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Autore: IosonocoleicheamaiJoBros    08/03/2014    0 recensioni
Una ragazza di nome Camille e una rockstar Joe Jonas, è davvero come fa credere di essere?! Entrate e lo scoprirete :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                       Capitolo 34. 
SOPHIE'S POV

Dall'invio del messaggio a Camille sono passate alcune ore, intanto ne ho parlato con Joe, mi ha consigliato di farla venire, di non pensare a Nick e Jenna, di pensare solo a me e lei. Così farò. La inviterò qui, a partire da giugno, ovviamente se lei accetterà. 
Il suono del cellulare, mi distolse dai miei pensieri, un messaggio : 
"Ehilà, sono appena uscita da scuola, appena vuoi ci sono. Cami xoxo" 
Composi il suo numero velocemente, non posso aspettare ancora. 
Dopo tre squilli, rispose : 
"Hey Soph." disse. 
La sua voce, quanto mi è mancata.
"Ehilà" 
"Mi devi parlare?" chiese. 
"Si, beh, devo chiederti una cosa." 
"Dimmi tutto" 
E' abbastanza fredda, come se tutto questo tempo ha cambiato tutto cio che c'era tra noi e non so se accetterà. 
"Beh, non voglio disturbarti ancora, quindi andrò direttamente al dunque, mi sposo" dissi, aspettando la sua reazione. 
"Oh beh, lo sapevo" disse. 
Sembra quasi...offesa. 
"Sai, ci sono persone che almeno si sono degnate di dirmelo." aggiunse, quasi urlando.

                                                             
CAMI
LLE'S POV

Sono arrabbiata con lei, da morire. Mi sento tagliata da una vita che poco prima era mia. Ma, forse, l'unica persona con cui dovrei essere arrabbiata è con me stessa. Infondo sono andata io via no? 
"Soph? Soph ci sei?" chiesi. 
"Sisi, sono soltanto scioccata da quanto odio c'era nelle tue parole" disse colpevole. 
"Forse è meglio chiuderla qua, cioè la conversazione intendo" dissi.
"No, non m'importa se sei arrabbiata o se mi odi. Ti ho chiamato per invitarti al mio matrimonio, e per i preparativi." disse. E' sempre stata così.. testarda.
"M-mi vuoi invitare davvero lì?" dissi, sono sorpresa, in senso buono. 
"Si, nonostante tutto, nonostante la distanza, nonostante il fatto che non ci sentiamo da quando sei andata via per la seconda volta, tu sei la mia migliore amica e nonostante tutto io le promesse voglio continuare a mantenerle" disse velocemente, senza lasciarmi il tempo di commentare. 
"Ti voglio bene Sophie" dissi semplicemente. 
"Quindi è un si?" disse.
"Si" dissi. "Quand'è che ti sposi?" chiesi. 
"A luglio" rispose 
"Luglio? Quando?" mi è sempre piaciuto luglio come mese.
"Diciotto" 
"Ci sarò.." dissi. 
"No, tu devi esserci da ora" disse. 
"Come da ora? Io vado a scuola" 
"Non m'importa, devi esserci"
"Domani sarò lì." dissi. 
"A domani allora, ciao bellezza" mi salutò 
"A domani" confermai io finalmente veramente felice. 
Chiusi la chiamata, poi mi misi a preparare il pranzo. 
 
SOPHIE'S POV

"Ehiii soph, siamo a casa" urlò Joe dal piano di sotto. 
Dopo la telefonata con Camille, ho fatto una doccia e poi sono andata a preparargli la stanza. 
"Soph? Soph dove sei?" urlò di nuovo Joe. 
"Sono in camera di Camille" dissi. 
Mi senti abbracciare da dietro 
"ehi" sussurrò al mio orecchio. 
Lasciandomi poi dei baci sul collo.. 
"ehi" 
gli misi una mano sulla guancia e gliela accarezzai.. 
"come mai rifai il letto?" disse. 
"Domani Camille ritorna" dissi semplicemente saltellando sul posto.

NICK'S POV

Domani Camille ritorna.. queste parole rimbombavano nella mia testa, di nuovo qui, la rivedrò tutti i giorni, di nuovo. Come potrò guardarla senza maledirmi ogni giorno di aver scelto Jenna? Come potrò guardare quelle splendide labbra senza poterle baciare? Come potrò stare senza un suo abbraccio o peggio ancora senza parlarle. Corsi in camera mia e mi buttai sul letto, mi stesi a guardare il soffitto, quando sentii la porta della camera aprirsi. Girai la faccia e mi ritrovai Soph di fronte.. 
"Ehi" dissi io, girando di nuovo la faccia verso il soffitto. 
"Hai sentito?" disse, quasi in modo colpevole di essere così felice del ritorno della sua migliore amica. 
"Si" dissi semplicemente. "Ho deciso di andarmene da qua, almeno fin quando ci sarà lei" le mie parole uscirono veloci, tanto da non poterle fermare. Guardai la reazione di Soph, sul suo viso comparve una smorfia tra il deluso e il dispiaciuto. 
"Dove andrai?" chiese. 
"Andrò da mamma, parlerò con Jenna." dissi io. I miei genitori non sapevano ancora di Jenna.. cioè non sanno che lei è incinta. 
"Non puoi portarla da tua madre, gli verrà un infarto" Soph diede voce ai miei pensieri. 
"Infatti, non la porterò con me, so che diventerà una belva, ma io devo andare Soph, io non posso restare qua, con lei, senza che possa toccarla, baciarla e la cosa peggiore è che non mi parlerà nemmeno" dissi. 
Passai una mano sulle mie guance umide per asciugarle. 
Si avvicinò per abbracciarmi, la strinsi a me. 
"Promettimi che ci sarai al mio matrimonio almeno" disse. 
"E' ovvio che ci sarò, diamine, sono il fratello dello sposo." dissi io ridendo. 
"Eh già" disse "vi assomigliate così tanto, siete così dolci, mi dispiace Nick dovevo prima avvisarti sulle mie intenzioni" continuò. 
"Ehi, è il tuo matrimonio, lei è la tua migliore amica, mi sembra più ovvio che ci sia lei al tuo matrimonio invece che Jenna" dissi, riflettendoci sopra. 

SOPHIE'S POV. 

Mi ha capito, per fortuna. 
Andrà via per ora, non ci sarà, quando lei verrà. 
Scesi di sotto dopo aver salutato Nick, che triste resta sul letto. 
Trovai Joe ai fornelli. 
"Ehilà" dissi 
"Ehi, ci hai parlato?" chiese preoccupato. 
"Si, ha detto che vuole andare via, almeno fin quando ci sarà Cami, ha detto che parlerà con Jenna e gli dirà che andrà da tua madre ma lei,ovviamente, non ci andrà perché tua mamma non lo sa che suo figlio aspetta una bimba. Ma mi ha detto che se ne va perché non potrà parlare con Camille." 
Guardai Joe che a sua volta mi guardava con un aria preoccupata, in realtà guardava dietro di me, così mi girai.. ci trovai Jenna, che mi guardava furiosa. Penso che mi abbia sentito. 
"Quando hai finito dimmelo, così ti posso spaccare la faccia" disse Jenna. 
"A me? AHHAHAHA. Non farmi ridere" dissi. "Cos'è? La verità brucia?" aggiunsi.
Si avvicino a me, tirandomi uno schiaffo diritto sulla guancia. Prima di reagire Joe mi strinse a lui immobilizzandomi. "Sei solo una puttana" gridai. Quando lei era già salita su per le scale. Diretta in camera di Nick. 

NICK'S POV. 

Senti solo aprire la porta poi una cascata di parole, quando mi girai trovai una Jenna furiosa e rossa in viso. 
"Okay, intanto ti calmi, poi parli" dissi. 
"Sei uno stronzo, vuoi andartene da tua madre solo perché quella cosetta viene qui e vuoi lasciarmi da sola, inoltre sono quasi sette mesi che sono incinta e i tuoi genitori nemmeno lo sanno" mi urlò contro. 
"Santo dio, prima cosa "quella cosetta" ha un nome" dissi mimando le virgolette con le mani "poi, non glielo detto perché ne rimarebbero scioccati. Capisci che ho solo ventun'anni e ho messo incinta una ragazza di ben sei anni in più di me?" aggiunsi, urlando anche io. 
"Ci pensavi prima di mettermi incinta" mi sputò contro con odio. 
"Lo so, ci dovevo pensare prima di rovinare la mia vita" urlai. 
Si girò ed andò via, riusci solo a sentire "te la farò pagare" poi niente, solo la porta che sbatte. 
In questo momento l'ultimo mio problema è proprio lei, certo sarò pure egoista, lei è pur sempre la madre della mia bimba, ma ne ho abbastanza di lei. 

CAMILLE'S POV. 

Quando apro gli occhi noto che il sole è già alto in cielo, spero di non aver perso il treno. 
Il pomeriggio stesso sono andata a prenotare il biglietto e ne ho parlato con i miei genitori, mi hanno detto di si, sopratutto perché Soph si sposa. Non che siano felici di farmi ritornare da Nick. Ma l'hanno accettato senza problemi, per fortuna. Mi alzai velocemente e corsi a farmi una doccia, che feci di fretta, lasciai i capelli umidi e ricci, indosai un semplice vestitino bianco a trequarti di maniche e sotto delle ballerine sempre bianche. 
Presi al volo la valigia, che ho preparato ieri sera , il mio portatile, il mio cellulare e scappai fuori di casa in corsa verso la stazione, che per fortuna non è molto lontana da casa mia. Quando arrivo, sfinita dalla corsa, il treno, per fortuna, è in ritardo quindi io sono in anticipo. Dopo una decina di minuti il treno arrivò alla stazione, così lo presi e diritti verso New York. Sto ritornando. 
***
Chiamai un taxi con un fischio, che subito si avvicino, gli dissi l'indirizzo e ci avviamo tra il traffico newyorkese.
***
Dopo mezz'ora di viaggio, arrivo finalmente di fronte al palazzo di casa, dove vedo soltanto una Jenna furiosa che va via con una valigia enorme in mano. Quando lei girò l'angolo, scesi dalla macchina, pagando l'uomo e poi entrai nel palazzo. Salì in ascensore. Fino ad arrivare al mio piano.  Presi le chiavi dalla pianta ed aprii la porta. 
"Ehilà? C'è nessuno?" dissi entrando in casa e lasciando cadere la valigia a terra. Nessuna risposta, segno che stavano ancora tutti dormendo. Mi avviai in cucina, per preparare la colazione a quei dormiglioni quando sentii un rumore dal piano di sopra, come un urlo. Salii di corsa per andare a controllare. Passai davanti camera che un tempo era mia, apri piano la porta e non ci trovai nessuno, segno che anche lui ha cambiato le sue abitudini, usci in fretta dalla stanza per poi andare nella camera di Joe e Soph. Apri lentamente la porta e li trovai addormentati abbracciati, chiusa la porta lentamente, mi avvio all'ultima camera, quella di Nick, la apro lentamente e mi ritrovo un Nick seduto in mezzo al letto che probabilmente ha avuto un incubo, lo guardo senza parlare, non mi ha ancora visto, a la fronte bagnata i capelli più corti e meno ricci, non è cambiato molto a parte la leggera barba che gli sta crescendo sul mento. Sempre più bello. Indossa semplicemente una canottiera a giro maniche che gli lascia scoperto le sue braccia muscolose. 
"Ehi" dico quasi in sussuro. 
Si gira velocemente verso di me e mi guarda con attenzione, come se fossi solo un sogno e potessi scomparire da un momento all'altro. 

NICK'S POV.

La guardo attentamente, indossa un vestitino bianco e un trucco leggerissimo sugli occhi e un rossetto rosso fuoco sulle labbra, sono solo due settimane che non la vedo ma mi sembra passata un intera vita, ma in sole due settimane è cambiato tutto così tanto. Lo trattata uno schifo ed ora mi pento. Ma ogni azione è seguita da una conseguenza. Mi guarda ed io ricambio il suo sguardo, ma quando non riesco più a sostenere il suo abbasso lo sguardo sulle lenzuola del letto. 
"Ehi" rispondo finalmente, anch'io con un filo di voce. 
Mi metto seduto sul lato del letto per guardarla meglio, per stare faccia a faccia con lei. 
"Sai ho letto l'email che mi mandasti" continuai esitante, la vidi diventare rossa in volto e abbasso lo sguardo. 
"ecco, l'ho trovata una cosa tenera, cioè poi Jenna la lesse e litigammo ma beh è la cosa più "bella" che potessi dirmi. Cioè sei innamorata di me." non trovo le parole. 
Alzò di nuovo lo sguardo e mi guardò come se avessi detto la cosa più brutta del mondo. 
"No Nick, non lo sono più, sai sono andat-" si blocco per colpa del suono del suo cellulare "scusami un attimo" aggiunse poi andò via. Lasciandomi la con i miei pensieri. Non è più innamorata di me e magari chi l'ha chiamata è un ragazzo e magari si è innamorata di lui. Mi alzai dal letto ed andai in bagno per farmi una doccia. 

CAMILLE'S POV. 

Mi sorpresi a vedere il nome di James lampeggiare sullo schermo del cellulare, risposi. 
"Ehi James" 
"Ehi Cami, come mai non sei venuta a scuola? Stai male?" chiese preoccupato.
"Nono, sono a New york ci resto fino è luglio, poi ritorno" risposi semplicemente.
"Ahh, wow, scusami allora, mi sono preoccupato" 
"Ma figurati, mi ha fatto piacere conoscerti, magari in estate mi vieni a trovare" dissi. 
"Certo, ci sarò" disse. 
"Va bene" 
"Ora scusami devo rientrare in classe, ciao Cami" 
"Ciao James, buona giornata" dissi. 
"Grazie, anche a te" 
Chiusi la chiamata e tornai in cucina per preparare la famosa colazione. 
***
Appena misi fino all'ultimo pancake a tavola e preparare tutto, scese di sotto Nick, già lavato e vestito, probabilmente dovrà andare a lavorare. 
"Non si sono ancora svegliati quei due?" dissi rompendo il silenzio.
"No" disse semplicemente senza nemmeno guardarmi. Forse si è arrabbiato perché gli ho detto che non sono innamorata di lui. Gli passai accanto per salire di sopra e gli sfiorai con la mia mano la sua, a quel tocco lo guardai ma niente impassibile, non rilasciava emozioni dalla sua espressione, lo superai del tutto per salire e arrivata davanti alla camera di Joe e Soph, bussai forte ma non tropppo, ma niente, nessuna risposta.

JOE'S POV. 

Mi svegliai per colpa dei rumori alla porta, mi girai dall altro lato ed aprii gli occhi, 
"Mhhmh, lasciateci dormire" mugugnai ancora con la voce impastata dal sonno. 
"No, Joe, non potete" mi alzai di scatto dal letto, non può essere è Camille, apri di fretta la porta e la vidi li impiedi che mi guardava con uno sguardo misto tra felicità e sollievo per avermi finalmente svegliato, la stritolai nel mio abbraccio. Quanto mi è mancata questa trota. 
"Mi sei mancata trota" dissi. 
"Aw, anche tu mi sei mancato troto" disse stringendosi più forte a me. Senti bagnarmi la maglietta e mi accorsi che ha iniziato a piangere. 
"Ehi piccola cos'hai?" chiesi io seriamente preoccupato.
"Niente e che mi sento così in colpa per avervi lasciato senza nemmeno pensarci su. Mi dispiace davvero tanto, mi siete mancati davvero" disse singhiozzando. 
"Oh piccola non preoccuparti." dissi accarezzandogli la schiena. Si stacco da me e si asciugo le guance e poi mi rivolse un sorriso, uno vero. 
"Sono felice che tu sia qui per il nostro matrimonio" gli dissi in tutta sincerità. 
Il rapporto tra me e Camille non è mai stato un rapporto come gli altri. 
Dall'inizio l'ho usata e l'ho distrutta, ma poi me ne sono innamorato e mi sono distrutto io, poi sono andato a letto con la sua migliore amica nonché fidanzata di mio fratello ed ho rovinato non uno ma ben due rapporti. Ma poi tutto si è aggiustato, io e Soph ci sposiamo, io e mio fratello abbiamo fatto pace e Camille è come la sorella che non ho mai avuto. Quindi, quando meno te l'ho aspetti tutto migliora. 
"Ora sveglio la futura signora Jonas" disse sorridendo. "Ah, Joe, sono felice che tu la rendi felice" disse. 
"Ed io sono felice che tu sia felice che io la renda felice perché renderla felice è la cosa più bella che ho mai fatto" Inizio a ridere sonoramente per il mio gioco di parole, mi aggiunsi a lei facendo fin troppo rumore da svegliare Soph. 
"Dio santo, Joe dovresti ridere meno for-" si blocco appena vide Camille e dopo averla guardata per  bene le salto addosso. 
"Quanto mi è mancato abbracciarti, bimba" disse Soph.
"A me sei mancata tutta" 
Dopo un paio di minuti di abbracci e lacrime si staccarono. 
"Beh, io ho preparato la colazione, andiamo?" disse Camille. 
Scendemmo tutti insieme a fare colazioni. 

NICK'S POV. 

Guardai le scale e ci trovai Joe, Camille e Soph. Tutti troppo felici per me. 
"Buon giorno" urlò Soph felicissima. 
"Giorno" dissi semplicemente, in modo troppo antipatico. Ritornai a dare attenzioni al mio piatto e a mangiare. 
Ho sempre pensato che i pancake di Camille sono benissimamente paragonabili a quelli di mia mamma. Sono squisiti, ma oggi proprio non riesco a gustarmeli. Troppo sovrapensiero. 
"Qualcuno è di mal umore" 
"come sei simpatico Joseph" 
Dopo quello scambio di battute, nessuno parlò, tutti troppo occupati a mangiare ed annegare nei nostri pensieri per parlare.
Mi alzai dal tavolo col mio piatto diretto in cucina per pulirlo ed andare via. 
"No Nick lascialo, faccio io dopo insieme agli altri" disse Camille. 
"No, non preoccuparti. Faccio io, già che ci sono" dissi.     
Non rispose nemmeno più, mi lasciò stare. Come tutti loro. 
Dopo aver lavato i piatti, andai via senza nemmeno salutare, lanciai solo uno sguardo a Camille e poi uscì fuori di casa, in realtà, oggi non ho nemmeno da lavorare ma in casa non ci posso stare, non con lei presente. 
Il suono del cellulare mi risvegliò dai miei pensieri. 
"Pronto, il signor Jonas? Nick Jonas?" La voce di un uomo che non conosco. 
"Si, sono io, mi dica" 
"La signorina Jenna Hamilton, si stava per suicidare, l'abbiamo portata a casa sua, ora è la" disse
"Arrivo"
Corsi verso casa sua. 
***
Dopo circa venti minuti arrivai d'avanti alla sua porta, bussai, poco dopo sentii sua madre dire 
"entra" così entrai.. 
"Permesso?" dissi.
"Vieni Nick, entra" disse la mamma. 
Dopo aver salito le scale mi ritrovai di fronte alla sua porta della camera, bussai lentamente ed entrai. 
"Ehi" dissi vedendola sdraiata sul letto. 
"Mamma ci lasci da soli?" disse alla madre
"certo" disse la madre. 
Dopo essere andata via e aver chiuso la porta iniziai a parlare, non sapendo precisamente cosa dire.
"Stavi per fare davvero una cosa stupida, ma penso che questo lo sai no?" iniziai. 
Annui solamente, permettendomi di continuare. 
"Perché lo volevi fare? Non pensi alla nostra bambina?" dissi, quando in realtà l'unico che non ci ha mai pensato sono stato io. 
"Certo che ci penso alla nostra bambina" disse "ma a me non sembra che tu lo faccia, diavolo Nick, sono al settimo mese e i tuoi genitori non lo sanno nemmeno, poi ritorna Camille e tu mi sembri imbambolato, troppo preso da lei per darmi anche un minimo di attenzione" abbassò lo sguardo,per non piangere.
Mi avvicino di più a lei e l'abbraccio. 
"Ti prometto che domani, insieme a te, andiamo dai miei genitori e glielo diciamo" dissi io. Convinto dalle mie parole. 
Mi strinse più forte a lei e così mi abbandonai alle sue braccia, ormai Camille fa parte del mio passato, ora è Jenna il mio presento e il mio futuro. 

                  NOTE DELL'AUTRICE. 
                Macciao donzelle, buona festa della donna, inanzitutto. :3 
           Ecco un nuovo capitolo, lunghetto abbastanza,direi. Ma, mh, mi piace dai. 
                       Ora vado donzelle, love you all. <3 

  
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