The Show Must Go
On
#3 ¯We need a Star¯
“Beaaa vieni a vedere!” Vicky stave urlando da una parte all’altra
del set.
Dopo aver recuperato le cose per cui erano arrivati fin lì a Los
Angeles, i ragazzi avevano deciso di portarle a fare un giro per le varie
ambientazioni.
Vicky sclerava nell’auditorium quando Bea e Darren la raggiunsero.
Subito dopo arrivò anche Chris, sorridente.
Le ragazze avevano le lacrime agli occhi: era il posto più bello
che avessero mai visto, di più, era il posto dove avevano sclerato, pianto e
gioito. Sapeva di casa.
“I am the greatest star!”
Il cellulare di Darren iniziò a squillare rompendo il silenzio dell’auditorium.
“Darren?” Chris aveva iniziato istintivamente a canticchiare il
pezzo, per poi bloccarsi interrogativo quando aveva capito che proveniva dal
cellulare del moro.
Darren era tutto rosso in viso, imbarazzatissimo “Ehmm… devo
rispondere!” si scusò, per poi scappare- letteralmente- fuori dall’auditorium,
con le guance in fiamme.
Chris guardò scioccato le ragazze, boccheggiando a vuoto per un
paio di secondi. Quando riuscì ad aprire la bocca ed a modulare un paio di
suoni, spiegò con un filo di voce “Era la sua suoneria quando stavamo.. non so,
si può dire.. insieme?” azzardò.
Bea e Vicky si guardarono sconvolte, con una scintilla negli occhi
che entrambe conoscevano bene e .. “This man is on fire!” canticchiarono, e
Chris si unì alle loro risate, per poi tornare serio “Ragazze, davvero, voi non
ne sapete niente, ok?”
“Ma ci mancherebbe!” rispose subito Vicky “CrissColfer? E che cos’è? Si
mangia??”* la spalleggiò Bea, citando una fanfiction che entrambe avevano
letto, facendo scoppiare l’amica in un altro giro di risate: quell’autrice
probabilmente aveva scritto solo la pura verità, d’ altronde con quei due tutto
era possibile!
Quando Darren tornò, evitando accuratamente lo sguardo indagatore
di Chris, spiegò “Dianna ha contattato Chord, Harry e Melissa. Hanno detto di
si, e chiedono di essere avvisati per il giorno e l’ora. Io invece ho chiamato
Grant e Naya” e questo lo disse maliziosamente “Che hanno promesso di chiamare
Kevin, HeMo e Samuel” ridacchiò.
“Soprattutto, Grant voleva chiamare Kevin” disse con un
tono pieno di sottintesi, e tutti iniziarono a ridere, tranne Vicky che non
conosceva i retroscena ed i pettegolezzi tra i due ragazzi.
Come il fatto che quei due avevano sempre twittato troppo per i
loro gusti… tutti quelli del cast credeva che ci fosse stato qualcosa tra quei
due, sotto sotto. Molto sotto. Tipo a livello della vita.
“Amber invece ha chiamato Alex, Jacob, Blake e Becca. Sembra che i
“piccolini” siano quelli a cui lo show manca più di tutti.. fatto sta che dice
che Blake ha fatto un salto spettacolare quando l’ha saputo, e che Melissa si
sia spaventata così tanto da aver rotto il vaso della nonna, ma a Blake non
dispiace..”
“Dare, taglia corto” disse Bea, anche se visibilmente divertita “Beh
hanno detto tutti di si, e chiedono se possiamo passarli a prendere.. tanto
abitano tutti qui vicino, non sarà un problema” Darren era raggiante, aveva
accolto quel progetto con la voglia di un bambino di cinque anni.
“Mancano solo Jenna, John… e Lea” fece il conto Chris.
“Beh..” intervenne Bea “È meglio muoversi, allora. Abbiamo preso
tutto? Chiese per l’ennesima volta.
“Si, Bea” disse Vicky paziente.
Peccato, pensò la ragazza, erano in quell’auditorium -e chissà
quando gli sarebbe ricapitato- e non avevano neanche cantato. Tornerò, promise,
e allora sentirai la mia voce.
“Credo ci serva una macchina più grande” esclamò, una volta fuori.
“Darren non sclerare, stiamo arrivando! Si, ci ricordiamo dov’è
casa tua. Si, certo che Sam sa dov’è.. almeno spero.”
Dianna chiuse la chiamata, sospirando rumorosamente. L’amico l’aveva
chiamata circa dieci volte ormai, e questo solo per 5 minuti di ritardo! “Muoviti,
non vorrei dover rispondere ad un'altra telefonata.. rischiereste di vedere
rimbalzare il mio Iphone su quella zucca vuota” si lamentò.
Samuel era alla guida, visto che in teoria lui ‘ conosceva quella
strada come le sue tasche’ – parole sue- mentre lei, Chord e Melissa fungevano
da navigatori.
Navigatori molto scarsi, dato che si erano già persi tre volte. Alla
fine si arresero ed avvicinarono un passante, un vecchio signore che portava a
spasso un barboncino.
Questo li studiò a lungo, chiedendogli poi “Ma voi siete o non
siete gli attori di Glee?” i ragazzi si guardarono e sorrisero, contenti che
qualcuno si ricordasse del loro show “Sissignore, siamo noi” risposero
orgogliosi “State tornando in azione eh?” ammiccò l’uomo “Le notizie girano..
in bocca al lupo!” disse e dopo avergli dato le indicazioni che servivano agli
attori, riprese la sua passeggiata come nulla fosse, come se parlare con degli
attori famosi gli succedesse tutti i giorni.
“Wow.. le persone a LA sono sempre più strane” commentò Chord “Che
sia l’effetto di Darren?” chiese poi facendo ridere Melissa.
“Non è stranezza, è abitudine” commentò invece Sam, molto più
filosofico.
“Tu zitto e guida!” lo rimbeccò subito Dianna, imbufalita perché si
erano abbassati a chiedere della informazioni, dopo aver passato 6 anni, e
sottolineo 6 anni, accampati in casa Criss.
Quella casa era stata testimone di grandi party e ancora più
grandiosi afterparty, serate di sclero collettivo, serate di maratone Disney
con Darren e le ragazze che correvano per casa litigando su quale principessa
volessero essere da grandi, serate di Harry Potter per Darren e Chris.. poi i
rave party di Mark, e ancora le serate Glee.
Era stata la casa dove avevano celebrato la fine di ogni stagione,
era stato lì che si erano ritrovati dopo la morte di Cory, quella casa era
stata il loro piccolo rifugio segreto agli occhi del mondo.
E che cavolo, possibile che non ricordassero la strada??
“È lì!” urlò Melissa all’improvviso, facendo prendere un colpo a
tutti… Sam inchiodò, la macchina di dietro suonò a lungo e poi li superò, l’autista
che imprecava a denti stretti in una lingua non definibile.
Dianna imprecò anche lei contro quel…. di autista, perché “A LA ti
devi aspettare una cosa del genere” e poi tutti uscirono dall’auto.
“DARREN!” urlò Dianna sotto le finestre dell’amico, il grido più
acuto che avesse mai tirato. Chord fischiò mettendosi due dita in bocca, e
dentro la casa qualcuno si mosse.
Darren venne ad aprire, saltellando eccitato.
I ragazzi lo travolsero letteralmente, abbracciandolo e quasi
soffocandolo. Poi si gettarono si Chris, abbracciandolo quasi famelici.
“Oh, per Gaga!” si lamentò il soprano “Mi state soffocando!
Staccati, donna!!” scherzò poi, rivolto a Dianna, che gli si era incollata
addosso tipo una piovra.
I ragazzi entrarono in casa, ridendo e scherzando…
“No, non c’è niente da fare.. We need “The Star” !” Disse Dianna, dopo che ebbero discusso a lungo.
“Lea.. deve tornare” aggiunse Chris.
“Io ho bisogno di lei” Vicky fece gli occhi da cucciolo e Chris
sospirò “Dio, sei peggio di Darren. Non guardatela negli occhi!” avvertì gli altri.
I ragazzi sedevano nel comodo salotto di Darren, le due ragazze
erano state accolte benissimo dal gruppo, e se ne sentivano già parte. Che sensazione
fantastica..
Bea rise “Oh, si, è peggio di un Basilisco” scherzò, e tutti
risero, tranne Chris, che le lanciò un’occhiata seriamente terrorizzata.
“No, ragazzi, davvero. We need the star” ora era seria.
“Si, We Need The Star” dissero tutti, in coro.
Era deciso: sarebbero volati a New York. Sarebbero volati ceffoni,
pure, ma nessuno sembrò preoccuparsene.
Angolo dell’autrice:
salve a tutti, popolo di EFP! Che dire, sono contenta di quest’altro
capitolo, strano –lo ammetto- ma diverso, e poi adoro Samuel, credo sia un
attore favoloso, e mi dispiace che non sia più in Glee. E ovviamente, amo
Dianna alla follia vavavaav
We need the Star *Bea corre via inseguita dai medici con la camicia
di forza*
*“CrissColfer? E che cos’è? Si mangia?” della bravissima
DumbledoreFAN