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Autore: tempestadentroquietefuori    06/03/2014    1 recensioni
Liceo scientifico G. Marconi.
Aurora Abate:
liceale 17enne;
nuova rappresentante d'istituto;
decisa,non si fa mettere piedi in testa,forse un modello da seguire.
Carter Smith:
nuovo arrivato;
americano 18enne;
bello,stronzo e da subito popolare.
Diversi sotto certi aspetti,uguali sotto altri. Amici o nemici? Amore o odio?...spetta a voi scoprirlo!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Pov. Carter

Perso. 

Ho perso.

Maledizione! Ora vorrà a tutti così parlare con quell'essere spregevole, ma no, io non posso permetterglielo! 

- P-E-R-S-O Smith - esclama trionfante lei. Se solo sapesse che della sconfitta non me ne fotte un cazzo e che sto così solo per la scommessa. Nessuno, e sottolineo nessuno, ha mai tentato di affrontare quell'uomo. Nessuno ha mai avuto il coraggio, tutto per la sua fama da essere spregevole,senza cuore, violento. Non posso permettere ad Aurora di avvicinarsi;non posso permetterle di giocare col fuoco, no, ed ora ancor di più che ho capito una cosa. Sono innamorato di lei. Buffo no? Non ci avrei mai pensato, e se qualcuno mi avesse detto ciò, gli avrei letteralmente riso in faccia fino allo sfinimento. 

- io e te dobbiamo parlare - dico io con tono cupo e severo afferrandola per il polso. 

La porto nello sgabuzzino delle scope. Almeno li nessuno ci avrebbe sentito. 

- tu non puoi - dico io fermo. 

- cosa  non posso, Carter? - domanda lei facendo la finta ingenua, come non sapesse delle conseguenze della sfida. 

- tu non puoi affrontarlo. Tu non puoi affrontare quell'uomo ! - esclamo io duro stringendogli di più il polso che ancora non avevo lasciato. 

- ahi mi fai male! E poi perché ? C'è in gioco la tua libertà, la tua vita! - esclama lei dimenandosi. 

- la mia libertà? La mia vita? E tu, la tua vita no? Tu non hai idea di chi è quell'uomo, tu non hai idea che essere spregevole è! Milioni di uomini che lavorano per lui, fino ad ora milioni di uomini non hanno avuto il coraggio di affrontarlo. Ed ora, te ne esci tu, e vuoi farlo ? - domando io scettico ma duro. 

- si, voglio farlo! Perché io non sono come quei milioni di uomini come hai detto tu, quelli sono milioni di uomini senza palle! Io, anche se sono una ragazza, col carattere che mi ritrovo non ho paura, per niente, perché non trovo per niente giusto che tu, un ragazzo come me e con il mio stesso diritto di essere libero di fare quel che cazzo vuole, devi essere un burattino di quel deficiente! Quindi inutile che provi a convincermi, sprecheresti  solo fiato! - grida ferocemente. 

Sono colpito da quelle parole. Non l' ho mai vista così, non l'ho mai vista così e tantomeno per me. Che prova anche lei qualcosa per me? Che prova il mio stesso sentimento? Che mi ama? 

- perché lo fai ?  E non uscirtene per il fatto della mia libertà perché non me la bevo - dico io. 

- beh, ecco io...- dice imbarazzata. 
Ma per mia sfortuna la porta dello sgabuzzino si apre ed il bidello ci costringe ad uscire fuori ed andare ognuno nelle rispettive classi. 

Ti sei salvata Aurora, ti sei salvata. Ma io non mi fermo al primo ostacolo. 

Pov. Aurora. 

Che dovevo dirgli? Che faccio tutto questo perché lo amo? Che spreco fiato,energia, mio tempo perché ci tengo a lui? 
Non posso, perché sarei solo derisa da lui. Perché anche se glielo dicessi, sicuramente lui non prova i miei stessi sentimenti, quindi perché umiliarmi e soffrire ancora di più?

- Aurora mi stai ascoltando ? - domanda Lia sventolandomi una mano davanti agli occhi. 

- c-come? Si si dicevi? - rispondo io ritornando alla realtà. 

- seh vabbe... Vieni con noi oggi ? - domanda Lia. 

- dove? - domando io. 

- al parco, facciamo un po di jogging poi magari prendiamo un gelato - risponde lei. 

- va bene - annuisco io. 


***

Siamo appena arrivate al parco. 
Per fare ginnastica ho optato per una tuta grigio chiaro stretta,una maglietta a mezze maniche bianca con le strisce viola dell'adidas e air force bianche. 

Iniziamo con i vari esercizi di riscaldamento, poi facciamo qualche giro in corsa intorno al parco. 
Dopo il terzo giro quelle due scansafatiche si sono fermate,mentre io ho deciso di farne ancora un altro. 
Mentre stavo correndo i miei occhi si soffermano su di una scena: Carter con alcuni ragazzi che si guardavano intorno per assicurasi che non ci fosse nessuno, un furgone bianco e due uomoni che stavano al volante. 
Mi nascondo dietro qualche cespuglio da poter sentire la loro conversazione. 
Farfugliavano una cosa del tipo : luogo d'incontro, il nuovo carico, lui. 

Subito la mia mente si aziona e capisco che devono fare il nuovo carico di droga e quindi vedere l'innominato. 
Mi avvicino di più e noto che stanno per partire. Stanno con due macchine: ci sono quattro ragazzi con il furgone e i due uomini, poi Carter con un ragazzo della nostra età con una macchina posta dietro di loro. 

Quando la loro macchina sta per partire io corro senza farmi vedere ed apro lo sportello,entrando. 

- che ci fai qui? Scendi subito,ti potranno vedere! - dice Carter allarmato. 

- no! Io  vengo con te, non scendo. E poi se lo faccio mi vedrebbero lo stesso - dico io non ammettendo repliche. 

- peperina la ragazza - s'intromette l'altro ragazzo. 

-zitto Luik - lo ammonisce Carter. - eh va bene, ma non pensare a quello che so già che hai in mente di fare - mi dice lui. 

- inutile. L'ho deciso e lo farò - metto il broncio io. 

- cosa deve fare ? - domanda Luik confuso. 

- vuole parlare con l'innominato - risponde Carter. 

- che cosa? Ma sei matta? E perché ? - domanda lui sbarrando gli occhi. 
Prima che Carter potesse rispondere, lo precedo. 

- perché Carter non deve più frequentare questo giro, ha diritto alla sua libertà ! - esclamo io. 
Intanto lui mette in moto e camminiamo. 

- ah, c'è in gioco qualcosa di più di un'amicizia - dice malizioso guardando entrambi. In tutta risposta riceve uno sguardo omicida da entrambi. 

- Luik acqua in bocca su tutto ciò, okay ? - domanda Carter. 


- si cugino, non preoccuparti - risponde lui.
Cugino? È suo cugino? 

- in quanto a te - si rivolge a me. - levati quell'idea dalla testa - mi dice duro.

- M-A-I - affermo io scandendo bene tutte le lettere. 
  
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