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Era passato troppo tempo rispetto al solito, ma non avrei perso la speranza. Mai. Ci addormentammo tutti quando ormai il Sole era già sorto ed il quadretto doveva essere un ammucchiarsi di corpi sgraziatamente disposti intorno ad una sedia dove una regina dormiva sul suo scranno. Potevamo sembrare la corte del castello della favola della bella addormentata, ma la nostra principessa non aveva bisogno di un bacio.. era perfettamente in grado di arrangiarsi, senza l'aiuto di nessuno. Dovevamo solo aspettare. 
Fui l'ultima ad addormentarmi, cedendo con riluttanza al sonno. 
Nel mio sogno il cielo era scuro. Non era notte, ma una spessa coltre di fumo copriva quasi completamente il Sole. C'era un odore di peli e carne bruciata nell'aria. Mi guardai intorno, ero in una specie di landa desolata, dove potevo essere? Guardai a terra, poggiavo i piedi su un suolo sconnesso dal color nero cenere. Mentre camminavo, a volte, passavo su parti di terreno più morbide e altre più dure. Non avevo idea di cosa fosse, la luce era troppo poca. Poi vidi una figura, fiamme. Mi resi conto di essere vicina al mio amore. Lo guardai, ma lui sembrava concentrato su altro, poi si fiondò con il fucile in mano tra la folla di soldati armati che stavano combattendo proprio vicino a noi. Erano troppi per una persona sola, dovevano essere migliaia.. se non di più. Poi una luce impovvisa e splendente. Un enorme incendio, un fuoco anomalo, che carbonizzava persino le ossa dei nostri nemici. Loro bruciavano e lei rimaneva lì, perfettamente immersa nelle fiamme senza farsi una bruciatura.. non l'avevo mai vista così. Sembrava un diavolo pronto a bruciare le anime dei peccatori. Alternava potenti vampate a colpi di mitra e granate. Il suo viso era sorridente e il suo sorriso si allargava ogni decina di soldati uccisi. Era una strage, ecco a voi Ares fatto donna. Vicino a lei c'era Anija, intorno a lei il vuoto. Non riuscivano neanche ad avvicinarlesi che cadevano a terra morti, per poi essere inceneriti dalla sorella. Emanava una serie di onde circolari dal suo corpo a frequenza continua, che uccidevano qualsiasi cosa nel raggio di tre metri. Lei era così calma, teneva un coniglietto bianco tra le mani. L'unica cosa che, a quanto pare, riusciva a rimanere viva standole vicina, a parte sua sorella si intende. Pensandoci, poi, capii che la poltiglia nera che formava il terreno era semplicemente cenere, sangue e qualche corpo o qualche viscera mescolati insieme. A una persona normale la cosa sarebbe sembrata agghiacciante ma non lo era.. non per chi si difendeva da migliaia di assalitori.
Qualcuno mi spinse e caddi. Un proiettile mi sfiorò la gamba. Tutti combattevano e io non avevo uno straccio di fucile? Poi, mentre un nemico si preparava a spararmi, urlai. Una bestia sorse dalla terra, aveva le corna d'agnello ma parlava come un drago. Io ero sulla sua testa e con la mente le dicevo cosa fare. Era tutto così irreale.. 

Mi svegliai, ero di nuovo a casa. Tutti dormivano. Si sarebbe risvegliata ora ne ero certa. Perchè i miei sogni si avveravano SEMPRE. 





Nota dell'autrice:

La prima parte della storia finisce qui. Fatemi sapere come vi è sembrata e se avete qualche suggerimento così tra un po' comincio a caricare anche la seconda parte! grazie ciau ciau :*