Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: jaspeg    02/03/2014    3 recensioni
Questa storia parla della sorella maggiore di Ciel, scomparsa durante l'incendio che distrusse la loro famiglia.
Durante l'incendio riesce a salvarsi tuffandosi nel lago della residenza che era collegato a un canale che andava nel Tamigi.
Venne trascinata per chilometri, fino a Londra, dove verrà salvata da un misterioso ragazzo che dopo se ne andrà lasciandola nelle mani di uno zingaro.
Trascorsero 3 anni, fratello e sorella si ritroveranno, ma, ricomparirà anche il misterioso ragazzo che l'ha salvata, nonostante non volesse avere niente a che fare con lei spesso in quegli anni ha dovuta tirarla fuori dai guai riuscendo sempre a celare la sua identità (o quasi).
Quando Ciel ritrova sua sorella riesce a convincerla a tornare a casa con lui dopo varie suppliche, Sebastian era preoccupato, non bastava un Phantomhive? Ma con sua grande fortuna la sorella era il contrario del suo padrone e finì per affezionarcisi. Con il suo rientro in società finalmente scoprirà chi è il suo salvatore ma si verrà anche a scoprire il segreto più oscuro di Sebastian.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Undertaker
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Perchè... perchè mi hai mentito?
- Non so di cosa tu stia parlando
- Parlo della notte in cui tu mi trovasti 3 anni fà..... perchè hai mentito dicendomi che sei stato tu a salvarmi?
In quel momento lo zingaro comprese che la ragazza era venuta a conoscienza dei fatti accaduti quella notte, non sapeva che scusa inventare:
- Ancora con questa storia? Quante volte ti devo dire che.....
- Smettila!!!....
Era furiosa, per tutti quegli anni aveva continuato a credere di essere pazza e adesso, tutto quello che aveva cercato di negare a se stessa.... era vero!
A quel punto cominciò a girare all'interno del carrozzone prendendo vestiti e altri oggetti 
- Cosa stai facendo?
- Me ne vado! 
- NO! Questo non posso permettertelo!
Le prese il polso, bloccandola, lei si voltò lanciandogli uno sguardo pieno di rabbia che lui non aveva mai visto sul suo viso
- Prova a fermarmi
In quel momento la ragazza si liberò dalla sua stretta 
- C'è un motivo se ti sei sempre comportato in modo così protettivo nei miei confronti. Ora voglio saperlo.
Il ragazzo si sedette sulla branda a testa bassa, non aveva scelta, doveva dirle la verità e anche il motivo per cui non poteva lasciarla andare.
- Va bene, ma ascolta con attenzione e poi capirai il perchè ti è stata tenuta segreta la vicenda di allora.
Lo zingaro, cominciò a raccontarle di quella gelida notte di 3 anni prima, non conosceva bene i particolari...Solo colui che l'aveva salvata poteva dirle cos'era successo veramente quella notte, ma adesso c'era solo Al che poteva darle delle spiegazioni. Nessun altro.
- Quindi.... lui, mi ha tirato fuori dal ghiaccio
- Si
- Ma, non è possibile! Nessun essere umano avrebbe potuto....
- è questo il punto, quegli occhi non sono umani, però adesso volgio sapere. Come hai fatto tu a scoprire la verità? E voglio che tu sia sincera
Safira manteneva le promesse, così cominciò a rivelare quello che aveva visto durante lo spettacolo e di quello che era venuta a conoscienza alla centrale di polizia. 
- Senti dobbiamo essere sinceri l'un l'altra, quindi vorrei leggere la lettera che hai ricevuto
- In cambio tu cosa mi darai?
- Ti dirò di una cosa su di lui...
La ragazza si arrese e consegnò la lettera facendogliela leggere
- Ora ridammela!
- Aspetta. Ora ti dirò io qualcosa che potrebbe interessarti. Il pugnale.....
- EH? Quello che mi hai regalato?
- Come puoi immaginare io non posso permettermi un pugnale del genere e non se ne trovano in giro.....
- Cosa vorresti dirmi con questo...
- Voglio dirti che quel pugnale appartiene a quel ragazzo e la S incisa non è quella del tuo nome, ma credo sia del SUO
- Cosa? Quindi questo...è il suo pugnale?.... quello che ti aveva lanciato?
- Si.... (anche se il ricordo gli dava i brividi)
Safira era incredula, si era sempre chiesta se il suo salvatore fosse mai esistito e la prova era sempre stata vicina a lei
- Adesso che hai intenzione di fare?
- Non lo so....
La ragazza stava aprendo la porta per uscire quando Al la fermò
- Aspetta!
- Voglio farti un'ultima domanda
- Quale?
- Perchè lo stai cercando? Dovresti aver capito che non vuole essere trovato. Allora, perchè?
La ragazza richiuse la porta e si mise comoda su uno sgabello
- Devi sapere una cosa su di me. Quando ero piccola avevo il terrore de buio, ed ero tormentata da un sogno
- Un sogno?
- Un posto completamente bianco. La luce mi accecava e quando riaprivo gli occhi mi trovavo su una montagna innevata di notte piena di cadaveri, ero da sola e piangevo. Quando apparvero degli individui vestiti anch'essi di bianco macchiati di sangue.
- Questo, cosa ha a che fare con lui?
- Quando mi stavo abbandonando alla disperazione ed ero pronta a morire per raggiungere la mia famiglia, un ragazzo dai capelli neri e gli occhi cremisi mi ha salvato, in mezzo a tutto quel bianco e rosso lui era l'unica cosa che mi aveva protetta, nonostante mi facesse una grande paura, quando era davanti a me con lo sguardo rivolto verso coloro che aveva ucciso, sulla sua faccia c'era un sorriso pieno di soddisfazione e crudeltà, ma fu quello sconosciuto a tendermi la mano
- E poi?
- E poi, quando gli porsi la mia, sul suo volto si dipinse un sorriso diverso, era gentile ma pieno di tristezza....
Il ragazzo la guardò un po' confuso
- Vuoi dirmi, che è lui quello del sogno?
- Credo di si. Infondo, come nel sogno la mia famiglia è scomparsa, ed è stato un ragazzo dai capelli neri e occhi cremisi a tendermi la mano quando stavo per morire annegata.
- Si, ma queste cose sono già avvenute, anche se fosse un sogno premonitore ormai è passato, non hai bisogno di andare a cercarlo, no?
- è proprio questo il punto, il sogno non accenna a smettere, credo, che non rappresentasse quella notte, ma non ne sono sicura
- Ahhh, cavoli! Quindi anche tu hai le visioni come mia nonna
- Bhè... io non le definirei proprio visioni, non credo in queste cose
- Hahaha! Non dirmi che sei come le persone "normali" che sbattono in un manicomio chi è diverso? Allora io avrei dovuto sbatterci dentro mia nonna già da un pezzo! Hahaha....
Il quel preciso momento, entrò la nonna con un bicchiere in mano a dir poco furiosa. Il povero Al si bloccò cominciando a sudare freddo
- è dietro di me vero?
- M-mh!
- Ehrm! Chi vorresti sbattere in un manicomio?
Al era proprio nei guai, adesso si che sarebbero stati dolori, ma Safira si accorse del bicciere e così riuscì a cambire discorso, evitando ad Al una bella tirata d'orecchie
- Scusa nonna?
- Si, cara?
- Quanto hai sentito della conversazione?
- Quale conversazione?
La giovane puntò lo sguardo sul bicchiere, l'anziana quando se ne accorse cercò di nasconderlo ma la ragazza era sveglia e non gli e l'avrebbe data a "bere" così facilmente, alla donna non rimaneva che scoprire le sue carte
- Mi dispiace. è che mi sono preoccupata quando ti ho vista arrivare con quella faccia scura
La ragazza con un sorriso di comprensione si rivolse alla nonna 
- D'accoro. Ma tanto per sapere quanto hai sentito?
- Non molto
- Nonna? Possiamo evitare di dirci le bugie e comportarti da presone della tua età?
- Hai ragione, ma prima devo menare questo mascalzone. Lo sai che neanche a me ha mai detto la verità? Disgraziato! Come hai potuto tenermi tenuto nascosto una cosa del genere?
- Ahiaaaa!!!!!!......
- Dai... nonna, aspetta!
- Cosa?
- Non occrre prenderlo per le orecchie così forte
- Se lo dici tu cara
- Ahi!
In quel momento la testa di Safira era piena di pensieri, oltre al ragzzo c'era anche Ciel, chissà cosa stava facendo in quel momento?

Intanto alla Villa Phantomhive, Sebastian e Ciel erano rientrati ma....
- Come siete riusciti a fare tutto questo?
- Ehm... Ci dispiace, è che ci sono stati dei piccoli incidenti di percorso.
Sebastian era furioso, mentre il povero Conte era talmente scandalizzato che a parte sussurrare: "La mia villa. La mia povera villa" non riusciva a pronunciare altro
- Questi non sono incidenti di percorso, questa è una CATASTROFE!... Uff, lasciamo perdere, ora vedete di riordinare tutto entro l'ora di cena
- Ma non possiamo ricostruire mezza villa entro cena 
- D'accorodo vorrà dire che la punizione che vi spetterà sarà 300 volte peggiore dell'ultima volta
- Cooosa??? Ti prego noooo!!!! Come possiamo farci perdonare? 
- Bhe, per cominciare riordinate e poi, la prossima volta....EVITATE DI DEMOLIRE MEZZA RESIDENZA!!!
- Sì Signore!
Mentre i servitori stavano "riordinando" Ciel e Sebastian si spostarono nello studio per parlare di quanto accaduto
- Cosa ne pensi? Esponimi la tua teoria
- Come scusi?
- Quando eravamo alla centrale ho notato che avevi intuito qualcosa, ricordati che non puoi mentirmi
- Yes, my Lord
- Bene! Allora?
- Non so come, ma credo che il demone presente allo spettacolo sia lo stesso ragazzo che ha liberato sua sorella
- Cosa?! NO! Non è possibile! Mia sorella non farebbe mai un contratto con un demone!
- Non ha pensato che proprio perchè è sua sorella, avrebbe potuto fare un patto con lui?
- Mfp... che vorresti insinuare?
- Che in questi anni potrebbe essere cambiata, come è cambiato lei
In quel frangente Ciel non poteva negare il suo cambiamento, ma era sicuro che sua sorella non lo era. Quella che ha incontrato al circo era la stessa che ha sempre conosciuto e che si è presa cura di lui. Ma c'era qualcosa che ne a Ciel, ne a Sebastian quadrava. 
Quando erano al circo lui e lo shinigami avevano avvertito la presenza di un demone, ma quando il maggiordomo si era avvicinato alla ragazza, non aveva percepito alcun contratto e come affermato da William la "bestia nociva" non possedeva guinzaglio, anche se riusciva a muoversi liberamente sulla terra, cosa ha a che fare con la sorella del suo signore? E poi, il potere di quell'essere aveva qualcosa di.....
In quel momento le riflessioni di Sebastian vennero interrotte da un'esplosione proveniente dalla cucina
- Mi spiace Signorino, ma se vuole cenare è meglio che io vada
- D'accordo
Quando l'uomo uscì dallo studio, CIel si diresse verso la libreia da dove spostò dei libri per aprire una piccola cassaforte nascosta, contenente delle carte e delle foto, tra cui una in cui c'erano lui e sua sorella. Dopo tutto quel tempo, la prese per stringerla forte a se, cercando di ricolmare il vuoto che si era riformato nel suo cuore, ma ormai non serviva più, ora che sapeva che sua sorella era viva, era pronto a tutto pur di riaverla.

Era l'ultimo giorno di ottobre e la città era gelida, le donne si portavano appresso i figli dalla scuola, mentre gli operai erano ai Pub a bere dopo una lunga e dura giornata lavorativa, in quel periodo dell'anno la carovana si sistemava dietro il giardino dell'emporio di un loro ex compagno che aveva messo su famiglia.
- Ahhh...Che bella giornata! Non trovi Al?
- Chof-chof! Proprio per niente, dove pensi di andare con questo freddo? 
- Vado a racimolare qualche soldo e poi mi hanno chiesto di cantare questa sera in un Pub
- Guarda che devi andare stasera al locale. Adesso è mattina, dai torna dentro lo sai che la nonna ha detto che oggi nevicherà?
- E allora?
- Non sono stupido. Lo so che giri per la città a cantare e danzare tutto il giorno.
- E con questo? è proprio perchè lo faccio che riusciamo a comprare le medicine per te e gli altri.
- Ma sono giorni che lo fai. Non vorrei che ti ammalassi
- Mi ammalerò se ti starò vicino, comunque non ti preoccupare come vedi io sto benissimo! Adesso vado, ciao! E RIMETTITI A LETTO!
Non era vero che stava bene, anche se era riuscita a mascherarlo agli altri, non poteva nasconderlo al suo corpo, era debole, il viso pallido, scottava e non riusciva a fermare il tremore, a malapena riusciva a reggersi in piedi. Si diresse un po' barcollante verso la piazza dove si esibì in una canzone chiamata "Neve. Velo di Luna". In molti si fermarono, la giornata era stata fruttuosa, ma mentre stava controllando il guadagno nel cesto, vide una mazzetta di soldi con banconote da 500 sterline, si chiese chi fosse stato a fare quell'offerta così generosa a una come lei, ma il Sole stava tramontando e la stavano aspettando al Pub, non poteva dargli buca.
Al locale con le ultime forze rimaste, riuscì a chiudere la serata, era già buio pesto nell' Est-end quando questi venne chiuso, cercava di coprirsi come poteva con lo scialle che gli aveva dato la nonna, ma il freddo le penetrava nelle ossa e aveva cominciato a nevicare da un bel po'.
- Brr! Che freddo....d-devo a-arrivare a...a casa....
Quando stava per girare l'angolo andò a sbattere contro un grosso uomo che puzzava d'alcol, accompagnato da 2 suoi amici
- Ehi, tu! Guarda dove vai stracciona!
- Mi scusi, io... non l'avevo vista....
- Eh? Fatti guardare bene? 
A quel punto l'uomo le prese il viso, ma lei era troppo debole per reagire, stava in piedi solo perchè retta dall'alcolizzato
- Ragazzi! Guardate qua! Avete visto che schianto!
- Cazzo amico, hai ragione! Ehi, troia se farai la brava sta sera saremo così generosi da farti fottere da tutti e 3, vedrai, sarà uno spasso
La ragazza non voleva essere stuprata, ma non risciva a reagire, le mani fredde degli uomini le mordeva le braccia e le gambe, quando vide che la stavano portando dentro il vicolo era terrorizzata, voleva scappare ma le forze non glie lo permettevano, anche se continuava provarci, loro erano più forti e alla fine perse i sensi,
- Vedrai, ti porterò all'oragsmo migliore della tua vita
In quel momento, l'uomo che aveva urtato, si slacciò i pantaloni tirando fuori il suo membro, quando un coltello gli si impiantò sulla natica scoperta
- AHHHG!!!!!!!!!! Chi è stato? Chi cazzo è stato?
All'imbocco del vicolo comparve un ragazzo ben vestito, con il cilindro e un lungo mantello nero
- Tu!.... brutto figlio di PUTTANA!
In quel momento lo sconosciuto si tolse il cappello, per poi lasciare cadere il lungo manto che nascondeva la sua figura longilinea.
- Cosa? Un ragazzino? Hahah! Ma guarda te, allora è vero che esistono ricconi che vogliono morire perchè sono annoiati. Va bene moccioso, fatti sotto
In quel momento dalle maniche del ragazzo arrivarono subito in mano dei particoalrei coltelli da lancio, immediatamente quegli energumeni si erano fionadati verso di lui. Lo sconosciuto gli corse incontro lanciando alcuni delle armi in suo possesso e quando fu in mezzo ai 3 li lanciò contro di loro, piovvero lame da tutte le parti
- AHG!...Maledetto, schifoso, bastardo, chi cazzo sei?
Dopo di che uno dei suoi amici che nel frattempo si era ripreso, gli bloccò le braccia da dietro, mentre gli altri, avevano preso i coltelli conficcati nei loro corpi per usarli contro di lui, ma questi più agile e veloce di loro riuscì a saltare in modo che pugnalassero il loro amico, da cui ne uscì una fontana di quel vitale liquido rosso chimato sangue e nello stesso tempo sferrò loro un calcio ciascuno che li fece sbattere la faccia a terra causandogli la perdita di qualche incisivo. 
- Poveri idioti. Credevate che sarebbe stato così semplice farmi fuori?
- Ma chi sei? Cosa vuoi da noi?
- Nulla in particolare
- Allora perchè ci hai fatto questo?
- Aspetta, amico! Forse, è per la ragazza? Se vuoi te la lasciamo, ma ti prego risparmiaci!
- Quale ragzza?....
In quel momento a chiudere il vicolo ci furono una decina di uomini, questi erano grossi e muscolosi, non come gli altri che erano imbottiti di alcol e grasso.
- Ma tu guarda, figlio di Satana, Demone Oscuro? Come devo chiamarti? Moissonneuse des ténèbres..... (Mietitore delle tenebre)
- Sei in ritardo! Dunque è così che sono conosciuto tra la mafia francese? Jerard
- Oh, scusa, scusa. Diciamo, che non solo in Francia sei famoso per le tue visite
In quell'istante i due sopravvissuti alla furia di quel giovane, andarono verso i nuovi arrivati in cerca di protezione, ma non fu una scelta saggia. Vennero immediatamente sgozzati dagli scagnozzi dell'ultimo arrivato, cominciarono a piovere pezzi ci carne, accomapgnati dalle urla dei due poveri malcapitati. Fu allora che il ragazzo prese parola
- Mh...interessante! Sono i nuovi giocattoli per me? Sei stato molto gentile. Sicuro che non vuoi che questa volta paghi io il loro funerale?
In quel momento Safira si riprese e anche se non chiramente vide cosa stava succedendo
- Smettila di prendermi in giro schifoso figlio di puttana! Questi sono i migliori killer in circolazione, non verdrai il sorgere del sole, MOSTRO!
- Mostro? Hai un bel coraggio a chiamarmi così davanti ai tuoi amici, non è che adesso se la daranno a gambe per la paura?
- Adesso basta! UCCIDETELO!
- Povero me. Guarda con chi mi tocca avere a che fare. 
In quel momento si mise una maschera uscendo dall'ombra dell'edificio che stava nascondendo il suo volto, tirò fuori due manici di spada bloccando la corsa degli uomini assoldati da Jerard, come pensava di poterli battere con 2 sguardie? Il così detto "spacciato" gli corse incontro e le puntò sul cuore dei due, da quanto veloce era non l'avevano visto arrivare, questi lo guardarono e cominciarono a ridere.
- Heheh...cosa credevi di fare con quelle?
- Questo
In quell'istante le lame uscirono trapassandoli da parte a parte, i presenti erano increduli, non avevano mai visto delle armi bianche del genere
- Fuori 2. Chi è il prossimo?
Nessuno capiva che armi fossero, ma sapevano che lui non usava le pistole o armi da fuoco per principio e questo tornava tutto a loro vantaggio. O almeno così credevano.
Arrivavano da tutte le parti, nessun essere umano sarebbe riuscito a tenere testa a quegli uomini assetati di sangue. Conosceva tutte le arti marziali ed era un maestro nel combattimento di armi tradizionali, li fece fuori uno dietro l'altro, piovevano brandelli di ognuno, c'erano pezzi di viscere per tutto il vicolo, quelli sopravvissuti non sapevano come fare, dovevano trovare un modo per distrarlo e quando videro Safira alzarsi per scappare, uno di loro la prese in ostaggio
- Ahhh!
In quel momento il giovane assassino si bloccò circondato da 3 sopravvissuti, conosceva quella voce: "Non puo' essere" 
- Se ti muovi la uccido
- Fallo (impassibile)
- Cosa? Ma....
In quel momento si rivolse alla ragzza
- Mi sembrava di averti detto che se mi avessi intralciato non mi sarei fatto scrupoli nell'ucciderti?
- Si, i-io.... Non, ti preoccupare... per me
Allora, la zingara lo guardò un'ultima volta prima di perdere nuovamente i sensi e Jerard si mise a ridere come se avesse la vittoria in pugno
- Hahaha! Sei spacciato!
- Come vuoi
- Cosa?
In quel momento la spada allungandosi si divise in tante piccole lame a forma di freccia e come una frusta, impiantandosi nel collo dell'avversario riuscì a tranciare la testa di colui che la teneva in ostaggio, da questi provenne una fontana di sangue che ricoprì la zingara, mentre la testa rotolava per terra
- Perfetto, direi che va piuttosto bene....
- Ma che razza di arma è?
- Non male per essere stata costruita da me, vero? Ed ora, è il momento delle disinfestazione.... Odio i vermi che non sanno nemmeno strisciare come si deve
- Cosa vuoi fare? Abominio, mostro, demonioooo!!!!!!!!!......
Mentre si avvicinava a loro era come se tutta la felicità del mondo fosse stata cancellata dalla sua ombra, la stessa che stava nascondendo quella poca luce che dava la Luna. Il suo sorriso malefico faceva risplendere i canini, ma fu quando tolse la maschera rivelando i suoi occhi che tutto si concluse in una pozza di sangue, quando ne uscì, lui come le spade ne erano intrisi.
Dopo un po' la luce della Luna riapparve, rivelando la strage che era stata compiuta, però questa volta c'era anche altro che giaceva in quello sfondo macabro, ed era Safira.
Il ragazzo si avvicinò al corpo della zingara che scintillava di un rosso rubino illuminato dalla notte, lentamente le spostò i capelli dalla fronte per vedere se era viva, però c'era qualcosa di diverso, stava bruciando, ma questo non era un suo problema, si alzò pronto per andarsene qundo vide qualcosa brillare tra le sue candide mani. 
Teneva stretto un coltello da lancio con incisa una S con un carattere particolare, quello era il coltello che lanciò allo zingaro 3 anni prima. Perchè ce l'aveva lei? E perchò lo teneva così stretto da fargliele sanguinare? Come se fosse qualcosa di prezioso.
In quel momento giunse un piccolo gobbo sui 17-18 anni, alto poco più di un metro e venti, sembreva Igor di Frankenstain e infatti aveva anche lo stesso nome.
- Oh, mio signore, state bene? Bhè! Di sicuro state meglio di questi tipi
In quel momento il giovane nobile si diresse vero di lui
- Ahhh!!!! Mi scusi! Non volevo....E, eh?
Questi era andato a raccogliere il mantello (miracolosamente pulito e asciutto), per poi dirigersi verso la ragazza e coprendola dolcemente la prese in braccio portandola verso una carrozza completamente nera, con delle lavorazioni in argento, dove li aspettava un altro uomo sui 55 anni, magro e sciupato dall'aria costantemente lugubre, sembrava uno di quei becchini inquietanti che vanno di notte nei cimiteri.
- Bartolomew, portaci a casa
- Quale? Signore
Lo sguardo del giovane fece capire al cocchiere di quale casa stava parlando
- Come desidera signore
Durante il viaggio Igor continuava a fare domande sulla battaglia, voleva sapere se l'arma era andata come previsto, purtroppo per lui era arrivato a spettacolo finito, però l'attenzione di Igor venne attirata da quello che il mantello avvolgeva
- Mi scusi padrone, posso sapere cosa c'è avvolto nel suo regale mantello?
- Igor
- Ahh! Miscusi non lo faccio più!
- Fà preparare la stanza per gli ospiti più confortevole che abbiamo
Il poveretto non capiva cosa centrasse. Da quando in quà il suo padrone aveva ospiti? Ma si limitò a eseguire l'ordine. 
Intanto il suo padrone stava spostando il mantello per vedere come stava colei che teneva tra le braccia, ma non fece altro che guardarla metre dormiva, il suo volto era sereno. Era la prima volata che qualcuno così vicino a lui si sentisse a suo agio, anche se non gli impotrava nulla di lei, ma perchè quando questa si trovava nei guai non riusciva a voltarle le spalle, cosa aveva di diverso dalle altre?

Quando riprese i sensi si ritrovò in una stanza lussuosa con un grande baldacchino con tende di raso verde pino, complessivamente non era molto grande lo spazio della camera, ma abbastanza per lei che in quegli anni aveva imparato a vivere in spazio molto più ristretti. Era stata cambiata e lavata, non capiva se stava sognando o no, così decise di scendere dal letto, ma ebbe un giramento e così cadde a terra appena poggiò i piedi, fu proprio in quel momento che si aprì  la porta dalla parte opposta del letto da cui era caduta.
Una voce un pò stridula cominciò a urlare che l'ospite era sparito, dopo un po' una voce maschile e sensuale apparve nella conversazione
Si sentì la porta chiudersi e i passi avanzare verso di lei, chiuse gli occhi, aveva paura, ma.... sentì solo qualcuno prenderla in braccio e stenderla sul letto, quando li riaprì vide solo un'ombra scura su di se che le stava rimboccando le coperte. Quando finì, si voltò per andarsene, ma lei gli afferrò una manica fermando la sua fuga.
- Aspetta, ti prego. Sei stato tu a salvarmi?
Non ebbe risposta
- Sei tu.... ad avermi salvata 3 anni fa?!
Il nobile si stacco dalla sua presa per uscire dalla stanza il prima possibile
- NO! Aspetta.....

Quando richiuse la porta dietro di se la gola gli bruciava, il cuore sembrava stesse scoppiando, quella ragazza lo faceva agitare, tanto da scatenargli quei fenomeni che gli hanno dato la fama del mostro, fu allora che apparve Igor
- Tutto bene, padrone?
- S-si sto bene....ascolta, non fare entrare nessuno nella mia stanza, hai capito?
- Ma padrone....
- Fa quello che ti ho detto! 
Si voltò con lo sguardo irato mostrando i suoi occhi cremisi, tanto che la pupilla era diventata come lo spessore di una lama
- Si, sua oscurità
- Ah...dimenticavo fa portare da mangiare alla nostra ospite
Il gobbo sorpreso, fece un sorriso a 32 denti
- Ahhhh, Allora era questo che teneva tra le braccia, una donzella in pericolo, è la prima volta che lei porta ospiti in questa casa, sono sorpreso! Posso andare a vederla?
- NO! Almeno finchè non starà meglio
- Sta male?
- Se no non l'avrei portata qui, non credi?
- è la prima volta che la vedo compiere un'azione del genere, sicuro di stare bene?
Quando il povero servo si voltò, il suo padrone era gia scomparso, in compenso apparve Bartolomew che aveva sentito tutta la conversazione
- Bhè, se entro senza farmi scoprire non ci saranno problemi giusto?
- Io fossi in te non lo farei. Lo sai che il padrone non si fa tanti problemi nell'uccidere servi e sottoposti
- Ma dai, sarà solo un'occhiatina veloce....A proposito puoi venire anche tu?
- Perchè? Io ci tengo alla mia vita
- Ecco io non ci arrivo da solo. Sai questi letti li fanno troppo alti
- Non sono i letti ad essere troppo alti, sei tu che sei troppo basso
I due entrarono nella stanza e lentamente si avvicinarono al letto, fu allora che, per lo meno i gobbo capì la situazione
- Oh per i gargoyles delle mie chiappe, è bellissima!
- Concordo, penso che starebbe bene con un vestito bianco in una bara di quercia....
- Idiota!.... Non è ancora morta!
- Ho solo dato un mio giudizio
- Si! Macabro!....Come sempre
In quel momento la ragazza nel sonno disse una frase:
"Ti prego! Non andare.......non lasciarmi da sola, ho paura.....aiutami"
- Forse, è meglio andarcene 
- Sono d'accordo
- Guarda che adesso puoi mettermi giù 
- Ah, scusa
Intanto nella camera del loro padrone stava succedendo qualcosa, da quella porta in fondo al corridoio provenivano rumori sinistri, come gocce che cadevano sul pavimento e sangue che scorreva da sotto la porta, nessuno, si sarebbe mai potuto immaginare cosa stava accadendo in quella stanza..... La stanza di una bestia......
  
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