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Autore: Ian Is A Fucker    04/03/2014    3 recensioni
Uno studente universitario divide il suo appartamento con Jason, il suo amico omosessuale, fidanzato con un affascinante ragazzo dai capelli ricci, gli occhi color cioccolato e di nome Michael. Sarà amore a prima vista? Riusciranno a capire cosa provano e a prendere la decisione giusta?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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“Sapevo di trovarti qui” mi apostrofò una voce ed io guardai sorpreso la bella ragazza che sorrideva divertita appoggiata al bancone.
“Che ci fai qui Lottie?” chiesi e lei mi sventolò davanti un quadernino.
“Se non li vuoi li riporto a casa.” buttò li con nonchalance ma io lo afferrai prima che lei potesse ripensarci.
“Sai benissimo che non riuscirei a passare l'esame di economia senza di questo. Grazie” la ringraziai chinandomi per darle un bacio sulla guancia, ma lei girò il viso e le sue labbra color ciliegia sfiorarono le mie.
Sono appiccicaticce” è stato il primo pensiero che ho avuto, ma non aveva senso respingerla: era sempre energica con un sorriso stampato sulla faccia, frequentavamo la maggior parte delle lezioni insieme, eravamo amici ormai da un po' ed avevo sempre ammirato il suo corpo quindi ricambiai il bacio.
Il suo viso era diventato raggiante mentre le mie labbra ancora titubanti ed incerte esploravano le sue e a quella vista i miei dubbi si erano dissolti ed ho avvolto il suo corpo tra le mie braccia, assaporando la sua morbidezza.
Quando ci staccammo forse lei notò la confusione nel mio sguardo, perché arrossì violentemente e si sistemò i capelli con fare nervoso.
“C-Ci vediamo a lezione” mi salutò frettolosamente e con un ultimo sguardo tormentato da “Per favore riflettici, non è stato un errore” se ne andò, quasi correndo, come se si stesse lasciando alle spalle il Diavolo in persona.
“Oh cazzo...” mugugnai, passandomi una mano sulle labbra, come per cancellare le tracce di quel bacio rubato che mi aveva lasciato un retrogusto di cannella e un miscuglio di sconcerto, soddisfazione e...basta.
Niente felicità, niente farfalle nello stomaco, solo amarezza: come facevo ora a dirle che mi ero fatto trasportare dal momento? Mi avrebbe giustamente sgozzato e, fossi stato in lei, non mi avrei più rivolto la parola.
Quando il mio cellulare vibrò nella tasca dei pantaloni ero sul punto di mettermi in ginocchio e pregare qualsiasi cosa mi stesse guardando da lassù di evitarmi la triste sorte di dire la verità a Charlotte.
Potresti comprare della birra mentre torni a casa? Non mi ricordo se ne abbiamo più.” Odiavo essere trattato come lo schiavetto di turno, ma questa volta ero quasi grato a Jason per avermi affidato una commissione, almeno mi sarei distratto e forse avrei anche potuto affogare il mio disappunto nell'alcool.
Improvvisamente però mi ricordai che avrei dovuto essere arrabbiato con lui e sospirai: perché anche lui doveva rendermi la vita difficile?
La prossima volta comprala quando usi la MIA macchina per spassartela e poi non fai il pieno imbecille.”
Abbastanza soddisfatto di quella risposta mi rimisi i miei bellissimi jeans sbiaditi e dopo aver salutato il capo esco, rabbuiandomi non vedendo la mia piccola Mini nel parcheggio.
Me ne sono completamente dimenticato, mi farò perdonare!”
“Sìsì certo...viziato del cazzo” bofonchiai tra me e me mentre andavo verso il supermercato.
“Mi farebbe vedere un documento?” domandò l'anziana cassiera quando posai una cassetta di birra davanti a lei.
“Come scusi?” replicai alzando un sopracciglio.
“Non possiamo vendere alcolici ai minorenni, mi faccia vedere un documento che attesti quanti anni abbia” spiegò pazientemente ed io la guardai sconcertato.
“Ma scherza? Le sembro minorenne?” dissi e lei alzò le spalle.
“Al giorno di oggi gli adolescenti sembrano tutti più maturi, fretta di crescere se vuole il mio parere...”
“Cristo, lei ha qualche problema. Si faccia ricoverare” sibilai sbattendole in faccia la mia patente e tamburellando impazientemente mentre lei faceva il conto.
“Buona giornata” mi augurò ed io ringhiai uno “Psicopatica” tra i denti e me ne andai, il mio umore notevolmente peggiorato da quando ero entrato, cosa che non credevo sarebbe stato possibile.
La prima cosa che mi aveva accolto appena tornato a casa era stata la voce di Jason.
“Marco sei tu?” urlò da qualche parte, probabilmente in bagno.

“No, è il lupo cattivo. Dovresti chiudere la porta, altrimenti mangerò i tuoi maialini” risponsi stancamente, mettendo le birre in frigo e buttandomi sul divano.
“Davvero molto divertente...” sbuffò lui entrando in sala asciugandosi i capelli con un asciugamano.
“Sempre detto che dovrei andare a fare il comico.” gli detti ragione, massaggiandomi gli occhi.
“Tutto bene?” chiese, nella voce una leggera sfumatura di preoccupazione.
Guardai quel viso che, nonostante la mascella un po' squadrata, era il ritratto della bellezza e gli faccio un mezzo sorriso.
“Non sono un vecchio malato, smettila di guardarmi come se stessi per morire da un momento all'altro” lo tranquillizzai dandogli una pacca sulla spalla e lui si calmò, anche se nei suoi occhi grigi c'era ancora una sfumatura di ansia.
“Non sarai malato, ma di certo puzzi come un vecchio.” Scherzò ed io ridacchiai.
“Messaggio ricevuto, vado a farmi una doccia.” acconsentii, buttando i vestiti sporchi sul pavimento del bagno.
Di solito ero rapido, non sopportavo la sensazione dell'acqua sul viso, ma avevo bisogno di stare da solo, non ero di certo dell'umore adatto di affrontare una serata a guardare quei due sbaciucchiarsi e palparsi.
Un dubbio improvviso mi assalì e mi affrettai ad uscire, trovando il ragazzo che apparecchiava.
“Non è che, come hai detto che si chiama Mitchel?, ha intenzione di dormire qui?!” domandai e lui sussultò, sospirando.

“Michael, si chiama Michael. E sì, probabilmente si fermerà qui per la notte. Ora mi faresti il piacere di vestirti??” sibilò ed io finsi un conato di vomito, saltellando su un piede mentre mi infilavo qualcosa di pulito.
“Cristo santo io non le lavo le lenzuola dopo, sappilo.” ringhiai, sorpreso dalla sensazione di fastidio che provavo a quell'informazione.
“Smettila” si lamentò, arrossendo violentemente.
“Oh avanti non fare il santo con me, lo sappiamo entrambi che non lo sei.” replicai guardandolo con un sopracciglio alzato.
“Vaffanculo Marco” bofonchiò lanciandomi un cuscino, facendomi scoppiare a ridere.
“Ci andrò molto volentieri, ma più tardi.” lo accontentai buttandomi sul divano con un grugnito soddisfatto.
“Dopo ne parliamo?” chiese a tradimento ed io sussultai, guardandolo sbalordito. Aveva capito che c'era qualcosa che non andava, nonostante non avessi detto nulla, lui aveva capito, come al solito.
“Mi dispiace deluderti ma non puoi mettere in atto le tue doti da consulente d'amore Jason. Preoccupati della tua di relazione.” lo smontai.
“Ah quindi hai una relazione...” insinuò ed io mi morsi la lingua: non era possibile essere più deficienti di me.
“Ti sbagli, non ho nulla. Impara a farti i cazzi tuoi.”
“Smettila di opporre resistenza, tanto va sempre a finire che mi racconti tutto, quindi evita di sprecare fiato e inizia. A quest'ora avevamo già trovato una soluzione” mi incitò pazientemente ma io alzai il mento con aria di sfida e lui mi lanciò un'occhiataccia da “Non ti muovi da qui fino a quando non sputi fuori tutto.”
Il suono squillante del campanello ci riscosse dalla nostra silenziosa competizione ed io gli rivolsi un sorriso sornione: avevo vinto, di nuovo.
“Non finisce qui” sussurrò al mio orecchio andando ad aprire. Tutta la frustrazione che provava per l'aver perso, scomparve appena vide il ragazzo che era appena entrato, sostituita da un sorriso ebete.
Appena i nostri sguardi si incrociarono sussultammo: era il ragazzo del negozio!
“Che coincidenza... beh piacere di conoscerti Marco, io sono Michael, ma per favore chiamami Mika.” esclamò donandomi la mano con un sorriso cordiale sulle labbra ed io la strinsi inebetito, scioccato.
“Il mondo è piccolo eh...” sussurrai quasi tra me e me e i due annuirono, scambiandosi uno sguardo pieno di amore.
Per tutta la durata della cena ero rimasto a guardare i due con un misto di gelosia e rimpianto: se non fossi sempre stato un grandissimo imbecille magari saremmo stati in quattro ed io avrei scambiato gli stessi sguardi innamorati con la mia dolce metà, invece così mi sentivo l'amico sfigato che guardava i suoi compagni fidanzati e cadeva in depressione.
“Anche tu vai...” iniziò Mika, ma io mi alzai in piedi e afferrai il giaccone.
“è stato un piacere, ma devo andare.” mi congedai e i due mi guardarono sbalorditi.

“Dove vai??” chiese preoccupato Jason.
“A darti retta.” ringhiai e lui si illuminò di soddisfazione.
“Non tornare tardi” disse, gongolando ed io alzai gli occhi al cielo.
“Forse non tornerò affatto. Divertitevi e ricordati che io non lavo.” li salutai dando loro una pacca sulla spalla e correndo via dall'appartamento.

Mentre correvo nell'aria fredda e pungente della sera ero sempre più sicuro della mia decisione: forse era una cosa egoista e crudele, ma ero stanco di essere solo e avrei fatto felice qualcuno.
Suonai ripetutamente il campanello di un condominio e dopo qualche secondo Charlotte mi venne ad aprire.
Appena mi vide, il suo viso stanco diventa sorpreso, felice e triste ed io mi guardai la punta delle scarpe, titubante.
“C-Che cosa ci fai qui?” domandò, evitando di fissarmi negli occhi.
“Sono venuto a dirti che per una volta ti ho ascoltata e ho pensato a stamattina.” iniziai ma lei mi interrompe.

“Non voglio sentire...”
“Cristo lasciami finire! Lottie non ho motivo di dirti di no, quindi...posso entrare? Sto morendo di freddo” conclusi e i suoi occhi si spalancarono.

Ci aveva messo un po' per elaborare le mie parole, ma quando finalmente il messaggio era arrivato alla sua mente, era diventata di un rosso tendente al porpora e si era buttata al mio collo, trascinandomi nell'appartamento e chiudendo la porta alle nostre spalle.





 

- PRESENTAZIONI -

Siamo due ragazze a dirigere questa fanfiction.
 Io sono Kelly, e mi occuperò della pubblicazione e della grafica dei capitoli (forse più in là anche della scrittura vera e propria).
 Alice, la scrittrice di questi primi capitoli, nonché mia migliore amica: lei si occuperà della stesura della storia e di rispondere alle recensioni.
Speriamo entrambe la fanfiction sia di vostro gradimento :3 se avete consigli, o curiosità, chiedete pure!
Al prossimo capitolo! 



▶ Se vi va, cliccate QUI per vedere un mio video su Marco e Mika! *piccola anteprima*

  
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