Ringrazio tutti coloro che hanno recensito il capitolo scorso ovvero:
Juu_Nana
Vegeta4ever
Angelo Azzurro
folg_89
Umpa_lumpa
Anim Skywalker
Sgt
chrystal_
LadyDreamer
e inoltre ringrazio anche coloro che leggono
soltanto anche se mi piacerebbe davvero che anche loro dicessero la proria riguardo
al lavoro che stò facendo ^^
In più ringrazio in recensitori che mi hanno suggerito tanti titoli ...
Spiacente, ma per questo mi è venuto XD
Devo scappare di già.
Un saluto e un bacio a tutti ... a presto
scImMIA
CAPITOLO 62
- IL GIOCO -
Gohan, il figlio dell’eroe che aveva salvato la Terra tante volte in passato,
era rimasto pietrificato alla vista del genitore ridotto a quello stato e se
dapprima era spavaldo, carico e fin troppo sicuro di sé, in quell’attimo
nessun muscolo si contraeva, il fiato gli fuoriusciva lento dalle labbra mentre
quell’unica lacrima che era riuscita a fuggire dal suo auto-controllo
scivolava verso il basso assieme ad altre piccole gocce di differente sorgente.
Soltanto le mani, basse e vicine alle ginocchia molli, febbricitavano forse
guidate da uno strano senso di rabbia e di rimorso nei propri confronti. Dopo
un minuto silenzioso queste ultime si chiusero di scatto e le dita si strinsero
tra loro realizzando una morsa tremenda e facendo tremare maggiormente gli arti.
Tutto il corpo s’irrigidì al solo sentire quella forza accompagnata
da una serie di calde e grosse lacrime che cadevano inesorabilmente a terra
dopo aver solcato quel viso da bambino … il viso di quell’essere
che per un attimo aveva cambiato e rinnegato la sua vera natura modificando
i sentimenti stessi del proprio cuore.
Gohan rimase sospeso in mezzo alle nuvole finché Crillin, dopo averlo
incoraggiato a scendere verso noi altri con una serie di strilli e sbracciate
di varia ampiezza, gli diede un cenno convinto accompagnato da un caloroso sorriso
per dirgli sinceramente che tutto era a posto … solo in quel momento il
bambino volò con foga fino al cospetto paterno atterrando poi quasi goffamente
su quella terra chiara. Gli s’inginocchiò pesantemente a fianco,
vicino al suo viso ma non lo sfiorò in alcun modo, rimase fermo e più
sentiva il rischio di entrare a contatto con lui più sembrava raggomitolarsi
su sé stesso. Le mani si stringevano attorno al tessuto di quel colore
violaceo nei pressi delle ginocchia piegate e a fatica rimanevano ferme sul
posto senza evitare di tremare dall’agitazione … il tessuto poi
iniziò anche ad inumidirsi a causa dell’accaloramento e dalla sudorazione
degli arti pertanto, in quelle singole zone, la stoffa mutò divenendo
più scura.
Il piccolo viso, che conservava ben poco dell’espressione cinica da super
sayan, aveva assunto un’espressione straziata: gli occhi contornati di
un lieve rossore, le guance rigate dalle lacrime che segnavano il loro percorso
grazie al sottile stato ti povere che era sulla pelle mentre con i denti superiori
si mordeva con rabbia il labbro inferiore.
« Oh, papà … Mi dispiace così tanto … »
non riuscì a proseguire a causa di un piccolo singhiozzo. Il maestro
dei suoi allenamenti passati gli si avvicinò, gli si fermò a fianco
ma non fece nulla di più se non incrociare le braccia al petto com’era
suo solito fare. Gohan voltò leggermente lo sguardo verso sinistra vedendo
le strane calzature di Piccolo che indossava da sempre dopodiché, a velocità
costante, alzò gli occhi osservando per intero lo stato in cui si trovava
il namecciano: pure lui, anche se non allo stesso livello del parente, aveva
la tenuta da combattimento lacerata in più punti e sotto di essi dei
piccoli graffi sanguinavano facendo sgorgare un liquido violaceo e denso. Rimase
con gli occhi bloccati a scrutare il volto perennemente accigliato del suo amico
e maestro …
Piccolo, soltanto dopo aver visto una lacrima scivolare dalla guancia sinistra
ma non rivolta al padre ma a lui stesso, mutò radicalmente espressione
mostrando uno dei suoi rarissimi sorrisi « Non ti preoccupare Gohan, questi
sono solo graffietti da poco conto ».
Il volto del ragazzino si riabbassò sconsolato e una mano, quella destra
di preciso, lasciò la presa del ginocchio per andare, senza motivazione
alcuna, a sfiorare il terreno. Soltanto un rumore alle sue spalle lo fece voltare
e pertanto le sue “forze”, anche se momentaneamente, tornarono al
loro posto mentre nel capo iniziava a farsi spazio un tocco di curiosità:
il suono era stato creato dal giovane cyborg 17 che, dopo aver fatto ritorno
dalla sua missione,era atterrato normalmente poggiando prima un piede e poi
l’altro sul luogo di ritrovo. Appena ebbe effettuato l’atterraggio
Crillin gli corse in contro come se fosse stato un amico d’infanzia …
per un momento riuscì addirittura a tenergli una mano sulla spalla prima
che poi lui, ovviamente, gliela scacciasse lontano con tanto di grugnito intimidatorio.
In un modo o nell’altro il nanerottolo riuscì a far avvicinare
con le buone il moro al piccolo sayan e quando gli fu dinanzi Crillin piegò
le ginocchia e si abbassò poggiando le braccia su di queste. Prima di
intavolare un discorso sorrise ancora per fornire un maggiore sostegno al piccolo
Gohan che cercava sempre più di recuperare il contegno perso facendo
in modo di placare le lacrime ribelli …
« Tutto bene Gohan? ». Il figlio di Son Goku annuì lievemente
anche se l’espressione mostrava tutt’altro parere … Crillin
non se ne curò sicuro che presto gli sarebbe passato tutto pertanto proseguì
« Non ti preoccupare. Come vedi qui stiamo tutti bene! Coraggio! Torna
da Cell e distruggilo! » e dopo aver detto ciò si avvicinò
al ragazzino e gli diede un leggero pugno simbolico sulla spalla sinistra. Al
contatto Gohan sorrise e portò la mano destra sul punto colpito come
per conservare quel piccolo atto di gentilezza e d’affetto.
« Mi dispiace, io non mi sono fermato subito … Scusami … »
Il sayan stava per riabbassare lo sguardo quando Crillin, come se fosse stato
sospinto da una molla nei pressi del fondoschiena, si alzò di scatto
in piedi e con una delle mani lo costrinse a guardare verso di sé «
HEI! Non fare quella faccia! … » lasciò il mento del bimbo
per poi incrociare le braccia imitando la posa di Piccolo, che aveva assunto
da un bel pezzo, e di 17, che invece l’aveva impostata poco dopo essersi
fermato anch’egli vicino al trappolone ... « … E poi anche
se io e17 non fossimo intervenuti penso che ti saresti fermato ugualmente! Prima
o poi … Vero?! » strillò infine lievemente agitato dopo aver
effettuato una sonora pacca amichevole sulla povera spalla del cyborg. 17 ovviamente
non la prese bene: lo sguardo divenne più accigliato del normale e gli
occhi di ghiaccio fulminarono letteralmente “zucca pelata” che,
dallo spavento, arretrò di un passo. Il moro arricciò il naso
dopodiché parlò alquanto irritato: « Senti, cerchiamo di
prendere meno confidenza, sono stato chiaro? ».
Crillin tentennò un poco giocherellando con gli indici delle mani «
Beh, vista la situazione pensavo che fossimo una squadra o qualcosa di simile
… ».
Il cyborg rimase con la bocca aperta e gli occhi sgranati per un paio di secondi
prima di scoppiare a ridere « Che cosa?! Una squadra … Spieghiamoci
bene: perché mai dovrei essere tuo amico? Forse perché se tutto
si concludesse nel migliore dei modi ti sarebbe più facile avvicinarti
a 18? Te l’ho già detto una volta razza di scemo ma te lo ripeto
un’ultima perché forse allora avevi le orecchie otturate: stai
– lontano – da – lei!! ».
Il pelato indietreggiò maggiormente e iniziò a fare cenni di diniego
con le braccia mentre le guance si colorivano di un rosso acceso … tentò
di arrampicarsi sugli specchi ma fu palese che in gran parte mentisse: «
NO-NO-NO-NO!!! Ma che dici! … Io mi riferivo a quello che avevi fatto
prima! A quando hai cercato di fermare l’onda per salvare Goku ».
Il cyborg, ancora irritato, si allontanò di un passo dal terrestre lasciandogli
spazio e sbuffò distruggendo quell’espressione arcigna che l’aveva
posseduto per pochi attimi « Guada che quello che ho fatto non l’ho
fatto per salvare Goku e tantomeno voi altri. Se ho preso quella decisione è
stato solo per me stesso: è ovvio che se il colpo fosse arrivato anch’io
ci sarei rimasto secco! » terminò poi con un cenno del capo da
un lato giusto per scostare una ciocca ribelle di capelli che poi, visto che
non voleva tornare a posto, il ragazzo dovette sistemare utilizzando una delle
mani che fino ad allora erano rimaste occupate.
Crillin emettè un debole e sconsolato “Oh …” come se
non si aspettasse una risposta del genere da quel giovane.
« Comunque ti devo ringraziare … » iniziò il piccolo
sayan mentre s’issava in piedi e si avvicinava al moro con la mano in
sua direzione per effettuare una possibile stretta « … è
anche grazie a te se io mi sono fermato e se a quest’ora mio padre è
ancora vivo … ».
17 non lo guardò nemmeno. « Vedi di non metterti in testa strane
idee » alzò i tacchi e fece dietro front allontanandosi dal piccolo
gruppo evitando altra gente e saltando oltre un certo individuo … ovvero
io.
Gohan mi vide e mi corse incontro per vedere come stessi e assieme a lui si
avvicinò anche l’amico terrestre mentre Piccolo rimase fermo sul
posto come se fosse disinteressato o comunque non del tutto coinvolto nello
scoprire come stessi.
Prima di darmene la possibilità, come se fossi un malato allo stadio
terminale, Crillin parlò per me: « Sai, Trunks nonostante fosse
ferito si è alzato ed ha aiutato Goku consumando tutte le sue energie
… » . Gohan sembrò incupirsi nuovamente …
« Ma non ti preoccupare! Non vedi che è quasi sano come un pesce?!!
» e dopo aver detto ciò mi diede un leggero colpo sulla spalla
(quella ferita) facendomi provare un male atroce. Il piccoletto ovviamente si
scusò.
« Insomma, avete finito lì o no? Io mi stò
stancando!! » la voce di Cell tuonò alle nostre spalle facendo
tornare nuovamente i brividi di terrore in molti mentre, in altri, di rabbia.
Anche quando coloro che poterono si girarono verso di lui, egli rimase sospeso
a mezz’aria ad osservare il gruppetto e continuando ad attendere che qualcuno
di noi gli desse un minimo di udienza. Attese invano altro tempo e sbuffò
sonoramente nel rivedere il figlioccio di Son Goku fare poi ritorno verso il
genitore perché richiamato da Piccolo.
Gohan si riabbassò verso il proprio papà e sorrise felice quando
lo rivide riaprire gli occhi e sorridere a sua volta « Papà …
»
Goku cercò di poggiarsi sui gomiti a fatica e quando vi riuscì,
si osservò attorno felice che tutto era ancora intatto. Alzò la
mano destra e la poggiò sulla testa del figlio, sfregò la puntuta
capigliatura bionda e rise come suo solito nel vedere il figlioletto sorridere
« Figliolo, sei stato davvero bravo ». Il ragazzino rimase perplesso
così come il maestro ed osservò Goku inebetito mentre proseguiva
con lo sfregamento « Scusa papà, ma cosa vorresti dire? Io ti ho
quasi … e tu … ». Il Son ovviamente rimase leggermente a pensare
ma poi sorrise capendo cosa intendesse dire il figlio « Io stò
bene Gohan. Mi sono stupito sai? Hai una forza davvero straordinaria, fuori
dal comune. Sapevo che dopo l’allenamento nella stanza dello spirito e
del tempo saresti stato in grado di mostrare una forza enorme ma mai avrei pensato
a tanto. In ogni caso scommetto che se tu lo volessi potresti fare ancora meglio!
». In pochi attimi anche Crillin ritornò … non per dire ma
mi è parso che ami particolarmente stare al centro dell’attenzione
…
Goku cercò di alzarsi in piedi ma a causa di uno strano formicolio le
gambe cedettero e il sayan cadde all’indietro e sopra al nanerottolo rapato
che, appena si era accorto dell’instabilità dell’amico, gli
era corso alle spalle per aiutarlo a rimanere in piedi … ecco il centro
dell’attenzione …
Da lì si alzò una risata pertanto gli animi di molti si risollevarono
compreso quello del piccolo Gohan che, all’ennesimo sorriso paterno, aveva
perso completamente quell’aria triste e sconsolata lasciando spazio a
quella che in genere l’accompagnava ovvero quella felice o comunque rilassata.
« Forza figliolo, io mi fido di te ».
Gli occhi azzurri brillarono di una strana luce e il sorriso si allargò
« Sì! Ce la farò, non sbaglierò più! »
e dopo aver ricevuto un cenno anche dagli altri due guerrieri vicini il sayan
si girò su sé stesso e spiccò il volo in direzione dell’essere
perfetto che con impazienza attendeva il suo sfidante per concludere lo scontro.
Il ragazzino gli si fermò a un paio di metri di distanza
e tra i due incominciarono ad intescambiarsi dei sguardi carichi di odio anche
se questo tipo di atteggiamento era maggiormente evidenziato in Gohan che a
causa della beffa subita, provava nei confronti di Cell un fastidio indescrivibile
pertanto, appena si fu fermato, gli disse chiaro e tondo ciò che avrebbe
adempiuto da lì in avanti: « Me la pagherai cara Cell per quello
che hai fatto a me e ai miei amici. Preparati alla sconfitta! ».
L’essere perfetto l’osservò divertito e la bocca compose
un largo sorriso nel sentire quell’affermazione « Ma davvero? A
me sembrava che tu avessi fatto tutto da solo … » gli occhi azzurri
si strinsero e i denti digrignarono mentre Cell scioglieva la sua posa altezzosa
« … In ogni caso anch’io vorrei portare a termine questo strazio
quindi vediamo di sbrigarci ».
Le auree di entrambi i combattenti s’impennarono mostrando a tutti la
loro vera forza. Da una parte di colore giallo mentre dall’altra di color
magenta, le energie nonostante la distanza tra esse, arrivavano a sfiorarsi
e a confondersi tra loro … Nessuno dei due però mostrava il benché
minimo segno d’intimidimento nei confronti dell’altro. Quando oltre
alla forza dello spirito venne attivata anche la voce per fare da supporto per
eliminare lo sforzo, nell’aria iniziarono a riecheggiare alte grida mentre
il terreno circostante tremava sotto la pressione dei due lottatori al massimo
delle loro potenzialità. Il cielo si tinse di toni cupi e le nuvole si
avvicinarono una all’altra e si bloccarono tra loro dopo aver effettuato
un ballo a spirale come se anche il Sole desiderasse rimanere illeso dalla terribile
battaglia, il mare agitato e sempre meno incline ad esserlo si muoveva senza
sosta formando alte onde che si andavano ad infrangere contro le barriere e
formando una leggerissima pioggia passeggera che non riusciva a raffreddare
i bollenti spiriti dei due. Gli altri guerrieri che non volevano perdersi la
battaglia, forse perché non potevano farlo o perché troppo sciocchi
o orgogliosi per fuggire in luoghi più sicuri, rimanevano bloccati su
quell’altura che, come constatato poco prima, non offriva il benché
minimo riparo da attacchi e anzi, sembrava letteralmente il posto in prima fila
per vedere la morte in persona se questa fosse sopraggiunta.
Quando Cell arrivò a giungere il culmine delle proprie possibilità
l’aura sembrò esplodere attorno a sé per poi divenire invisibile
ad occhio nudo. Ciò che fece cogliere a tutti il suo immenso potere non
fu soltanto l’altissima energia che sprigionava ma anche la grande forza
d’urto che venne generata all’improvviso che fece cadere a terra
chi era impreparato a riceverla. Anche Gohan, quando ebbe raggiunto il suo limite,
generò un colpo invisibile che andò ad intaccare il terreno tutt’attorno
deformandolo e facendolo divenire di una strana forma come se qualcuno l’avesse
scavato per contenervi un’enorme sfera. L’essere perfetto, anche
se capì in breve che le possibilità del sayan erano superiori
alle sue, non si fece abbattere e anzi, la sua determinazione aumentò
e le sue convinzioni da “essere perfetto e pertanto invincibile sotto
ogni aspetto” riuscivano a farlo mantenere in uno status di lieve placidità
nella quale tutto lasciava scorrere …
Dopo un piccolo urlo d’incitamento Cell scattò all’attacco
e si scontrò con il sayan colpendo con estrema violenza il piccolo petto.
Gohan subì il colpo ma successivamente afferrò il braccio nemico,
ruotò su sé stesso una decina di volte e poi scagliò l’essere
perfetto verso terra con l’intenzione di farlo schiantare contro di essa
e poi attaccarlo rapidamente prima che potesse rialzarsi e contrattaccare. Cell
venne spedito verso il basso e con gli occhi magenta vide che il giovane lo
seguiva … Capendo all’istante il suo piano spalancò braccia
e gambe, bloccò con l’aura la caduta ed attese che il bambino,
preso alla sprovvista, gli cadesse tra le braccia. Quando Gohan fu nella posizione
desiderata il mostro strinse attorno ad esso tutti gli arti, spiccò il
volo verso l’alto e poi, quando l’isola apparve ai loro occhi come
un piccolo punto dai colori confusi, Cell lasciò la tecnica che stava
utilizzando per discendere a velocità sempre più accelerata facendo
creare attorno ai due corpi un fascio di luce chiara che evidenziava la scia
dell’aria che passava a fianco. Rapidissimi, sembravano saette …
Prima che vi fu l’impatto Cell spalancò nuovamente le gambe e le
braccia facendo in modo che soltanto Gohan entrasse in contatto con il duro
pavimento, che in esso sprofondasse di un paio di metri e che un mucchio di
detriti lo ricoprissero totalmente. L’essere perfetto dopo esser atterrato
a media distanza attese che il ragazzino, con una portentosa esplosione d’energia,
scagliasse lontano tutti quegli elementi che lo bloccavano a un livello differente
e poi, con nuova fermezza e determinazione, proseguì la battaglia ripartendo
all’attacco.
Calci, pugni, gomitate, ginocchiate e altre combo dalle combinazioni
più svariate venivano realizzate e scagliate verso l’avversario
il quale per la maggior parte rispondeva a tono oppure evitava l’attacco
per colpire in un secondo momento. L’isola, sotto le continue e sempre
più violente onde d’urto, sembrava sbriciolarsi a poco a poco e
i lottatori non coinvolti nella battaglia, se notavano che Cell e il piccolo
Gohan erano a lottare a distanza, a volte si perdevano in pensieri futili come
“Se questo posto si sbriciola dove andremo?” … vi lascio indovinare
chi formulò più volte questa domanda mentre gli altri, me compreso,
eravamo tormentati da ben altri pensieri.
Dopo un colpo in pieno viso davvero potente, l’essere perfetto precipitò
a terra e perforò una parte dell’isola andando a contatto con l’acqua
salmastra sottostante. Cell guizzò rapidissimo al di sotto di quella
barriera chiara grazie alla tecnica del volo leggermente modificata e da sotto
di essa generò un grande numero di onde dai colori chiari che, dopo un
cenno rapido di una mano, oltrepassarono il livello del mare raggiungendo la
superficie asciutta. L’essere perfetto fuoriuscì anch’egli
dal mare e volò nel cielo allontanandosi parecchio dal sayan che, accortosi
delle onde che lo circondavano e che sembravano braccarlo dalla distanza, rimase
fermo immobile a fissarle con piglio serio e attento. Cell si fermò e
dopo aver studiato la situazione spalancò le braccia per poi richiuderle
con un’elevata rapidità: le onde dalle medie dimensioni oscillarono
lievemente prima di iniziare a generare una quantità spropositata di
scariche elettriche dopodiché, alla stessa velocità con la quale
il loro padrone aveva compiuto l’ultimo atto, schizzarono verso Gohan
annullandogli il minimo spazio.
Il figlio di Son Goku rimase impassibile e prima che le bolle lo raggiungessero
spalancò braccia e gambe assumendo una posizione che ricordava una “X”,
urlò a squarciagola mentre l’aura si espandeva e attorno e questa
formava una forma sferica contro la quale le onde di Cell andarono ad infrangersi
e ad esplodere non riuscendo però a realizzare alcun risultato …
L’essere perfetto, dall’alto della sua posizione e dall’alto
della sua ingordigia di vittoria, ringhiò di rabbia e strinse con forza
i pugni fino a farli divenire lividi.
Quando la nuvola di fumo si diradò la creatura di Gelo riuscì
a constatare che il giovane Gohan era ancora posizionato a quello strano modo
e che la barriera di luce era ancora alta. Aspettò finché il moccioso
non decise che forse era giunto il momento per farla scomparire e riavvicinarsi
a lui per proseguire: quando Gohan gli fu davanti Cell gli sorrise e con un
cenno delle mani fece intuire a lui e a noi che tutto sarebbe ripreso da lì
a poco … L’essere perfetto di alzò leggermente di quota con
un rapido scatto, tese la gamba sinistra e con il piede rispettivo colpì
Gohan tra la spalla sinistra e il collo facendo nuovamente sanguinare quella
che poco prima era stato il mezzo della messinscena: il bimbetto toccò
con mano il sangue colante mentre con le orecchie ascoltava Cell che con la
sua voce lo derideva in modo sprezzante « Ha ha ha! Ben ti stà
ragazzo! Spero se non altro che stavolta non si scopra un’altro trucco
per compiere l’ennesima stupidaggine! ».
Gohan ringhiò appena prima di rispondere con una voce lievemente roca
« Non mi farò più prendere in giro da te Cell! Ho compreso
il mio errore e quindi non credere che io sia tanto sciocco da cascare nuovamente
in un altro dei tuoi raggiri … questa ferita me la merito e per questo
non mi lamenterò ma non pensare che io mi lasci intimorire! ».
Cell sorrise e fece spallucce come per dare poco senso alle parole appena pronunciate
da quelle piccole labbra e poi, senza lasciargli il tempo di reagire, tempestò
il giovane di tantissimi ki-blast che lo centrarono in pieno. Dapprima Gohan,
poiché colto impreparato, subì senza poter far nulla ma poi, riuscendo
a scorgere il nemico tra la fitta coltre di fumo, iniziò a parare ogni
singolo colpo scagliandolo lontano con un semplice tocco delle mani. Cell continuò
per nulla infastidito e rincarò la dose aumentando le gittate e la potenza
lasciando che il piccoletto lo seguisse per poi farlo bloccare prima di un colpo
ben più forte utilizzando un’altra delle sue frasi studiate come
se tutto fosse stato scritto in precedenza e imparato a menadito: « Gohan,
ragazzo, facendo così non corri il rischio di colpire i tuoi amichetti?
».
Gohan si paralizzò all’istante e si voltò di scatto indietro
per controllare che non avesse involontariamente e nuovamente colpito qualcuno
… Cell generò il suo attacco e lo scagliò tra le scapole
del Son che, dopo un urlo lancinante, tremò nel sentire bruciare la schiena:
la pelle si contorceva su sé stessa e tirava da impazzire mentre gli
ultimi barlumi della sfera lanciatagli ad un’elevata potenza continuavano
a bruciargli i vestiti.
Il ragazzo si girò su sé stesso e con un’ira indescrivibile
negli occhi iniziò a colpire Cell con una scarica di colpi che però,
con una tempistica da egregio nemico qual’era, venivano quasi tutti parati.
Nel giro di pochi minuti la rabbia crebbe di molto e il sayan non resistette
all’impulso di volerlo incenerire: si allontanò di un paio di metri
abbassandosi anche di altitudine e portò le mani alla fronte, aumentò
l’aura facendola espandere in modo esponenziale dopodiché il Masenko
dalla luce dorata venne scagliato verso l’essere perfetto che stranamente
rimase immobile ad attendere il colpo …
Sul suo pallido viso nacque l’ennesimo sorriso cattivo mentre il corpo
si gonfiava raccogliendo in esso le forze per controbattere. Poi urlò
facendo allarmare nuovamente Gohan anche se, proprio come prima, forse era già
tardi per tornare indietro: « COSA CREDI?! CHE PER ME NON VALGA LO STESSO!?!
USA IL CERVELLO!!! ». L’onda venne intrappolata tra le sue pallide
mani e in esse vi rimase per una manciata di attimi che parvero infiniti e poi
dopo, accompagnato da un urlo che evidenziava ancora di più tutto lo
sforzo che stava immettendo in quel gesto, riuscì a deviare l’attacco
indirizzandolo verso il signor Goku e tutti i suoi amici.
Il colpo si avvicinava sempre più e sembrava che nessuno
avesse la forza per reagire …
« Goku! Solo tu puoi fare qualcosa!! » urlò Yamcha in direzione
del grande guerriero che riusciva per fortuna a rimanere stabile in piedi con
nelle vicinanze un silenzioso namecciano che osservava lo svolgersi degli eventi
senza proferire parola.
Son Goku ridacchiò e cercò di sorridere « Hehe … Mi
dispiace tanto ma temo di non avere ancora la forza per poter reggere un altro
attacco del genere … non ora e nelle condizioni in cui mi trovo …»
alzò gli occhi verso il Masenko che si avvicinava « … Urca
… mi sarebbe bastato solo un po’ di tempo in più a disposizione
per riprendermi e forse avrei potuto fare qualcosa ».
Le facce di tutti noi si dipinsero di un’espressione amara volta verso
quella che ci pareva ormai la fine … L’eroe della Terra si avvicinò
al perimetro dell’altura ed osservò verso il basso prima di risollevare
gli occhi rischiando di accecarsi nello scrutare quello che, a causa della vicinanza,
assomigliava ad un secondo grande sole. Alzò le mani verso il colpo del
figlio e concentrò le energie facendo ritingere i capelli di biondo dopodiché
le avvicinò al fianco « Kame … ».
Crillin divenne agitato al sentire quelle sillabe pertanto gli corse incontro
dopo esser inciampato su quello che ormai appariva quasi come un peso morto.
Gli si fermò a fianco e cercò di farlo ragionare anche se far
riprendere la ragione a un sayan significa di solito andare incontro ad un muro
cementato « Goku! Non lo fare!! … » gridò poggiandogli
una mano sulla spalla muscolosa e al contempo graffiata in più punti
« … Se lo farai c’è il rischio che tu perda la vita
per colpa dello sforzo!! ».
Il Son parve non ascoltarlo o perlomeno non gli diede nemmeno un po’ retta
« Lo so amico mio ma non posso non provarci, ne và della vita di
tutti quanti voi e della Terra intera! Voglio tentare … » con voce
roca pronunciò altre due sillabe del colpo dopodiché si voltò
sorridente verso il caro amico nonché rivale nelle vecchie sfide del
Genio delle Tartarughe di mare … il sorriso divenne ancora più
grande « Dillo tu a Chichi per favore … conto su di te … ».
Gli occhi del guerriero senza naso di spalancarono all’improvviso mostrando
un’infinita tristezza mentre l’amico proseguiva a caricarsi d’energia
prima che l’onda potesse raggiungerlo.
Ma poi, prima che la fatidica sillaba finale venisse pronunciata e che il colpo
potesse essere scagliato, una scia di colore bianco con all’interno un’immagine
appena percettibile che possedeva dei lineamenti umani: questa si parò
davanti all’onda e placcò il suo tragitto utilizzando la schiena
e lasciando che per un breve tempo questa si ferisse per fare in modo che l’attacco
diminuisse di forza e velocità.
Goku interruppe all’istante la sua Kamehameha riconoscendo, come noi tutti
del resto, colui che si stava facendo del male « GOHAN!! ». Quando
l’onda perse parte delle sue qualità il ragazzino si voltò
su sé stesso e con entrambe le mani riuscì ad afferrare il suo
stesso attacco e lanciarlo in tutt’altra direzione lasciandolo esplodere
a grande distanza.
Il piccolo sayan rimase bloccato a recuperare fiato mentre cercava con le mani
di non toccarsi la schiena che gli doveva in modo atroce: ogni movimento veniva
accompagnato da una fitta di dolore pertanto ci impiegò parecchi minuti
prima di riuscire a sopportare meglio quello strazio … Il padre poi, vedendo
meglio in che modo si stava riducendo, soffriva assieme a lui mentre l’orgoglio
e la fierezza per essere colui che l’aveva generato colmavano una parte
di quel senso di malessere.
Il figlio, prima di tornare verso Cell, sorrise verso noi tutti come per mostrarci
che nonostante il suo stato stesse bene.
Mentre il combattimento proseguiva con un essere perfetto lievemente in perenne
vantaggio, Crillin tornò a disturbare un Goku che, coraggioso ma ancora
troppo fiacco per fare alcunché e che aveva riassunto il suo aspetto
originario, si era risieduto a terra e si rilassava per recuperare completamente
le forze « Hei Goku, vorrei dirti due cosette se non ti dispiace …
».
Sulla testa del Son comparve un punto interrogativo di colore rosso mentre sulla
faccia si dipinse uno sguardo che aveva lo stesso significato « Sì,
dimmi che ti ascolto … ».
Il pelato si abbassò flettendo le ginocchia e chiuse gli occhi assumendo
un’aria serissima « So che ci tieni moltissimo a noi ma non fare
più una cosa del genere e poi … » Goku fece un cenno affermativo
con la testa mentre il grosso del gruppo si avvicinava curioso su quale potesse
essere il secondo punto. Crillin riaprì gli occhi ma quella volta divenne
quasi arrabbiato con tanto di occhi socchiusi al limite consentito « …
e poi non ti azzardare mai più a chiedermi di dire a Chichi che tu sei
stecchito o non so cos’altro! A parte il fatto che sono sempre io quello
che viene coinvolto in queste cose, anche l’ultima volta hai incaricato
me di dirglielo e io sono andato letteralmente nei matti! Tu dici e dici ma
non sai cosa significhi parlare a tua moglie di queste cose!! ».
Tutti coloro che erano in piedi cascarono letteralmente a terra …
Goku rise imbarazzato e si sfregò la nuca con una mano « Hehe …
ma scusa Crillin, ma a chi lo potevo chiedere sennò? ».
L’amico fù spiccio come se avesse avuto la risposta pronta da anni
« C’è Piccolo no? Potevi chiederlo a lui! ». Il namecciano,
colto in ballo all’improvviso, sgranò gli occhi e divenne appena
imbarazzato anche se al pensiero della cara e dolce Chichi forse era più
terrorizzato … « COSA?! E io che c’entro?! ».
« C’entri perché sei il più diplomatico pertanto sei
il migliore per dare le brutte notizie senza farti coinvolgere troppo dai sentimentalismi
… Al pari di Vegeta è ovvio ma a lui non gli si potrebbe mai chiedere
una cosa del genere » terminò Crillin portandosi poi una mano al
mento pensoso.
Piccolo grugnì una volta ma lo fece una seconda e con modo molto più
marcato e infastidito sentendo le parole di Goku rivolte a lui « Ah, và
bene. Vorrà dire che se accadrà qualcosa a me o a Gohan avvertirà
lui Chichi ».
Lo scontro proseguì senza esclusione di colpi se non
per un piccolo e al contempo enorme dettaglio: dopo l’accaduto di poco
tempo prima il sayan di nome Gohan non si attentava a scagliare nemmeno una
minuscola onda d’energia in direzione dell’essere perfetto mentre
gli attacchi di quest’ultimo o venivano o assorbiti in un modo più
o meno doloroso o venivano completamente schivati evitando deviazioni particolari
che andassero ad intaccare la situazione precaria degli altri lottatori. Cell
ovviamente utilizzava questa nuova debolezza a proprio vantaggio facendo una
pressione sempre maggiore su quell’aspetto pertanto, minuto dopo minuto,
evitava sempre più il corpo a corpo che cercava disperatamente di intavolare
Gohan per colpirlo con i mezzi più disparati che avevano per base l’energia
dello spirito.
Dopo una buona ventina di minuti la situazione era rimasta invariata con un
Gohan che subiva e pertanto la sua energia diminuiva per colpa dei danni inflittisi
e con un Cell ancora nel pieno delle forze anche se, il continuo utilizzo delle
onde, aveva diminuito la sua scorta di attacchi …
« No, non và per niente bene Gohan … » sibilò
Goku a denti stretti mentre con gli occhi seguiva i due che si spostavano a
gran velocità da una parte all’altra del campo « …
Ha troppa paura di colpirci … Se non fosse per questo elemento che lo
blocca Cell si ritroverebbe in difficoltà, ne sono certo! » disse
poi stringendo forte i pugni, segno che a lui le energie erano in parte tornate.
Il namecciano partecipò a quel discorso che in principio avvaleva la
presenza soltanto del Son e quindi, mantenendo la sua solita calma, iniziò:
« Purtroppo si deve svegliare da solo. Scommetto che se anche glielo dicessimo
lui risponderebbe in modo affermativo ma poi continuerebbe in questa direzione
non riuscendo a tirar fuori un ragno dal buco ».
« Maledizione, riprenditi Gohan! ».
Il ragazzo si avvicinò a Cell e riuscì a colpirlo
al volto facendolo precipitare a terra in mezzo a una larga serie di detriti
nella quale si perse ma egli, forse per riprendere fiato, rimase sospeso per
aria lasciando che il piccolo naso, rivoto verso l’alto, raccogliesse
più ossigeno possibile. Il piccolo petto si gonfiò e si svuotò
più volte con un ritmo regolare mentre il nemico, per chissà quale
motivo, anche se era già fuoriuscito dal punto nel quale era stato spedito,
rimaneva a terra ad osservare il ragazzino come per permettergli quell’attimo
di pace prima di fargli incontrare la disfatta. Gohan socchiuse gli occhi e
poi li riaprì appena: le immagini apparvero sfocate e confuse ma la loro
chiarezza peggiorò radicalmente quando un violentissimo colpo all’altezza
del volto lo fece cadere a terra facendo perforare anche a lui il terreno.
Ci tengo a ricordare che Cell era rimasto fermo sul posto …
Quando il sayan fuoriuscì dall’ammucchiata di sassi e rocce varie
annaspò come se fosse appena uscito dall’acqua ma poi, quando vide
colui che l’aveva colpito avvicinarsi con fare minaccioso e per nulla
accondiscendente, lo sguardo divenne interrogativo. Dopo che due veloci gambe
oltrepassassero alcuni detriti, una mano afferrò il colletto bianco della
divisa mentre l’altra si stringeva a pugno con fare spasmodico «
Che diavolo stai facendo razza di inetto che non sei altro?! Vuoi farci ammazzare
tutti forse?! ». Mio padre lo strattonò con forza dopo averlo sollevato
da terra una trentina di centimetri « Datti una svegliata!! » urlò
poi gettandolo a terra in malo modo provocandogli anche una leggera botta alla
schiena disfatta.
Lo sguardo del principe dei sayan divenne serio e truce allo stesso tempo «
Se non ti decidi a combattere come si deve ci penserò io a farlo fuori!
In ogni caso io lo sapevo che stanza o meno tu saresti rimasto per sempre un
lattante … Sparisci! ».
Cell interruppe il discorso rivolto in un’unica direzione con una grassa
risata « Vegeta. Ma sei ancora vivo? Sono piacevolmente sorpreso ».
Papà si voltò verso di lui e gli sorrise com’era suo solito
fare « Già ma so che rimarrai sorpreso anche quando riuscirò
a farti a pezzi! ».
L’essere perfetto rise nuovamente scatenando una grande dose d’ira
nel mio “genitore” « Hahaha! Non farmi ridere. Qui l’unico
che al momento può qualcosa contro di me è questo moccioso e questo
lo sai bene anche tu, quindi non fare tanto lo spavaldo per rimediare poi una
figuraccia! Penso che a giungere fino ad oggi tu ne abbia racimolate abbastanza
… ».
Mio padre non ci vide più: si trasformò nel leggendario guerriero
e si scagliò contro di Cell del tutto intenzionato a schiacciarlo ma,
per grande sfortuna per il principe, qualcuno gli apparve vicino e lo costrinse
ad allontanarsi di una grande quantità di metri con un leggero battito
di ciglia.
Vegeta, affiancato da un Goku che aveva poggiate sulla fronte due dita di una
mano, apparve vicinissimo a noi. Appena capì cos’era successo sciolse
la trasformazione lasciando inalterata la sua irritabilità che tanto
mi era venuta a mancare …
« Kaharoth!! Come hai osato interrompermi?! Questa me la pagherai, razza
di filibustiere!!! »
Goku portò entrambe le mani in avanti per calmarlo « Eddai, non
fare così e piuttosto dimmi una cosa … » continuò
abbassando gli arti « … Se avevi così tanta forza in corpo
e tanta spavalderia per batterti contro Cell perché non sei arrivato
nel momento del bisogno e magari evitare che Gohan si riducesse in quello stato?
Me lo puoi dire? » terminò il Son facendo una faccia che a fatica
si riusciva a prendere come seria … Vegeta rispose gentile come suo solito
ovviamente: « Vacci piano con i paroloni perché altrimenti ti và
in pappa il cervello … Non sono intervenuto perché pensavo che
utilizzassi il teletrasporto per portare lontano tutti questi pagliacci. Non
ci voleva tanto ».
Goku strabuzzò gli occhi mentre le spalle cadevano sotto un macigno invisibile
« Uuuurca … Accidenti, non ci avevo proprio pensato! Era proprio
una buona idea … sei un genio Vegeta ».
« Già, e tu un mentecatto » rispose spiccio allontanandosi
e andando a cercarsi una buona roccia sulla quale sedersi.
Nel frattanto Cell aveva atteso che il ragazzino si ripigliasse da per sé
ma, essendogli sorta un’altra idea maligna da poter mettere in pratica
a poco sforzo, si congedò da Gohan per pochi minuti avvertendolo che
comunque non si sarebbe dovuto allontanare perché sarebbe rimasto nei
paraggi. Il piccolo sayan, che era ridivenuto un combattente leale, diede all’essere
perfetto la possibilità di allontanarsi nella speranza che il suo gesto,
anche se buono a dire il vero, non gli si ritorcesse contro come invece alla
fine fu …
Cell si sollevò in volo e con una tranquillità davvero invidiabile
si avvicinò all’intero gruppo di guerrieri iniziando poi un conto
rapido accompagnato da un’indicazione sequenziale di ogni membro del gruppetto
« … sei, sette e otto … Otto. Dovreste esserci tutti immagino
… » L’essere perfetto ruotò il viso da una parte all’altra
confermando poi suo conteggio che si rivelò giusto dopodiché,
come se fosse stato un uomo diplomatico, iniziò a conversare con quegli
otto individui in generale comunicandoci quello che forse era il pensiero che
gli ronzava per la testa …
« Parlerò una volta soltanto quindi spero che ognuno di voi non
si perda nemmeno una sillaba delle mie parole … Se ciò dovesse
proprio accadere pregherei che lo stolto mi chiedesse soltanto a discorso ultimato.
Fin qui tutto chiaro? »
Sembrava che ci stesse prendendo in giro … mio padre poi fremeva dalla
voglia di mettergli le mani addosso … Cell continuò vedendo che
nessuno proferiva parola « Molto bene. Volevo comunicarvi che ho intenzione
di concludere di qui a breve il mio scontro contro il moccioso pertanto chiedo
ad ognuno di voi di non intervenire: questa questione per il momento riguarda
soltanto me e lui … Se proprio volete lanciarvi tra le braccia della morte
fatelo quando il ragazzino c’avrà rimesso le penne, per cortesia
… » Cell rise sguaiatamente per poi riprendere un certo contegno
mentre Gohan, che fino ad allora aveva udito il discorso ma era rimasto a distanza,
iniziò ad avvicinarsi per poi rifermarsi ad una distanza poco più
ravvicinata.
L’essere perfetto, dopo essersi calmato, incrociò le braccia, piegò
leggermente la testa e assunse un’aria da finto pensoso mentre uno strano
sorriso iniziava a far capolino … « Mi rendo conto che sarebbe snervante
aspettare senza poter fare nulla o perlomeno, io mi annoierei da morire, quindi
proprio ora ho deciso che vi lascerò qualcosa da fare … »
il sorriso divenne ampio mentre l’espressione mutò radicalmente
in sadica che lo fece apparire per un attimo come un personaggio pazzo e furioso
… alzò la mano destra … « … vi lascerò
decidere il destino vostro e di questo pianeta!» .
La mano si alzò appena e si richiuse lasciando però escluso il
dito indice, davanti ad esso iniziò ad apparire un punto luminosissimo
di colore arancio che poi, quando il dito venne posto al di sopra del capo,
incominciò a divenire di enormi dimensioni accrescendosi sempre di più
… tutti riconobbero un’altra delle tecniche di Freezer: la sfera
letale.
Crillin per lo spavento indietreggiò ma si rifermò quando raggiunse
il fianco di Goku. Tutti i combattenti che lo poterono fare si avvicinarono
uno all’altro. Gli unici che rimasero al di fuori del gruppo fummo io
e papà: io perché non mi riuscivo a muovere, Vegeta perché
l’orgoglio lo incitava a starne al di fuori …
Quando la sfera divenne di dimensioni abnormi Cell la fece improvvisamente allontanare
di un centinaio e più di metri fermandola e lasciandola galleggiare in
quel cielo che era ancora annuvolato. La creatura si rivoltò verso noi
altri e ci chiarì alla perfezione la questione: « Ho impostato
quello che dovevo ma vi comunico le modalità per sopravvivere …
Anche tu ragazzino, apri bene le orecchie e ascolta … » disse voltandosi
appena verso Gohan per poi rigirarsi verso di noi « … Io continuerò
a battermi contro il figlio di Son Goku mentre la sfera se ne starà sospesa
senza colpo ferire ad alcun tipo di individuo a meno che qualcuno, di propria
iniziativa, non ci si butti all’interno ma questo dubito fortemente che
possa accadere quindi … » chiuse per un attimo gli occhi per poi
riaprili assieme ad una mano in direzione nostra mostrandoci per bene le cinque
dita dal colore chiaro « … Quindici minuti. Il ragazzino avrà
quindici minuti di tempo a disposizione per uccidermi e non un secondo di più.
In quell’arco di tempo la sfera letale rimarrà lontana ma, se allo
scadere del tempo egli non sarà riuscito nel suo intento, questa discenderà
verso di voi e vi colpirà! ».
Cell sorrise nel vedere gli sguardi carichi di sbigottimento che si erano venuti
a creare e perciò, dopo aver riabbassato l’arto, sorrise fiero
di sé e concluse « E’ chiaro che se prima dello scadere del
tempo Gohan riuscisse fortuitamente ad eliminarmi la sfera sparirebbe da sola
ma se così non fosse vi dovrete scontrare contro di essa. Vi ricordo
che se la lascerete toccare a terra correrete il rischio di far saltare per
aria il pianeta intero quindi … » l’essere perfetto batté
con forza le mani generando un sonoro e fastidioso ciocco che, in quel silenzio
che si era venuto a creare, riecheggiò in ogni dove …
« Suvvia, animo signori! Non temete la morte e inoltre … Io così
ho deciso pertanto partecipate al mio gioco! ».
...Continua...