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Autore: LuxKatoUlisse    16/03/2014    0 recensioni
Nel 21° secolo sono passati 8 mesi da quando Lux Black, l'eroe che ha salvato il futuro, è ritornato a casa per ricominciare da zero una nuova vita.
Il ragazzo, cresciuto e maturato grazie alle esperienze ricevute, dirige uno stile di vita equilibrato insieme ai suoi nuovi amici, fino a quando un giorno viene richiamato dal futuro per affrontare una nuova terribile minaccia universale insieme ai suoi amici di sempre: Michelle, John e Alex.
Kim Arthur, il famigerato criminale della storia umana, sta formando un tremendo esercito di serial killer, intenti a distruggere su larga scala universale Human Nation e l'intera galassia; la posta in gioco è altissima stavolta.
Al gruppo di Lux si uniranno altre persone e altre alleanze militari, e insieme affronteranno nuove insidie, nuovi misteri e tanti colpi di scena.
Lo spazio e la tecnologia ritorneranno ad essere al centro della scena e questa sarà anche la volta buona in cui Lux conoscerà finalmente l'amore.
Il passato del ragazzo tornerà a farsi vedere, mostrando altri particolari nascosti e scomode verità che completerebbero il suo più grande puzzle della sua vita.
Un'altra grande battaglia (più terribile della precedente) sta per avere inizio.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ragazzo del futuro (LA TRILOGIA)'
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Capitolo 2

Il nuovo Lux Black



 

Martedì, 18 giugno 2002: prologo Lux Black

Iniziò il periodo dei mondiali di calcio:
l’Italia, festeggiando i 20 anni dalla sua ultima vittoria contro la Germania (1982), entrò in gara più forte e motivata che mai,
volendo rivendicare la sua sconfitta contro la Francia ai rigori dei quarti di finale dei mondiali del 1998.
Il 18 giugno 2002 era anche il giorno molto noto agli italiani, nel quale, purtroppo, si assistette alla disfatta dell'Italia da parte della Corea del sud.
Quella stessa mattina a Torino, in una piccola periferia della città, in una casa singola viveva lo stesso ragazzo che tempo prima andò nel futuro per mandare all'aria i piani del famigerato Dark Evon.
Costui era Lux Black.
Lux, dopo aver vissuto per 8 mesi nel futuro, ritornò a casa con un altro carattere:
più sicuro di se stesso e coraggioso.
Il suo maleficio oculare c’era ancora, ma il ragazzo sapeva controllarlo perfettamente per non fare del male a nessuno e in questo modo egli riuscì a fare molte amicizie nella sua epoca, a farsi apprezzare da tutti e a non fare del male a nessuno.
Lux aveva 18 anni e si fece crescere i suoi capelli neri, facendoli arrivare alle spalle, il suo viso era ben definito nella sua maturazione da diciottenne, possedeva sempre un fisico snello e robusto, ma era alto 1,75 m.
Infine egli portava ancora le lenti a contatto.
Dato che egli divenne indipendente, suo zio Albert decise di trasferirsi da solo in Svizzera, in una piccola periferia vicino Nyon di nome "Givrins".
Lux viveva da solo, ma sapeva riguardarsi:
la mattina lui andava a scuola, mentre la sera lavorava di Lunedì, di Mercoledì, di Venerdì e di Sabato in discoteca come DJ e intrattenitore serale.
Ogni mese il ragazzo guadagnava 2000 €, più 350  per gli straordinari; per non parlare poi che lo zio gli mandava 200 € al mese per posta prioritaria.
Il ragazzo, dato che si era preso anche la patente, si comprò immediatamente una macchina:
una bellissima “Ferrari freccia rossa”, potente e fiammante, quasi da fare invidia ai tutti i play boy americani.


Lux e i suoi nuovi amici

Quella mattina del 18 giugno, Lux era nel suo salotto a mangiare popcorn con i suoi 8 nuovi amici:

  • Alessio, alto 1,76 m e avente i capelli biondi, ricci e corti, e una maglietta sportiva della juve, con scritto sopra Del Piero.
  • Mirko, alto 1,72 m e avente i capelli neri, lisci e lunghi, e una maglietta della Roma con scritto sopra: Francesco Totti
  • Angelo, alto 1,78 m e avente i capelli corti, rossi e tirati in su, degli occhiali con montatura sottile e una maglietta del Milan.
  • Antonello, alto 1,77 m e avente i capelli biondi, lisci e un po’ lunghi, un tatuaggio di un cobra sul braccio destro e una maglietta dell’Inter.
  • Andrea, alto 1,72 m e avente i capelli brizzolati, neri, corti, e una maglietta del Bologna.
  • Riccardo, alto 1,75 m e avente i capelli ondulati, castani e corti, e una maglietta del Bari.
  • Alessandro, alto 1,88 m e avente i capelli rossi, ricci e corti, e una maglietta del Palermo.
  • Pasquale, alto 1,80 m e avente i capelli castani, corti e brizzolati, e una maglietta del Napoli.

I ragazzi stavano vedendo alla TV un programma sportivo per aggiornarsi sulle ultime novità dei mondiali di calcio:
Italia VS Corea del sud – partita del 18 giugno, prevista per le ore 20:30 (ore italiana).
 


Antonello, ascoltando ciò che i commentatori sportivi stavano dicendo in TV, disse agli altri:

- Totti giocherà in campo. Credo che questa sarà la volta buona per vendicarci dell’umiliazione subita quattro anni fa, durante i quarti di finale contro la Francia. -
- Sì, ma la Francia è fortissima!!! - disse con preoccupazione Andrea.
- Ahò, Andrea, c’ha ragione. - disse in romanesco Mirko - Una volta Roma era “caput mundi”… Mo Caput mundi è diventata la Francia, li mortacci loro!!!
C’hanno da giocà con Zidan, te credo. -
- Zidan è fortissimo... - disse Riccardo - ... ma Materazzi è ancora più forte di lui. -
- Convinto te... - replicò stupito Mirko.
- Beh, se devo dire la mia, ponendo a confronto Zedan e Materazzi sarebbe una bella testata, hahaha! - scherzò Lux, sapendo che nei prossimi Mondiali 2006 ci sarebbe stato l’episodio della testata: Zedan - Materazzi.
- Ahò, ma che c’avrai da ride? - gli domandò il romanista.
- Guagliò***... - intervenne con l'accento napoletano Pasquale - Babbo ha fatto il fravcator*** per trentanni e mi ha detto che paga il  biglietto a 15 euri e per questa cifra deve vedere giocà male una squadra? -
- Hai domandato al tuo babbo di cambiare squadra? - gli domandò Lux.
- Ma che?!! Tifa una squadra del nord entrata da poco in serie B. Gli ho chiesto: "papà, perché non tifi per il Napoli?" e lui "No, non cambio squadra". 
Cacchi suoi! -
- Capisco... Comunque ognuno è libero di tifare per la sua squadra che vuole. -

- Comunque… - intervenne Antonello - ... ritornando alla partita, scommettiamo che l’Italia vincerà i mondiali di calcio 2002? -
- SI!!! - risposero felici tutti in coro
- Beh… - lo contraddisse Lux, sapendo già l'esito - ... anche io scommetterei che l’Italia vincerà questi mondiali, ma se invece dovesse andare qualcosa storto? Cioè… se dovesse perdere questi mondiali… contro una squadra forte? Tipo… che ne so.. per esempio… o… Secondo voi è forte la Corea? -

Lux sapeva già come sarebbero finiti tali Mondiali, ma i suoi amici non lo sapevano ancora.
Udendo tali parole dell'amico, i ragazzi lo presero di mira, sospettando della sua fede calcistica.
Angelo chiese a Lux:

- Per caso tu non tifi Italia, vero? -
- Ma certo che tifo Italia! - rispose Lux
- Bugiardo! - disse ridendo Riccardo - Tu sei un tifoso della Francia, ecco cosa sei. Altro che “Corea” -
- Non è vero! - lo contraddisse il ragazzo - Io tifo Italia. -
- E allora perché sul tuo diario scrivi: "Michelle, penso a te ogni volta che sento nominare Parigi… ti amo!!!" -
- RAGAZZI. Questi sono affari miei e poi ho sempre tifato Italia, nonostante mi piaccia Parigi. -
- Ah, si?!! E chi è “Michelle”? È? - gli chiese sorridendo Mirko.
- Secondo me è la sua “fidanzatina”. - intervenne Alessio.
- Certo che i fatti vostri non ve li fate mai, è? - disse Lux con le guance arrossite.
- Ragazzi… - intervenne Antonello - Io e Lux ci conosciamo fin da bambini.
Quando lui era piccolo, mi ricordo che una ragazza di 18 anni gli faceva da babysitter e quella ragazza mi sembrava che si chiamasse proprio “Michelle”, non è vero? -
- In poche parole tu ti sei innamorato della tua babysitter? - gli chiese sorridendo Pasquale con accento napoletano - Adesso quanti anni avrà questa, 36 anni?
Rassegnati, amico, ormai questa si sarà già sposata e avrà avuto anche dei bambini. -
- Woh, amico, non sapevo che tu fossi cornuto, hahaha. -

- BASTA, RAGAZZI, SMETTETELA!!! - gridò seccato e arrossito Lux - NON CAMBIATE DISCORSO PER FAVORE. PARLIAMO PIÙTTOSTO DELLA MIA FEDE CALCISTICA, OK? -
- Ok, “Matusa”! - disse scherzando Andrea; i ragazzi, tranne Lux, risero a crepa pelle per la sua battuta.
- Che centra “matusa” con questo argomento? - gli chiese stupito lui.
- Andiamo, su. A te piace quella babysitter ma non lo vuoi ammettere perché lei è più grande di te di età. E invece non dovresti essere di vecchie idee, lo sai? L’amore non ha età. -
- Grazie mille per le tue riflessioni empiriche. Con questo ragionamento mi potrei anche fidanzare con nonna sprint. - disse ironicamente Lux.

Alessandro, alzandosi dal divano, disse a Lux:

- LUX, TI SFIDO A CALCIO!!! -
- Ok! - rispose Lux
- Però dovrai fare il portiere e parare i nostri colpi.
Noi ne siamo 8, tu ne sei uno: se riesci a parare almeno 6 palle allora sei dei nostri, ci stai? -

Inizialmente il ragazzo ci pensò sopra ma, vedendo tale sfida una grande opportunità, rispose all’amico, dandogli anche la mano:

- Si, ci sto! - 
- E voi ragazzi… - chiese Alessandro agli altri - Siete d’accordo con me? -
- Si!!! - risposero in coro tutti.


Sfida con i ragazzi

Così i ragazzi uscirono dalla casa di Lux per avviarsi in un ampio campetto a pochi metri da essa, immerso in un prato verde e accanto a una piccola strada secondaria che portava alla città di Torino.
 


Nella piccola distesa di pianura c’era un campo da calcio, fatto apposta per i ragazzi, ed era proprio lì che si disputò la partita di Lux.
Gli 8 ragazzi formarono due squadre da calcio composte da quattro persone ciascuna: due attaccanti e due difensori.
Lux, in questa scommessa, era l’unico portiere delle due squadre:
il fine ultimo del gioco non era quello di segnare, ma bensì quello di non far parare le palle al portiere.
Il gioco cominciò:

  • la squadra A era composta da Riccardo, Mirko, Alessio e Alessandro;
  • la squadra B era composta da Andrea, Pasquale, Antonello e Angelo.

Riccardo e Alessio si passavano la palla a vicenda, che fu rubata poi da Pasquale.
Questo, avvicinandosi alla porta, tirò la palla la quale, sfiorando le mani di Lux, entrò in porto; primo punto.
I ragazzi esultarono di gioia e Alessio chiese all'amico sorridendogli:

- Hey, Lux, hai bisogno di un aiuto? Hahaha, para la palla una volta tanto. -
- Ok, amico! - disse lui sottovoce con ottimismo e determinazione.

Detto questo Lux, togliendosi le lenti a contatto, aumentò il suo maleficio oculare di 400 Sfiga volt, controllò il suo potere e il suo fisico divenne più robusto e possente, ma i suoi amici non si accorsero ancora di tale cambiamento.
Mirko prese la palla, l’accompagnò verso la porta, ma questa fu rubata poi da Pasquale il quale, dirigendosi anche lui verso la stessa direzione, decise di tirare per la seconda volta.
Qualcosa però mutò improvvisamente:
Lux fece un incredibile acrobazia in meno di un secondo; a rallentatore lui si abbassò leggermente con le gambe e con il corpo, per poi ricevere una forte spinta dalla pianta dei suoi piedi, si alzò da terra e parò la palla allungando braccia e mani; i ragazzi rimasero senza parole.
Antonello, stupito pure lui, gli chiese:

- Io ti conosco da una vita… ma… ma…. ma non ti ho mai visto muoverti in quel modo. -
- Hey, per caso tu usi qualche integratore speciale?... - gli chiese con meraviglia Alessio.
- … Eh…. Diciamo che… o… ultimamente sto praticando molto sport, ecco. - rispose Lux mentendo per un fine positivo (bugia a fin di bene).
- Ah, si? - si chiese Alessandro con aria sospettosa

La fronte del ragazzo in quel momento cominciò a gelarsi; egli non poteva rivelare ai suoi amici ne dei suoi contatti nel futuro e ne tanto meno del suo maleficio oculare.

- Sembrerebbe stupido formare due squadre da calcio se abbiamo un unico portiere. - fece presente Antonello - Io dico di tirare le palle a Lux a turno tutti insieme. -
- Ci sto! - rispose Alessio.
- Anche noi! - risposero gli altri
- Ah… ok! Eh… per me… va bene, si. - rispose Lux, con le mani che gli tremavano.

Questa volta Lux non doveva dare troppo nell’occhio; poteva usare i suoi poteri solo in maniera limitata.
Dopo aver fatto un sorteggio a volo, i ragazzi cominciarono a tirare in porta:
In ordine di sorteggio uscirono:

  • Mirko; 
  • Angelo; 
  • Alessio; 
  • Pasquale; 
  • Antonello; 
  • Andrea; 
  • Riccardo;  
  • Alessandro.

Tutti e 8 i ragazzi tirarono a turno la palla in porta, ma Lux li parò tutti con mosse di acrobazie (cercando sempre di non esagerare per non dare nell’occhio).
Egli divenne un mito del calcio in pochissimi minuti, conquistando la simpatia, l’ammirazione e la fiducia dei suoi amici, nonostante questi rimasero per l’ennesima volta impressionati dalle sue imprese eccezionali.
La partita terminò così.

- SEI UN MITO, LUX!!! - esultò Riccardo
- LUX FOR PRESIDENT! - urlò di gioia Antonello
- Grazie mille, amici! - rispose contento lui.
- Woh… - intervenne Pasquale con il suo accento - Si 'ruoss***, fratomo***.. ma mi dici come caspita hai fatto? -
- Ehm... praticando tanto sport... mangiando molta verdura... e andando a letto presto! - replicò Lux.

- Ammazza, ma chi sei? Francesco Totti, er fenomeno della Magica? - gli domandò in romano Mirko.
- Comunque dobbiamo festeggiare. - propose con allegria Antonello - Lux è ufficialmente uno dei nostri ora!!! -
- SI!!! - gridarono di gioia tutti.

Lux abbassò l’intensità del suo maleficio oculare e si rimise le lenti a contatto.
Egli era felice di aver conquistato un posto al sole nel cuore dei suoi amici, ma ad un tratto il ragazzo vide dal lontano, vicino alla strada secondaria che conduceva alla città, una sagoma di una persona:
Alta 1,80 m e avente la testa di un cane (un boxer) e la forma del corpo di un essere umano; infine tale persona portava degli occhiali a mezza luna.

- No! Non può essere. - disse Lux in mente sua.

In un primo momento il ragazzo ebbe l'impressione che la sagoma appartenesse a una persona del futuro a lui nota, ma non riusciva a crederci, ma poi, avvicinandosi sempre di più, il ragazzo vide man mano il volto e i particolari che iniziarono a definirsi, fino a focalizzarlo del tutto.
Lux riconobbe la persona misteriosa:
Tale persona non era altro che Cramshisko, "Cramsh" per gli amici, il proprietario di un ristorante famoso accanto alla Casa Bianca, chiamato “La riserva del Presidente”.
 


Stupito ma lo stesso contento di vederlo, Lux lo abbracciò molto forte e gli domandò:

- Oh, Cramsh, come sono contento di vederti dopo tanto tempo, come stai? -
- Bene, Lux! - rispose felice lui.
- Che ci fai qui nel 2002? -
- Lady Earth ti avrà detto che un giorno saresti stato richiamato dal futuro. Ebbene sono venuto a prenderti; mi manda proprio la presidentessa impersona. -
- Woh! - disse stupito Lux - Questo vuol dire che ora dovrò lasciare momentaneamente tutto e rimanere nel futuro per qualche mese? -
- Ehm... si! -
- ... CHE BELLO!!! -

- Visto? Così rivedrai anche i tuoi carissimi amici: Michelle, John, Alex, il prof Algokitmo, Lady Earth, e tanti altri. -
- È fantastico! Però come liquiderò ora i miei amici laggiù? Loro non sanno che io viaggio nel tempo. -
- Ah, non preoccuparti! Per loro la cosa sarà istantanea;
quando ritornerai dal futuro, arriverai proprio in questo momento, qualche secondo dopo che sei sparito per la partenza. -
- Fantastico! - esultò lui - Quando partiamo? -
- ADESSO!!! -


Stone Age

Detto ciò i due, avvolti da una luce accecante, furono istantaneamente teletrasportati a Stone Age, con megaliti, posizionati in una forma
molto particolare (non naturale ma artificiale).

Ad un tratto una creatura argentata e trasparente apparì davanti a loro, era un uomo gigante e grasso, il quale chiese loro la parola d’ordine.
Cramsh gli rispose:

- Nobile colomba bianca! -

- Parola d’ordine esatta!!! - rispose l’uomo, mandando poi loro una luce argentata che li travolse.

Lux e Cramsh si trovavano in una stazione del tempo, dove molte persone prendevano le gigantesche astronavi temporali per viaggiare nel passato o nel futuro.
 

Stazione del tempo

La stazione era lunga e larga per milioni di centimetri quadrati e le sue dimensioni ricoprivano quasi Milano - Bologna. 
Essa era costituita da una base circolare con delle strutture ramificate scendere dal soffitto verso il pavimento di plastica super resistente.
Tale pavimento e le pareti erano in stile spaziale, proprio lo stesso stile di una stazione orbitante, e ai bordi di essa c'erano degli ascensori temporali che facevano salire o scendere le persone attraverso il tempo.

Detto in parole povere, le astronavi che accompagnavano i viaggiatori nel passato o nel futuro avevano delle fermate specifiche, rifacendosi alla tabellina del 5; 
l'astronave che Lux e Cramsh dovevano prendere, si fermava nell'anno 2005 e per raggiungerla, i due dovevano prima prendere un ascensore del tempo per poi digitare la rotta alla volta del 2005, quindi dal 2002 l'ascensore proseguiva verso l'anno in questione.
Le fermate delle astronavi, inoltre, si fermavano solo in epoche specifiche ma sempre tenendo presente la tabellina del 5.
Normalmente un'astronave partirebbe dal 2005 e si fermerebbe nel 2010, 2015, 2020, 2025, 2030, 2035, 2040, 2045, ecc, ma dato che il viaggio sarebbe durato troppo, allora si era deciso di fermarsi solo verso le epoche che avevano fatto la storia;
la lor astronave, infatti, aveva le seguenti fermate:

2005, 2020, 2055, 2070, 2075, 2100, 2105, 2390, 2615, 2880, 2945, 2990, 3005.

Questo viaggio dal presente al futuro durava circa 60 minuti esatti (secondo il tempo biologico dei passeggeri).
La stazione si era sempre trovata, fin dall'origine dei tempi, sul lato oscuro della luna terrestre, precisamente in una grossa caverna lunare e ciò garantiva la possibilità di viaggiare nel tempo, sfruttando dal lontano l'energia dei buchi neri nello spazio.

Per viaggiare nel tempo occorreva, ovviamente, un'energia mostruosa da incanalare, tale da permettere, anche se di poco, di viaggiare alla velocità della luce, circa 300 mila Km/s.
Un altro fattore fondamentale per viaggiare nel tempo era quello di considerare i punti di riferimento delle varie destinazioni, cioè si doveva specificare il punto di partenza e il punto di arrivo (viaggiare da un punto all'altro).
I buchi neri che venivano sfruttati, in realtà, erano dei tunnel spazio-temporali, in grado di collegare un universo con un altro e non solo:
sarebbero in grado anche di collegare un'epoca a un'altra.
 
Prendendo spunto gli studi di Albert Einstein sulla relatività del tempo e di altri scienziati che anni dopo di lui hanno completato la sua teoria, l'umanità trovò finalmente il modo di viaggiare nel tempo.


Grazie alla tecnologia umana e aliena del 31° secolo, fu possibile prelevare (letteralmente) un campione di un buco nero (in realtà un "tunnel spazio-temporale") e di posizionarlo, con un potente teletrasporto molecolare, su  una grande piattaforma circolare senza fondo.


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

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*** Guagliò: nome comune di persona che in napoletano significa "ragazzi".
*** Fravcator: nome di professione che in napoletano significa "operaio".
*** Ruoss: aggettivo napoletano che significa "grosso", "grande".
*** Fratomo: nome comune di persona che in napoletano significa "fratello".

 

   
 
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