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Autore: thelightonmyeyes    05/03/2014    4 recensioni
La sua vita è proprio un disastro: tra amici, famiglia e amore tutto in lei si trasformerà fino a farla diventare una nuova Audrey.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(4)
NEW YORK PORTA NOVITÀ.
 
La vita senza Adam è più difficile di quanto credessi. Per fortuna la scuola sta per finire, e quando finirà io e Mel partiremo all’istante per la Grande Mela.
 
Tyler e io continuiamo liberamente ad ignorarci, ma in questo momento non ci sto nemmeno pensando. Sto pensando a quanto manca alla fine della scuola, a come fare quando l’estate finirà. Un modo dobbiamo trovarlo, che già mi manca.
 
Io e Mel viviamo praticamente insieme da quando Adam non c’è più. Lei viene da me o io vado da lei e stiamo in videochat tutto il giorno con il nostro amico, anche se tutto questo crea distanza e distacco. Lui sembra sereno anche se continua a dire che gli manchiamo.
 
Giugno arriva in un soffio e io e Mel prepariamo le valigie. Per andare a New York prenderemo un treno e ci vorranno circa 5 ore e mezza, quindi dobbiamo essere attrezzate. Adam non sa niente, sarà una sorpresa.
Quando saliamo sul treno sta cominciando a piovere. Mia mamma continua a farmi mille raccomandazioni persino dal finestrino: sono tutte cose che già so e con tutte le volte che me le sta dicendo mi stanno uscendo dalle orecchie.
 
Il treno parte, io saluto con la mano mia mamma e richiudo il finestrino. La pioggia batte sui finestrini  e io giuro che questa immagine, dei paesaggi che scorrono via senza fermarsi, la pioggia che rende tutto un po’ più ovattato… mi fa pensare.
 
Nelle ultime tre settimane ho pensato solo ad Adam, perché senza di era una cosa completamente diversa vivere in quel buco di città. Nell’ultima settimana, però, ogni volta che lo vedevo tramite quella webcam mi si ribaltava lo stomaco, come se fosse un sollievo vederlo, vedere che stava bene. E non ne sapevo perché. E ora che sto per rivederlo, che so che tra poche ore lo riabbraccerò… beh, il mio cuore sta esplodendo, facendo le capriole, i fuochi di artificio, i colori…
 
“Mel, mi piace Adam.”
L’ho detto davvero? A Mel? E perché mai l’ho detto?
“Audrey, cosa hai detto?”
Non ripeterlo, non ripeterlo, non ripeterlo, fai finta di nulla e dì che non è importante…
“Mi piace Adam.”
“Ma… cosa stai dicendo?”
“Io… non lo so… me ne sono accorta solo in queste settimane che lui non c’era.”
“Ma Tyler?”
“Non lo so. Con Adam è diverso. Lui lo conosciamo da una vita, è dolce e non è nemmeno tanto brutto. Adam è Adam. Forse mi ero solo autoconvinta di farmi piacere Tyler.”
“Audrey, lo sai che io non ti ho mai giudicata, ma come fa a piacerti Adam? Insomma, lo conosciamo da una vita, non dici che te ne saresti accorta prima?”
Perché non me ne so stare zitta? Lui è il mio migliore amico, non gli dirò mai niente su questa mia infatuazione perché se mai si dovesse rovinare qualcosa io non me lo perdonerei mai.
“Non lo so Mel… tu prometti di non farne parola con nessuno? è importante che nessuno lo venga a sapere.”
“Giuro, mano sul cuore.”
Ha giurato con la mano sul cuore.  È una cosa seria.
“Grazie Mel..”
 
Torno a guardare fuori dal finestrino. Dopo un po’ crollo nel sonno, e sogno New York.
 

 
Quando mi risveglio Mel non è seduta di fianco a me. Guardo l’ora e dovremmo essere pressoché arrivate, e io non ho la minima idea di dove sia quella stupida della mia amica.
Decido di non muovermi, dovrà pur venire a prendere le valigie, mica sono la sua schiava.
 
Quando comincio ad intravedere il profilo della città, con i grattacieli e gli alberi e tutto quello che è New York, e rimango senza fiato. Estraggo la mia Canon e scatto una fotografia: avrò tempo per fare un disegno che sia degno della foto.
Penso ad Adam, che ormai si sarà anche abituato a questa città.  
 
Mel si fa viva dopo dieci minuti e ha gli occhi lucidi.
“Mel, che è successo? Qualcosa non va?”
“A me? A me va tutto benissimo” e sorride. Quel sorriso non mi convince. Scoprirò cosa le succede.
“Guarda che bel paesaggio. Speriamo di non perderci, sembra così… grande.”
“E’ grande, Audrey. È abnorme. È mostruosamente figa.”
 
Okay, penso che sia tornata in lei!
Parliamo fitto fitto su come sia New York, su quanti negozi ci siano e se davvero ci sono i bei ragazzi.
 
Quando arriviamo in stazione c’è ad aspettarci Caroline, la zia di Adam che avevamo conosciuto qualche settimana prima.
In macchina ci ha detto che fino a stasera non potremo vedere Adam perché per l’estate si è trovato un lavoretto come cameriere in un ristorante italiano.
Ovviamente noi la riempiamo di domande, ma lei si rifiuta di risponderci; dice che ci racconterà tutto lui. Ho la vaga impressione che ci stia nascondendo qualcosa di molto importante.
 
New York è davvero enorme come sembrava. Le vie sono tutte uguali, affollate di taxi gialli e macchine e biciclette e maree di gente. I miei occhi si incollano al finestrino e non ne vogliono sapere di staccarsi. Qua è tutto alto e immenso e anche le cose più insignificanti sembrano qualcosa di grandioso: dei fiori su un balcone, dei ragazzi seduti davanti una porta.
 
Arrivate a casa, Caroline ci aiuta a portare su le valigie al suo appartamento e ci aiuta a nasconderle, in caso Adam arrivasse prima.
Ci dice che se vogliamo possiamo fare una doccia e possiamo anche andare a fare una passeggiata. Ci dà due mappe di New York e ci da ogni recapito telefonico e l’indirizzo, in caso ci perdessimo e dovessimo farcela in metro o in taxi.
Ci dice che Adam dovrebbe rientrare per le dieci, e che se vogliamo possiamo mangiare fuori. Lei porterà le bambine (ho appena scoperto che Adam ha due cuginette davvero carine) ad una festa di compleanno, e dato che lei e i genitori della festeggiata sono amici pensa che rimarrà là con loro a chiacchierare. Prima di uscire ci spinge nella mano una copia delle chiavi di casa, non si sa mai.

 
Quando sei abituato ad una piccola cittadina come Pittsford, appena arrivi a New York sei catapultato in un mondo completamente diversa a quello che sei abituata. Qua potresti andare in giro come vuoi, vestita come vuoi, a dire quello che vuoi che la gente semplicemente ti passerebbe accanto, intenta magari al telefono per qualche importante chiamata di lavoro oppure impegnata a pensare ai fatti suoi.
 
Io e Mel non sappiamo da dove cominciare, quindi per prima cosa andiamo a cercare un posto sicuro dove mangiare.
Sono le tre di pomeriggio, vale a dire che potremo rimanere in giro per un sacco di ore. Mi sento come un bambino buttato dentro un negozio di caramelle con il permesso di prendere tutto ciò che vuole. Ho una bolla intorno, l’euforia mi scorre nelle vene e io non riesco a trattenere il mio entusiasmo.
A volte tengo d’occhio la strada che stiamo facendo, per evitare poi di perderci nel bel mezzo della notte.
 
Il pomeriggio passa tra uno Starbucks e il McDonald’s e tra i tremila negozi che affollano il centro. Devo stare attenta a quanti soldi spendo, non sono mica milionaria, ma qua è tutto così affascinante e luminoso… o forse sono i miei occhi che vedono questo mondo di scintillio.
 
Quando ci dirigiamo verso casa sono ormai le dieci e un quarto, quindi siamo quasi sicure che Adam sia già tornato.
Non so come, ci ricordiamo entrambe la strada per tornare a casa, e questo è giù un vantaggio.
Apriamo la porta piano piano e sentiamo che Caroline sta trafficando in cucina con piatti e posate. Appena ci vede ci fa segno con il dito verso il piano di sopra, dove sappiamo esserci la stanza di Adam.
In punta di piedi saliamo le scale, e appena arriviamo su individuiamo subito quella che deve essere la stanza di Adam: le altre due hanno le porte tappezzate di rosa, e fidatevi, non è un bello spettacolo.
 
Il mio stomaco ha appena deciso di salire sulle montagne russe e il cuore comincia a pompare a velocità impressionante. Me lo sento schizzare fuori dal corpo, un calore che mi riempie è tutto così fantastico e mi sembra anche di vedere dei cuoricini in giro… ma che dico! Questa è solo la mia immaginazione molto nutrita che viaggia e viaggia e …. Opporcalaputtanatroia, Mel sta per aprire la porta. Io la guardo mentre di colpo spalanca la porta.
 
Ora tutto va a rallenty, come in un film d’azione.
Davanti a noi si presenta uno spettacolo che non saprei definire: Adam sta avvinghiato (letteralmente, sembrano due lumache in calore!) insieme ad un ragazzo, che da dietro mi è alquanto familiare…
Adam si gira di scatto e io all’improvviso capisco: questa non è la mia immaginazione che viaggia, quello è davvero Adam che pomicia con un ragazzo alto e bello, che si affretta a buttare la faccia nel cuscino.
 
“Mel… Audrey… che ci fate qui?”
“Noi… noi volevamo farti una sorpresa… ma a quanto pare sei già impegnato… mh… chi è questo bel ragazzotto?”
 
Non capisco più niente e io non riesco a parlare. Meno male che c’è Mel che fa tutto al posto mio.
Adam… con un ragazzo… che assomiglia terribilmente a Tyler… ma aspetta………..
 
Quel ragazzo sta alzando la faccia, rigata dalle lacrime, e lo riconosco: lui E’ Tyler.
il mio mondo mi cade addosso, come se stesse bruciando come un pezzo di carta.
Sento una lacrima che mi scende sulla guancia ma non me ne frega niente di asciugarla.
 
“Audrey…..io… mi dispiace… avrei voluto dirtelo…. Ma era una cosa così complicata…..”
“Non…. Non importa… ciao Tyler…. Meglio che noi togliamo il disturbo eh… se vi servisse qualcosa, noi siamo nella stanza qua di fronte…”
 
Chiudo la porta e con Mel mi precipito in camera.
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE.
“LE COMPLICANZE, DISEGNATE A MANO DALLE DISTANZE….” LALALALALA.
Oh, ops. Scusate. Eccomi AHAHAH
Allora, per cominciare mi dispiace di essermi assentata per così tanto tempo, ma la Spagna era fottutamente bella. *-*
 
Bene, ora parliamo del capitolo.
So che potrebbe sembrare scontato e boh, non mi sta uscendo un granché sta storia…mi sto rendendo conto di essere scontata :o vi prego, fate uscire un po’ di ispirazione.
Mh, Adam si scopre che è gaaaaaaaaaay (AMO I GAY, OKAY?) e se la fa con Tyler. Audrey, OVVIAMENTE, ci rimane demmerda poiché aveva capito che le piaceva Adam. Aiuto, che casino!
 
Vi prego di perdonarmi e vi capisco se smettete di leggerla, ma comunque…
Vi amo, ricordatevelo!
 
E <3
(molto poco ispirata)
   
 
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