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Autore: malaika96    22/03/2014    2 recensioni
tratto dal 1 capitolo
-forse sarebbe stato meglio la giacca del pigiama di quella camicia..
Eh no, le mie camice non si toccano signorina!
-scusa non sapevo stessi parlando con la figlia adottiva di Dolce & Gabbana!
se vi ho incuriosito aprite e leggete :)
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 17
 
p.o.v. Denise
 
di una cosa ero sicura: quella giornata stava diventando la più bella della mia vita. Nick era stato stupendo, aveva fatto arrivare le mie due migliori amiche dall’Italia senza dirmi niente, per non parlare del Metropolitan e del centro estetico. Era tutto perfetto! Avevo passato tre ore senza Nick tra parrucchiere ed estetista e già mi mancava da morire. Appena uscimmo dal centro lo vidi di spalle sul marciapiede e gli corsi incontro. Si girò all’ultimo momento e mi tuffai tra le sue braccia.
-mi sei mancato.
Gli sussurrai in modo che potesse sentirmi solo lui. In risposta mi guardò negli occhi e mi posò un dolce bacio a fior di labbra.
-anche tu.
-hem hem…
Sentii QUALCUNO tossire alle mie spalle. Risi ricordandomi delle mie due amiche che avevano assistito a tutta la scena e a quanto gli deve essere sembrata smielata.
-cosa si fa ora, presidente?
Chiesi al bellissimo ragazzo al mio fianco.
-ora accompagniamo Frà e Laura in albergo, noi andiamo a casa a prepararci per stasera. Alle 8 passerà Joe a prenderle. Noi fra due ore dobbiamo essere al locale per le prove.
Compreso il piano salimmo tutti e quattro nell’auto di Nick e dopo aver accompagnato le mie amiche in albergo ci avviammo verso casa. Avevo passato tutto il tempo in auto ad osservare Nick: vedevo qualcosa di strano in lui, sembrava teso.
-amore, va tutto bene?
Gli chiesi preoccupata una volta arrivati a casa.
-si, certo. Non dovrebbe?
-ti vedo teso. Hai sentito tua madre per caso?
Quella domanda lo portò a serrare i pugni e la mascella involontariamente.
-non proprio…
-Nick ti prego, prima o poi lo verrò a sapere comunque.
Ci fu un momento di silenzio, poi prese un profondo e parlò.
-Jasmine, non so in che modo, ha spifferato tutto alla mamma. Mi ha telefonato prima Frankie per avvisarmi che forse verrà stasera.
Rimasi un attimo paralizzata, presi un bel respiro e riordinai le idea cercando di non farmi prendere dal panico.
-sapevamo che sarebbe successo, solo speravo non stasera.
-quindi cosa si fa? Potrebbe fare qualche scenata delle sue…
-assolutamente niente, vediamo come procede la serata e agiamo di conseguenza. Sta a te decidere se vuoi stare con me o…
Ma non riuscii a completare la frase perché Nick mi baciò azzittendomi.
-mia madre dovrà farsene una ragione. Finalmente ho trovato la donna della mia vita, e non la lascerò andare per nessun motivo al mondo. Tu non sai quanto sei importante…
-lo so amore, ma è della tua famiglia che stai parlando…
-basta discuterne, io non vado da nessuna parte. Ora vai ad indossare il tuo bellissimo, nonché scollatissimo vestito: ci aspetta un concerto.
Annuii e dopo avergli lasciato un ultimo lieve bacio andai in camera da letto, presi il vestito dall’armadio e lo indossai cercando di non rovinare il lavoro di tre ore delle estetiste. Nel giro di mezz’ora ero pronta e andai a cercare Nick, trovandolo davanti allo specchio intento a perfezionare la sua chioma riccioluta. Bello come sempre: indossava un pantalone blu in tinta con la giacca e una camicia bianca, e dal taschino uscivano i bordi di una pochette gialla a pois blu. Si accorse della mia presenza e si giro sorridendo come solo lui sapeva fare.
-non che ne avessi dubbi prima, ma sei stupenda, amore!
-senti chi parla!
Mi avvicinai con fare seducente e lo baciai .
-se non fosse già tardi, ti avrei già tolto quel vestito di dosso.
Risi imbarazzata, ma gli tenni testa.
-stasera, se fai il bravo. Ora andiamo.
Lo trascinai letteralmente fuori di casa e passando per le strade super trafficate di New York arrivammo alla meta: era ora di provare.
 
p.o.v. Frankie
 
Erano più o meno le sette di sera. Ero piuttosto nervoso per quello che era successo con la mamma e la vipera bionda, quindi per rilassare un po’ i nervi decisi di stendermi sul letto e chiamare la mia Daf.
-pronto Frankie
-hei Daf! Letto il messaggio che ti ho inviato?
Le avevo inviato per sms un racconto dettagliato di quello che avevo trovato a casa dopo averla salutata.
-si, è assurdo quella ragazza non ha limiti. Cosa ha intenzione di ottenere?
-quello che sta ottenendo, vendetta. La mamma sa di loro e non credo ci vorrà molto prima che si incontrino.
-secondo te cosa succederà?
-non ne ho idea, piccola. Non oso immaginare come stia mio fratello: ci tiene davvero tanto a Deni, ma lo conosco abbastanza da poter dire con certezza che, nonostante tutto, gli manca anche la mamma.
-che brutta situazione. se solo tua madre provasse ad accettarli…
-saremmo tutti felici e contenti…
TOC-TOC, sentii qualcuno bussare alla mia porta.
-aspetta in linea Daf. Avanti.
Dalla porta comparve il viso di mia madre che si sforzò a piegare le labbra in quello che sembrava un sorriso di scuse: non discutevamo quasi mai, e in questo periodo era capitato spesso.
-Frankie, stasera non ho altri impegni, quindi avevo pensato di venire in quel locale.
Il suo tono di voce sembrava tornato a quando tutto andava bene: era dolce, calmo, forse solo un po’ triste.
-va bene, ma ad una sola condizione…
-sentiamo.
-non fare cattiverie, né a Nick né a Deni. Lo so che non sei d’accordo, ma almeno per stasera prova a vederli come li vedono tutti, come li vedo io.
Esitò un momento sorridendo lievemente.
-va bene.
-perfetto, allora va a farti bella. Dobbiamo avviarci prima per andare a prendere Daf.
Fece per andarsene ma si girò peri volgermi un ultimo sorriso.
-Frankie..
-si mamma?
-grazie.
Rimasi a fissare la porta per qualche secondo dopo che fu chiusa dalla mamma. Poi mi ricordai di Daf al telefono.
-hei, hai sentito tutto?
-non dovevo?
-scherzi? Sei l’unica con cui posso parlarne.
-secondo te è la volta buona?
-lo spero, Daf, lo spero davvero.
Restammo a telefono per un bel po’, fin quando non decidemmo che era ora di andare a prepararci per la serata. Su consiglio di Dafne misi un jeans con una t-shirt bianca e un giubbino di pelle che mi aveva regalato Nick per Natale. Uscii dalla camera e mi diressi in camera dei miei.
-mamma sei pronta?
-arrivo tesoro.
Dopo pochi istanti uscì dalla camera con addosso una camicia viola abbinata ad una gonna nera e una giacca dello stesso tono della gonna.
-andiamo, altrimenti faremo tardi.
Le dissi per poi avviarci in garage e partire in auto verso casa di Daf. La vidi uscire di casa nel suo abito blu e un giubbino di pelle simile al mio. Percorremmo insieme il vialetto tenendoci per mano, ma solo quando vidi lo sguardo perplesso di mia madre mi ricordai di non averle detto niente di me e Daf.
-buonasera signora Jonas.
-ciao Dafne.
E il sorrisino con cui salutò la ragazza fece chiaramente capire di aver capito tutto. La serata era appena iniziata ed era già piena di novità.
 
p.o.v. Denise
 
Mancava mezz’ora all’inizio della serata e non ero per niente nervosa. Cavolate! Ero un fascio di nervi, continuavo a camminare su e giù dietro le quinte con Nick che mi osservava.
-amore, hai finito di prepararti per la maratona?
-se mi fermo esplodo.
Si alzò e si mise proprio davanti e mi fermò per le spalle guardandoci dritti negli occhi.
-ora prendi un bel respiro profondo e ti calmi.
Feci come mi aveva ordinato e mi sentii meglio. Ma avevo ancora bisogno di una cosa: le sue braccia a proteggermi. Mi fiondai sul suo petto e lo strinsi a me come se fosse la cosa più preziosa al mondo, e per me, in verità, lo era.
-se affronterò questa serata sarà solo per merito tuo, perché so che sarai qui ad aspettarmi comunque vada.
-ti amo.
-anche io.
Dopo qualche minuto passato abbracciati entrarono nel backstage Frà, Laura e Joe.
-heilà ragazzi!
Richiamò la nostra attenzione la voce del ragazzo. Di malavoglia uscii dal mio rifugio ed andai a salutare le mie due amiche, altra cosa che sciolse i miei nervi. La loro presenza, con quella di Nick, era fondamentale.
-nervosa?
Mi chiese Laura retorica: mi conoscevano fin troppo bene.
-ora un po’ meno.
-dai che sei la migliore. Sai cosa devi fare, fallo al meglio.
Mi incoraggiò Frà prima di coinvolgere tutte e tre in uno dei nostri abbracci di gruppo. Nel frattempo Nick e Joe, che avevano osservato la scena, andarono a controllare chi ci fosse in sala lasciandomi sola con le ragazze.
-Deni, sicura che non ci sia nient’altro? Non sei mai stata così preoccupata prima di cantare.
-c’entra qualcosa la situazione con la mamma di Nick?
Durante le tre ore passate dall’estetista gli avevo riassunto i miei ultimi tempi a New York, e anche loro erano rimaste sbalordite del comportamento della signora Jonas. Gli spiegai quello che era successo poche ore prima e gli raccontai anche della conversazione con Nick.
-ti ama troppo per lasciarti andare.
Fu il commento di Laura. e quanto aveva ragione…
-goditi questa serata e non pensare a nessuno, è la tua sera!
-grazie ragazze.
Avrei tanto voluto che fossero rimaste a New York con me.
 
p.o.v. Nick
 
Deni era nervosissima, ma come darle torto. La lasciai nelle mani delle sue amiche e mi diressi nella sala principale per vedere quante persone c’erano. La sala, inutile dirlo, era già colma di persone tra le quali riconobbi molti compagni di classe di Frankie, il professor Hudson che ricambiò cordialmente il mio saluto, Kevin e Danielle che conversavano con la mamma…. Un momento, LA MAMMA! Era venuta alla fine.
-vai a parlarci.
Mi sussurrò Joe che fino a quel momento era stato al mio fianco. Gli feci cenno con la testo di si e mi avviai in direzione del gruppetto.
-hey Nick!
Mi salutò Kevin seguito da sua moglie.
-ciao mamma.
-ciao tesoro.
-va bene , credo abbiate bisogno di parlare da soli.
Disse Joe portandosi via Kevin e Danielle.
-non mi aspettavo venissi.
Le dichiarai apertamente.
-ho cambiato idea, spero non sia troppo tardi.
Mia madre era fin troppo brava con le parole per poter prendere quella frase come un fraintendimento. Non si stava riferendo solo a quella sera. Sorrisi istintivamente.
-non è mai troppo tardi
Appena finii quella frase mia madre mi abbracciò d’impeto ed io risposi con la stessa veemenza.
-Nick perdonami, io non dovevo..
-shh, non devi dire niente. Ora sei qui, è questo che conta.
-non posso non dire niente. Sono stata una stupida a non fidarmi di te. L’avrei dovuto capire subito quanto fosse speciale Denise, e invece non avevo capito un bel niente.
-va tutto bene.
-Mamma, vieni che sta per iniziare.
Sentii la voce di Frankie, così la salutai e andai dietro le quinte per dare l’ultimo in bocca al lupo al mio amore. Appena mi vide mi abbracciò e mi fece la fatidica domanda.
-c’è anche tua madre?
-si, ma mi, anzi ci, ha chiesto scusa. Ha capito di aver sbagliato.
L’espressione incredula che le si dipinse sul volto fu fantastica.
-non ci posso credere…
-credici amore mio! Ce l’abbiamo fatta! Ora Sali su quel palco e dimostra a tutti di cosa si capace.
Ci baciammo frettolosamente per poi separarci.
-ti amo.
-ti amo.
Andai a sedermi tra il pubblico appena il presentatore pronunciò il suo nome: che abbia inizio lo spettacolo.
 
p.o.v. Denise
 
era il momento, l’avevo aspettato, sognato, desiderato. Adesso dovevo solo godermelo. Le mani tremavano, il cuore andava a mille, ma presi coraggio e misi piede sul palco. La prima cosa che feci fu cercare Nick tra la folla. Era seduto in prima fila ad un tavolo con Frà e Laura. mi sorridevano tutti e tre e la cosa mi diede la carica per iniziare.
-buonasera e benvenuti alla mia prima serata canora a New York. Sono qui da poco, mi sono trasferita dall’ Italia per insegnare la mia lingua nelle scuole, ma quello di cantare è sempre stato un sogno nel cassetto. Ma ora bando alle ciance, iniziamo. Il primo brano è di una cantante che stimo moltissimo: sto parlando di Demi Lovato, e questa è Heart Attack.
La serata procedeva alla perfezione e in men che non si dica arrivai all’ultimo brano, “to make you feel my love”.
-questa la voglio dedicare ad una persona speciale.
Cercai Nick ma non era più al suo posto. Mi tranquillizzai vedendo le mie due amiche serene, ma non riuscivo a spiegarmi la sua assenza. Feci per andare a sedermi dietro al piano ma un ragazzo stupendo occupava già il mio posto.
-sorpresa!
Mi disse sorridendo smagliante. Gli sorrisi di rimando profondamente felice accompagnata dagli applausi della stanza.
-quindi cosa si fa mr. Jonas?
-si canta signorina Berry.
Iniziò a suonare la canzone che avevo intenzione di dedicargli e poco dopo lo seguii con il testo.
 
When the rain is blowing in your face, 
and the whole world is on your case, 
I could offer you a warm embrace 
to make you feel my love.


Non so per quale motivo, ma le lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance, a fiotti. Lo amavo, forse troppo, e non sapevo come  dimostrarglielo se non cantandogli con il cuore. La mia voce si incrinò leggermente per questo Nick venne in mio soccorso cantando la seconda strofa.
 
When the evening shadows and the stars appear, 
and there is no one there to dry your tears, 
I could hold you for a million years 
to make you feel my love. 


La sua voce era la cosa più bella che avessi mai ascoltato in tutta la mia vita, ma la magia accadeva quando cantavamo insieme.
 
I know you haven't made your mind up yet, 
but I would never do you wrong. 
I've known it from the moment that we met, 
no doubt in my mind where you belong. 


I could make you happy, make your dreams come true. 
Nothing that I wouldn't do. 
Go to the ends of the Earth for you, 
to make you feel my love


Quando finimmo di cantare anche le ultime parole si levò un applauso con tanto di standing ovation e per noi fu naturale scambiarci un leggero bacio. Quando ci alzammo per salutare il pubblico, riuscii a guardare in direzione della madre di Nick, cosa che non avevo avuto il coraggio di fare prima. Anche lei era in piedi e applaudiva sorridente. Tutto era andato per il meglio. Insieme scendemmo dal palco e dietro le quinte avemmo il tempo di un veloce abbraccio prima di essere invasi dai miei alunni accompagnati dal mio caro collega Carl, Laura, Frà, Joe, Kevin, Danielle e… la Signora Jonas. Abbracciai prima le mie due migliori amiche, poi i miei alunni vollero farsi una foto tutti insieme con me per poi andare via e lasciarmi sola con la Jonas Family.
-tesoro sei stata stupenda!
Mi disse Danielle abbracciandomi.
-tutto grazie alla mia stilista personale!
anche Kevin, Joe, Frankie e Dafne si congratularono con me, poi intuendo la situazione, si avviarono verso l’uscita lasciando La signora Jonas, Nick e me soli. Un imbarazzante silenzio calò per qualche secondo ed iniziai a torturarmi le mani prima che Nick ne prendesse una nella sua. Lo sguardo della donna si posò proprio sulle nostre dita incrociate.
-Frankie aveva ragione, solo una sciocca come me non poteva notare quanto tenete l’uno all’altra. Vi chiedo scusa ragazzi, in particolare a te Denise. Sei una brava ragazza, non meritavi di essere trattata in quel modo.
E adesso cosa avrei dovuta fare o dire? Ne aveva davvero combinate tante, mi aveva minacciato. Poi però guardai Nick: io l’amavo e sapevo quanto ci tenesse alla sua famiglia.
-le va di fare un patto, signora Jonas?
Mi guardò interrogativa e mi fece segno di andare avanti.
-io dimentico quello che è successo, ed entrambe ricominciamo daccapo. Cosa ne dice?
La donna sorrise e poi fece quello che non mi sarei mai aspettata facesse: abbracciò entrambi.
Quando sciogliemmo l’abbraccio fu Nick a prendere la parola, dopo non aver fiatato per tutta la conversazione.
-credo sia ora di tornare a casa. È stata una serata carica di emozioni per tutti.
-già, a chi lo dici.
Gli risposi sorridendogli e abbracciandolo.
-ragazzi, domani vi va di venire a pranzo da noi? Ci saranno anche Joe, Kevin e Danielle…
-non lo so mamma, Deni doveva andare a pranzo fuori con le amiche..
-può portare anche loro, sarà un piacere!
-la ringrazio, signora Jonas.
-chiamami Denise.
E così dicendo ci salutò per poi andare via. Io e Nick racimolammo alcune delle mie cose dal backstage e uscimmo dal locale per andare finalmente a casa. Ero a dir poco esausta.
-amore, va tutto bene?
Mi chiese Nick una volta varcata la porta di casa nostra.
-si, sono solo stanca. Troppe emozioni per un giorno solo.
Mi diressi in camera da letto e mi sedetti sul bordo del materasso per poter togliere, finalmente, le scarpe con il tacco che avevo portato per tutta la serata. Poi mi alzai e tentai di tirare giù la lampo del vestito invano.
-amore mi dai una mano a toglierlo?
Nick mi sorrise malizioso e iniziò a calare lentamente la cerniera lasciandomi leggeri baci sul collo e le spalle man mano che rimanevano scoperte. Fece poi scivolare le spalline lungo le mie braccia ed il vestito finì ai miei piedi. Posò le mani sui miei fianchi e mi girò verso di lui.
-stavi benissimo con quel vestito, ma stai decisamente meglio senza.
Mi disse prima di iniziare a baciarmi con foga. Gli tolsi la camicia e poco dopo seguirono i pantaloni. Se poteva esistere un modo perfetto per concludere la giornata, quello era di fare l’amore con Nick. Non esisteva migliore sensazione al mondo di stare tra le sue braccia, sentirmi amata.
 
p.o.v. Nick
 
Denise era lì, tra le mie braccia, con gli occhi chiusi e un lieve sorriso stampato in viso. Era un angelo per me, il più bell’angelo, il MIO angelo. Ormai ne ero sicuro: lei era quella giusta, lo sarebbe sempre stata, e ora che mia madre si era ricreduta potevamo essere una famiglia, averne una nostra. Era da un po’ che mi stavo preparando a quall’evento, e sentivo che sarebbe arrivato presto, molto presto l’attimo perfetto per compiere qua gesto. L’amavo più della mia vita e questo, solo questo era sempre contato.

CHIEDO UMILMENTE PERDONO PER L'ENNESIMO RITARDO, HO COMPLETATO QUESTO CAPITOLO DA PIù DI UN MESE MA NON TROVAVO MAI IL TEMPO DI PUBBLICARLO! SPERO CHE NON MI ABBIATE ABBANDONATO. NEL FRATTEMPO è NATA ALENA ROSE *-* MA QUANTO PUò ESSERE BELLA!? TUTTA MAMMA E PAPà! DETTO QUESTO VI PREGO DI LASCIARE UNA RECENSIONE AL CAPITOLO PER FARMI SAPERE COSA NE PENSATE! CREDO CHE TRA MASSIMO 3 CAPITOLO LA STORIA VOLGERà AL TERMINE, COL GRAN FINALE!
ALLA PROSSIMAAA!!
XX  DENI! :) 

  
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