“Grazie, Rufy. Puoi lasciarmi qui” mormorò Bibi sulla soglia di camera sua.
Erano passate almeno due ore. Due ore, e non aveva fatto altro che piangere sulla spalla del Capitano mentre lui la teneva stretta. Si era disperata a lungo ed era esausta, ora, ma aveva deciso.
Per assurdo, aver imboccato una strada la faceva sentire più leggera, più libera, nonostante l'angoscia le stringesse il petto.
Lui la stava guardando, con quello sguardo intenso che le scrutava l'anima.
“Bibi...” cominciò con serietà. “Io un giorno tornerò qui. Per allora sarò il Re, e se tu sarai ancora una principessa... Sarà diverso, no? Potresti restare con me.”
Lei sorrise suo malgrado. Quella era una bella prospettiva.
“Certo. Lo sai che sarò ancora qui. E nel frattempo... Mi raccomando, tieni al sicuro tutti i nostri nakama. Vorrò rivedere anche loro, capito?”
Lui annuì con sicurezza. “Ovvio! Lo sai che lo farò!”
Ma la sua vitalità si smorzò e abbassò lo sguardo sul pavimento. “E a te chi baderà?”
“Non devi preoccuparti di questo. Il Paese è salvo, ora, non corro pericoli. Sono qui con la mia famiglia, ricordi?”
“Si, lo so, ma...” Rufy si grattò la testa, esitante. “E' che non mi va di rischiare che ti succeda qualcosa mentre io non ci sono. Mi piace difenderti”
“Me la caverò, vedrai” sorrise lei con dolcezza.
Lui sollevò di nuovo lo sguardo, fissandola in silenzio. Arrossì. Fece per dire qualcosa, ma poi parve bloccarsi.
“Cosa c'è?” domandò lei confusa.
Lui si protese di slancio e la baciò, premendo le labbra contro le sue.
Fu solo un secondo, ma le fece perdere un battito. Lui si ritrasse velocemente e arrossì ancora di più, guardandola corrucciato per scrutare la sua reazione.
“Rufy...” mormorò lei sbalordita.
“Volevo provare!” si giustificò sollevando le mani. “Pensavo che...”
“No, no, va bene” si affrettò a replicare lei, sfiorandosi le labbra con la punta delle dita.
Non riuscì a trattenere una risatina divertita. “Volevi provare?”
“Si” ripeté lui aggrottando le sopracciglia. “E con questo?”
“Niente” rise Bibi. “Ti è piaciuto?”
Rufy annuì, irritato.
“Bene” sussurrò Bibi sorniona, avvicinandosi lentamente. Gli posò una mano sulla guancia e lo trasse a sé, baciandolo di nuovo.
Gli schiuse le labbra con la lingua e il bacio si fece più profondo, più intenso. Lui le cinse la vita con un braccio e le posò una mano sulla nuca per trattenerla.
“Rufy” mormorò lei a corto di fiato, staccandosi e posandogli la testa nell'incavo della spalla. “Rufy, per favore, ricordati di me quando sarai via”
“Certo che sì. Io non dimentico i miei compagni.” sussurrò lui con voce flebile stringendola più forte contro di sé.
“Chiamami come mi hai chiamata prima” chiese incerta lei contro il suo collo.
“Prima quando?”
“A tavola, prima... Quando abbiamo parl...
“Mia principessa” la interruppe lui. La sentì annuire piano.
“Tu sei la mia principessa.” ripetè il Capitano sorridendo.
Lei sospirando sciolse l'abbraccio. “Grazie, mio Capitano. Ma ora è meglio che vada.”
“Devi?” osò lui, ancora rosso in viso.
“Si Capitano, devo rientrare in cabina” replicò lei ironica. “E posso chiederti una cosa?”
“Qualunque cosa”
“Non dire agli altri che ho già deciso. Questo è stato... Un addio tra me e te. Domani saluterò gli altri, ok?”
Lui si imbronciò. “Non dire addio”
“Scusa”
“Beh, va bene. Tanto staranno dormendo tutti a quest'ora” replicò sbadigliando.
“Ecco, vai in cabina anche tu, Capitano. Domani ti aspetta un lungo viaggio.”
Lui annuì e fece per voltarsi, ma poi ci ripensò e le posò un bacio delicato su una guancia. “Tornerò” le mormorò all'orecchio.
Poi si girò, e corse via.
Fine