvero sicura? Insomma ha saltato degli anni .. – la vecchia s’interruppe pensierosa – ma ha studiato da te, Madre, è più che preparata- spiegò la donna davanti a lei. Aveva deciso: non sarebbe uscita da quella casa senza una risposta positiva della madre.
-Sono preoccupata per lei- mormorò l’altra. Il viso di Clarissa si addolcì.
-Madre, starà benone. Te lo posso giurare-
-E con sua sorella?- domandò poi
-Lei dovrà farsene una ragione- il volto prima addolcito della donna ora si indurì. Come se non le piacesse parlare della sua secondogenita. L’anziana sospirò e annuì, ciò fece sorridere l’altra. Prese una lettera che aveva già preparato e la porse a un gufo che volò via.
-Spero di non pentirmene, Clarissa- disse prima che la donna potesse uscire di casa, quest’ultima non si voltò e sorrise internamente prima di richiudere la porta della vecchia abitazione.
Poi il silenzio fece suo l’ambiente e l’anziana attese con preoccupazione il sorgere del sole.

 
«Essere amati è la cosa più bella»
 
Il mugolio alla sua sinistra le fece aprire gli occhi lentamente. Il sole filtrava dalla finestra illuminando tutta la stanza, facendola quasi brillare. Le tende verdi tirate ondeggiavano ad ogni folata di vento mattutino, i libri sulla scrivania voltavano pagina ogni tanto – sempre per colpa del vento – e le coperte sembravano di un bianco ancora più bianco per il sole. Allungò le braccia per stiracchiarsi e guardò la persona stesa accanto a lei.
La sua sorellina dormiva serena con un piccolo sorriso steso sulle labbra, il respiro regolare e immersa completamente nelle coperte. I lunghi capelli marrone scuro si estendevano sul cuscino come dei raggi di sole e facevano contrasto con la pelle difana della bambina.
Lei si alzò mettendosi le pantofole e prese un bel respiro una volta davanti alla finestra. Il cielo era limpido e sereno, l’erba sotto di lei si muoveva ogni tanto e il rumore degli uccellini la rilassò come non mai. Chiuse la finestra per non svegliare la sorella e scese la scala a chiocciola in legno che la condusse al piano inferiore, dove il salotto era la prima stanza. Le ceneri del fuoco della sera prima si potevano vedere chiaramente, una vecchia poltrona davanti ad esso rilegata di verde proprio come le tende di camera sua, un divano accanto ad essa anch’esso rilegato in verde e un tappeto marrone ai suoi piedi, un piccolo tavolo in mogano di fronte al divano e dietro, a pochi passi, un tavolo più grande, quello da pranzo. Il tavolo da pranzo era dello stesso materiale di quello più piccolo e sopra reggeva un vaso di tulipani bianchi e delle candele alla cannella.
Le finestre erano aperte e un brivido le percorse la schiena, ma lo ignorò andando in cucina. Lì incontrò sua nonna: un’anziana signora dai capelli bianchi e ricci, gli occhi marroni e un sorriso dolce sulle labbra. Stava preparando la colazione.
-Buongiorno Nonna- disse la giovane baciandole la guancia in segno di saluto e affetto.
-Ben alzata Lilian- rispose l’anziana poggiando un piatto sul piccolo tavolo della cucina dove abitualmente facevano colazione.
La ragazza si legò i capelli castani in una coda alta e iniziò a mangiare, poco dopo fece la sua apparizione una bambina assonnata che trascinava un orsacchiotto di pezza marrone per terra, tenendolo per una zampa anteriore. Si sedette lasciando andare completamente il pupazzo e iniziò a mangiare silenziosamente.
-Buongiorno Melody- disse l’anziana iniziando a mangiare anche lei, la bambina le sorrise e poi riprese il suo pasto. La vecchia guardò Lilian indecisa, non sapeva se riferirle la decisione di sua madre ora o più tardi. Attese fino a quando Melody non fu risalita in camera sua a vestirsi. Lilian fece per raggiungerla ma la nonna la fermò. Una luce di preoccupazione invase gli occhi della ragazza.
-Cosa succede Nonna?-
La vecchia Rita sospirò, e capì subito i pensieri della nipote – tranquilla Lilian, lei non c’entra niente- la castana si sciolse in un sorriso e più tranquilla guardò con curiosità l’anziana.
-Tua madre, ieri sera, mi ha comunicato che quest’anno andrai alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts – disse tutto d’un fiato, la ragazza sorrise contenta
-Ma nonna, Hogwarts si trova a in Inghilterra, noi siamo in Canada.- aggiunse
-Tranquilla. Tra qualche giorno tua madre passerà a prenderti, per queste ultime due settimane di vacanze estive starai nel suo appartamento in una città vicino a Londra, quindi per l’inizio dell’anno sarai sul treno diretto a quella scuola- spiegò rassicurandola.
Rita però non si fece scappare l’espressione della nipote
-Cara, da quale incubo stai cercando di fuggire?- disse, e sembrò che avesse appena letto nella mente della giovane.
-Sto bene.- concluse con un sorriso l’altra prima di alzarsi e rifugiarsi in camera, ma sulle scale incontro sua sorella ormai già vestita ed evidentemente pronta per uscire nei campi fuori, dato che portava un cestino di paglia, fatto da lei, per raccogliere qualcosa. L’espressione triste in volto sfigurava sulla sua figura, non era abituata a vederla triste. Evidentemente aveva sentito la notizia della sua partenza senza volerlo. Non si dissero niente ma la bimba la sorpasso con le lacrime agli occhi e uscì di casa. Uno strano silenzio s’impadronì dell’ambiente circostante e, sospirando, Lilian riprese a fare le scale arrivando in camera sua. Dalla finestra poteva chiaramente vedere Melody seduta sotto un albero di ciliegio.
Si lavò e si vestì in fretta per poi uscire e camminare lentamente verso di lei, la bambina aveva chiuso gli occhi abbandonandosi alla brezza estiva che faceva ondulare le chiome degli alberi e il manto di erba verde sotto di loro. Si sedette accanto a lei e rimase in silenzio, perché a volte il silenzio è molto meglio di mille parole.
-Davvero te ne andrai?-
-Si-
Una nuova pausa di riflessione
-Mi fai una promessa?-
Lilian si voltò verso di lei prendendole una mano e annuendo accennando un sorriso
– se ti trovi il ragazzo, voglio che sia un principe -  espose la più piccola guardando dritto negli occhi della maggiore, che evidentemente non aveva afferrato il concetto che voleva esprimere sua sorella.
-Deve essere un ragazzo bello, biondo e con gli occhi azzurri, gentile, generoso e premuroso- elencò ogni tipo di aggettivo che aveva letto nel libro che sua nonna le aveva comprato.
-Deve anche essere simpatico e farmi tanti regali- allargò le braccia per indicare una grande quantità, che probabilmente si riferiva ai doni. Lilian rise sonoramente tanto da far venire le lacrime agli occhi.
-Tesoro, non ti assicuro niente, è difficile trovare una persona con così tanti pregi- disse alzando lo sguardo al cielo.
-Sai Melody, infondo tutti questi aggettivi non servono per amare una persona-
-Sai cosa ho letto nell’ultima pagina del mio ultimo libro?- si voltò di nuovo verso la sorella maggiore che scosse la testa
-Che essere amati è la cosa migliore.- sorrise staccando una piccola margherita accanto a lei e porgendola alla sorella che la prese e se la mise dietro all’orecchio come quando era piccola.
-Hai ragione, tesoro-
sorrisero prima di alzarsi e iniziare a raccogliere fiori.

 
   
 
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