Film > Le 5 Leggende
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Autore: marty_otto    09/03/2014    3 recensioni
Si divertiva a svolazzare da una parte all’altra di quel grandissimo parco. Vedere i bambini rincorrersi e giocare a nascondino. Certo, loro non potevano né vederla né sentirla, ma a lei andava bene così.
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non le diede risposta, semplicemente poiché anche lui non sapeva quale fosse. Che cosa poteva contenere un cofanetto del genere? Pervinca chi era? E, cosa più importante, cosa le era successo?

Erano passati 3 giorni, e Pervinca non aveva avuto il coraggio di aprire il cofanetto. Non perché non volesse sapere il suo passato, o cosa avesse portato l’Uomo nella Luna a scegliere lei come Guardiana.. ma perché aveva paura. Paura di sapere chi era, da dove veniva e cosa le fosse successo. Aveva una brutta sensazione a riguardo, e tutte le volte che si avvicinava al cofanetto si sentiva strana.. come se tutto d’un tratto le venisse il malumore. Infatti se ne stava alla larga.

Lei e Jack andavano d’accordo, il più delle volte. Diciamo che i due erano come calamite opposte che si attraevano l’un l’altra. Quando Jack vedeva che Pervinca era in difficoltà ad aiutare Nord, con i pacchetti regalo, lui correva da lei ad aiutarla. Oramai a Palazzo erano rimasti solo loro tre: Nord, Pervinca e Jack. Gli altri tre guardiani erano tornati alle loro faccende. Nessuno voleva mettere fretta a Pervinca, anche perché aveva passato un brutto periodo, inoltre si sentiva debole e molto sconfortata senza le ali. Jack, però, era preoccupato per lei, soprattutto quando vide la miriade di lividi che aveva su tutto il corpo, per non parlare di quello che aveva nel collo. Vi starete chiedendo come abbia fatto a vederli, be’…  il nostro Jack non era affatto un guardone né un pervertito, anzi, era solamente andato nella camera di Pervinca per chiederle di guarire la piantina di Nord (ci era molto affezionato, in più con l’arrivo di Pervinca il Palazzo era stato riempito di fiori e piante, per far sentire Pervinca più a suo agio, in un ambiente nuovo.), quando vide che non era nella sua stanza fece ber bussare al bagno.. era leggermente aperto e intravide l’esile figura della ragazza quando.. si soffermò sulla schiena; all’altezza delle scapole si poteva notare una sottile cicatrice (doveva esser l’attaccatura delle ali), più in basso, all’altezza dei fianchi, vide dei lividi, oramai divenuti di un color giallo sbiadito.. a quell’immagine, a Jack  si fermò il cuore. La sua Pervinca, ridotta allo stremo.. a causa di Pitch.

Diciamo che però, dopotutto, le cose a Palazzo non andavano affatto male. Pervinca riprese a mangiare, e nell’aria regnava la tranquillità. Una cosa che notò Jack, fu il cambiamento di colore dei capelli di Pervinca. Non erano più biondo platino, bensì di un colore più caldo, tendente al grano con i riflessi color miele. Gli piacevano molto, infatti Pervinca sorprese Jack a fissarla più volte. Non che le desse fastidio, anzi, si sentiva quasi lusingata di tutte quelle attenzioni. Ma ovviamente il nostro Jack non poteva non dar voce alla sua curiosità… quindi si avvicinò a lei, mentre stava impacchettando una statuina di Nord sulla slitta, e glielo chiese.
  • Ahm, Pervinca? – Era un po’ imbarazzato, in effetti. Non voleva sembrare troppo invadente.
  • Sì, Jack? – Gli sorrise.
Ci fu un momento di pausa, nel quale Jack rifletté su come chiederle una cosa simile.
  • Hai fatto qualcosa ai capelli, per caso? – Ok, ora le guance di Jack avevano  preso colore. Sembrava un pomodoro!
  • Ah, ho iniziato a mangiare frutta gialla..
Lo disse con naturalezza, come se fosse una cosa normale. Come se quella fosse la spiegazione più logica del mondo.
  • So che posso sembrare un po’ tardo ma … frutta gialla?
Pervinca parve aver un lampo di lucidità.
  • Ah, scusami è vero che tu non sai.. – non riuscì a finir la frase.. sembrava a disagio, quasi imbarazzata.
  • Non so.. cosa?
  • Beh, mangiando frutta  gialla tipo banane, prugne gialle, mele gialle.. insomma hai capito,no?, per un periodo di tempo abbastanza prolungato.. i miei capelli tendono a prendere quella tonalità di colore. Quando l’ho scoperto un po’ mi dava fastidio, insomma.. non è carino avere i capelli rosa solo perché per una settimana mi andava di mangiare solo fragole.. ma poi ci ho preso gusto, ed era divertente.. ora non ci faccio neanche più caso. Ma grazie di averlo notato. – così dicendo, gli sorrise, e tornò al suo lavoro. Jack, lì per lì, non seppe come prenderla. Insomma, sapeva benissimo che non era una cosa da tutti, ma insomma.. dopo tutto era la sua Pervinca, no? Quindi fece finta di nulla, e continuò ad aiutarla ad impacchettare regali.
Il giorno dopo Pervinca aveva un brutto presentimento. Come se qualcosa nella sua mente fosse scattato. Era tarda mattinata, aveva dormito più del solito, e lo trovò molto strano. Pervinca era una ragazza mattiniera, di solito. E proprio quella mattina si alzò male, tipo quei giorni in cui sai che sarà una brutta giornata.. ecco. Pervinca si sentiva così. Di malumore, scocciata.. poi triste.. ed infine non seppe appropriare un aggettivo giusto alle sensazioni che stava provando. Si sentiva persa, sola. E quella solitudine le apriva una voragine proprio lì, alla bocca dello stomaco. Così, svogliata, si obbligò ad alzarsi dal letto, andò in bagno, fece le sue solite cose, ed andò giù per la colazione.

La cosa strana era che non sentiva nessun profumo, neanche la tipica risata di Jack. Quello la preoccupò ancora di più.. era da sola, in un palazzo così gigante? Poi sentì un ruggito. Si voltò, con il cuore in gola. Le gambe le tremavano. Quello che vide fu.. meraviglioso. Davanti a lei, si ergeva un Leone. Con la L maiuscola. Non era un semplice leone, di quelli che appena ti vedono ti sbranano. No. Era maestoso, il manto fluttuava quasi, come se fosse seta. E la criniera.. sembrava esser stata fatta dagli angeli. La cosa che notò di più Pervinca, però, erano gli occhi.. ambrati, grandi, e apparentemente dolci e pieni d’amore. Come se quel Leone la stesse aspettando. Come se le volesse dire qualcosa..

Ora Pervinca non tremava più, non aveva paura. Era affascinata dal grande animale che le era di fronte, in tutta la sua maestosa eleganza e regalità. Pervinca provò un noto senso di nostalgia, non seppe dirsi per quale motivo. Ma lei lo conosceva, o per lo meno, lo aveva già conosciuto.. da qualche parte. Magari quel Leone era uno spirito, proprio come lei e gli altri Guardiani. Magari era lì per aiutarla a ricordare. O magari.. era solamente lì per proteggerla.

Il Leone avanzò, il suo manto castano ramato fluttuò nell’aria, si mosse con estrema lentezza ed eleganza. Era sempre più vicino a Pervinca, ma lei non si mosse. La ragazza sapeva, in qualche modo, che quel stupendo esemplare non era lì per farle del male, e non gliel’avrebbe fatto.  Così, mossa da un impeto di coraggio, Pervinca avanzò verso il Leone.. e lo accarezzò. Gli accarezzò il muso, le orecchie, il manto e la criniera. Aveva ragione, al tatto il pelo dell’animale sembrava seta. Fu lì, in quel momento di estrema intimità, che Pervinca scoppiò in un pianto straziante. Si accucciò contro il Leone, lo strinse forte, e pianse. Come a lavar via tutti i suoi problemi e la brutta esperienza che le era appena capitata. Ed il Leone non si mosse, quasi la cullò, profumava di.. Estate. E Pervinca quel profumo lo adorava. Il Leone si accucciò, lasciò che Pervinca si stendesse con lui e la lasciò piangere.

Poi tutto finì. Pervinca sentiva solo due mani fredde che la scostavano un poco. Le riconobbe fin da subito. Ma.. erano singhiozzi quelli che sentiva? E quel rumore.. e quella sensazione di bagnato? Cos’era?
Aprì lentamente gli occhi, ad aspettarla c’erano i due zaffiri di Jack. La scrutava, era visibilmente preoccupato, e la sua bocca era piegata in una smorfia. Ma non stava piangendo, ed i singhiozzi che continuava a sentire non provenivano dalla sua bocca.. provenivano da lei. Lei stava piangendo. Lei aveva bagnato il cuscino e sempre lei aveva i tipici singhiozzi infantili di quando si piange.
Si alzò di scatto e per poco non diede una testata a Jack. Pervinca si rese conto che le mani di Jack erano ancora sulle sue spalle, anzi, una era sulla spalla, l’altra le teneva il viso. Poi lentamente si spostò sul braccio.. e quasi rimpianse quel contatto. Poi la sentì, la voce di Jack. La faceva impazzire.
  • Pervinca.. tutto bene?
No. Pervinca sapeva che non andava tutto bene. Era stato tutto un sogno. Uno stranissimo sogno, per giunta.
  • I-io.. n-non s-so.. – non la lasciò finire, l’abbracciò.  La strinse forte a sé. Jack sapeva quello che stava passando Pervinca. La ragazza aveva solo bisogno di amore. Di tanto amore. E di qualcuno che si prendesse cura di lei. Ma, allora perché a Pervinca sembrava di essere in una bolla? Perché si sentiva così estranea a se stessa? Forse era il suo carattere, o forse i ricordi che l’aspettavano in quel maledettissimo cofanetto la spaventavano a tal punto di crearsi lei stessa, una bolla attorno a sé. Perché lei sapeva, nel profondo, che quei ricordi erano qualcosa che l’avevano cambiata in passato. Qualcosa per il quale lei, inconsapevolmente, pure ora senza memoria, la portavano a starsene a distanza di sicurezza dagli umani.
  • Jack.. cosa mi succede? – la sua voce fu un sussurro. Pervinca si era avvinghiata al ragazzo, e non mollava la presa un secondo. Aveva bisogno di quel contatto, aveva bisogno di lui. Perché forse, pensava Pervinca, lui sapeva cosa stava passando. Lo shock nel perdere le ali, l’unica cosa che aveva. E pure nello scoprire che aveva avuto un’altra vita. I suoi nervi non avevano retto. Non questa volta. Aveva bisogno di pace. Aveva bisogno di Jack. 



Angolo autrice:

Ciao ragazzi, per prima cosa.. mi scuso con tutti voi per il super ritardo ed anche perchè so che questo capitolo è cortissimo. Abbiate pietà di me.. è un brutto periodo, e speravo di farvelo capire tramite il mio personaggio, che mi rispecchia molto in realtà.
Ho usato la metafora delle ali, per sottintendere quello che provo io adesso.. la perdita di qualcosa di importante.. ma purtroppo non ci si può far nulla (nessun lutto eh, tranquilli. nella mia famiglia -fortunatamente- siamo tutti vivi e vegeti, per chi se lo stesse chiedendo). Inoltre ho pensato a Jack come se fosse la figura dei miei amici in questo particolare momento, volevo didcare (ache se so che non lo leggeranno) un pezzo a loro, in un qualche modo. Per fargli cpaire quanto siano importanti e quanto aiuto mi stanno dando in questo momento di pura depressione adolescenziale.
Scusatemi, non sono un super eroe, non ho poteri.. quindi pure io sono soggetta a malumore e pene d'amore.. anche schizzi premestruali xD (volevo sdrammatizzare, capitemi!) Ragazzi, vi amo. Veramente, per me siete tutto.. In conclusione, per farla finita con questo "angolo autrice" molto depressivo, volevo ringraziare come al solito (ed anche in anticipo) :
DarkshielD
Jack Frost believer _
letty2000_
Che hanno recensito la mia storia e mi danno consigli di ogni genere, vorrei ringraziare anche le 6 anime che hanno messo la mia storia tra le seguite, e le altre 5 che l'hanno messa tra le preferite. Senza di voi non andrei avanti, questo è poco ma sicuro! Infine mi scuso di nuovo per eventuali errori di battitura, ma vado di fretta e volevo farvi leggere il capitolo che ha appena partorito la mia mente psicolabile e malata.

Arrivedorci gente, un saluto a tutti. Peace. <3
  
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