16/03/2014
0 recensioniSegreti(Parte prima)
La vita è come la fiamma di una candela; può spegnersi all'improvviso: basta una folata di vento.
Quegli occhi, così grandi e verdi, le mettevano soggezione.
“Io mi chiamo Harry, tu?”
Lily sentì uno strano dolore allo stomaco, come se fosse vuoto, o se qualcuno la stesse afferrando da lì e tirando verso il basso.
Deglutì, fece un bel respiro e rispose “Lily”.
Candice aveva trovato delle ragazzine della sua età con cui giocare a palla avvelenata, ma Lily ne era esclusa perché troppo piccola e ‘piagnona’. La chiamavano così perché era capace di mettersi a frignare all’improvviso per i motivi più strani. Per le cose importanti, quello per cui ci sarebbe stato da piangere davvero, Lily non piangeva.
In quei giorni, nonostante fosse bandita dalla cugina e dalle sue amiche, non si sentiva affatto sola. Era completamente rapita dalla sua nuova natura.
Dopo lo shock di Abe aveva deciso di non darle un nome, e la chiamava semplicemente rondine o rondinella. La sfamava con pane e briciole intrise di latte e ogni tanto anche con un po’ di zabaione.
Non aveva il permesso di uscire perché era ancora malata, avrebbe potuto fare un tentativo di volo e restarci secca e, dopo il fatto tragico dell’anatroccolo, la nonna aveva acconsentito ad avere quell’esserino in casa che ogni tanto tentava goffamente di salire le scale.
Poi un giorno qualcuno bussò alla porta. Era di nuovo lui.
“Che vuoi?”
“Devo farti vedere una cosa.”
“Non posso uscire, sto con lei,” e indicò la rondinella che zampettava nella penombra. Lily fece per rientrare in casa, ma lui aggiunse sussurrando, quando lei era già di spalle “Nel bosco”, come se sapesse che quel territorio per lei era fonte di grande interesse.
Al prossimo capitolo!