Non posso
fuggire da
quest'inferno
Ho provato
così tante
volte
Ma sono
ancora
rinchiuso qui dentro
Qualcuno mi
tiri fuori
da quest'incubo
Non posso
controllarmi
Il ragazzo cammina. Più che camminare barcolla. La sua andatura a zigzag lo fa sembrare ubriaco, quando in realtà e perfettamente sobrio. E' anche troppo sobrio. Nella sua testa si sta infatti combattendo una battaglia, una battaglia dalla quale sa già che uscirà sconfitto. O almeno una parte di lui sarà sconfitta.
Che importa se tu non puoi vedere il mio lato
più oscuro?
Nessuno cambierà mai quest'animale che
sono diventato
Aiutami a credere che non sia il vero me
Dietro alla sua facciata da ragazzo per bene, si cela un essere oscuro, un essere oscuro di cui lui e soltanto lui è a conoscenza. La sua anima è stata sempre rosa dall'oscurità e dalla pazzia, anche se fin'ora ha saputo resistere. Fin'ora.
Non posso fuggire da me stesso
Ho mentito così tante volte
Ma c'è ancora furia dentro
Qualcuno mi tiri fuori da quest'incubo
Non si può dire che gli manchi qualcosa, anzi, la vita è stata anche troppo generosa con lui. E forse è proprio questo, l'avere tutto e di più, che ha cambiato qualcosa in lui. Nella luce vede il buio, nel bene vede il male, nelle verità vede le menzogne e nella vita vede la morte. Ovviamente lo pensa solo lui (solo una parte di lui, per la precisione), e ciò lo costringe a mentire continuamente. Negli anni tutte quelle menzogne si sono trasformate in una nera poltiglia al suo interno, e adesso quella melma immonda è venuta a reclamare il suo posto nell'anima, quel sottile strato che è l'essere.
Che importa se tu non puoi vedere il mio lato
più oscuro?
Nessuno cambierà mai quest'animale che
sono diventato
Aiutami a credere che non sia il vero me
Qualcuno mi aiuti a domare quest'animale che sono
diventato
Aiutami a credere che non sia il vero me
Qualcuno mi aiuti a domare quest'animale
Le
sue gambe cedono, si appoggia
al muro. L'esito dello scontro è chiaro: la follia si sta
impossessando di lui.
Per quanto poca ce ne sia rimasta, la sua coscienza lotta ancora contro
quelle
tenebre, una lotta disperata destinata alla sconfitta.
Digrigna i denti, il mal di testa
si fa più forte. E' così che sente gli scontri,
come un forte mal di testa. Il
capo gli scoppia, e vorrebbe prendere a testate il muro per far cessare
il
dolore. Il bianco dentro di lui sta svanendo, per cedere il posto al
nero.
Qualcuno mi aiuti ad attraversare quest'incubo
Non posso controllarmi
Qualcuno mi svegli da quest'incubo
Non posso fuggire da quest'inferno
E'
quasi finita. L'ultimo barlume
di speranza se n'è andato. Ormai l'esito della battaglia
è scritto, e in un
ultimo gesto disperato il ragazzo si porta le mani alle tempie, per
tentare di
scacciare le tenebre. E' conscio che è tutto inutile, ma la
disperazione fa da
padrona.
Pensa che non possa finire così,
che ha troppe cose importanti da fare per lasciarsi corrompere adesso.
La
pazzia però non decide quando e come prendere possesso della
mente, lo fa e
basta, e adesso ce l'ha quasi fatta.
Che importa se tu non puoi vedere il mio lato
più oscuro?
Nessuno cambierà mai quest'animale che
sono diventato
Aiutami a credere che non sia il vero me
Qualcuno mi aiuti a domare quest'animale che sono
diventato
Aiutami a credere che non sia il vero me
Qualcuno mi aiuti a domare quest'animale
Il
ragazzo urla. Urla e urla,
fino a che la voce gli va via. Un urlo disumano riecheggia nell'aria.
Il bene ha perso. La sanità
mentale è morta. Il male ha vinto. La follia è il
re della mente.
L'urlo si spegne lentamente, fin
quando il ragazzo chiude piano la bocca. Le sue labbra si deformano in
un
ghigno satanico, fin quando i muscoli gli fanno male per il tale
sforzo. I suoi
occhi sono animati da una nuova luce. Se si guardano bene, nelle iridi
azzurre
si può notare qualche riflesso rosso.
Si alza, lentamente, e con quel
sorriso stampato in volto e gli occhi spalancati e fissi davanti a
sé, continua
a camminare, come se non fosse successo niente.