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Autore: Uptrand    21/03/2014    26 recensioni
Questo racconto trae ispirazione da Mass Effect la lega degli eletti da me precedentemente pubblicato. Post Mass Effect 3 con Shepard che ha salvato il consiglio, distrutto la base dei collettori, curato la genofagia, fermato la guerra tra geth e quarian e distrutto i razziatori.
Contiene descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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Nei giorni a seguire raccolsero membri per la loro squadra, reclutando Lydia e Mila che avevano fatto gruppo con Olivia più volte e Eren, un cadetto con cui Steve andava d'accordo.
Lydia era molto scura di carnagione con occhi e capelli della medesima tonalità, era una coloniale e aveva un aspetto onesto o da contadina. A seconda di quale definizione le persone potevano preferire.
Mila era una spaziale, aveva vissuto sempre a bordo di astronavi per seguire i suoi genitori. Aveva corti capelli biondi e occhi grigi.
Eren veniva dalla Terra, calvo, con occhi azzurri, si era diplomato in elettronica con ottimi voti.
Seduti a uno dei tavoli della aule comuni, i cadetti potevano usarle a proprio piacimento durante il tempo libero, Olivia spiegò le loro reali intenzioni. Le persone presenti erano state raccolte con la scusa di voler fare squadra, di voler battere il simulatore e accennando ad un piano e ai rischi di andare incontro a pesanti provvedimenti disciplinari, sia che ci riuscissero o meno.
«Prima di svelarvi il piano escogitato da Steve, voglio sapere se ci state o no. Dubito si potrà tentare una seconda volta se un altro gruppo ci prova prima di noi, a causa di uno spione.»
Vi fu qualche istante di discussione e alla fine accettarono, anche loro erano stanchi del simulatore e dei problemi che portava, rendeva il resto del corso della settimana più difficoltoso del dovuto. A un cenno della sorella, Steve illustrò l'idea che gli era venuta in mente.
« Secondo il regolamento si può usare tutto quello che si trova all'interno del simulatore o portare dentro. Come armi è possibile usare solo quelle adattate ad usare proiettili elettrici mentre non c'è limite all'uso di abilità biotiche o tecniche a patto di non usarle sulle persone, è inoltre permesso usare tutto ciò che viene generato dal simulatore...»
«Fin qui il regolamento come ci aiuta?» A interrompere era stata Mila, Steve la trafisse con lo sguardo per averlo fermato prima di terminare la spiegazione.
Lui la ignorò, fece una pausa stranamente lunga e proseguì nel discorso.« Il problema finora è stato che abbiamo combattuto contro gli ologrammi non contro il simulatore, dobbiamo attaccarlo direttamente e fisicamente. Per questo vi abbiamo chiamato, Eren è un esperto ingegnere e anche Olivia se la cava abbastanza in quel campo, Mila e Lydia avete entrambe capacità biotiche e per questo sarete molto utili.»
La biotica era la capacità per alcune forme di vita di usare l’energia oscura dell’universo utilizzando i noduli di elemento zero o eezo incorporati nei tessuti del corpo. Poteri acquisiti o aumentati tramite l’utilizzo di amplificatori biotici.
I biotici erano in grado di colpire i nemici sulla distanza, sollevarli in aria,  generare vortici gravitazionali e molto altro. Per questo erano fortemente ricercati da tutti gli eserciti. L’unica razza di biotici naturali conosciuta era quella delle asari.
I nuclei di eezo si formavano durante la gravidanza, se il feto veniva a contatto con questo elemento ma l’esposizione non è priva di rischi e può portare a mutazioni o morte. In età adulta, l’uso di impianti generava violenti mal di testa.
I primi bambini biotici umani fecero la loro comparsa dopo una serie di incidenti di navi spaziali, che dispersero l’elemento zero su zone popolate. Secondo alcune teorie di cospirazioni, quegli incidenti furono voluti e programmati.
«Questa domanda è d'obbligo. Cosa intendi con “attaccarlo direttamente”? Se danneggiamo una proprietà dell'Alleanza non penso che ci daranno un premio.» Domandò Eren.
«Riconosco che c'è questo rischio, l'idea è semplice e non penso che il simulatore dovrebbe subire danni. Da quello che ho scoperto su extranet, tutti i simulatori hanno diverse centraline di controllo d'energia sotto i pannelli che ne formano le pareti, l'idea è che tu e Olivia troviate una di queste e la disattiviate mentre io con Lydia e Mila vi diamo copertura. Con una delle centraline fuori linea dovrebbe avviarsi in automatico l'arresto forzato del simulatore.»
Al termine della spiegazione seguì una breve discussione su alcuni dettagli e altre proposte ma tutti si dimostrarono d'accordo nel provarci, l'obiezione più seria venne fatta da Lydia.
«Anche riuscendoci, perché Petrovsky dovrebbe accettarla come una vittoria da parte nostra? Potrebbe semplicemente sbatterci fuori dal corso per aver barato e addio ad ogni avanzamento di carriera.»
«Vero!» intervenne Olivia « Ma non lo farà perché faremo ciò che ci chiede il corso, tirare fuori le nostre risorse ed ingegno sotto pressione. Da uomo che ama le citazioni, metteremo in atto due delle più famose “La fortuna aiuta gli audaci” e “ In guerra tutto vale”»
«Insomma, o la va o la spacca.» Concluse Lydia «Ma cos'è questa storia delle citazioni?»
«Niente, niente. Ce ne ha parlato una nostra conoscenza.» Rispose Olivia frettolosa non volendo dare altre spiegazioni – Se Steve non si toglie quel sorrisino dalla faccia, lo prendo a sberle. – pensò vedendone l’espressione divertita.
Era al fine giunto venerdì e Petrovsky con i cadetti si trovava nella sala d'osservazione
«Bene cadetti, quale vuole essere il primo gruppo a tentare?» Chiese
«Noi, signore.» Dichiarò Olivia facendosi avanti
«Bene cadetta, il nome del vostro capo gruppo e degli altri membri.»
«Capo gruppo Olivia William, i suoi membri: Steve Williams, Eren Hoover, Lydia Blouse e Mila Zoe.»
«Appena pronti entrate nel simulatore.» Ordinò lui
«Sissignore!»
Olivia si armò con fucile di precisione M-29 Incisor e con la pistola M-6 Carnifex, Steve preferì un M-55 Argus e un buon numero di granate Infernali, Eren optò per un armamento leggero prendendo la mitragliatrice M-9 tempest e la pistola Piranha, mentre sia Lydia che Mila presero unicamente un fucile d'assalto rispettivamente un M 99-Saber e un M 37-Falcon con l'aggiunta di potenziamenti biotici.

Il gruppo entrò nel simulatore, la mappa era Firebase White e si trovavano in una zona d'atterraggio occupata da un caccia. La mappa era quella di una vecchia stazione scientifica, su Noveria, occupata dall'organizzazione terroristica Cerberus durante l'attacco dei Razziatori.
Loro erano all'esterno e davanti all'edificio di ricerca che si sviluppava su due livelli.
Sui visori dei loro caschi apparve il conto alla rovescia a meno cinque secondi che segnalava il tempo all'inizio della simulazione, rimaneva ancora da scoprire quale nemico il simulatore avesse selezionato.
Olivia non perse tempo e diede gli ordini «Eren appena puoi invia il tuo pacchetto, Steve con Lydia guidate l'avanzata, Mila in retroguardia, io assisterò Eren nella sua ricerca e darò copertura. Si comincia gente.»
«Dieci secondi all'invio completo del pacco.» Comunicò Eren
«Arrivano!! Collettori!» Annunciò Steve.
«Muoversi, in copertura per dieci secondi!» Gridò Olivia mentre abbatteva con un colpo alla testa la prima unità nemica.
La squadra si mise in copertura per fronteggiare la prima ondata, per adesso resistevano abbastanza bene ma nessuno era mai andato oltre la quarta.
« Pacco inviato. Attivazione ora!» Dichiarò Eren.
All'improvviso all'interno della mappa apparvero centinaia e centinaia di morbidi, delicati e coccolosi conigli che saltellavano in giro per la mappa ed erano dovunque. Nella sala d'osservazione tutti i presenti osservavano con occhi sgranati.
«Squadra muoversi, il diversivo durerà al massimo un minuto. Eren cerca quella centralina.» Ordinò Olivia.
La squadra riuscì a muoversi abbastanza velocemente, l'avanguardia faceva fuori facilmente i nemici distratti. Salirono su per una rampa di scale che collegava la zona di atterraggio con il piano superiore.
I finti collettori per quanto ben programmati non lo erano per distinguere un nemico da un altro, ed erano impegnati ad accanirsi sulle indifese creature che esplodevano in un apoteosi di sangue e viscere. Eren aveva inserito qualche dettaglio splatter.
In questo massacro virtuale la squadra procedeva seguendo le indicazioni di Eren, falciando i nemici che trovava sul cammino.
Raggiunsero il corridoio del livello superiore, percorrendolo verso sinistra.
Purtroppo a soli quarantasette secondi i dolci animaletti sparirono.
«Mi spiace ragazzi, le protezioni sono migliori di quello che pensavo.» Spiegò Eren.
«Non importa. Hai trovato la centralina?» Chiese Olivia
«Si, a dieci metri davanti a noi.»
La squadra proseguì dritta lungo il corridoio superiore, diversi collettori con una prole oscura si pararono sul loro percorso, arrivando da scale laterali collegate al piano inferiore, riuscendo a colpire coloro che stavano davanti e al centro.
Steve, in ginocchio per il colpo subito, riuscì a far uso delle granate infernali. Le aveva volute non per il danno che arrecavano ma perché gli ologrammi, programmati per comportasi come soldati veri, perdevano tempo cercando di spegnere le fiamme sui loro corpi olografici. Quei pochi istanti furono preziosi per permettere alla squadra di contrattaccare e avere la meglio.
«Ci siamo! È sotto di noi.» Annunciò Eren
«Qui? Merda! È indifendibile, con tre vie da cui possono arrivare i nemici.» Urlò Steve
«Non perdere tempo con commenti inutili, vai a destra e tieni la posizione, io tengo quella centrale, Eren sulla sinistra. Lydia e Mila tocca a voi!» Ordinò Olivia
Mentre gli altri si mettevano in difesa, le due biotiche incanalando l'energia nei loro pugni incominciarono a colpire il pannello che nascondeva la centralina.
«Dei Capitani e dei Collettori in arrivo da sinistra.» Dichiarò Eren
«Lo stesso a destra. Salutiamoli!» Disse Steve
«Idem al centro.» Rispose Olivia
Si udì il rumore di diverse granate seguite da colpi di fucile
«Mi serve una mano a sinistra, Olivia!» Comunicò Eren
«Dannazione!» Suo fratello sicuramente se la sarebbe cavata finché aveva granate, almeno per un po' ma non Eren di cui, per altro, avevano ancora bisogno e abbandonarlo non era possibile.
«Mila aiuta Eren. Lydia a che punto siamo?»
«Quasi.»Nei prossimi trenta secondi si sarebbe stabilito se il loro piano avrebbe funzionato o meno, mentre tutti stavano combattendo al meglio per trattenere i nemici.
«Fatto!» Gridò Lydia mentre si voltava verso la sezione centrale gridando a Olivia di spostarsi. Quest'ultima riuscì ad evitare, buttandosi di lato, l'onda d'urto lanciata dalla sua compagna che travolse i nemici sul corridoio.
«Eren abbiamo la centralina!» Gli comunicò Olivia con il trasmettitore.
«Mi spiace Olivia non posso, Mila è svenuta e sono bloccato dietro un terminale.»
«Dannazione! Steve recupera Eren!»
…............
«Steve rispondi!» Urlò lei. Giunse solo il silenzio, doveva essere caduto.
Diede un'occhiata alla centralina.
Dannazione, non sono così brava in queste cose da riuscirci nel poco tempo che abbiamo. – pensò.
« Alle tue spalle!» Su avvertimento di Lydia, Olivia si voltò per vedere una prole oscura posseduta arrivare dalla direzione di Steve.
--Ecco cos'ha trovato il fratellino!--
Lydia reagì prontamente ma non sarebbero mai riusciti a battere quel nemico, in un ambiente chiuso e senza potersi muovere.
Olivia prese il suo fucile di precisione...
Dannazione!Dannazione!Dannazione! -- pensò
...e lo piantò di punta nella centralina che esplose in una fontana di scintille.
Le figure intorno a loro si fermarono e tutto incominciò a traballare e svanire. A questo fece seguito un allarme di mal funzionamento del sistema, annunciando l'avvio forzato di chiusura di quest'ultimo.
Alla fine tutto scomparve lasciando cinque persone dentro a una stanza vuota e poco illuminata.
«Non l'avevamo pensata così ma ha funzionato lo stesso.» Dichiarò Eren portando sotto braccio una mezza svenuta Mila che fece cenno di star bene, anche se non riusciva ancora a parlare.
«Ehi Steve!...Eccoti li.» Disse Olivia avvicinandosi al fratello disteso per terra a dieci metri più in là «Non dirmi che stavolta ti hanno steso per bene, mandandoti nel mondo dei sogni.» Commentò tra se sorridendo.
Non ci posso credere che ha perso conoscenza, conoscendolo la cosa non gli andrà giù e s'arrabbierà a ogni riferimento. Ci sarà da divertirsi.-- Pensò Olivia.
La visiera frantumata e il casco crepato però non erano divertenti, d'istinto guardò l'addome e vide che si alzava e abbassava. Si precipitò quindi sul fratello mentre gridava «Squadra medica!!», per poi continuare, chinatasi su lui, a chiamarlo.
Due ore dopo Petrovsky entrava in infermeria, Olivia e uno Steve disteso sul lettino stavano parlando di quello che era successo nel simulatore con l'aria di divertirsi.
«Bene cadetto so che ti sei ripreso in fretta, solo una leggera commozione cerebrale, niente di serio. Pare che madre natura ti abbia dotato di una testa più dura del normale.» Dichiarò l'insegnante
«Posso confermare le sue parole signore. I medici lo terranno ancora qui stanotte per prudenza ma domattina potrà già essere dimesso.» Spiegò Olivia.
«Sono qui per informarvi che domani mattina si riunirà una commissione per discutere del vostro operato cadetti. Penso abbiano qualcosa da dire sul danneggiamento di proprietà dell'Alleanza. Voglio inoltre parlare, in privato con voi, del suo incidente tenente Steve Williams subito dopo aver finito con la commissione.»
«Si signore.» Risposero in coro.
Appena Petrovsky fu uscito, Olivia fulminò con lo sguardo il fratello e seria chiese «Steve! Hai, per caso, fatto qualcosa di incredibilmente idiota per cui Petrovsky vuole parlare del tuo incidente? Sono rari, ma di solito vengono semplicemente archiviati.»
«Di idiota, dici?...Mmhh...come sempre so-rel-li-na.» Rispose lui sorridendo. Un sorriso falso che non poteva ingannare Olivia, qualcosa lo preoccupava.


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Autrice di questo disegno è RoryJackson, i miei ringraziamenti.
   
 
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