The Show Must Go
On
#4 NYADA is my destiny
"Ugh... non ho mai volato così male" Chris si
stava lamentando, bianco come un lenzuolo, mentre Amber e Vicky lo sostenevano
sulla scaletta dell'aereo. Erano a New York, ed erano degli stracci.
"Cosa facciamo ora?" chiese Samuel "Di certo
in 8 non entriamo in un auto e nemmeno in un taxi.. quindi?"
"Beh, aspettiamo un'illuminazione o ci muoviamo?? La
gente ci passa sopra" si lamentò Dianna "Noleggiamo un
furgoncino!" saltò su Vicky.
Tutti la fissarono.
"Beh, che c'è?" chiese la ragazza "Ho
qualcosa tra i denti?" volle sapere, confusa.
"è strano ma.. hai ragione. è una buona idea"
iniziò Bea, sconvolta dall'accaduto "Andiamo"
"Buongiorno, noi vorremmo parlare con la signorina Lea Michele"
I ragazzi avevano invaso la reception del miglior teatro di Broadway, e ancora non ci potevano credere. Le persone li guardavano male, perchè si erano accalcati gli uni siugli altri, ma effettivamente chi se ne stava fregando? Loro erano sopraffatti.
Tutto quel lusso, le luci, le poltrone... Lea
lavorava davvero lì? "Wow" era l'unica parola che uscì dalle labbra
di Vicky.
"Certo, come devo annunciarvi?" chiese l'uomo
dietro al bancone "Non le dica niente, vorremmo farle una sorpresa"
sul volto dell'uomo si fece largo un'espressione dubbiosa.
"Tranquillo, non è un attentato" chiarì subito
Darren "Io ho lavorato in questo teatro, dovrebbe ricordarsi di me. Sono
Darren Criss".
l'uomo strabuzzò gli occhi e sorrise facendo illuminare la stanza"Signor
Criss che piacere! Certo, se continua a nascondersi dietro al signor Colfer non
la riconoscerò mai!.. vado ad annunciarvi!"
I ragazzi risero e
l'uomo se ne andò.
"Prego ragazzi,
vi aspetta nel camerino" I ragazzi annuirono in silenzio. Vicky stringeva
nella mani un mazzo di rose rosse.
Bussarono alla porta e una voce melodiosa disse
"Avanti!" Vicky e Bea avanzarono da sole. i ragazzi le avevano
lasciate entrare per prime.
Lea era seduta sul bancone del camerino, ancora con i
vestiti di scena addosso. Era bellissima, ancora di più di quel che Bea
ricordava. I suoi occhi nocciola erano ancora più dolci visti dal vivo, e quel
naso.. beh, ancora più buffo!
"Salve, ci conosciamo?" Chiese alle ragazze, mentre
le faceva accomodare. "Certo! Noi.." iniziò Vicky "Si! Cioè
No!" aveva risposto d'istinto, ma Bea le aveva tirato un pugno nello
stomaco, sibilando"Contegno!" e la ragazza si era zittita.
"Quindi? Ci conosciamo o no?" Lea si stava
innervosendo "No, signorina Michele, la mia collega intendeva dirle che
noi la conosciamo, ma lei non ci ha mai visto prima d'ora. Io mi chiamo
Beatrice e lei è Vittoria, e noi siamo due.."
"Stalker?" la interruppe Lea
"Imprenditrici" finì la frase Bea, mentre Vicky si tratteneva per non
riderle in faccia. O svenire. O tutte e due.
"Si, ammetto che sembriamo due stalker" Sopratutto
Vittoria che continuava a fissarla con due occhi a cuoricino "Ma non lo
siamo. Siamo italiane, anche se ormai viviamo in America. Volevamo proportle un
.. progetto? Lo possiamo chiamare così?" Le due si guardarono, non ci
avevano mai pensato sopra.
"Se non lo sapete voi! Ma guarda un po' queste
due!" sembrava pensare Lea, ma non si espresse.
"Di che cosa si tratta?" chiese invece "Fate
in fretta perchè non posso perdere neanche una seduta di massaggi,
sapete?"
Poi ci pensò su e iniziò a parlare a macchinetta "Devo preoccuparmi? Non
volete farmi girare in topless ver? No perchè a mia discolpa vi dico che no,
non posso, dopo Glee.."
"Ecco!" la interruppe Vicky "Glee! Le
dobbiamo parlare di quello.. ma prometta di ascoltarci fino alla fine"
Prima di buttarci fuori. Ma questo Bea non lo disse, si
limitò a pensarlo. Sperava proprio che non sarebbe finita così!
"NO!"
Lea le buttò fuori dal suo camerino. Mentre le spingeva
fuori, la collana si sporse, e le deue lessero un nome in un lampo di luce "Cory".
Le due sussultarono. Era un'altro di quei momenti in cui si
ritrovavano a parlare insieme.
Lea si fermò. abbassando gli occhi e guardando la catenella
con occhi tristi e innamorati.
"Ancora? Dopo tutto questo tempo?" chiese Bea,
piano "Always" rispose Lea, mesta.
"Cit.
Severus Piton" aggiunse Vicky "Piton? Snape" la corresse
Lea, alzando di scatto gli occhi, e Vicky arrossì.
Maledetti nomi inglesi!
"Ragazze, il vostro progetto è bellissimo. Davvero. So
che Cory avrebbe voluto che continuassimo con lo show, ma io non ci sono mai
riuscita. E comunque io non sono lui. Però, ci penserò" Promise Lea.
Ed effettivamente, era il massimo che potessero aspettarsi.
Le ragazze avevano tralasciato un piccolo,
insignificante particolare durante la loro chiacchierata con Lea.
Non sarebbe stata solo la ragazza a dover partecipare, ma
tutto il cast!
“Ehm Lea.. potresti andare in auditor.. in teatro?” chiese
Bea “ Scusa, forza dell’abitudine. C’è qualcuno che ti aspetta o così hanno detto.”
L’attrice le guardò, annuendo.
“Just a small town girl
Living in a lonely world
She took the midnight train going anywhere”
Darren entrò improvvisamente in scena, iniziando a cantare.
Da diverse parti del teatro, così che Lea non sapeva più da che parte girarsi,
partirono i cori in sottofondo.
“Just a city boy
Born and raised in South Detroit
He took
the midnight train going anywhere”
Dianna e Amber entrarono da due parti opposte, sorridendo a
Lea in platea e salendo sul palco di fianco a Darren.
“A singer in a smocked room
A smell of wine and cheap perfume
For a smile they can share the night
It goes on and on and on and on”
Chris apparve e alla sua voce cristallina si unì quella di Darren.
Lea appena vide il suo migliore amico si coprì la bocca con le mani e iniziò a
piangere.
“Strangers, waiting
Up and down the boulevard
Their shadows searching in the night
Streetlight people
Living just to find emotions
Hiding somewhere in the night”
Tutti i ragazzi corsero sul palco, e c’era chi rideva, chi
piangeva, chi salutava con la mano e chi semplicemente cantava, facendo parlare
il suo cuore e le sue emozioni per sé.
“Don’t stop believing
Hold on to that feeling
Streetlight people oh
Don’t stop believing!”
Vicky e Bea si guardarono e non ci fu bisogno di parole:
presero Lea ciascuna per un braccio e la tirarono sul palco, in mezzo a tutti i
suoi amici.
“Working hard to get my feel
Everybody wants a thrill
Pay anything to roll the dice just one more
time”
Chris e Lea si abbracciarono stretti, e la ragazza si
concesse finalmente di cantare
“Some will win, some will lose
Some are born to sing the blues
Though the movie never ends
It goes on and on and on and on”
In coro, attaccarono il ritornello, sentendosi di nuovo
uniti dopo tutto quel tempo. Ed era una sensazione meravigliosa.
Si, è vero, molti di loro mancavano ancora all’appello,
molti non erano lì o non ci sarebbero stati più, ma la realtà era che non se ne
sarebbero mai andati dai loro cuori.
E loro erano lì, a cantare la loro canzone, sempre più forte
mentre gli anni passavano, e loro tornavano velocemente quei bambini di 20-21
anni che erano entrati su quel set e lo avevano reso la parte migliore della
loro vita.
Lea sorrise tra le lacrime, mentre pensava a quanto tutto
quello sarebbe piaciuto a Cory, a quanto si sarebbe divertito, se solo fosse
stato lì. Ma lui non c’era. Lui non c’era, era con lei, e l’attrice aveva il
compito di vivere quelle esperienze anche per lui.
Lea capì, e fece la sua scelta.
Angolo dell’autrice:
Si, sono qui. Si, sono viva. Allora, innanzi tutto: GRAZIE
BABBY! (Ho vinto la scommessa)
Poi: Avete visto gli Oscar? So che è passato un bel po’, ma
il discorso di Ellen è stato il migliore di tutti, ancora rido.
Terzo: Che ne pensate del capitolo? Ho voluto dedicare un
intero capitolo a Lea perché è stata quella più colpita, in tutti i sensi.. e
mi sembrava quasi ovvio che non volesse avere più a che fare con lo show.
Ultimo (Prometto): Questa settimana sarò fuori, quindi non
so se riuscirò a rispondere alle recensioni, se ce ne saranno come spero. Scusatemi
se non vi risponderò subito.
Xoxo Bea
Ps: Don’t stop believing ci sta, non esisteva che non la
mettessi <3