Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Polveredistelle_    01/03/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe in un'ipotetica nuova serie di Xfactor?...
Esattamente un anno dopo, stessi giudici, stesso palco, stesso presentatore, stessi vocal coach, ma concorrenti diversi.
E se poi, un concorrente in particolare conquista un giudice, riccio un po' svitato?
E se poi, aggiungiamo a tutti questi ingredienti anche gelosie, incomprensioni, rivalità? Che pastrocchio ne uscirà fuori?
Beh non vi rimane che leggere e recensire...
Dal capitolo 2:
Il riccio rise, non cercò di trattenerla quella risata e questo mi fece insospettire, vedendo la mia faccia perplessa smise di ridere. –Tu sei gay- sbiancai, e a quella mia reazione rise ancora di più, come aveva fatto a scoprirlo?.
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Oh god, che labbra da urlo che aveva, fine ma abbastanza piene da non sembrare solo una linea sottile, così rosse che sembrano create artificialmente, facevano contrasto con quella pelle diafana che profumava di menta. Cazzo, qualcosa tira, e purtroppo per me, non si tratta del ramo che mi si è appena incastrato tra i capelli.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mika, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 5: Impressions (part 2) and…



E la prima manche è andata, il peso me lo sono tolto e ora la pace e la tranquillità è tutto quello che il mio cervello richiede, naturalmente non può averla, perché vengo trascinato da Daniele al buffet durante la pubblicità (iniziata mezz’ora fa.. ma quando finisce?).
Appena entrai nella stanza del backstage tutti i concorrenti insieme ai giudici stavano chiacchierando, chi della performance appena svolta, chi per alcuni consigli prima di salire sul palco. Io ho bisogno di qualcosa da bere, quindi mi dirigo verso il tavolo delle bibite e prendo solo un bicchiere d’acqua, lasciando Daniele a parlare con Morgan di non so quale gel per capelli.
Mi siedo su uno dei divanetti e appoggiando la testa sullo schienale chiudo gli occhi, ho bisogno di staccare il cervello, ma quel giorno non era il giorno buono per la mia testa, perché l’abbassamento del posto del divanetto accanto a me è stato occupato.
Apro gli occhi, e non mi sorprendo di vedere Mika seduto con un calice di champagne in mano, lo guardo, poi quando si gira distolgo lo sguardo. –Sei stato bravo- disse semplicemente, niente battutine, niente sorrisini maliziosi, solo un complimento.
Gli sorrisi poi richiusi gli occhi. –Grazie, merito tuo- sentì il riccio muoversi, poi nient’altro. –si hai ragione- io aprì di scatto gli occhi per poi scoppiare a ridere insieme al riccio. –Sai? Mi aspettavo un commento tipo: Ma che dici sei tu quello che stava sul palco”, oppure “La voce era la tua non la mia”,- il riccio scosse la testa sorridendo, facendo ondeggiare i riccioli a destra e a sinistra.
–Hey, tu hai deto che ho ragione io- disse semplicemente, io sorrisi, poi non ce la feci più, il chiasso era troppo e la mia testa stava scoppiando. Lasciai il riccio sul divanetto e uscì dalla stanza, entrai in un’altra più tranquilla e mi sedetti per terra con le spalle attaccate al muro.
Sospirai, c’era pace e tranquillità, e sentivo che il mal di testa stava già tornando come prima. Mi era dispiaciuto lasciare cos’ Mika, ma il mio cervello dopo un po’ ha bisogno di ricaricarsi e stare al chiasso non fa altro che peggiorare le cose.
Poi vidi la porta aprirsi e la testa del riccio  fare capolino dalla fessura, gli sorrisi e lui entrò, si mise seduto vicino a me. –Che hai?- mi chiese incrociando le gambe. –Ho bisogno di staccare la spina, e il rumore non aiuta.. risposi tranquillamente.
–Oh sorry, allora vado- disse e fece per alzarsi,  ma lo fermai. –Aspetta, ho detto il chiasso non la compagnia, rimani- il riccio annuì lentamente per poi rimettersi seduto.
Rimanemmo lì in silenzio per molto tempo, poi il riccio parlò.
–Everyone..emh tutti, conoscono tuto di me, but io non conosco nothing di te, vuoi racontarmi qualcosa?- chiese ccon il suo adorabile accento in inglese, non riusciva a non inserire qualche parola in lingua originale, ma vedevo che si sforzava. Poi pensai alla domanda che mi aveva fatto.
–Cosa vuoi sapere?- chiesi girandomi a guardarlo. –La tua familia, se  hai un fidanzato, il tuo hobby, quelo che vuoi tu-. Sospirai, non mi andava di parlare, ma non mi andava neanche di dargli un dispiacere. Quindi iniziai a parlare. –Vivo con mia madre, lei è sempre stata presente per me, è una donna forte ed indipendente, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Lei è forte, al contrario di me- abbassai lo sguardo, Mika non disse nulla, e lo ringraziai per questo, sapevo che lui c’era per me, e la sua mano posata sulla mia gamba mi diede il coraggio di continuare.
–Quando scoprì che mio padre la tradiva con un’altra e che aveva un altro figlio non crollò, non lo fece perché c’ero io, non urlò, non gli tirò i piatti dietro, non si depresse, gli fece confessare tutto, poi con le valige pronte lo aveva cacciato di casa..- una lacrima mi solcò il viso, ma la asciugai velocemente, Mika stava per dire qualcosa ma lo precedetti. –E lui sai cosa fece? Niente.. capisci Mika? Niente non si giustificò, non cercò di riparare al danno che aveva fatto, ma semplicemente annuendo, se ne era andato, con la nuova moglie e il figlio, partito, per la Francia.
Avevo sette anni quando questo successe, ma è come se fosse stato ieri.- mi interruppi, asciugami l’ennesima lacrima poi con un sospiro continuai. –a quindici anni mi scrive una lettera. Sai cosa c’era scritto? “Tua madre non ha il diritto di nasconderti a me, voglio rivederti, e spero che la mia lontananza ti abbia fatto diventare un uomo con le palle, non un debole come quella donna”. Mi scrisse la data e l’ora dell’appuntamento… ci andai, ma non è mai stato un incontro padre e figlio. Quando gli ho detto che ero gay sai cosa ha fatto?-  mancava poco ce la potevo fare. Le lacrime adesso scorrevano come un fiume in piena, e le braccia di Mika mi strinsero come la migliore delle cure. Poi al mio orecchio sussurrò.
–Sorry, scusami, io non volevo che tu piangi- lo rassicurai con una carezza poi chiudendo gli occhi continuai. –Non mi sgridò, anzi non reagì per niente, mi prese per la maglietta e con uno sguardo pieno di ira mi aveva fatto salire in macchina. Venti minuti dopo eravamo su un’autostrada e stava pagando una donna… CAPISCI MIKA? UNA DONNA…VOLEVA FARMI SCOPARE CON UNA DONNA. Pensava che facendomi perdere la verginità con una puttana qualunque avrei cambiato sessualità, e lo fece… mi costrinse quella sera, è stata peggio di essere stuprato da qualcuno- poi sorrisi amaramente a quei ricordi… -Un uomo che viene stuprato da una donna…strano vero?- Mika mi strinse ancora di più a lui. Le lacrime ora si erano calmate, poi sospirai, alzi il viso verso il suo e gli sorrisi ma vidi chiaramente che il suo volto era ansioso e preoccupato e… peno d’ira. –Non lo hai.. come si dice in italiano?..Reported to the police.- Scossi la testa. –Ero un ragazzino Mika.. non lo dissi neanche a mia madre, sono poco tempo fa gli raccontai tutto.- lui annuì.

Rimanemmo li a parlare per un bel po’, il programma non era ancora iniziato perché ci sono stati dei problemi con le telecamere. –And con i ragazzi?- mi chiese dopo un attimo di ilarità della battuta precedente. –Beh, non sono stati parecchi, ma mi hanno sempre rispettato, sia nell’ambito sessuale che sentimentale, l’ultima storia è finita qualche giorno prima delle audizioni di Xfactor.- dissi semplicemente, lui sembrò turbato. –Come mai?- scossi le spalle.
–Non voleva diventassi un montato come la maggior parte delle persone che stanno qui dentro, parole sue.- Mika alzò le sopracciglia.
–Italiani, chi capisce- disse alzando gli occhi al cielo, io sorrisi. –E te invece? Sei acclamato da milioni di donne e uomini, non c’è nessuno che è riuscito ad avere il tuo cuore?- dissi con un sorrisetto in viso. Mi ritrovai a sperare che rispondesse negativamente.
–Someone..emh qualcuno? Qualcuno c’era, siamo stati insieme per molti ani, a lui ho scritto molte canzoni, ma è ancora in sospeso.- Ero confuso, lui mi stava dicendo che è fidanzato da molti anni, e che adesso è in crisi. –Oh quindi c’è qualcuno- dissi cercando di non far trapelare una nota di tristezza nella voce.
–No, per me no, io non lo amo- annuì, poi una vice dietro la porta disse che il programma stava per continuare. Io mi alzai, e lo stesso fece anche Mika. Si diresse verso la porta e poggiò una mano sulla maniglia. Rimase li per molto tempo.. poi si girò dicendo. –Oh God, al diavolo-. Si fiondò su di me schiacciandomi completamente al muro con il suo corpo, e premendo le sue labbra contro le mie in un bacio passionale, le sue braccia erano ai lati del mio corpo, completamente nascosto dal suo, i nostri bacini molto vicini, ma non a contatto, e la sua lingua, dio che cosa fantastica, le nostre lingue si intrecciavano per poi slacciarsi per riprendere fiato, poi, senza motivo cercai di ribellarmi, avevo mezzo metro di lingua del moro in bocca, ma lui spinse il suo bacino verso il mio, facendo aderire le nostre intimità e sbattendo il mio torace al muro, io gemetti, purtroppo non per il dolore e cedetti, incrociai le braccia attorno al suo collo e iniziai a tirargli dolcemente i piccoli ricci, cosa che evidentemente gli piaceva, perché quando lo facevo, si staccava dalla mia bocca per poi rifiondarcisi.
Non so per quanto tempo ci baciammo, ma dal piacevole dolore alle labbra e da quelle rosse e gonfie del moro, credo parecchio, quindi senza dire niente, mi lasciò un veloce bacio sulle labbra poi, sempre velocemente uscì, lasciandomi lì, a respirare affannosamente.

Mika

Non so cosa avesse scatenato quel mio atto di impulsività, so solo che non ho mai baciato così una persona, neanche Mike, il mio ragazzo.
Forse lo straziante momento in cui mi raccontava della sua famiglia, o la leggera gelosia di quando  mi aveva detto che il ragazzo lo aveva lascito per entrare qui dentro, o forse cosa molto più probabile, la voglia di farlo perché ero completamente attratto da lui, quando si era alzato avevo sentito la sua mancanza e non ero riuscito a fermarmi. Adesso sto ascoltando gli altri concorrenti al banco dei giudici, si.. li sto ascoltando, ma con la mente sono in quella stanza, con il biondo.
–Mika? Mika.. allora te cosa ne pensi.. hei ci sei?- mi riscossi dai miei pensieri quado Elio iniziò a scuotermi dalle spalle.
–Oh, Fuck what?- ecco quando ero preso alla sprovvista parlavo in inglese e sputavo parolacce. –Emh..cosa?- il pubblico rise, e io con loro.
–Scusate Mika, sta pensando al suo ragazzo, vero Mika? Dai a noi puoi dirlo- Morgan iniziò a darmi gomitatine e io per la prima volta arrossì.
–What? Morgan.. sei pazzo!- lui rise insieme agli altri giudici, poi dopo aver dato il mio parere finalmente la puntata finì. Non avevo voglia di stare con nessuno.. con nessuno che non sia Andrea, ma non volevo dargli una spiegazione, perché neanche io so perché l’ho fatto, non voglio mettermi in ridicolo, è stato un bacio, l’ho voluto, lui anche basta, perché dare spiegazioni?...

Tornai nella mia villetta vicino allo studio, tolsi i vestiti dello show ed infilai vestiti comodi, poi mi sedetti sul letto. Non volevo pensarci, non voglio, voglio soltanto dormire e rimandare i problemi al giorno dopo, ma ovviamente il mio corpo fa tutto il contrario di quello che dice la mia testa.. Questa sarà una lunga nottata…


Angolo ME:
Scusatemi il capitolo fa un pochino schifo.. ho intenzione di riscriverlo meglio, ma cmunque il concetto è quello quindi l'ho pubblicato, vi chiedo scusa per eventuali errori di grammatica, sintattica e bla bla bla, mi farebbe piacere se me li segnalaste fisto che non li vedrei neanche se ce li avessi scritto in fronte e davanti ad uno specchio. Poi.. il capitolo è corto.. molto corto, colpa dell poca ispirazione.
Spero di farmi perdonare con delle foto di Tom Felton e del magnifico Mikaaaa.





 

 
  
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