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Autore: The Ghostface    23/02/2014    2 recensioni
Se tra l’amore di Robin per Stella Rubia s’intromettesse un rivale, il suo alter-ego Rosso X.
Se la relazione tra BB e Corvina andasse ben oltre il semplice rapporto sessuale?
Se un particolare individuo con una logica tutta sua s’intromettesse per sconvolgere la vita dei cinque eroi?
Stella dovrà affrontare una terribile scelta; Corvina dovrà riuscire a trovare il coraggio per affrontare i suoi sentimenti, perché non puoi scappare da te stesso, ma soprattutto i Teen Titans dovranno riuscire a restare uniti per scoprire il mistero che si nasconde dietro la Faccia del Fantasma.
-Amore…come può una parola così semplice esprimere un così grande significato?
Un bacio…come può un gesto così piccolo rappresentare il più grande dei sentimenti?- Stella Rubia
-Tutto ciò che serve è una brutta giornata per ridurre l'uomo più sano di mente alla follia. Ecco tutto ciò che mi separa dal resto del mondo. Solo una brutta giornata. Tu hai avuto una brutta giornata, una volta. Ho ragione? So che è così. Voglio dire. Hai avuto una brutta giornata e tutto è cambiato. Perché altrimenti ti vestiresti come un pappagallo?- Ghostface
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rigor Mortis'
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CAPITOLO 16
 
Salvare Stella e uccidere Mar’i...o morire nel tentativo di salvare la piccola?
Sentiva il sangue trasformarsi in fiele, ma lo fece.
Fece la sua scelta.
Con il cure stretto in una morsa indistricabile di dolore Robin allentò lentamente la presa, lasciò la piccola Mar’i che riprese a piangere non appena si distaccò dal padre, il corpo della bambina cadde giù.
Mai e poi mai avrebbe provato un dolore maggiore di quello che un padre prova a dover scegliere tra il figlio o la moglie.
Ghostface rinfoderò il pugnale, e commentò freddo salendo sul parapetto- Saggia scelta- ma Robin era troppo straziato dal dolore per prestargli attenzione.
Lui guardò il piccolo corpo in fasce precipitare soddisfatto.
Il suo piano era riuscito, il legame era spezzato…eppure sentiva che qualcosa non andava.
Non poteva farle questo.
Non a lei.

Imprecò tra sé e sé.
Con un balzo fu sul parapetto.
-Robin!- urlò allora Ghostface richiamando lo sguardo d’odio dell’eroe su di lui- Dì queste parole a BB “sai cos’è veramente noioso? L’immortalità!”-
e detto ciò con un tuffo si lanciò nel vuoto, recuperò terreno rapidamente afferrando Mar’i mentre cadeva.
Precipitavano; 9 piani all’impatto.
Ghostface si mise perpendicolare all’asfalto, stringendo al petto Mar’i;
5 piani all’impatto.
Avevano gli occhi di Robin piantati addosso.
3 piani all’impatto.
Una coltre di nebbia grigia avvolse i due, Ghostface e Mar’i si erano dissolti nell’aria.
Un’altra coltre scura, Ghostface riapparve, privo d’armi e senza Mar’i;
2 piani all’impatto,
si tolse gli occhiali,
1 piano all’impatto.
-YYYYHHHHAAAAAAAHA HA HA HA HA !!- rise isterico.
Il sangue.
Il corpo di Ghostface si sfracellò al suolo,inondando di sangue le persone circostanti terrorizzate.
Robin non credeva ai suoi occhi, perché l’aveva fatto? Perché suicidarsi?
-Robin!-il ragazzo meraviglia si voltò alle sue spalle erano tornati BB, Cyborg e Corvina.
La maga gli si avvicinò.
-Non stava bluffando, quel pazzo aveva davvero messo una bomba sotto il letto di Stella, per fortuna non ha neanche mentito su come disinnescarla, Stella sta bene ma ha subito un forte schok-
Robin restava immobile a fissare il vuoto sotto di lui.
-Robin…dov’è Mar’i?- domandò Corvina
-Non lo so…è sparita nell’aria…-
-Come!?- Robin agguantò l’amico verde che aveva fatto la domanda per il bavero della maglia.
-Non lo so come c&%%o ha fatto quel pazzo a farla sparire, ma l’ha fatto!!-
Lasciò l’amico, tornando in silenzio.
-E Ghostface dov’è?- continuò la maga.
Robin si limitò a indicare la strada sottostante.
I Titans guardarono dall’alto del palazzo la figura fracassata dal criminale, attorno al corpo si era radunata una grande folla di curiosi.
Tutti a parte BB distolsero lo sguardo dal lago di sangue.
-Non capisco Corvina…perché ha rapito mia figlia per poi suicidarsi?-
-Non lo so Robin, era un pazzo, ma ora è morto. Dobbiamo cercare Mar’i-
-Se quello è morto, allora siamo davanti a uno zombi- commentò BB appollaiato sul parapetto.
-Che stai dicendo?!- urlò Robin pensando si trattasse di uno scherzo idiota.
-Dico che dopo un volo di undici piani ancora si muove-
Tutti si affacciarono, la folla era fuggita via terrorizzata, e Ghostface si stava trascinando via con la sola forza delle braccia.
-Come può essere ancora vivo?- disse Cyborg sbigottito.
Robin digrignò i denti.
-Fattore rigenerante-
 
-Svegliati, avanti bastardo so che puoi sentirmi-
Ghosthface mugugnò qualcosa aprendo l’unico occhi rimastogli buono, non si sentiva la mascella, l’occhio destro gli faceva vedere tutto rosso e le gambe erano certamente spezzate, in una mezz’oretta sarebbe stato come nuovo.
- Anch’io sono felice di rivederti Robin, allora…dove mi trovo?- disse sarcastico.
-Sei nella sala interrogatori della T-Tower, da qui non puoi scappare, quindi farai meglio a rispondere alle domande-
Ghostface si guardò i polsi ammanettati al tavolo.
-Così sembra- commentò.
-Dové Mar’i ?-
-Chi?-
-Mia figlia!!-
-Lei sta bene, non ci sente nessuno, puoi smetterla di fare il bravo papà, tu non l’hai mai voluta!-
-Non è vero! All’inizio forse, ma ora tengo a lei più della mia vita-
-Bugiardo. Lo fai solo per Stella, vero?-
-Ti sbagli!- sbattè il pugno sul tavolo.
-A proposito, come sta la tua mogliettina, si è ripresa? Che sciocco! E vero che non siete sposati, ma suppongo che ora che c’è Mar’i sia il prossimo passo…sicuro di poterti assumere una tale responsabilità? Hai solo sedici anni-
-Diciassette-
-Ah sì, quand’è che compi gli anni?-
-Qui le domande le faccio io! Dové Mar’i-
-In un posto sicuro-
-Dove!!??-
-Ti piacerebbe saperlo…sappi che Mar’i sarà sempre nei nostri cuori-
-Se le hai fatto qualcosa io…-
-Cucchiaio- disse il vecchio sorridendo.
-Che significa?-
-È il nome di una posata-
-Tu sei pazzo!-
-Sono contento che tu l’abbia notato- Sorrise.
-Dimmi dové mia figlia!!!-
-No. Non mi hai chiesto “per favore”-
Robin perse la pazienza.
Tirò un pugno in faccia a Ghostface, proprio sui denti, tornò a colpirlo sulla tempia.
In quel momento entrò Cyborg che prese l’amico per le braccia.
-Calmati Robin, così non risolvi nulla, devi farlo parlare-
Ghostface sputò sul tavolo sangue e due denti.
-Ora la mia pronuncia sarà compromessa! Bel lavoro mascherina- sbottò.
-RRrhh!-
-Robin calmati, sei scosso questa storia ti prende troppo sul personale, lascia che me ne occupi io dell’interrogatorio-
-È mia figlia!-
-Questo pazzo sta giocando con te, lascia che ci pensi io a lui…-
-Hey! io sono qui!- commentò il vecchio.
-Vai da Stella, Corvina non riuscirà a tenerla calma a lungo-
-Io…va bene-
Il ragazzo meraviglia uscì dalla stanza.
Cyborg si sedette davanti a Ghostface
-Allora amico, perché lo fai?-
-Ecco cosa mi secca di voi eroi, avete sempre bisogno di un “perché”, mi diverto non ho bisogno di altri motivi. La verità e che mi stavo annoiando, hanno cancellato la mia soap-opera e ho deciso di tenermi occupato rapendo la nascitura dei Teen Titans-
Cyborg sospirò…sarebbe stato un lungo colloquio.
 
-Stella…-
La Tamaraniana era sul letto abbracciata all’amica il viso era profondamente segnato dalle lacrime di un pianto disperato.
-Robin…ti ha detto dové? Non possiamo perderla! Non puoi perdere mia figlia!!- disse tra i singhiozzi.
-Stella ci ho provato in tutti i modi, ma lui è pazzo…non riesco a farlo parlare-
-Devi riuscirci!…tu devi! DEVI!!!-
Corvina usci dalla stanza, portando Robin con se.
-Ho controllato la tua cintura…manca una micro spia-
-Ma…io non l’ho usate-
-Infatti, Ghostface è pazzo,e come ogni pazzo vuole che venga giocato il suo gioco e nient’altro. Potrebbe averla messa addosso a Mar’i-
-Non avrebbe senso-
-Buttarsi da un palazzo per poi farsi arrestare ti pare averlo?-
-Pensi che ci porterà da Mar’i?-
-Penso che faresti meglio ad accenderla-
Detto questo l’Azarathiana scese le scale –Vado da lui-
Robin rimase solo nel corridoio.
 
-Ghostface, non ne hai avuto abbastanza di stare qui?-
-A dire il vero no, siete divertenti. Perché non mi torturate? Parlerei di più-
-Noi non siamo dei carnefici. Voglio sapere una cosa da te e me la dirai-
-Va bene. Ma anch’io voglio qualcosa da te-
-Cosa?- domandò sorpresa la maga.
-Dimmi di cosa hai paura?-
-Che ti importa?-
-Lo voglio sapere-
-Io non conosco la paura-
-Suvvia, Corvina tutti hanno paura di qualcosa, guarda me per esempio grande e grosso eppure… le galline mi fanno cagare sotto dalla paura-
-Qui sono io che faccio le domande!-
-Rispondi alla mia e ti prometto che parlerò-
Corvina trasse un sospiro rassegnato, era inutile parlare con quel pazzo se non lo assecondavi.
-Mi spaventano i film dell’orrore...e i millepiedi-
-Visto che anche tu hai paura? Ora tocca a te…che cosa vuoi chiedermi?- sorrise beffardo.
-Manca una microspia nella cintura di Robin…cosa ne hai fatto?-
-Vedi ragazza, questo è il bello delle microspie basta attivarle per ritrovarle, comodo no?-
-È addosso a Mar’i?-
-Fuochino –
-Ci può portare da lei?- continuò fredda la maga.
-Sei tu che l’hai detto-
Rispose il vecchio sorridente.
-Ho sempre pensato che fossi tu la più sveglia del gruppo, non ti fai mai coinvolgere emotivamente in quello che succede, continua così. Sempre distaccata, si ragiona meglio-
Corvina uscì di corsa dalla sala, accese il Comunicatore.
-Robin! Ghostface si è tradito, accendi la  microspia ti porterà da Mar’i!-
-Adesso però diventa troppo facile-
Corvina si voltò, alle sue spalle c’era Ghostface con un pugnale trai denti…e senza più le mani.
-Ho dovuto tagliarle per fuggire, ma ricresceranno tranquilla-
Corvina lanciò il suo fascio di magia a vuoto.
Il calcio di Ghostface però la prese in pieno stomaco.
Corvina si accasciò a terra sputando sangue.
-Che sciocco! Ho qualità evaporative, mi sono mutilato per niente, va b’è…A chi arriva prima ok?-
Il vecchio Killer si dissolse nell’aria.
Ancora piegata in due la maga avvisò i compagni.
-Robin… è scappato!-
 
  
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