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Autore: LuxKatoUlisse    20/03/2014    1 recensioni
Nel 21° secolo sono passati 8 mesi da quando Lux Black, l'eroe che ha salvato il futuro, è ritornato a casa per ricominciare da zero una nuova vita.
Il ragazzo, cresciuto e maturato grazie alle esperienze ricevute, dirige uno stile di vita equilibrato insieme ai suoi nuovi amici, fino a quando un giorno viene richiamato dal futuro per affrontare una nuova terribile minaccia universale insieme ai suoi amici di sempre: Michelle, John e Alex.
Kim Arthur, il famigerato criminale della storia umana, sta formando un tremendo esercito di serial killer, intenti a distruggere su larga scala universale Human Nation e l'intera galassia; la posta in gioco è altissima stavolta.
Al gruppo di Lux si uniranno altre persone e altre alleanze militari, e insieme affronteranno nuove insidie, nuovi misteri e tanti colpi di scena.
Lo spazio e la tecnologia ritorneranno ad essere al centro della scena e questa sarà anche la volta buona in cui Lux conoscerà finalmente l'amore.
Il passato del ragazzo tornerà a farsi vedere, mostrando altri particolari nascosti e scomode verità che completerebbero il suo più grande puzzle della sua vita.
Un'altra grande battaglia (più terribile della precedente) sta per avere inizio.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ragazzo del futuro (LA TRILOGIA)'
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Capitolo 5

Cramsh e Ginevra

 

 

Ristorante

Nel frattempo Cramsh, entrando nel suo ristorante dove alcuni robot operai lo stavano ristrutturando, si sedette su una sedia del suo ufficio;
per fortuna i vandali non lo avevano distrutto e ne messo sotto sopra.
L'uomo, aprendo un cassetto della sua scrivania, prese un grande album di fotografie, ricoperto all’esterno da una rilegatura d’argento, con scolpiti sopra dei cuoricini e una grande cornice quadrata con scritto al centro a caratteri cubitali “This is my true life”.
Sfogliando la prima pagina dell’album, egli vide una grande foto al centro:
lui insieme ad una bellissima creatura femminile, con il corpo di una donna e il viso con le sembianze di una gatta bianca, avente due bellissimi e lucenti occhi blu, smalto rosso sulle unghie e un sorriso soave.
Inoltre ella era una mutante come Cramsh ed era alta 1,78 m.

La donna fu la sua quarta e ultima fidanzata, divenuta poi sua moglie; il suo nome era: Ginevra Embrige.
Ginevra fu nominata da Cramsh nell’ultimo capitolo del libro precedente di questa storia:
Ella morì nel 3002 in seguito a una rarissima malattia letale: la “sindrome di Britney”, una patologia del futuro che attaccava i polmoni del paziente affetto, facendolo morire in tempi ridotti.
Ginevra fu l’unico e più grande amore di Cramsh, l’unica donna che lo fece sentire d’avvero molto importante.
Entrambi e
rano due mutanti:
Cramsh era un cane mutante, mentre Ginevra, invece, era una gatta mutante, ma ambedue andavano lo stesso d’accordo.
Lui ebbe in quel momento un flash – back, il quale lo fece portare con la mente indietro nel tempo, proprio nel giorno in cui lui e la sua amata si erano conosciuti per la prima volta.


Giovedì, 16 aprile 2995: bar londinese

Quel giorno Cramsh si trovava a Londra, in un bar nelle vicinanze di Bakingam palace.
 


Mentre un cameriere umano stava servendo gli ospiti, lui e Ginevra, fino in quel momento estranei, stavano proprio seduti accanto, di fronte al banchetto.
Per un attimo i loro sguardi si incrociarono, ma nessuno dei due ci fece caso.
Il cameriere, vedendo davanti i due clienti e credendo che loro due stessero insieme, chiese al primo:

- Signore, lei cosa prende? -
- Un bitter rosso analcolico e qualche biscottino. - ordinò Cramsh.
- E lei, signorina, cosa prende? -
- Uhm, vediamo… - rispose Ginevra riflettendo sull’ordinazione - Uhm… prenderei un po’ di fette biscottate, sa? Quelle croccanti e un po’ di latte. -
- Si, di capra. - la interruppe ironicamente lui.
- Come, prego? - gli domandò lei, con aria offesa.

In quel momento Cramsh si sentì un po’ imbarazzato; non riusciva a spiegarsi come gli era uscito dalla bocca quella frase.
Ginevra continuava a fissarlo con disprezzo, mentre lui indietreggiò un po’ con la fronte un po’ sudata.
Perciò egli, tentando di risolvere il malinteso, rispose alla donna:

- … Mi scusi… Non… non so spiegarmi come… mi è uscita… dalla bocca quella frase. -
- Voleva prendermi in giro, non è così? - gli chiese infastidita Ginevra
- Assolutamente no! - le giurò lui con il muso arrossito.
- Senta:
io non la conosco e nemmeno lei mi conosce. Lei è un mutante come me, vero? -

- Si, è vero, sono un mutante. - rispose felice l'uomo - Si, si, sono un cane mutante. -
- Lo so, lasci stare le spiegazioni. - disse la donna con aria seccata.
- Scusatemi… - intervenne il cameriere - ... ma voi due non eravate insieme? -
- Ma scherza? - gli chiese Ginevra - Come potrei stare insieme a questo cane mutante. -
- Hey, piccola, piano con le parole. - le disse un po’ furioso Cramsh.
- A chi hai dato della “piccola”? - gli domandò offesa Ginevra.
- …Senta:
ok, abbiamo cominciato con il piede sbagliato, però come dice un proverbio latino:

Errare humanum est.
Facciamo così:
dimentichiamo questo piccolo inconveniente e… -

-  “E”, cosa? -
- E… godiamoci le nostre ordinazioni al bar, ok?
Allora:
senza rancori? -

- Uhm… vedremo! -

La calma si ristabilì per un po’.
Il cameriere portò il bitter analcolico con i biscotti a Cramsh e il latte con le fette biscottate a Ginevra;
Cramsh e Ginevra, pur fissandosi a vicenda, si gustarono lo stesso le loro ordinazioni.
la donna, dopo essersi calmata, gli chiese:

- Senta:
è la prima volta che un cane mutante come lei mi rivolga con gentilezza, nonostante io sia una gatta mutante. -

- Cani e gatti non vanno d’accordo, ma sa? Io sono gentile con tutti. -
- Interessante! - rispose la donna, anche se con qualche piccolo rancore dentro di se.
- Io abbaio, ma non mordo: hahaha. - ma Ginevra non rise alla piccola battuta ironica di Cramsh.
- Che "battuta" idiota! - disse in mente sua la donna.

- …eh… Ha capito la battuta? - le chiese con imbarazzo Cramsh.      
- Se è per questo io miagolo, ma graffio… è divertente secondo lei? - chiese Ginevra
- Ah… Ecco io… -

Improvvisamente un essere umano, uno degli amici di Cramsh, vedendolo lo chiamò ad alta voce:

- HEY, CRAMSH, COME VA, VECHIA CANAGLIA? Hahaha! -

- Hey, Ricky… - gli rispose felice lui.

Ad un tratto, però, alzandosì immediatamente da posto, Cramsh non si accorse di aver rovesciato accidentalmente i bicchieri di bitter analcolico e di latte sul vestito di Ginevra.
Il rosso e il bianco delle bibite provocarono dei contrasti sul colore della zona colpita del suo vestito.
Cramsh e tutti i presenti rimasero a bocca aperta per ciò.
Ginevra, stringendosi i pugni dalla rabbia, diede un fortissimo schiaffo sulla guancia dell'uomo e gli gridò con tanta rabbia:

- SI, HAI PERFETTAMENTE RAGIONE:
ERRARE HUMANUM EST, SED PERSEVERARE DIABOLICUS EST!!! LO SO ANCHE IO IL LATINO! -
- Mi scusi, io non volevo... - si scusò e Cramsh, cercando di ristabilire il rapporto.
- VATTENE A QUEL PIANETA, CANE MUTANTE!!! - gridò la donna.

Detto ciò la donna se ne andò via, senza pagare il conto.
Cramsh volle inseguirla, ma il cameriere lo fermò, dicendogli:

- Hey, amico: nessuno di voi due mi ha pagato le vostre ordinazioni. Mi devi 2 $, più 3 $ per l’ordinazione della tua amica! -
- E in tutto pago 5 $. - disse ironicamente Cramsh con l’intento di sdrammatizzare la situazione
- Faccia poco lo spiritoso e cacci immediatamente la grana! - gridò furioso il cameriere.

Dopo aver pagato il conto, l'uomo uscì dal bar ma improvvisamente un suo amico gli disse per strada che suo padre stava all’ospedale per un improvviso malore.
 

Ospedale londinese

Una volta arrivato in uno degli ospedali di Londra, Cramsh salì al 15° piano e andò nella stanza 2004, dove però incontrò al corridoio proprio Ginevra.
Egli rimase senza parole, chiedendosi in mente sua:

- Ma che ci fa quella tipa qui in ospedale? -
- Ma che ci fa quell’imbecille qui in ospedale? - si chiese in mente sua la donna.

I due poi, avvicinandosi, si diedero un ennesimo sguardo minaccioso reciproco.
Ginevra, imbestialita nei confronti di Cramsh, gli gridò:

- Hai veramente una faccia tosta, lo sai? Non mi sei mai piaciuto fin da quando ti ho visto per la prima volta poco fa! -
- Piano con le parole, ora basta! - le gridò un po’ furioso l'uomo.
- Altrimenti che fai? Abbai? Hahaha, voi cani siete tutti uguali. -
- Almeno noi cani siamo considerati i migliori amici dell’uomo. -
- Tu sei un mutante, non sei un cane vero e proprio. -
- Se è per questo, la stessa cosa vale anche per te: FELINA. -
- Grrrr, voi cani avete le pulci. -
- E voi gatti avete le zecche. -
- Senti, senti: ha parlato il grande Lessie -
- Hey, sei per caso parente del “gatto con gli stivali”? Anche se hai il corpo di una donna, hai dei piedi un po’ più lunghi del normale, hahaha! -
- DEFICIENTE! -
- MALEDUCATA! -

Improvvisamente i due udirono delle voci a loro famigliari.

- Papà!!! - gridò stupito Cramsh
- Mamma!!! - gridò stupita Ginevra.

Quando entrambi corsero verso la camera 2004, videro una cosa inaspettata:
il padre di Cramsh e la madre di Ginevra, nonostante fossero attaccati alle macchine d’ossigeno, si stavano divertendo a giocare a carte;
essi erano molto simili ai loro figli.

L’uomo mutante, vedendo il figlio, gli disse con felicità:

- Hey, Cramsh, figlio mio, come stai? Non preoccuparti: io sto bene! -
- Quello è tuo padre? - chiese sconcertata Ginevra a Cramsh.
- Ehm… si! - rispose lui con imbarazzo - E quella donna, invece, che sta giocando con mio padre è tua madre, vero? -
- … Si! - rispose lei, pure lei imbarazzata.
- Signor Hannonwer… - lo chiamò per cognome la madre di Ginevra - Quel bel giovanotto accanto a mia figlia è suo figlio? -
- Si! - rispose contento l’uomo - Si chiama Cramshisko, ma tutti lo chiamano Cramsh. -
- Che bel giovanotto. - disse la signora.

Cramsh e Ginevra si fissarono con imbarazzo, dimenticando, forse per sempre, i loro rancori reciproci.
Dopo qualche ora i due uscirono dall’ospedale e l'uomo disse alla donna:

- Mi dispiace per averle versato involontariamente il bitter e il latte. -
- Scuse accettate! - rispose Ginevra con aria calma ma imbarazzata - … Mi devi scusare; sono stata un po’ brusca con te, lo so! Perdonami se puoi! -
- Non si preoccupi. -
- Hey, dammi del “tu”, per favore:
non sopporto che tu mi dia del “lei”. -
- Oh, giusto, scusami: Io mi chiamo Cramshisko Hannonwer, ma per gli amici sono “Cramsh”, piacere di conoscerti. -
- Il piacere è tutto mio, Cramsh. - rispose Ginevra, stringendogli la mano - Io mi chiamo Ginevra Embrige e nella vita mi occupo di design nel mondo della moda:
sono una eccezionale stilista. -

- Woh, che bel lavoro… Hai anche un bellissimo nome, “Ginevra”. -
- Grazie Cramsh… Tu che fai nella vita? -
- Io lavoro in un ristorante. -
- Ah, capisco! - rispose lei con un’aria apparentemente delusa.
- Si, ma sono il proprietario:
lo so che in quest’epoca questo lavoro viene molto sottovalutato, ma io guadagno quanto un medico. -

- Hey, tranquillo Cramsh: nessuno ti sta giudicando. -
- Ok! -
- Scusami ancora… Ti sembrerò un po’ brusca, non è vero? -
- Beh.. ecco… -
- Cramsh, io di natura sono molto dolce. Se sono un po’ nervosa è per via di mia madre; lei non sta molto bene e mi preoccupo per la sua salute, ecco. -
- Ti capisco. -
- Ti va di cenare con me qualche sera? Così possiamo conoscerci meglio e ripartire con il piede giusto. -
- Si, buona idea!!! -
- Bene! Allora ci vediamo Sabato 18. -
- Ok, Ginevra. -


Ritorno al presente: 8 dicembre 3005

Il flash – back terminò.
Cramsh si ricordò dei bei momenti vissuti con la sua amata Ginevra:
nel 2998 loro si sposarono e vissero, anche se per poco, una fantastica vita matrimoniale.
Dall’occhio destro dell'uomo uscirono delle lacrime, dopo che egli pensò alla sua amata.
 

Partenza alla volta dell'accademia del cigno fedele

Nel frattempo Lux, dopo aver aspettato qualche minuto il suo autobus alla fermata, ci salì sopra e vide al volante il suo conducente preferito: Steve Wilterman, alto 1,78 m, con la faccia paffuta, i capelli ricci, un po’ lunghi fino alla nuca e biondi, un bel viso, un naso a patata, degli occhi marroni, degli occhiali tondi con una montatura sottile, un pizzetto sul mento e indossava una tuta spaziale blu con le sembianze della maglietta ufficiale dei calciatori della nazionale francese del 21° secolo dc, stivali bianchi e degli indumenti sulla mano sinistra:
2 anelli d’oro sull’indice e sul medio.

Steve, avendo riconosciuto il ragazzo, gli disse felice:

- HEY, RAGAZZO TORINESE DEL 21° SECOLO, COME STAI? BENTORNATO A BORDO, GIOVANOTTO!!! -
- Ciao Steve, è sempre un vero piacere rivederti! - gli disse contento Lux.

Il pullman spaziale partì alla volta dell’accademia del cigno fedele, volando sopra New Washington.
Lux vide una città enorme e mega galattica davanti a se, con i grattacieli futuristici e le macchine volanti provenienti da ogni dove;
dopo di che il ragazzo vide sotto i suoi piedi delinearsi sempre di più i bordi degli Stati uniti d'America.
 


Ad un certo punto, egli vide il pianeta Terra (New Gaia) circondato verticalmente da una gigantesca struttura a forma di anello.
Dopo qualche minuto di viaggio, finalmente il pullman arrivò all’accademia del Cigno fedele, un’accademia orbitante fondata da Lady Earth in persona nel Gennaio 3000.

- Eccoci arrivati! - affermò Steve.
- È sempre bello ritornare in patria per rivedere amici e parenti. - disse contento Lux.
- Senti proprio la mancanza dei tuoi amici, è? Hehehe. -
- Michelle, John, Alex, i miei migliori amici che mi hanno sempre sostenuto in tutte le battaglie. -
- Amici come questi non ti tradiranno mai, fidati! -
- Sicuro! -
- Ti assicuro che quando quei tre ragazzi ti vedranno, faranno i salti di gioia per te. -
- Lo so, ma in realtà dovrei essere io a fare i salti di gioia. -
- L’amicizia ha un valore molto sacro.
Chi è solo, può definirsi tranquillamente la persona più triste al mondo. -
 

Accademia

L'accademia era situata all'interno di una piccola colonia spaziale, fondata da Lady Earth in persona nel mese di gennaio del 3000.
tale struttura era enorme, fantastica e rivestita in stile "star wars", mentre la colonia si mostrava all'esterno con la forma di un cigno.
Il prato che circondava l'edificio spaziale era artificiale e le sue strutture si mostravano con delle curvature perfette in stile futuristico.
Il cielo blu che Lux vide all'interno della colonia era anche quello artificiale, prodotto dalle macchine interne.
All'accademia c'erano molti ragazzi come lui (umani, alieni, robot e mutanti) e tutti studiavano e partecipavano alle varie missioni imposte dai loro tutori.


Una volta atterrato sul posto, Lux salutò Steve e si diresse all’interno dell’edificio, facendosi largo tra la folla.
Arrivato all’ultimo piano, egli si ritrovò in un salone di ritrovo molto spazioso, dove vide molti ragazzi, appartenenti ai loro gruppi, i quali stavano
attendendo di essere spediti nelle prossime missioni.

Lux vide finalmente tre persone di sua conoscenza:
Michelle, John e Alex.
 


 

Alex era un ragazzo di 19 anni, alto 1,78 m e avente i capelli corti, lisci e biondi che gli arrivavano fino alla nuca, degli occhiali con una montatura sottile e degli occhi blu. Infine il ragazzo indossava una tuta spaziale rossa con dei pantaloni blu e degli stivali bianchi.
 


John, invece, era un ragazzo di colore di 20 anni, alto 1,79 m e avente i capelli corti, lisci, neri e ben pettinati all'ingiù, un naso sottile, occhi verdi.
Inoltre il ragazzo indossava una tuta spaziale blu con dei pantaloni neri, degli stivali bianchi e una sciarpa di cotone intorno al collo con disegnata sopra il nome e la bandiera della sua squadra di calcio intergalattica del cuore:
gli Uranus Kingdom.

 


Infine Michelle era un'affascinante ragazza di 17 anni e mezzo, una bellezza straordinaria e dolce come quella di un cigno, alta 1,80 m e avente i capelli lisci e ondulati fino alla schiena, carnagione chiara, naso sottile e affusolato, occhi azzurri e un sorriso fantastico da far innamorare chiunque. 
Infine la ragazza indossava una tuta spaziale femminile bianca con una minigonna, delle calze e dei tacchi neri a spillo, degli orecchini d'argento a forma di cuore e una collana costituita da un insieme collegato di mezzelune.


I 3 ragazzi, vedendo Lux dal lontano, saltarono immediatamente di gioia, corsero immediatamente da lui, lo abbracciarono molto forte e gli diedero il “benvenuto”.
Alex disse a Lux:

- Hey, Lux, come va? È da molto che non ti vediamo: ben tornato fra noi. -
- Grazie mille, Alex! - disse felice il ragazzo.
- Hey, fratello… - intervenne John - Ti sei fatto crescere un po’ i capelli, è? Hehehe. Sei lo stesso bellissimo! -
- Grazie John. Lo sapete che di sera nella mia epoca faccio il DJ nelle discoteche? -
- WOH!!! - esultarono tutti in coro.

Michelle, abbracciando molto forte Lux, gli disse contenta:

- Oh, Lux, come sono contenta di vederti! -
- La stessa cosa vale anche per me, Michelle. - disse felice lui.
- Ti sono mancata, è? -
- Molto! -
- Ascoltami:
tu mi vedi ancora come un’amica? -


Per tale domanda della ragazza, Alex e John rimasero imbarazzati, ma Lux già aveva una risposta pronta.
Infatti il ragazzo le rispose:

- Te l’ho detto quella volta:
Io provo ancora dei sentimenti nei tuoi confronti, ma ho accettato il fatto di essere tua amica.
Michelle, io ti voglio un mondo di bene. -

- Anche io te ne voglio, Lux. - rispose felice lei.
- Bene, ragazzi! - disse felicemente John, avvicinandosi a loro due - Che ne dite di andarci a prendere qualcosa al bar dell’accademia? -
- Buona idea! - rispose Lux
- E che aspettiamo? Muoviamoci!!! - rispose contenta Michelle. 


Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

   
 
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