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Autore: DarrenCrissArmy    08/03/2014    2 recensioni
“Ma che cazz…?” Darren bestemmiò quando venne svegliato bruscamente dal suono insistente del suo telefono, alle tre di notte.
“Chi cazzo scoccia alle tre di notte???” urlò nel silenzio della casa, più al telefono che a sé stesso, quasi a sperare che l’apparecchio si risvegliasse improvvisamente e iniziasse a parlare, dicendo con voce perfettamente cadenzata “Il signor. Criss non è in casa, se vuole lasciare un messaggio…. e ora si TOLGA DALLE PALLE!”
Cosa mai potrebbe volere uno sconosciuto nel cuore della notte? E sopratutto, quali avventure tutto questo comporterà? E cosa centra Darren in tutto ciò?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap 3 the show

The Show Must Go On

#3 ¯We need a Star¯

 

“Beaaa vieni a vedere!” Vicky stave urlando da una parte all’altra del set.

Dopo aver recuperato le cose per cui erano arrivati fin lì a Los Angeles, i ragazzi avevano deciso di portarle a fare un giro per le varie ambientazioni.

Vicky sclerava nell’auditorium quando Bea e Darren la raggiunsero. Subito dopo arrivò anche Chris, sorridente.

Le ragazze avevano le lacrime agli occhi: era il posto più bello che avessero mai visto, di più, era il posto dove avevano sclerato, pianto e gioito. Sapeva di casa.

 

“I am the greatest star!”

Il cellulare di Darren iniziò a squillare rompendo il silenzio dell’auditorium.

“Darren?” Chris aveva iniziato istintivamente a canticchiare il pezzo, per poi bloccarsi interrogativo quando aveva capito che proveniva dal cellulare del moro.

Darren era tutto rosso in viso, imbarazzatissimo “Ehmm… devo rispondere!” si scusò, per poi scappare- letteralmente- fuori dall’auditorium, con le guance in fiamme.

Chris guardò scioccato le ragazze, boccheggiando a vuoto per un paio di secondi. Quando riuscì ad aprire la bocca ed a modulare un paio di suoni, spiegò con un filo di voce “Era la sua suoneria quando stavamo.. non so, si può dire.. insieme?” azzardò.

Bea e Vicky si guardarono sconvolte, con una scintilla negli occhi che entrambe conoscevano bene e .. “This man is on fire!” canticchiarono, e Chris si unì alle loro risate, per poi tornare serio “Ragazze, davvero, voi non ne sapete niente, ok?”

“Ma ci mancherebbe!” rispose  subito Vicky “CrissColfer? E che cos’è? Si mangia??”* la spalleggiò Bea, citando una fanfiction che entrambe avevano letto, facendo scoppiare l’amica in un altro giro di risate: quell’autrice probabilmente aveva scritto solo la pura verità, d’ altronde con quei due tutto era possibile!

 

 

Quando Darren tornò, evitando accuratamente lo sguardo indagatore di Chris, spiegò “Dianna ha contattato Chord, Harry e Melissa. Hanno detto di si, e chiedono di essere avvisati per il giorno e l’ora. Io invece ho chiamato Grant e Naya” e questo lo disse maliziosamente “Che hanno promesso di chiamare Kevin, HeMo e Samuel” ridacchiò.

“Soprattutto, Grant voleva chiamare Kevin” disse con un tono pieno di sottintesi, e tutti iniziarono a ridere, tranne Vicky che non conosceva i retroscena ed i pettegolezzi tra i due ragazzi.

Come il fatto che quei due avevano sempre twittato troppo per i loro gusti… tutti quelli del cast credeva che ci fosse stato qualcosa tra quei due, sotto sotto. Molto sotto. Tipo a livello della vita.

“Amber invece ha chiamato Alex, Jacob, Blake e Becca. Sembra che i “piccolini” siano quelli a cui lo show manca più di tutti.. fatto sta che dice che Blake ha fatto un salto spettacolare quando l’ha saputo, e che Melissa si sia spaventata così tanto da aver rotto il vaso della nonna, ma a Blake non dispiace..”

“Dare, taglia corto” disse Bea, anche se visibilmente divertita “Beh hanno detto tutti di si, e chiedono se possiamo passarli a prendere.. tanto abitano tutti qui vicino, non sarà un problema” Darren era raggiante, aveva accolto quel progetto con la voglia di un bambino di cinque anni.

“Mancano solo Jenna, John… e Lea” fece il conto Chris.

“Beh..” intervenne Bea “È meglio muoversi, allora. Abbiamo preso tutto? Chiese per l’ennesima volta.

“Si, Bea” disse Vicky paziente.

Peccato, pensò la ragazza, erano in quell’auditorium -e chissà quando gli sarebbe ricapitato- e non avevano neanche cantato. Tornerò, promise, e allora sentirai la mia voce.

“Credo ci serva una macchina più grande” esclamò, una volta fuori.

 

 

 

“Darren non sclerare, stiamo arrivando! Si, ci ricordiamo dov’è casa tua. Si, certo che Sam sa dov’è.. almeno spero.”

Dianna chiuse la chiamata, sospirando rumorosamente. L’amico l’aveva chiamata circa dieci volte ormai, e questo solo per 5 minuti di ritardo! “Muoviti, non vorrei dover rispondere ad un'altra telefonata.. rischiereste di vedere rimbalzare il mio Iphone su quella zucca vuota” si lamentò.

Samuel era alla guida, visto che in teoria lui ‘ conosceva quella strada come le sue tasche’ – parole sue- mentre lei, Chord e Melissa fungevano da navigatori.

Navigatori molto scarsi, dato che si erano già persi tre volte. Alla fine si arresero ed avvicinarono un passante, un vecchio signore che portava a spasso un barboncino.

Questo li studiò a lungo, chiedendogli poi “Ma voi siete o non siete gli attori di Glee?” i ragazzi si guardarono e sorrisero, contenti che qualcuno si ricordasse del loro show “Sissignore, siamo noi” risposero orgogliosi “State tornando in azione eh?” ammiccò l’uomo “Le notizie girano.. in bocca al lupo!” disse e dopo avergli dato le indicazioni che servivano agli attori, riprese la sua passeggiata come nulla fosse, come se parlare con degli attori famosi gli succedesse tutti i giorni.

“Wow.. le persone a LA sono sempre più strane” commentò Chord “Che sia l’effetto di Darren?” chiese poi facendo ridere Melissa.

“Non è stranezza, è abitudine” commentò invece Sam, molto più filosofico.

“Tu zitto e guida!” lo rimbeccò subito Dianna, imbufalita perché si erano abbassati a chiedere della informazioni, dopo aver passato 6 anni, e sottolineo 6 anni, accampati in casa Criss.

Quella casa era stata testimone di grandi party e ancora più grandiosi afterparty, serate di sclero collettivo, serate di maratone Disney con Darren e le ragazze che correvano per casa litigando su quale principessa volessero essere da grandi, serate di Harry Potter per Darren e Chris.. poi i rave party di Mark, e ancora le serate Glee.

Era stata la casa dove avevano celebrato la fine di ogni stagione, era stato lì che si erano ritrovati dopo la morte di Cory, quella casa era stata il loro piccolo rifugio segreto agli occhi del mondo.

E che cavolo, possibile che non ricordassero la strada??

“È lì!” urlò Melissa all’improvviso, facendo prendere un colpo a tutti… Sam inchiodò, la macchina di dietro suonò a lungo e poi li superò, l’autista che imprecava a denti stretti in una lingua non definibile.

Dianna imprecò anche lei contro quel…. di autista, perché “A LA ti devi aspettare una cosa del genere” e poi tutti uscirono dall’auto.

 

“DARREN!” urlò Dianna sotto le finestre dell’amico, il grido più acuto che avesse mai tirato. Chord fischiò mettendosi due dita in bocca, e dentro la casa qualcuno si mosse.

Darren venne ad aprire, saltellando eccitato.

I ragazzi lo travolsero letteralmente, abbracciandolo e quasi soffocandolo. Poi si gettarono si Chris, abbracciandolo quasi famelici.

“Oh, per Gaga!” si lamentò il soprano “Mi state soffocando! Staccati, donna!!” scherzò poi, rivolto a Dianna, che gli si era incollata addosso tipo una piovra.

I ragazzi entrarono in casa, ridendo e scherzando…

 

 

 

 

“No, non c’è niente da fare.. We need “The Star” !” Disse Dianna, dopo che ebbero discusso a lungo.

“Lea.. deve tornare” aggiunse Chris.

“Io ho bisogno di lei” Vicky fece gli occhi da cucciolo e Chris sospirò “Dio, sei peggio di Darren. Non guardatela negli occhi!” avvertì gli altri.

I ragazzi sedevano nel comodo salotto di Darren, le due ragazze erano state accolte benissimo dal gruppo, e se ne sentivano già parte. Che sensazione fantastica..

Bea rise “Oh, si, è peggio di un Basilisco” scherzò, e tutti risero, tranne Chris, che le lanciò un’occhiata seriamente terrorizzata.

“No, ragazzi, davvero. We need the star” ora era seria.

“Si, We Need The Star” dissero tutti, in coro.

Era deciso: sarebbero volati a New York. Sarebbero volati ceffoni, pure, ma nessuno sembrò preoccuparsene.

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:

salve a tutti, popolo di EFP! Che dire, sono contenta di quest’altro capitolo, strano –lo ammetto- ma diverso, e poi adoro Samuel, credo sia un attore favoloso, e mi dispiace che non sia più in Glee. E ovviamente, amo Dianna alla follia vavavaav

We need the Star *Bea corre via inseguita dai medici con la camicia di forza*

 

*“CrissColfer? E che cos’è? Si mangia?” della bravissima DumbledoreFAN

  
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