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Autore: ricardinacelico22    18/03/2014    4 recensioni
Oliver e Felicity e l'inizio di tutto...
Era molto preoccupata per Olli, che continuava a darsi la colpe per non essere arrivato in tempo e per non essere riuscito a salvare il suo migliore amico Tommy. Mentre ci pensava, sul suo viso scese una lacrima. Solo lei sapeva quanto fosse stato duro il periodo in cui lui scappò sull'isola per ritrovare se stesso, e di quanto sia stato difficile rintracciarlo e convincerlo a ritornare a casa, e solo lei poteva sapere quanto le fosse maledettamente mancato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Ciao bella gente :) come state prima di tutto? Io sono super felice. La primavera è alle porte!
Ma bando alle ciance…vi lascio a questo capitolo! Come sempre però prima devo ASSOLUTAMENTE ringraziare tutti coloro che hanno letto quello precedente e che l’hanno recensito. Non sapete che gioia mi date :D
Non voglio togliervi altro tempo alla lettura, perché in questo capitolo succederanno delle cose….(lo scoprirete solo leggendo) *mentre la scrivevo l’ho cantata come la canzone di Lucio Battisti, “lo scopriremo solo vivendo” ahahahahahah sono pazza si xD *
Aspetto come sempre le vostre recensioni…un bacione e alla prossima! 
 
 
 
Oliver era seduto di fronte a Diggle e mangiava un hamburger con patatine fritte.
 
Barry da gentiluomo aprì la porta e fece entrare una biondina niente male…la cameriera si avvicinò ai due e indicò loro il tavolo, invitandoli a seguirla.  Felicity che fino a quel momento non aveva ancora dato uno sguardo all’ambiente, si accorse della presenza dei suoi amici solo quando passò dalla loro postazione, per recarsi al posto prenotato.
 
- Felicity, Barry – salutò John.
- Mister Queen, Mister Diggle, oh anche voi qui? – chiese imbarazzato Barry.
Oliver che non aveva ancora alzato gli occhi dal suo piatto, disse al giovane – beh, qui fanno il miglior hamburger della città – e alzò lo sguardo per guardare il ragazzo.
Felicity più imbarazzata che mai, evitava di guardare i due, insomma…quante possibilità c’erano di uscire per la prima volta, certo non era ufficialmente il loro primo appuntamento, e incontrare il suo capo, nonché suo amico, il suo uomo…no no…il suo uomo no…scosse la testa per eliminare quel pensiero, insomma quante possibilità c’erano di incontrare loro? O meglio, di incontrare lui?
- Volete unirvi a noi? – chiese Diggle, del tutto consapevole della furia che avrebbe scatenato Oliver una volta usciti dal locale.
E infatti, il suo sguardo “felino” non tardò ad arrivare, accompagnato come sempre da uno dei suoi magnifici sorrisi…finti…fintissimi.
- Ehm…vi ringrazio ma il tavolo è già prenotato. Poi voi avete già finito di mangiare – disse Felicity, che aveva preso subito in mano la situazione o il suo cavaliere si sarebbe sicuramente accomodato tra loro. Ricordò che in uno dei loro incontri, Barry le aveva detto di trovare Oliver, un tipo simpatico e apposto.
Apposto? Quelle parole, scatenarono in Felicity una lunga risata.
- Magari un’altra volta. Buona continuazione  – disse Barry sorridendo.
- Va bene, buona serata ragazzi! – rispose John.
- Grazie. Anche a voi!- aggiunse Fel, così i due piccioncini si avviarono verso il tavolo e si sedettero l’ uno di fronte all’altro.
 
Dall’altra parte del locale intanto…
- Smettila di guardarli. Credo proprio che uno di questi giorni, sia io che Barry, ci ritroveremo con una freccia conficcata in chissà quale parte del corpo – disse Diggle a Oliver che continuava a fissare Felicity e il signor Central City, al tavolo di fronte a loro.
- Credi bene, non mi piace quel ragazzo. Posso essere preoccupato per una mia amica? – disse con tono calmo Oliver.
- Solo amica? Da come ti comporti, direi proprio che sei geloso…e tanto anche! – disse scavando ancora più a fondo tra i sentimenti di Oliver.
- Oh, guarda un po’, ecco Carly, perché non vai da lei?- domandò il giovane.
Carly, altro non era che la fidanzata di Diggle, che lavorava da Billy Burger. La donna salutò il suo uomo da lontano, che si alzò dalla sedia per andarle in contro, fece poi una passo indietro verso il suo amico, ancora seduto al tavolo e disse – Io vado da lei, ma tu non mi hai risposto però…dalle mie parti si dice – si schiarì la voce, voleva essere sicuro che il messaggio arrivasse forte e chiaro – si dice chi tace acconsente…quindi ti saluto. Grazie per la cena! A domani Oliver.
Oliie si limitò solamente ad alzare il capo in cenno di saluto. Diggle aveva solo qualche anno in più di lui, ma ciò non voleva significare che avesse ragione no? Disse tra se e se.
Diede un  ultimo sguardo ai due ragazzi, e guardò Felicity che le dava le spalle, indossava un vestitino corto con i capelli sciolti che le scendevano lungo la schiena e sfiorandone il collo, troppe volte scoperto dalla sua coda alta. La fissò ancora per qualche secondo, poi prese il portafogli dalla tasca e ne estrasse una banconota che poggiò sul tavolo, e si incamminò verso l’uscita.
Oliver vagava senza meta, quando si accorse di essere arrivato al Verdant, ed entrò. Ordinò qualcosa da bere, sperando che questo lo avrebbe aiutato a non pensare, almeno per questa notte. Le parole di Diggle lo avevano distrutto…non sapeva cosa provasse per Felicity, o forse non voleva ammetterlo…quell’ uomo era capace di fare una seduta psicologica e distruggere la vita delle persone in meno di dieci minuti. E le condizioni di Oliver ne erano l’esempio.
Il  primo bicchierino di whisky scese giù per la gola ed arrivò dritto nello stomaco. Ce ne vollero altri sei prima che l’alcool in circolo nel suo corpo, facesse effetto.
 
- Ehi Oliver – lo salutò una donna, all’interno del locale – sei piuttosto ridotto male. –
- Penso che tu abbia ragione – rispose ubriaco marcio.
- Dai vieni, ti dò un passaggio a casa. Non ti faccio tornare così – disse la ragazza aiutandolo ad alzarsi dalla sedia dove era seduto – ma quanto hai bevuto? – chiese ancora.
- Abbastanza – rispose Oliver sorridendo.
- Molto di più invece – e si avviarono verso la macchina.
 
Quando furono arrivati nella villa dei Queen, lo aiutò ad entrare in casa cercando di fare meno rumore possibile ed si recarono  verso la camera di Oliver.
Lei lo mise a sedere sul letto e lo aiutò a sfilarsi la maglietta , fece lo stesso  con le scarpe e i jeans.
Lui le cinse i fianchi.
- Rimani con me stanotte – sussurrò lui.
- Non posso Oliver – rispose la donna.
Lui sospirò e disse-  Ti prego. Rimani con me, Laurel –
 
Zucchero - Occhi
  
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