Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: michaelgosling    08/03/2014    1 recensioni
1935. Una bambina olandese di nome Henny viene mandata a vivere in America perchè in pericolo: sebbene non sia qualcosa a cui Hitler è contrario rischia molto per via di qualcosa di segreto che riguarda il padre.
1947. Henny si ritrova ad essere testimone di una serie di omicidi: è l'inizio di una catena di eventi riconducibili a quel segreto a lei nascosto per anni e che la porteranno ad essere nuovamente in pericolo.
Si svelerà mai questo segreto? E perché qualcuno la vuole morta?
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
qqqqq CAPITOLO 38. UN BRUSCO RISVEGLIO

Era da quasi un'oretta che aveva smesso di dormire, ma aprì gli occhi soltanto quando le prime luci dell'alba filtrarono dalla finestra.
Il poliziottò baciò dolcemente la schiena di Henny, sulla quale aveva tenuto la testa per tutta la notte, mentre con le mani stringeva a sé quel corpo che ha desiderato così a lungo.
Il risveglio di Henny non tardò molto e la ragazza, dopo essersi stropicciata gli occhi, si voltò verso l'amante, che la stava guardando e che continuava a tenerla stretta con le braccia, che in quella posizione trasmettevano a Henny sicurezza e protezione.
Nessuno dei due aprì bocca per un tempo che sembrava infinito.
Non erano imbarazzati né pentiti di quanto avevano fatto quella notte, anzi, entrambi ritenevano fosse stata la scelta più intelligente della loro vita, solo non sapevo cosa dire.
Non esistevano ancora le parole che potessero trasmettere quello che realmente stavano provando.
"Quanto abbiamo?" mormorò Henny, alludendo al fatto che Colton avrebbe dovuto andarsene a breve, per raggiungere gli altri e per scoprire se ci fossero state delle novità.
"Un'ora, due al massimo." mormorò Colton, spostando il braccio per avvicinarsi ancora di più alla ragazza.
Henny posò delicatamente una mano sul viso del poliziotto, e lui seppe cogliere l'atmosfera romantica e si avvicinò ulteriormente, finchè le loro labbra non ti toccarono di nuovo.
Le salì sopra, facendo attenzione a non farle del male, e continuò a baciarla.
Ancora e ancora e ancora.
Stare sopra di lei gli fece tornare alla mente la notte passata insieme, e mentre la baciava si poteva intravedere un mezzo sorriso da parte da un uomo che un tempo, per quanto fosse assurdo quel cambiamento, era stato freddo e insopportabile.
Lei strinse il poliziotto posizionando le braccia sulle sue spalle, per avvicinarlo ancora di più a sé.
Poi le tolse, e passò delicatamente le dita su quelle spalle, dove ancora si intravedevano dei lividi rossi, che Colton si portava dietro dall'infanzia e ai quali non pensava più, da quando c'era lei nella sua vita.
Mentre la ragazza diede dei piccoli baci a quei lividi nell'ingenua speranza di cancellare quel dolore e quel ricordo con il suo amore, Colton continuava a sorridere come un bambino, come se quei lividi stessero effettivamente scomparendo.
La strinse ancora di più a sé, e le diede un altro bacio, quasi a stampo.
Era pazzo di lei.
Talmente pazzo di essere arrivato a pensare che il fatto che dei tipi cercassero di ucciderla avesse un lato positivo: senza di loro, non l'avrebbe mai conosciuta, oppure l'avrebbe conosciuta ma l'avrebbe lasciata andare via, senza rendersi conto del madornale errore che avrebbe fatto.
Era tutto così assurdo.
Fino a poco tempo prima non riuscivano neanche a tollerare di stare l'uno con l'altro nella stessa stanza, mentre ora erano nello stesso letto.
La magia di quel momento venne interrotta da un rumore che piacque davvero poco al Detective.
"Che c'è?" mormorò la ragazza, notando che l'uomo aveva avuto un sussulto.
"Ho sentito qualcosa."
"Cosa?"
"Vado a vedere. Tu resta qui." mormorò in tono allarmato l'uomo, alzandosi dal letto e prendendo i suoi abiti.
Entrambi si vestirono, e non appena ebbero finito, Henny si sedette sul letto e Colton si fiondò al piano di sotto, dove vide cosa aveva causato quel rumore.
Lui.
Era lui.
Kigar.
Il suo collega - poliziotto - corrotto.
Colton aveva ancora la camicia aperta, ma non se ne curò.
Avrebbe voluto saltargli addosso e staccargli la testa tanto era la rabbia che provava per l' "uomo" che aveva davanti, ma doveva sforzarsi di restare civile.
"Che ci fai tu qui?" sbottò freddamente Colton.
Fu una sorpresa per lui notare che i suoi modi diretti e freddi non erano cambiati.
Era sempre il Colton Butler che tutti conoscevano.
Con la donna che amava era diventato un cucciolo indifeso e bisognoso di coccole, ma con gli altri continuava ad essere un potente leone che ruggiva davanti al nemico.
"Il giochetto è finito, Butler. Dacci la ragazza e per te non ci saranno conseguenze."
"Fottiti, Kigar. Esci da casa mia. Adesso."
"Un tempo eri più lucido... il vecchio Colton l'avrebbe già fatto tanto tempo fa."
"Tu non sai un cazzo di me, Kigar. E te lo dico per l'ultima volta. Esci da casa mia subito se non vuoi uscirci steso su un lettino, per andare all'obitorio centrale."
"Lei è solo una puttana."
Se c'era un qualche meccanismo nel cervello di Colton che gli permetteva di mantere il controllo e di resistere alla tentazione di uccidere quell'essere spregevole che aveva davanti era andato a farsi friggere.
Prese Kigar per la camicia, e lo sbatté violentemente contro il muro, ma Kigar aveva la sua forza, e tra i due iniziò uno scontro che poteva concludersi con la vittoria di uno dei due, e con la morte dell'altro.
Colton era più forte e più abituato a combattere e a fidarsi solo di sé stesso, ma Kigar aveva una pistola.
Quella di Colton era in camera da letto.
Questo creò non pochi problemi al poliziotto, che realizzò che se non giocava bene le sue carte, quella era la sua fine.

SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALVEEEE :D ECCOMI QUAAAA :D GODETEVI QUESTI CAPITOLI, PERCHE' NON NE RIMANGONO MOLTI ALLA FINE :P FATEMI SAPERE SE LA STORIA VI STA PIACENDO SEMPRE DI PIU' O SE INVECE E' IL CONTRARIO :D A SABATO PROSSIMO!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: michaelgosling