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Autore: _IWantAnIceCream_    23/02/2014    0 recensioni
16 gifts – 16 regali.
Una raccolta di sedici One Shot su stralci di vita, lettere, per i più creativi perfino video, di coppie di innamorati, coppie di amici inseparabili, coppie che non sanno di essere tali e famiglie più o meno comuni. Tanti personaggi tutti uniti l’uno con l’altro da una scuola privata londinese, la Churchill.
Sedici voci – o poco più – che pretendono di essere sentite.
Sedici modi per dire alla mia migliore amica "Buon compleanno."
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{Non tutti i personaggi sono miei. Alcuni – almeno uno per One Shot – appartengono e sono stati creati, ideati e partoriti dalla mente geniale della suddetta migliore amica, che è una scrittrice fantastica, e che è stata così gentile da darmi il permesso di utilizzarli senza gridare: “Al plagio!”}
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Immanuel Harding e Nadiya Ivanova: "Beer"

 
Probabilmente, introdursi senza permesso nel suo appartamento e scolare l’ultima birra che aveva nel frigorifero non è stata esattamente un’idea brillante.
E presumibilmente s’incazzerà, pure – anche se, di solito, quella che s’incazza sei tu – ma non te ne preoccupi più di tanto: hai imparato abbastanza in fretta a trovare il modo di non farlo sbraitare – d’altronde, quello è un privilegio riservato solo a te, come lo è quello di rifilargli una gomitata fra le costole quando dice cose troppo sessiste o fa battute troppo idiote. Devi ammettere, comunque, che ti diverti, a farlo alterare, e ad alterarti, se poi le cose finiscono nel migliore dei modi – dopo che, ovviamente, nel bel mezzo della lite, tu scoppi a ridere e sospiri un rassegnato “Coglione”.
Ti piace litigare con lui, alla fine. È bello aver qualcuno con cui litigare – e con cui riappacificarsi –, di tanto in tanto. Se poi questo qualcuno ha i tuoi esatti gusti in quanto a stile di vita – siete entrambi sponsor di “pizza-birra-film-altro (non necessariamente in quest’ordine)”, per esempio –, è anche meglio.
Ti fa sorridere, a volte, averlo accanto, per quanto accanto possa essere: non siete altro che compagni di vita – o così ti piace definirvi, anche perché è decisamente complicato cucirvi un’etichetta addosso. E non vuoi che nessuno lo faccia, soprattutto: disintegrerebbe l’equilibrio quasi perfetto, per te, che si è creato.
Perché, anche se sei abituata a fare da sola, a continuare a testa alta per la tua strada tagliando tutti i rapporti, tutti gli affetti che, a dir la verità, non hai mai avuto, devi ammettere che avete creato un legame, tu e lui.
E, nonostante ti odieresti per aver naufragato anche vagamente nel sentimentale, quel legame ti piace; è una – o forse l’unica, ormai – delle poche cose che ti fanno sorridere.
“Oh, Nadiya, Nadiya, non sprofondare nel cliché.”, ti rimproveri, facendo penzolare i piedi dal bancone della cucina.
Cerchi di sporgerti, puntellandoti con i palmi aperti sulla superficie fredda, per tentare di vedere oltre la porta aperta della cucina.
“Cazzo, questa casa è un macello.”, pensi.
 Beh, non che sia diversa da com’è di solito, in realtà: un’altra cosa che tu ed Immanuel condividete è il disordine. Ma in fondo vi ci trovate bene – a parte lui che cade anche da fermo inciampandosi su una pila di vestiti a terra.
Un tintinnio di chiavi che vengono infilate nella toppa fa smettere d’improvviso il pigro oscillare dei tuoi piedi contro il duro del legno.
Fai leva con le braccia e scendi senza sforzo, tirando un piccolo sospiro; cerchi di nascondere l’oggetto incriminato – la lattina di birra – dietro la tua schiena, ferma e risoluta a fargli credere che è stato lui a finirla, e non tu – non hai esattamente idea del come, ma ti verrà qualcosa improvvisando. Raggiungi il corridoio.
Reprimi un sorriso meglio che puoi guardandolo entrare dalla porta e chiudersela alle spalle, chiedendoti se, d’ora in poi, proverai la stessa sensazione di gioia infantile, quasi, quando lo vedrai rientrare. Ti chiedi se il suo fosse un invito senza termine – l’idea ti è passata per la testa, a dir la verità, e devi ammettere che la prospettiva non è così male, alla fine: sarebbe bello addormentarti sempre con la testa sul suo torace, o con il suo mento incastrato nell’incavo della tua spalla. Scomodo, ma bello. E poi, quando tu avresti troppo caldo, e lui sarebbe stufo della tua spalla troppo ossuta invece che del cuscino, potreste semplicemente addormentarvi ognuno voltato dalla sua parte, dandovi la schiena, come le coppie bisbetiche di marito e moglie che non si sopportano più. Voi, però, avreste la consapevolezza che, fino a dieci minuti prima, stavate prendendovi per il culo a vicenda, oppure stavate fingendo di guardare un film con pizza e birra mentre questo era solamente un sottofondo a quelle che erano realmente le vostre intenzioni.
E ve lo potreste permettere, perché voi siete voi, e potreste essere una coppia bisbetica di marito e moglie il secondo prima, e diventare migliori amici per la pelle quello dopo, ed infine potreste illudervi di esservi innamorati l’uno dell’altra quello dopo ancora. E ti va bene così.
Quando alza gli occhi verso di te, alzi le sopracciglia, facendo roteare attorno all’indice il mazzo di chiavi che lui ha lasciato nel tuo ufficio senza dirti una parola, mentre non c’eri – trovarle lì è stata una sorpresa riuscita proprio bene.
Lui finge di non sapere a cosa stai alludendo – meglio, a dir la verità.
Lasci che il silenzio si faccia opprimente, quasi, in pochi attimi, poi gli rifili un mezzo sorriso. «Quindi, per la pizza chiami tu stasera.» asserisci, come a non accettare repliche, mentre gli sfili davanti, con passo marziale in slip e canotta – prima o poi ti approprierai di una delle sue camicie da boscaiolo, oltre che delle sue birre.
«Ah, comunque» nascondi meglio che puoi la lattina vuota dietro la schiena, mentre ti sdrai comodamente sul divano. «Vergognati, hai finito la birra.»



Angolo autrice:

Che dire? Aw! 
Io poi sono di parte, ovviamente, perché li adoro con tutto il mio cuoricino da fangirl, eh. Però sono due fighi 
– e lo sanno, dai.
Ecco, Ire, la seconda è arrivata (in ritardo, chiedo perdono!) 
Come per l'altra, la gif è mia (solo l'unione delle singole gif, sono un'incapace cronica, again).
Poi, (quel figo di) Immanuel è il personaggio creato, ideato e bla bla bla da Irene
, mentre Nadiya è la mia – più o meno – piccola. Ma gliela regalo volentieri.
E...e basta, direi.
Ciao! 
  
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