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Autore: Sys    12/03/2014    2 recensioni
«E cosa vorresti fare?» chiese lei, urlandogli in rimando. «Stare chiuso qui per sempre?» ribatté, alzando le mani all’altezza del seno. «Non uscire mai più alla luce del sole solo perché hai troppa paura del giudizio degli altri?» continuò. «Qui, mio caro, non sono io a dover ammettere che sei un mostro, ma tu» il ragazzo strinse gli occhi e represse l’istinto di girarsi, non avrebbe sopportato lo sguardo della ragazza. «Sei tu che hai troppa paura, sei troppo orgoglioso e pensi che nessuno potrà accettarti; bè, sai una cosa?! Magari non ti accettavano neppure prima ma non te ne accorgevi perché eri sempre circondato di persone che pensavi ti volessero bene, e allora che problema ci sarebbe a farsi vedere in questo stato, mio caro Frankestein? Se erano tuoi amici probabilmente, non avrebbero problemi a riaccoglierti nel gruppo e le fans darebbero giudizi ma si accontenterebbero del fatto che ti sei fatto vivo, e invece sei qui, seduto su quella poltrona, a notte fonda a riguardare i filmati di quando gli One Direction erano all’apice della propria carriera, a reprimere le lacrime e sperare che qualcuno di loro ti chiami e ti faccia sentire meno solo.»
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I One Direction non mi appartengono.
Ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.
 
BEAUTY AND THE BEAST


Tanto tempo fa, in un paese lontano, lontano, un giovane principe viveva in un castello splendente. Benché avesse tutto ciò che potesse desiderare, il principe era viziato, egoista e cattivo! Accadde, però, che una notte d'inverno, una vecchia mendicante arrivasse al castello e offrì al principe una rosa in cambio del riparo dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera bellezza si trova nel cuore. Il principe la respinse di nuovo, e in quel momento la bruttezza della mendicante si dissolse, ed apparve una bellissima fata. Il principe si scusò, ma era troppo tardi, perché lei ormai aveva visto che non c’era amore nel suo cuore, e per punirlo lo tramutò in un’orrenda bestia, e gettò un incantesimo sul castello e su tutti i suoi abitanti. Vergognandosi del suo aspetto mostruoso, la bestia si nascose nel castello, con uno specchio magico come unica finestra sul mondo esterno. La rosa che le aveva offerto la fata, era davvero una rosa incantata. E sarebbe rimasta fiorita fino a che il principe avesse compiuto ventun' anni. Se avesse imparato ad amare, e fosse riuscito a farsi amare a sua volta, prima che fosse caduto l’ultimo petalo, l’incantesimo si sarebbe spezzato. In caso contrario sarebbe rimasto una bestia per sempre. Con il passare degli anni, il principe cadde in preda allo sconforto e perse ogni speranza.

Chi avrebbe mai potuto amare una bestia?
 
(La Bella e la Bestia; Disney.)
 
V
 
Freddo, senza scampo, fugge il tempo, mentre un sogno
muore.

(Se non so amarla, La Bella e la Bestia, il musical; Disney.)
 
  «Bene, bene!» urlò il presentatore nel microfono. «I One Direction, signore e signori!»
  «Buonasera David.» rispose educatamente il riccio. «Tutto bene, spero?»
  «Benissimo, grazie, Harry, e voi, ragazzi?»
Un coro di “bene” e “non male” si levò dalle bocche dei quattro ragazzi che stavano comodamente seduti sul divanetto di fronte all’intervistatore.
  «Sta per uscire il vostro terzo film, dico bene?» Liam annuì e il conduttore continuò come se avesse aspettato conferma di una notizia che già era data per certa. «Siete emozionati, non è così?»
  «Molto, in realtà.» rispose Louis. «E’ un film un po’ diverso dagli altri due, intendo, vedrete sempre Liam fare quei ridicoli passi di danza e Harry in mutande senza rendersi conto della telecamera accesa ma in un certo senso è più profondo.» terminò il ragazzo ridendo mentre Harry era arrossito e Liam lo guardava storto.
  «Zayn mi sembri silenzioso, oggi.» fece notare il conduttore. «Va tutto bene? Mi sembri teso.»
  «Tutto va per il meglio, grazie.»
  «Abbiamo saputo del tuo divorzio con Perrie; è stata qua giusto qualche settimana fa.»
  «Già, non è una cosa piacevole ma preferisco che sia finita così che in situazioni nelle quali i due non si parlano più.» replicò Zayn. «Noi abbiamo semplicemente capito che il sentimento che all’inizio ci legava è sempre, man mano, svanito e abbiamo deciso per il meglio dell’altro di separarci e capire se trovando altre persone possiamo essere più felici.»
  «Quindi siete ancora in buoni rapporti?»
  «Buonissimi.» rispose lui, convinto.
  «Parliamo un po’ delle vacanze Natalizie, cosa avete fatto?»
  «Io sono tornato a Doncaster dalla mia famiglia.» rispose Louis. «Liam è tornato a Wolverhampton mentre Harry e Zayn l’hanno trascorso insieme a Londra.» spiegò.
  «Già, abbiamo visto le foto che avete postato su twitter.» rifletté l’intervistatore. «Potevo evitare questa domanda.» continuò facendo scaturire la risata collettiva del pubblico e dei quattro ragazzi. «Come mai avete scelto di passarlo insieme?»
  «Ho regalo a mia madre e Robin una crociera e mia sorella avrebbe passato le feste con il suo fidanzato: non mi sembrava oppurtuno unirmi né agli uni né agli altri, fortunatamente Zayn mi ha invitato a trascorrere il venticinque a casa sua.» affermò Harry.
  «Già, abbiamo guardato qualche film, abbiamo chiacchierato, giocato alla playstation: le solite cose che si fanno tra amici, no?» replicò Zayn.
  «Capisco, bé ragazzi, vi ringrazio di essere stati con me, e vi auguro tanta fortuna per questo nuovo anno.» il conduttore si alzò e strinse la mano di tutti. Poi si mise a parlare e lanciò un breve video estratto dal loro film.
Zayn uscì dallo studio e fissò la figura incappucciata di fronte a lui. «O ora, o mai più.»
  «Non mi vogliono, Zayn.»
  «Tu provaci.»
  «Mi fischierebbero.»
  «E che problema ci sarebbe? Per lo meno hai tentato.»
  «Io non penso sia la giusta soluzione.»
Zayn alzò gli occhi al cielo rientrando nella studio sotto gli occhi curiosi dei presenti. Il presentatore salutò definitivamente gli One Direction quando un ingresso stupì tutti. Una figura, indistinguibile, entrava trascinando i piedi e si andava a sedere sullo sgabello a destra dello studio. Prese la chitarra e iniziò a suonare.
Il viso di Zayn si illuminò, e su di esso si dipinse un sorriso mentre guardava man mano le facce sconvolte degli amici. Louis l’aveva capito. Zayn ne era sicuro. Aveva quella faccia da “non posso crederci” che il mulatto avrebbe riconosciuto ovunque. Liam lo guardava con un espressione curiosa che Zayn non riuscì a decifrare ma era sicuramente impressionato dal suo modo di suonare: quegli anni in solitudine lo avevano migliorato. Harry invece non capiva. Ogni tanto lo vedere fare un passo avanti, probabilmente voleva andare a togliere il cappuccio al quella figura ma poi ci ripensava e tornava al suo posto.
Zayn, dal canto suo, era più che felice. Vedere uno dei suoi migliori amici uscire allo scoperto dopo così tanti anni non poteva che fargli piacere. Anche se una domanda gli era sorta spontanea fin dall’inizio. Perché? Perché solo ora? Cosa l’aveva spinto a fare quel passo che per mesi Zayn gli consigliava di fare?
Intanto la figura aveva finito di cantare e fissava il pavimento mentre il petto andava su e giù irregolarmente e troppo, troppo velocemente.
Dal pubblico si sentirono dei mormorii indistinti mentre i quattro ragazzi rimanevano muti a fissare quella felpa nera.
Zayn fece un passo avanti ma in quel preciso momento la sagoma si alzò, lasciò cadere la chitarra e fece per dirigersi, correndo, verso il backstage. Il mulatto fu, però, più veloce e lo raggiunse.
  «Ce l’hai fatta!» esclamò.
  «Già.» rispose semplicemente l’altro. «Ora è bene che ritorni da dove sono venuto.»
  «Cosa?» domandò scioccato l’amico, scuotendo la testa. «Non puoi abbandonarli ora che tutti hanno capito.»
  «E’ esattamente questo il problema, ora tutti hanno capito.» ribatté Niall, girando su se stesso e portandosi le mani alla testa. «Pensavo sarebbe stato più facile Zayn, ma non ce la faccio.» continuò. «Mi dispiace.»
  «Non puoi lasciar cadere tutto ora, non puoi
Il pubblico fissava i due ragazzi, ammutolito e cercava di capire ciò che i due si stavano bisbigliando. Poi un esclamazione di sorpresa e orrore generale si innalzò quando Zayn, preso dalla rabbia, levò il cappuccio dell’altro mentre questo prorompeva in un urlo. Il mulatto, accortosi di ciò che aveva fatto, si portò le mani al viso e cercò in tutti i modi di scusarti. Niall guardava spaventato il pubblico non sapendo cosa fare, Harry si era avvicinato di poco portandosi le mani a coprire la bocca, Liam aveva chinato la testa e aveva le labbra dischiuse. Non lo riconobbe subito, sarebbe stato impossibile anche per la persona che lo conosceva meglio di tutti. Louis rimase immobile nella sua posizione saltellando da una gamba all’altra, mentre con la mano sinistra si grattava la nuca.
Qualcuno dal pubblico innalzò un coro di esclamazione di disgusto, qualcuno chiedeva al “mostro” di andarsene, qualcuno lo prendeva in giro, qualcuno piangeva chiedendosi dov’era sparito il ragazzo che loro erano abituati a conoscere.
  «Vattene, mostro!» qualcuno urlò.
  «Fai paura.»
  «Non sei degno di stare qui.»
Qualcuno nemmeno l’aveva riconosciuto.
Niall rialzò il viso scoprendo delle righe bagnate sul viso che contornavano un’espressione dura.
  «Io non volevo, Niall.» sussurrò Zayn. «Perdonami.»
Lui, riprese la felpa, rialzò il cappuccio, prese la chitarra e scoccò un’ultima occhiata a Harry che lo guardava preoccupato, a Louis che come lui aveva gli occhi lucidi, anche se Niall non seppe dire se era per la situazione che era venuta a crearsi o il fatto di aver rivisto un amico dopo anni, e a Liam che abbozzò un sorriso in volto.
Proprio quest’ultimo gli si avvicinò fino a che non erano a qualche centimetro di distanza. Si guardarono, poi Liam lo abbracciò e lo strinse a se. L’altro non poté non accettare quel poco affetto.
Pochi secondi dopo Liam lo lasciò per dirigire lo sguardo dietro la figura del compagno. Qualcuno stava scendendo dalle poltroncine in studio per raggiungere il palcoscenico. Mise una mano sulla spalla di Niall e lo girò verso il pubblico.
Marylin era lì, di fronte a lui, con gli occhi lucidi e il mascara sbavato. Abbracciò il giovane per quanto più poté. Quando si staccarono si portò una mano alla bocca, reprimendo un singhiozzo mentre le lacrime riprendevano a scendere.
  «Sapevo che avresti avuto il coraggio.» disse lei.
  «Mi odiano.»
  «Sono ignoranti.» ripose lei. «Amavano solo la persona che eri, quella piena di soldi, loro amavano il cantante, non quel ragazzo biondo catapultato nel mondo delle star senza dargli il tempo di carburare.» riprese.
  «E tu?»
  «Io?»
  «Tu chi amavi?»
  «Io amo Niall.» ribatté la ragazza, coincisa. Lui prese ad accarezzare la sua guancia.
  «Sei stata l’unica a vedere qualcosa di buono in me.»
  «Non l’hai permesso a molti sai?» replicò lei, ridendo.
Il giovane avvicinò il viso a quello della ragazza e toccò teneramente e leggermente le sue labbra, poi lei prese coraggio e le avvicinò ancora più senza lasciare alcuno spazio tra i due.
Fu un attimo, il bacio, le urla di disprezzo dal pubblico, le occhiate sconvolte di Zayn,quella luce bianca accecante.
  «Niall.» disse lei, a mo’ di saluto. «Ci rivediamo.»
  «Ancora tu?» sibilò lui, facendo sì che Marylin si trovasse protetta dietro la sua schiena. «Sei contenta ora?»
  «Mai sentito il detto: “chi dorme non piglia pesci”?»
  «Cosa vuoi dire? Ho trovato qualcuno che mi ama, sul serio.»
  «E’ troppo tardi, Niall.»
  «Non può essere.»
  «Il carillon si è scaricato proprio poche ore fa.» rispose lei, passando le dita lunghe sulla chitarra chiara. «Credevo davvero in te, sai?» riprese. «Pensavo ce l’avresti fatta.»
  «Si tratta solo di poche ore, non puoi fare un’eccezione?»
  «Non funziona così, Niall: le regole sono regole, mi dispiace.»
Gli occhi del ragazzo si velarono di lacrime che piano scendevano calde sulle sue guance mentre sentiva le mani della ragazza spostarsi sulla sua schiena come se volessero in qualche modo consolarlo.
  «Non mi interessa, Niall.» mormorò Marylin. «Non mi serve la pop star famosa, piena di soldi e con un sorriso ammaliante per essere felice, mi basti tu.»
  «Non devi mentirmi solo per tirarmi su di morale.» rispose lui, abbozzando un sorriso.
  «Non lo sto facendo, sciocco!»
  «Da quando ci siamo presi queste libertà?» domandò Niall mentre le scoccava un buffetto sulla guancia facendola ridere.
  «In realtà ho capito che lo eri non appena entrata in casa.»
  «Non appena entrata in casa ti sei stravaccata sul mio divano, dove per inciso, prima che arrivassi stavo schiacciando un pisolino.»
  «Oh, per quello era estremamente caldo.» rifletté lei.
La risata di Niall si divulgò per tutto lo studio, seguita da quella di lei che si interruppe solo quando per l’ennesima volta lui fece congiungere le loro labbra.
Quando si staccarono Marylin spalancò gli occhi, tanto che il ragazzo si spaventò di ciò che era potuto accadere. Si portò le mani al volto e non trovò la solita cicatrice che stava sul lato destro della guancia, sentì i capelli che tanto gli erano mancati in quegli anni e quell’accenno di barbetta che fino a poco prima non esisteva.
  «Si merita un uomo vero, questa ragazza.» dichiarò la donna, sorridendogli.
  «Grazie.» mimò il ragazzo.
Poi riprese a ridere e prese in braccio la giovane che ancora piangeva per l’emozione e per l’ennesima volta la baciò.
  «Però, ho sentito dal discorso di prima che forse lo preferivi in versione bestiale, se vuoi-»
  «NO.» risposero insieme i due.
  «Ti amo.»
 
The End.




 
Grazie a tutti quelli che hanno letto e sono arrivati fin qui, 
spero vi sia piaciuta, 
alla prossima ♥

 
Sys.

 
 
  
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