In piedi su una collina, davanti alla tomba dei suoi genitori, pianse perchè non avevano ucciso anche lui.

Poi si voltò e si allontanò barcollando, verso il deserto...

(Eragon, La battaglia di Farthen Dur)

Un giorno apparve all'orizzonte una nuvola di sabbia. Carsaib la osservava affascinato, mentre sua madre preparava come cena qualche pesce che suo padre era riuscito a pescare con non poca difficoltà. -Mamma, cos'è quello?- chiese innocentemente lui, e lei alzò lo sguardo. Il suo viso, invecchiato per la fatica e gli stenti, era una maschera di terrore. -Dargon!- urlò sua madre mentre lo prendeva in braccio -I predoni!-. Era vero, se ne accorse subito anche lui, i predoni erano all'orizzonte, ma colse anche che erano troppi e andavano troppo veloci. Ben presto si ritrovarono circondati. Carsaib osservò i volti graffiati da mille battaglie del capo dei criminali, e l'impulso di scappare si fece troppo forte. Due dei predoni tentarono di riprenderlo, ma il comandante li fermò, ridendo:- Lasciatelo andare, non sopravviverà per molto nel deserto-. Si sbagliavano. Carsaib si nascose per giorni, mangiando piccoli animaletti e insetti che trovava sul suo cammino, poi tornò alla tenda. La prima cosa che vide fu sua madre riversa, gli occhi puntati verso il sole cocente dell'estate. Ci mise un po' per capire che non si sarebbe più rialzata, ma in quelle ore in cui lo credette possibile rimase seduto al suo fianco. Con una mano teneva quella della madre, mentre con l'altra le accarezzava i capelli, come faceva lei quando lui era piccolo. Il padre era stato colpito con più violenza della madre, perchè cadendo aveva distrutto la tenda.

Li seppellì dove erano morti, e rimase lì, in piedi, a piangere. Sapeva che doveva rimanere in quel luogo, doveva morire anche lui. Restò lì per giorni, poi decise di andarsene. Sarebbe morto come aveva detto il capo dei predoni, sarebbe spirato sotto il sole, senza acqua né cibo.