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Autore: Nogistunefan    24/03/2014    2 recensioni
la nostra squadra di esorcisti si ritrova immersa in una ricerca per salvare il mondo...dei demoni! dopo la ricerca dovranno scalare una montagna e solo allora saranno in grado di sconfiggere il demone e salvare i demoni dall'epidemia che li sta decimando!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Buona seraaaaa! Lo so, sono una persona orribile, saranno mesi che non aggiorno questa storia e vi chiedo mille volte scusa ( T.T ) spero solo che la mia storia continui a piacervi e giuro che farò di tutto per aggiornare più velocemente!


LA MONTAGNA



-Ho fame- si lamentava Rin
-siamo quasi arrivati- rispose Yukio; stavano camminando da due ore, perché dovevano raggiungere la cima del monte Miyama entro la notte. Yukio camminava davanti a tutti, con in mano una cartina, Suguro e Konekomaru stavano dietro di lui, mentre Shima si proteggeva dietro le spalle di Rin dagli insetti. Izumo e Shiemi chiudevano la fila.
-Ho sete- continuò Rin, passandosi una mano sulla fronte bagnata dal sudore.
-Ho detto che siamo quasi arrivati- Yukio non staccava gli occhi dalla cartina.
-ho sonno!- Rin alzò la voce.
-piantalaaaaaaa!!!- gridò Suguro, girandosi di scatto verso di lui. –perche?- protestò Rin.
-perché tra cinque minuti ti ammazzo!!!!- Suguro lo prese per il collo e cominciò a scuoterlo.
-basta!- il tono di Yukio non ammetteva repliche, ricominciarono la loro camminata.
Due ore dopo il paesaggio era sempre lo stesso: alberi altissimi circonavano il gruppo di esorcisti, le cicale cantavano costantemente e Shima sbiancava sempre di più. Un gridò rimbombò per tutta la foresta, facendo girare tutti nella stessa direzione. izumo era a terra, con un espressione disgustata in volto e con un dito tremante indicava di fronte a se.
Nella foresta, un demone di grandi dimenzioni zoppicava verso di loro, la mano sinistra protesa verso Izumo e l’altra premuta contro il petto. La cosa disgustosa era il corpo: doveva essere stato modellato per essere un corpo sostitutivo per Assiah, e anche un bel corpo. Ma era completamente sfigurato da grosse bolle rosse ovunque, alcune erano esplose e buttavano sangue nero, misto a pus; sulla faccia una striscia di sangue rosso partiva dall’orbita sinistra e colava giu, l’occhio non c’era più. Piano piano il corpo perdeva sempre più la sua forza, costringendo il demone ad accasciarsi a terra e posare la testa all’albero dietro di lui, mentre con l’unico occhio che gli rimaneva guardava con sguardo mortificato e triste il gruppo di esorcisti. Alzo la mano un’ultima volta, prima di chiudere il suo occhio, e la mano gli ricadde sul fianco.
-ragaziiiiiiii!!!!!!! <3- rin riconobbe la voce di Mephisto, solo lui poteva squittire in quel modo.
Si girò nella direzione da cui proveniva la voce. Mephisto spuntò dalla vegetazione con uno zaino viola sulle spalle, andava verso di loro con un passo più simile ad un saltello e sorrideva. Rin si fermò un momento a guardarlo, poi si rigirò verso il cadavere del demone. Quando Mephisto fu più vicino, si accorse del demone e rimase in silenzio.
-quando è successo?-
-Adesso- rispose Yukio.
Mephisto si avvicinò al corpo, ormai inerme, del demone e poso una mano sulla sua spalla, scuotendolo leggermente. Il corpo cadde indietro, ma prima che la testa potesse toccare il suolo, si sgretolò, diventando polvere, e fu portato lontano da un’improvvisa raffica di vento.
Il gruppo emise un gemito stupito.
-che cosa hai fatto?- chiese Rin, avvicinandosi.
-io niente, si è …. Rotto? Da solo..- sul suo viso era stampata un’espressione accigliata, come se ciò che era appena successo non sarebbe dovuto mai accadere.
-Questo è un problema: significa che l’epidemia si sta diffondendo velocemente! Quel demone deve aver cercato di raggiungere la cima di questo monte- riprese Mephisto, continuando a guardare nella direzione in cui le polveri del demone erano volta via.
-Perche voleva raggiungere la cima?- chiese Suguro.
-Perche la cime di questo monte si dice che abbia il potere di purificare le malattie demoniache-
-Molto probabilmente quello non era l’unico demone nei paraggi…- Yukio non riusci a finire la frase, perché il suono di una campana sovrastò la sua voce. Proveniva da Ovest, e tutti si girarono in quella direzione mantenendo il respiro. All’inizio non successe niente. Poi si intravide un cappuccio nero tra gli alberi, sembrava un umano; portava in mano una lanterna e camminava a ritmo del suono della campana, che continuava a suonare. Poi un altro cappuccio spuntò dalla vegetazione, e un altro, e un altro ancora.
Centinaia di persone stavano camminando verso la cima del monte e intonavano una canzone lugubre, più simile a un lamento. Alcuni tremavano, altri piangevano e altri semplicemente camminavano in silenzio seguendo la folla.
-Che succede?- chiese Rin.
-Quello che dicevo: i demoni infetti camminano verso la cima del monte, sperando di essere purificati.- gli occhi di Mephisto erano più chiari del solito, perché la luce delle lanterne, che portavano tutte le figure incappucciate, contrastavano col verde dei suoi occhi.
Rin si girò e guardò quella lugubre mascherata che avanzava, chi lentamente chi spedito, verso la cima del monte. Una figura bassa si era ripiegata su se stessa e gemeva leggermente, poi sempre più forte, fino a diventare un grido disperato. Dopo un po’ torno la calma e la canzone delle altre figure tornò a echeggiare tra gli alberi. La figura non si contorceva più, morta.
Nessuno si fermò a controllare se fosse ancora viva. Forse non ce ne sarà bisogno, pensò Rin, tornando a guardare Mephisto. Anche lui stava fissando la stessa vittima del morbo, le labbra leggermente arricciate in un espressione di disgusto. Dopo un po’ distolse gli occhi e fissò a sua volta Rin, che distolse velocemente lo sguardo.
-Sarà meglio che vi sbrighiate a raggiungere la cima, ormai è buio- disse con calma. Yukio si riprese e concordò con il demone. Ripresero a camminare, cercando di fare il più silenziosamente possibile.
Dopo un po’ Rin si accorse che Mephisto era sparito. Si guardò in torno due volte, prima di essere sicuro che fosse veramente andato. Improvvisamente andò a sbattere contro Yukio, che si stava sistemando gli occhiali e indicava qualcosa davanti a se. RIn si sporse e notò una vecchia casa dall’aspetto abbandonato.

C’erano solo un piccolo particolare che la rendeva abitata: due piccole fiammele blu  che danzavano allegre vicino alla finestra.
 
  
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