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Autore: scImMIA    04/07/2008    6 recensioni
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente ...
Dopo i tre anni di attesa ero tornato per aiutarti a combattere i cyborg, per conoscerti, per scoprire chi eri per la mamma e cosa saresti diventato per me ... per me, che non ti avevo mai avuto al mio fianco ...
Ma le cose sono cambiate così tanto e così all'improvviso ... Papà, nel mondo in cui vivi, io non sono mai nato.
Adesso basta ciondolare e seguitemi! Mi raccomando, leggete e recensite! Vi sfido ad arrivare alla fine! XD Un bacione a tutti da scImMIA.
E' STATO INSERITO UN NUOVO CAPITOLO, IL N°88!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao! Scusatemi tanto ma oggi, davvero, non ho proprio il tempo per dilungarmi!
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito il capitolo scorso ovvero:

Juu_Nana
Vegeta4ever
Angelo Azzurro
folg_89
Umpa_lumpa
Anim Skywalker
Sgt
chrystal_
LadyDreamer

e inoltre ringrazio anche coloro che leggono soltanto anche se mi piacerebbe davvero che anche loro dicessero la proria riguardo al lavoro che stò facendo ^^
In più ringrazio in recensitori che mi hanno suggerito tanti titoli ... Spiacente, ma per questo mi è venuto XD
Devo scappare di già.
Un saluto e un bacio a tutti ... a presto
scImMIA

 

 

 

 

CAPITOLO 62
- IL GIOCO -


Gohan, il figlio dell’eroe che aveva salvato la Terra tante volte in passato, era rimasto pietrificato alla vista del genitore ridotto a quello stato e se dapprima era spavaldo, carico e fin troppo sicuro di sé, in quell’attimo nessun muscolo si contraeva, il fiato gli fuoriusciva lento dalle labbra mentre quell’unica lacrima che era riuscita a fuggire dal suo auto-controllo scivolava verso il basso assieme ad altre piccole gocce di differente sorgente. Soltanto le mani, basse e vicine alle ginocchia molli, febbricitavano forse guidate da uno strano senso di rabbia e di rimorso nei propri confronti. Dopo un minuto silenzioso queste ultime si chiusero di scatto e le dita si strinsero tra loro realizzando una morsa tremenda e facendo tremare maggiormente gli arti. Tutto il corpo s’irrigidì al solo sentire quella forza accompagnata da una serie di calde e grosse lacrime che cadevano inesorabilmente a terra dopo aver solcato quel viso da bambino … il viso di quell’essere che per un attimo aveva cambiato e rinnegato la sua vera natura modificando i sentimenti stessi del proprio cuore.
Gohan rimase sospeso in mezzo alle nuvole finché Crillin, dopo averlo incoraggiato a scendere verso noi altri con una serie di strilli e sbracciate di varia ampiezza, gli diede un cenno convinto accompagnato da un caloroso sorriso per dirgli sinceramente che tutto era a posto … solo in quel momento il bambino volò con foga fino al cospetto paterno atterrando poi quasi goffamente su quella terra chiara. Gli s’inginocchiò pesantemente a fianco, vicino al suo viso ma non lo sfiorò in alcun modo, rimase fermo e più sentiva il rischio di entrare a contatto con lui più sembrava raggomitolarsi su sé stesso. Le mani si stringevano attorno al tessuto di quel colore violaceo nei pressi delle ginocchia piegate e a fatica rimanevano ferme sul posto senza evitare di tremare dall’agitazione … il tessuto poi iniziò anche ad inumidirsi a causa dell’accaloramento e dalla sudorazione degli arti pertanto, in quelle singole zone, la stoffa mutò divenendo più scura.
Il piccolo viso, che conservava ben poco dell’espressione cinica da super sayan, aveva assunto un’espressione straziata: gli occhi contornati di un lieve rossore, le guance rigate dalle lacrime che segnavano il loro percorso grazie al sottile stato ti povere che era sulla pelle mentre con i denti superiori si mordeva con rabbia il labbro inferiore.
« Oh, papà … Mi dispiace così tanto … » non riuscì a proseguire a causa di un piccolo singhiozzo. Il maestro dei suoi allenamenti passati gli si avvicinò, gli si fermò a fianco ma non fece nulla di più se non incrociare le braccia al petto com’era suo solito fare. Gohan voltò leggermente lo sguardo verso sinistra vedendo le strane calzature di Piccolo che indossava da sempre dopodiché, a velocità costante, alzò gli occhi osservando per intero lo stato in cui si trovava il namecciano: pure lui, anche se non allo stesso livello del parente, aveva la tenuta da combattimento lacerata in più punti e sotto di essi dei piccoli graffi sanguinavano facendo sgorgare un liquido violaceo e denso. Rimase con gli occhi bloccati a scrutare il volto perennemente accigliato del suo amico e maestro …
Piccolo, soltanto dopo aver visto una lacrima scivolare dalla guancia sinistra ma non rivolta al padre ma a lui stesso, mutò radicalmente espressione mostrando uno dei suoi rarissimi sorrisi « Non ti preoccupare Gohan, questi sono solo graffietti da poco conto ».
Il volto del ragazzino si riabbassò sconsolato e una mano, quella destra di preciso, lasciò la presa del ginocchio per andare, senza motivazione alcuna, a sfiorare il terreno. Soltanto un rumore alle sue spalle lo fece voltare e pertanto le sue “forze”, anche se momentaneamente, tornarono al loro posto mentre nel capo iniziava a farsi spazio un tocco di curiosità: il suono era stato creato dal giovane cyborg 17 che, dopo aver fatto ritorno dalla sua missione,era atterrato normalmente poggiando prima un piede e poi l’altro sul luogo di ritrovo. Appena ebbe effettuato l’atterraggio Crillin gli corse in contro come se fosse stato un amico d’infanzia … per un momento riuscì addirittura a tenergli una mano sulla spalla prima che poi lui, ovviamente, gliela scacciasse lontano con tanto di grugnito intimidatorio. In un modo o nell’altro il nanerottolo riuscì a far avvicinare con le buone il moro al piccolo sayan e quando gli fu dinanzi Crillin piegò le ginocchia e si abbassò poggiando le braccia su di queste. Prima di intavolare un discorso sorrise ancora per fornire un maggiore sostegno al piccolo Gohan che cercava sempre più di recuperare il contegno perso facendo in modo di placare le lacrime ribelli …
« Tutto bene Gohan? ». Il figlio di Son Goku annuì lievemente anche se l’espressione mostrava tutt’altro parere … Crillin non se ne curò sicuro che presto gli sarebbe passato tutto pertanto proseguì « Non ti preoccupare. Come vedi qui stiamo tutti bene! Coraggio! Torna da Cell e distruggilo! » e dopo aver detto ciò si avvicinò al ragazzino e gli diede un leggero pugno simbolico sulla spalla sinistra. Al contatto Gohan sorrise e portò la mano destra sul punto colpito come per conservare quel piccolo atto di gentilezza e d’affetto.
« Mi dispiace, io non mi sono fermato subito … Scusami … »
Il sayan stava per riabbassare lo sguardo quando Crillin, come se fosse stato sospinto da una molla nei pressi del fondoschiena, si alzò di scatto in piedi e con una delle mani lo costrinse a guardare verso di sé « HEI! Non fare quella faccia! … » lasciò il mento del bimbo per poi incrociare le braccia imitando la posa di Piccolo, che aveva assunto da un bel pezzo, e di 17, che invece l’aveva impostata poco dopo essersi fermato anch’egli vicino al trappolone ... « … E poi anche se io e17 non fossimo intervenuti penso che ti saresti fermato ugualmente! Prima o poi … Vero?! » strillò infine lievemente agitato dopo aver effettuato una sonora pacca amichevole sulla povera spalla del cyborg. 17 ovviamente non la prese bene: lo sguardo divenne più accigliato del normale e gli occhi di ghiaccio fulminarono letteralmente “zucca pelata” che, dallo spavento, arretrò di un passo. Il moro arricciò il naso dopodiché parlò alquanto irritato: « Senti, cerchiamo di prendere meno confidenza, sono stato chiaro? ».
Crillin tentennò un poco giocherellando con gli indici delle mani « Beh, vista la situazione pensavo che fossimo una squadra o qualcosa di simile … ».
Il cyborg rimase con la bocca aperta e gli occhi sgranati per un paio di secondi prima di scoppiare a ridere « Che cosa?! Una squadra … Spieghiamoci bene: perché mai dovrei essere tuo amico? Forse perché se tutto si concludesse nel migliore dei modi ti sarebbe più facile avvicinarti a 18? Te l’ho già detto una volta razza di scemo ma te lo ripeto un’ultima perché forse allora avevi le orecchie otturate: stai – lontano – da – lei!! ».
Il pelato indietreggiò maggiormente e iniziò a fare cenni di diniego con le braccia mentre le guance si colorivano di un rosso acceso … tentò di arrampicarsi sugli specchi ma fu palese che in gran parte mentisse: « NO-NO-NO-NO!!! Ma che dici! … Io mi riferivo a quello che avevi fatto prima! A quando hai cercato di fermare l’onda per salvare Goku ». Il cyborg, ancora irritato, si allontanò di un passo dal terrestre lasciandogli spazio e sbuffò distruggendo quell’espressione arcigna che l’aveva posseduto per pochi attimi « Guada che quello che ho fatto non l’ho fatto per salvare Goku e tantomeno voi altri. Se ho preso quella decisione è stato solo per me stesso: è ovvio che se il colpo fosse arrivato anch’io ci sarei rimasto secco! » terminò poi con un cenno del capo da un lato giusto per scostare una ciocca ribelle di capelli che poi, visto che non voleva tornare a posto, il ragazzo dovette sistemare utilizzando una delle mani che fino ad allora erano rimaste occupate.
Crillin emettè un debole e sconsolato “Oh …” come se non si aspettasse una risposta del genere da quel giovane.
« Comunque ti devo ringraziare … » iniziò il piccolo sayan mentre s’issava in piedi e si avvicinava al moro con la mano in sua direzione per effettuare una possibile stretta « … è anche grazie a te se io mi sono fermato e se a quest’ora mio padre è ancora vivo … ».
17 non lo guardò nemmeno. « Vedi di non metterti in testa strane idee » alzò i tacchi e fece dietro front allontanandosi dal piccolo gruppo evitando altra gente e saltando oltre un certo individuo … ovvero io.
Gohan mi vide e mi corse incontro per vedere come stessi e assieme a lui si avvicinò anche l’amico terrestre mentre Piccolo rimase fermo sul posto come se fosse disinteressato o comunque non del tutto coinvolto nello scoprire come stessi.
Prima di darmene la possibilità, come se fossi un malato allo stadio terminale, Crillin parlò per me: « Sai, Trunks nonostante fosse ferito si è alzato ed ha aiutato Goku consumando tutte le sue energie … » . Gohan sembrò incupirsi nuovamente …
« Ma non ti preoccupare! Non vedi che è quasi sano come un pesce?!! » e dopo aver detto ciò mi diede un leggero colpo sulla spalla (quella ferita) facendomi provare un male atroce. Il piccoletto ovviamente si scusò.

« Insomma, avete finito lì o no? Io mi stò stancando!! » la voce di Cell tuonò alle nostre spalle facendo tornare nuovamente i brividi di terrore in molti mentre, in altri, di rabbia. Anche quando coloro che poterono si girarono verso di lui, egli rimase sospeso a mezz’aria ad osservare il gruppetto e continuando ad attendere che qualcuno di noi gli desse un minimo di udienza. Attese invano altro tempo e sbuffò sonoramente nel rivedere il figlioccio di Son Goku fare poi ritorno verso il genitore perché richiamato da Piccolo.
Gohan si riabbassò verso il proprio papà e sorrise felice quando lo rivide riaprire gli occhi e sorridere a sua volta « Papà … »
Goku cercò di poggiarsi sui gomiti a fatica e quando vi riuscì, si osservò attorno felice che tutto era ancora intatto. Alzò la mano destra e la poggiò sulla testa del figlio, sfregò la puntuta capigliatura bionda e rise come suo solito nel vedere il figlioletto sorridere « Figliolo, sei stato davvero bravo ». Il ragazzino rimase perplesso così come il maestro ed osservò Goku inebetito mentre proseguiva con lo sfregamento « Scusa papà, ma cosa vorresti dire? Io ti ho quasi … e tu … ». Il Son ovviamente rimase leggermente a pensare ma poi sorrise capendo cosa intendesse dire il figlio « Io stò bene Gohan. Mi sono stupito sai? Hai una forza davvero straordinaria, fuori dal comune. Sapevo che dopo l’allenamento nella stanza dello spirito e del tempo saresti stato in grado di mostrare una forza enorme ma mai avrei pensato a tanto. In ogni caso scommetto che se tu lo volessi potresti fare ancora meglio! ». In pochi attimi anche Crillin ritornò … non per dire ma mi è parso che ami particolarmente stare al centro dell’attenzione …
Goku cercò di alzarsi in piedi ma a causa di uno strano formicolio le gambe cedettero e il sayan cadde all’indietro e sopra al nanerottolo rapato che, appena si era accorto dell’instabilità dell’amico, gli era corso alle spalle per aiutarlo a rimanere in piedi … ecco il centro dell’attenzione …
Da lì si alzò una risata pertanto gli animi di molti si risollevarono compreso quello del piccolo Gohan che, all’ennesimo sorriso paterno, aveva perso completamente quell’aria triste e sconsolata lasciando spazio a quella che in genere l’accompagnava ovvero quella felice o comunque rilassata.
« Forza figliolo, io mi fido di te ».
Gli occhi azzurri brillarono di una strana luce e il sorriso si allargò « Sì! Ce la farò, non sbaglierò più! » e dopo aver ricevuto un cenno anche dagli altri due guerrieri vicini il sayan si girò su sé stesso e spiccò il volo in direzione dell’essere perfetto che con impazienza attendeva il suo sfidante per concludere lo scontro.

Il ragazzino gli si fermò a un paio di metri di distanza e tra i due incominciarono ad intescambiarsi dei sguardi carichi di odio anche se questo tipo di atteggiamento era maggiormente evidenziato in Gohan che a causa della beffa subita, provava nei confronti di Cell un fastidio indescrivibile pertanto, appena si fu fermato, gli disse chiaro e tondo ciò che avrebbe adempiuto da lì in avanti: « Me la pagherai cara Cell per quello che hai fatto a me e ai miei amici. Preparati alla sconfitta! ».
L’essere perfetto l’osservò divertito e la bocca compose un largo sorriso nel sentire quell’affermazione « Ma davvero? A me sembrava che tu avessi fatto tutto da solo … » gli occhi azzurri si strinsero e i denti digrignarono mentre Cell scioglieva la sua posa altezzosa « … In ogni caso anch’io vorrei portare a termine questo strazio quindi vediamo di sbrigarci ».
Le auree di entrambi i combattenti s’impennarono mostrando a tutti la loro vera forza. Da una parte di colore giallo mentre dall’altra di color magenta, le energie nonostante la distanza tra esse, arrivavano a sfiorarsi e a confondersi tra loro … Nessuno dei due però mostrava il benché minimo segno d’intimidimento nei confronti dell’altro. Quando oltre alla forza dello spirito venne attivata anche la voce per fare da supporto per eliminare lo sforzo, nell’aria iniziarono a riecheggiare alte grida mentre il terreno circostante tremava sotto la pressione dei due lottatori al massimo delle loro potenzialità. Il cielo si tinse di toni cupi e le nuvole si avvicinarono una all’altra e si bloccarono tra loro dopo aver effettuato un ballo a spirale come se anche il Sole desiderasse rimanere illeso dalla terribile battaglia, il mare agitato e sempre meno incline ad esserlo si muoveva senza sosta formando alte onde che si andavano ad infrangere contro le barriere e formando una leggerissima pioggia passeggera che non riusciva a raffreddare i bollenti spiriti dei due. Gli altri guerrieri che non volevano perdersi la battaglia, forse perché non potevano farlo o perché troppo sciocchi o orgogliosi per fuggire in luoghi più sicuri, rimanevano bloccati su quell’altura che, come constatato poco prima, non offriva il benché minimo riparo da attacchi e anzi, sembrava letteralmente il posto in prima fila per vedere la morte in persona se questa fosse sopraggiunta.
Quando Cell arrivò a giungere il culmine delle proprie possibilità l’aura sembrò esplodere attorno a sé per poi divenire invisibile ad occhio nudo. Ciò che fece cogliere a tutti il suo immenso potere non fu soltanto l’altissima energia che sprigionava ma anche la grande forza d’urto che venne generata all’improvviso che fece cadere a terra chi era impreparato a riceverla. Anche Gohan, quando ebbe raggiunto il suo limite, generò un colpo invisibile che andò ad intaccare il terreno tutt’attorno deformandolo e facendolo divenire di una strana forma come se qualcuno l’avesse scavato per contenervi un’enorme sfera. L’essere perfetto, anche se capì in breve che le possibilità del sayan erano superiori alle sue, non si fece abbattere e anzi, la sua determinazione aumentò e le sue convinzioni da “essere perfetto e pertanto invincibile sotto ogni aspetto” riuscivano a farlo mantenere in uno status di lieve placidità nella quale tutto lasciava scorrere …
Dopo un piccolo urlo d’incitamento Cell scattò all’attacco e si scontrò con il sayan colpendo con estrema violenza il piccolo petto. Gohan subì il colpo ma successivamente afferrò il braccio nemico, ruotò su sé stesso una decina di volte e poi scagliò l’essere perfetto verso terra con l’intenzione di farlo schiantare contro di essa e poi attaccarlo rapidamente prima che potesse rialzarsi e contrattaccare. Cell venne spedito verso il basso e con gli occhi magenta vide che il giovane lo seguiva … Capendo all’istante il suo piano spalancò braccia e gambe, bloccò con l’aura la caduta ed attese che il bambino, preso alla sprovvista, gli cadesse tra le braccia. Quando Gohan fu nella posizione desiderata il mostro strinse attorno ad esso tutti gli arti, spiccò il volo verso l’alto e poi, quando l’isola apparve ai loro occhi come un piccolo punto dai colori confusi, Cell lasciò la tecnica che stava utilizzando per discendere a velocità sempre più accelerata facendo creare attorno ai due corpi un fascio di luce chiara che evidenziava la scia dell’aria che passava a fianco. Rapidissimi, sembravano saette … Prima che vi fu l’impatto Cell spalancò nuovamente le gambe e le braccia facendo in modo che soltanto Gohan entrasse in contatto con il duro pavimento, che in esso sprofondasse di un paio di metri e che un mucchio di detriti lo ricoprissero totalmente. L’essere perfetto dopo esser atterrato a media distanza attese che il ragazzino, con una portentosa esplosione d’energia, scagliasse lontano tutti quegli elementi che lo bloccavano a un livello differente e poi, con nuova fermezza e determinazione, proseguì la battaglia ripartendo all’attacco.

Calci, pugni, gomitate, ginocchiate e altre combo dalle combinazioni più svariate venivano realizzate e scagliate verso l’avversario il quale per la maggior parte rispondeva a tono oppure evitava l’attacco per colpire in un secondo momento. L’isola, sotto le continue e sempre più violente onde d’urto, sembrava sbriciolarsi a poco a poco e i lottatori non coinvolti nella battaglia, se notavano che Cell e il piccolo Gohan erano a lottare a distanza, a volte si perdevano in pensieri futili come “Se questo posto si sbriciola dove andremo?” … vi lascio indovinare chi formulò più volte questa domanda mentre gli altri, me compreso, eravamo tormentati da ben altri pensieri.
Dopo un colpo in pieno viso davvero potente, l’essere perfetto precipitò a terra e perforò una parte dell’isola andando a contatto con l’acqua salmastra sottostante. Cell guizzò rapidissimo al di sotto di quella barriera chiara grazie alla tecnica del volo leggermente modificata e da sotto di essa generò un grande numero di onde dai colori chiari che, dopo un cenno rapido di una mano, oltrepassarono il livello del mare raggiungendo la superficie asciutta. L’essere perfetto fuoriuscì anch’egli dal mare e volò nel cielo allontanandosi parecchio dal sayan che, accortosi delle onde che lo circondavano e che sembravano braccarlo dalla distanza, rimase fermo immobile a fissarle con piglio serio e attento. Cell si fermò e dopo aver studiato la situazione spalancò le braccia per poi richiuderle con un’elevata rapidità: le onde dalle medie dimensioni oscillarono lievemente prima di iniziare a generare una quantità spropositata di scariche elettriche dopodiché, alla stessa velocità con la quale il loro padrone aveva compiuto l’ultimo atto, schizzarono verso Gohan annullandogli il minimo spazio.
Il figlio di Son Goku rimase impassibile e prima che le bolle lo raggiungessero spalancò braccia e gambe assumendo una posizione che ricordava una “X”, urlò a squarciagola mentre l’aura si espandeva e attorno e questa formava una forma sferica contro la quale le onde di Cell andarono ad infrangersi e ad esplodere non riuscendo però a realizzare alcun risultato … L’essere perfetto, dall’alto della sua posizione e dall’alto della sua ingordigia di vittoria, ringhiò di rabbia e strinse con forza i pugni fino a farli divenire lividi.
Quando la nuvola di fumo si diradò la creatura di Gelo riuscì a constatare che il giovane Gohan era ancora posizionato a quello strano modo e che la barriera di luce era ancora alta. Aspettò finché il moccioso non decise che forse era giunto il momento per farla scomparire e riavvicinarsi a lui per proseguire: quando Gohan gli fu davanti Cell gli sorrise e con un cenno delle mani fece intuire a lui e a noi che tutto sarebbe ripreso da lì a poco … L’essere perfetto di alzò leggermente di quota con un rapido scatto, tese la gamba sinistra e con il piede rispettivo colpì Gohan tra la spalla sinistra e il collo facendo nuovamente sanguinare quella che poco prima era stato il mezzo della messinscena: il bimbetto toccò con mano il sangue colante mentre con le orecchie ascoltava Cell che con la sua voce lo derideva in modo sprezzante « Ha ha ha! Ben ti stà ragazzo! Spero se non altro che stavolta non si scopra un’altro trucco per compiere l’ennesima stupidaggine! ».
Gohan ringhiò appena prima di rispondere con una voce lievemente roca « Non mi farò più prendere in giro da te Cell! Ho compreso il mio errore e quindi non credere che io sia tanto sciocco da cascare nuovamente in un altro dei tuoi raggiri … questa ferita me la merito e per questo non mi lamenterò ma non pensare che io mi lasci intimorire! ».
Cell sorrise e fece spallucce come per dare poco senso alle parole appena pronunciate da quelle piccole labbra e poi, senza lasciargli il tempo di reagire, tempestò il giovane di tantissimi ki-blast che lo centrarono in pieno. Dapprima Gohan, poiché colto impreparato, subì senza poter far nulla ma poi, riuscendo a scorgere il nemico tra la fitta coltre di fumo, iniziò a parare ogni singolo colpo scagliandolo lontano con un semplice tocco delle mani. Cell continuò per nulla infastidito e rincarò la dose aumentando le gittate e la potenza lasciando che il piccoletto lo seguisse per poi farlo bloccare prima di un colpo ben più forte utilizzando un’altra delle sue frasi studiate come se tutto fosse stato scritto in precedenza e imparato a menadito: « Gohan, ragazzo, facendo così non corri il rischio di colpire i tuoi amichetti? ».
Gohan si paralizzò all’istante e si voltò di scatto indietro per controllare che non avesse involontariamente e nuovamente colpito qualcuno … Cell generò il suo attacco e lo scagliò tra le scapole del Son che, dopo un urlo lancinante, tremò nel sentire bruciare la schiena: la pelle si contorceva su sé stessa e tirava da impazzire mentre gli ultimi barlumi della sfera lanciatagli ad un’elevata potenza continuavano a bruciargli i vestiti.
Il ragazzo si girò su sé stesso e con un’ira indescrivibile negli occhi iniziò a colpire Cell con una scarica di colpi che però, con una tempistica da egregio nemico qual’era, venivano quasi tutti parati. Nel giro di pochi minuti la rabbia crebbe di molto e il sayan non resistette all’impulso di volerlo incenerire: si allontanò di un paio di metri abbassandosi anche di altitudine e portò le mani alla fronte, aumentò l’aura facendola espandere in modo esponenziale dopodiché il Masenko dalla luce dorata venne scagliato verso l’essere perfetto che stranamente rimase immobile ad attendere il colpo …
Sul suo pallido viso nacque l’ennesimo sorriso cattivo mentre il corpo si gonfiava raccogliendo in esso le forze per controbattere. Poi urlò facendo allarmare nuovamente Gohan anche se, proprio come prima, forse era già tardi per tornare indietro: « COSA CREDI?! CHE PER ME NON VALGA LO STESSO!?! USA IL CERVELLO!!! ». L’onda venne intrappolata tra le sue pallide mani e in esse vi rimase per una manciata di attimi che parvero infiniti e poi dopo, accompagnato da un urlo che evidenziava ancora di più tutto lo sforzo che stava immettendo in quel gesto, riuscì a deviare l’attacco indirizzandolo verso il signor Goku e tutti i suoi amici.

Il colpo si avvicinava sempre più e sembrava che nessuno avesse la forza per reagire …
« Goku! Solo tu puoi fare qualcosa!! » urlò Yamcha in direzione del grande guerriero che riusciva per fortuna a rimanere stabile in piedi con nelle vicinanze un silenzioso namecciano che osservava lo svolgersi degli eventi senza proferire parola.
Son Goku ridacchiò e cercò di sorridere « Hehe … Mi dispiace tanto ma temo di non avere ancora la forza per poter reggere un altro attacco del genere … non ora e nelle condizioni in cui mi trovo …» alzò gli occhi verso il Masenko che si avvicinava « … Urca … mi sarebbe bastato solo un po’ di tempo in più a disposizione per riprendermi e forse avrei potuto fare qualcosa ».
Le facce di tutti noi si dipinsero di un’espressione amara volta verso quella che ci pareva ormai la fine … L’eroe della Terra si avvicinò al perimetro dell’altura ed osservò verso il basso prima di risollevare gli occhi rischiando di accecarsi nello scrutare quello che, a causa della vicinanza, assomigliava ad un secondo grande sole. Alzò le mani verso il colpo del figlio e concentrò le energie facendo ritingere i capelli di biondo dopodiché le avvicinò al fianco « Kame … ».
Crillin divenne agitato al sentire quelle sillabe pertanto gli corse incontro dopo esser inciampato su quello che ormai appariva quasi come un peso morto. Gli si fermò a fianco e cercò di farlo ragionare anche se far riprendere la ragione a un sayan significa di solito andare incontro ad un muro cementato « Goku! Non lo fare!! … » gridò poggiandogli una mano sulla spalla muscolosa e al contempo graffiata in più punti « … Se lo farai c’è il rischio che tu perda la vita per colpa dello sforzo!! ».
Il Son parve non ascoltarlo o perlomeno non gli diede nemmeno un po’ retta « Lo so amico mio ma non posso non provarci, ne và della vita di tutti quanti voi e della Terra intera! Voglio tentare … » con voce roca pronunciò altre due sillabe del colpo dopodiché si voltò sorridente verso il caro amico nonché rivale nelle vecchie sfide del Genio delle Tartarughe di mare … il sorriso divenne ancora più grande « Dillo tu a Chichi per favore … conto su di te … ».
Gli occhi del guerriero senza naso di spalancarono all’improvviso mostrando un’infinita tristezza mentre l’amico proseguiva a caricarsi d’energia prima che l’onda potesse raggiungerlo.
Ma poi, prima che la fatidica sillaba finale venisse pronunciata e che il colpo potesse essere scagliato, una scia di colore bianco con all’interno un’immagine appena percettibile che possedeva dei lineamenti umani: questa si parò davanti all’onda e placcò il suo tragitto utilizzando la schiena e lasciando che per un breve tempo questa si ferisse per fare in modo che l’attacco diminuisse di forza e velocità.
Goku interruppe all’istante la sua Kamehameha riconoscendo, come noi tutti del resto, colui che si stava facendo del male « GOHAN!! ». Quando l’onda perse parte delle sue qualità il ragazzino si voltò su sé stesso e con entrambe le mani riuscì ad afferrare il suo stesso attacco e lanciarlo in tutt’altra direzione lasciandolo esplodere a grande distanza.
Il piccolo sayan rimase bloccato a recuperare fiato mentre cercava con le mani di non toccarsi la schiena che gli doveva in modo atroce: ogni movimento veniva accompagnato da una fitta di dolore pertanto ci impiegò parecchi minuti prima di riuscire a sopportare meglio quello strazio … Il padre poi, vedendo meglio in che modo si stava riducendo, soffriva assieme a lui mentre l’orgoglio e la fierezza per essere colui che l’aveva generato colmavano una parte di quel senso di malessere.
Il figlio, prima di tornare verso Cell, sorrise verso noi tutti come per mostrarci che nonostante il suo stato stesse bene.
Mentre il combattimento proseguiva con un essere perfetto lievemente in perenne vantaggio, Crillin tornò a disturbare un Goku che, coraggioso ma ancora troppo fiacco per fare alcunché e che aveva riassunto il suo aspetto originario, si era risieduto a terra e si rilassava per recuperare completamente le forze « Hei Goku, vorrei dirti due cosette se non ti dispiace … ».
Sulla testa del Son comparve un punto interrogativo di colore rosso mentre sulla faccia si dipinse uno sguardo che aveva lo stesso significato « Sì, dimmi che ti ascolto … ».
Il pelato si abbassò flettendo le ginocchia e chiuse gli occhi assumendo un’aria serissima « So che ci tieni moltissimo a noi ma non fare più una cosa del genere e poi … » Goku fece un cenno affermativo con la testa mentre il grosso del gruppo si avvicinava curioso su quale potesse essere il secondo punto. Crillin riaprì gli occhi ma quella volta divenne quasi arrabbiato con tanto di occhi socchiusi al limite consentito « … e poi non ti azzardare mai più a chiedermi di dire a Chichi che tu sei stecchito o non so cos’altro! A parte il fatto che sono sempre io quello che viene coinvolto in queste cose, anche l’ultima volta hai incaricato me di dirglielo e io sono andato letteralmente nei matti! Tu dici e dici ma non sai cosa significhi parlare a tua moglie di queste cose!! ».
Tutti coloro che erano in piedi cascarono letteralmente a terra …
Goku rise imbarazzato e si sfregò la nuca con una mano « Hehe … ma scusa Crillin, ma a chi lo potevo chiedere sennò? ».
L’amico fù spiccio come se avesse avuto la risposta pronta da anni « C’è Piccolo no? Potevi chiederlo a lui! ». Il namecciano, colto in ballo all’improvviso, sgranò gli occhi e divenne appena imbarazzato anche se al pensiero della cara e dolce Chichi forse era più terrorizzato … « COSA?! E io che c’entro?! ».
« C’entri perché sei il più diplomatico pertanto sei il migliore per dare le brutte notizie senza farti coinvolgere troppo dai sentimentalismi … Al pari di Vegeta è ovvio ma a lui non gli si potrebbe mai chiedere una cosa del genere » terminò Crillin portandosi poi una mano al mento pensoso.
Piccolo grugnì una volta ma lo fece una seconda e con modo molto più marcato e infastidito sentendo le parole di Goku rivolte a lui « Ah, và bene. Vorrà dire che se accadrà qualcosa a me o a Gohan avvertirà lui Chichi ».

Lo scontro proseguì senza esclusione di colpi se non per un piccolo e al contempo enorme dettaglio: dopo l’accaduto di poco tempo prima il sayan di nome Gohan non si attentava a scagliare nemmeno una minuscola onda d’energia in direzione dell’essere perfetto mentre gli attacchi di quest’ultimo o venivano o assorbiti in un modo più o meno doloroso o venivano completamente schivati evitando deviazioni particolari che andassero ad intaccare la situazione precaria degli altri lottatori. Cell ovviamente utilizzava questa nuova debolezza a proprio vantaggio facendo una pressione sempre maggiore su quell’aspetto pertanto, minuto dopo minuto, evitava sempre più il corpo a corpo che cercava disperatamente di intavolare Gohan per colpirlo con i mezzi più disparati che avevano per base l’energia dello spirito.
Dopo una buona ventina di minuti la situazione era rimasta invariata con un Gohan che subiva e pertanto la sua energia diminuiva per colpa dei danni inflittisi e con un Cell ancora nel pieno delle forze anche se, il continuo utilizzo delle onde, aveva diminuito la sua scorta di attacchi …
« No, non và per niente bene Gohan … » sibilò Goku a denti stretti mentre con gli occhi seguiva i due che si spostavano a gran velocità da una parte all’altra del campo « … Ha troppa paura di colpirci … Se non fosse per questo elemento che lo blocca Cell si ritroverebbe in difficoltà, ne sono certo! » disse poi stringendo forte i pugni, segno che a lui le energie erano in parte tornate.
Il namecciano partecipò a quel discorso che in principio avvaleva la presenza soltanto del Son e quindi, mantenendo la sua solita calma, iniziò: « Purtroppo si deve svegliare da solo. Scommetto che se anche glielo dicessimo lui risponderebbe in modo affermativo ma poi continuerebbe in questa direzione non riuscendo a tirar fuori un ragno dal buco ».
« Maledizione, riprenditi Gohan! ».

Il ragazzo si avvicinò a Cell e riuscì a colpirlo al volto facendolo precipitare a terra in mezzo a una larga serie di detriti nella quale si perse ma egli, forse per riprendere fiato, rimase sospeso per aria lasciando che il piccolo naso, rivoto verso l’alto, raccogliesse più ossigeno possibile. Il piccolo petto si gonfiò e si svuotò più volte con un ritmo regolare mentre il nemico, per chissà quale motivo, anche se era già fuoriuscito dal punto nel quale era stato spedito, rimaneva a terra ad osservare il ragazzino come per permettergli quell’attimo di pace prima di fargli incontrare la disfatta. Gohan socchiuse gli occhi e poi li riaprì appena: le immagini apparvero sfocate e confuse ma la loro chiarezza peggiorò radicalmente quando un violentissimo colpo all’altezza del volto lo fece cadere a terra facendo perforare anche a lui il terreno.
Ci tengo a ricordare che Cell era rimasto fermo sul posto …
Quando il sayan fuoriuscì dall’ammucchiata di sassi e rocce varie annaspò come se fosse appena uscito dall’acqua ma poi, quando vide colui che l’aveva colpito avvicinarsi con fare minaccioso e per nulla accondiscendente, lo sguardo divenne interrogativo. Dopo che due veloci gambe oltrepassassero alcuni detriti, una mano afferrò il colletto bianco della divisa mentre l’altra si stringeva a pugno con fare spasmodico « Che diavolo stai facendo razza di inetto che non sei altro?! Vuoi farci ammazzare tutti forse?! ». Mio padre lo strattonò con forza dopo averlo sollevato da terra una trentina di centimetri « Datti una svegliata!! » urlò poi gettandolo a terra in malo modo provocandogli anche una leggera botta alla schiena disfatta.
Lo sguardo del principe dei sayan divenne serio e truce allo stesso tempo « Se non ti decidi a combattere come si deve ci penserò io a farlo fuori! In ogni caso io lo sapevo che stanza o meno tu saresti rimasto per sempre un lattante … Sparisci! ».
Cell interruppe il discorso rivolto in un’unica direzione con una grassa risata « Vegeta. Ma sei ancora vivo? Sono piacevolmente sorpreso ».
Papà si voltò verso di lui e gli sorrise com’era suo solito fare « Già ma so che rimarrai sorpreso anche quando riuscirò a farti a pezzi! ».
L’essere perfetto rise nuovamente scatenando una grande dose d’ira nel mio “genitore” « Hahaha! Non farmi ridere. Qui l’unico che al momento può qualcosa contro di me è questo moccioso e questo lo sai bene anche tu, quindi non fare tanto lo spavaldo per rimediare poi una figuraccia! Penso che a giungere fino ad oggi tu ne abbia racimolate abbastanza … ».
Mio padre non ci vide più: si trasformò nel leggendario guerriero e si scagliò contro di Cell del tutto intenzionato a schiacciarlo ma, per grande sfortuna per il principe, qualcuno gli apparve vicino e lo costrinse ad allontanarsi di una grande quantità di metri con un leggero battito di ciglia.
Vegeta, affiancato da un Goku che aveva poggiate sulla fronte due dita di una mano, apparve vicinissimo a noi. Appena capì cos’era successo sciolse la trasformazione lasciando inalterata la sua irritabilità che tanto mi era venuta a mancare …
« Kaharoth!! Come hai osato interrompermi?! Questa me la pagherai, razza di filibustiere!!! »
Goku portò entrambe le mani in avanti per calmarlo « Eddai, non fare così e piuttosto dimmi una cosa … » continuò abbassando gli arti « … Se avevi così tanta forza in corpo e tanta spavalderia per batterti contro Cell perché non sei arrivato nel momento del bisogno e magari evitare che Gohan si riducesse in quello stato? Me lo puoi dire? » terminò il Son facendo una faccia che a fatica si riusciva a prendere come seria … Vegeta rispose gentile come suo solito ovviamente: « Vacci piano con i paroloni perché altrimenti ti và in pappa il cervello … Non sono intervenuto perché pensavo che utilizzassi il teletrasporto per portare lontano tutti questi pagliacci. Non ci voleva tanto ».
Goku strabuzzò gli occhi mentre le spalle cadevano sotto un macigno invisibile « Uuuurca … Accidenti, non ci avevo proprio pensato! Era proprio una buona idea … sei un genio Vegeta ».
« Già, e tu un mentecatto » rispose spiccio allontanandosi e andando a cercarsi una buona roccia sulla quale sedersi.
Nel frattanto Cell aveva atteso che il ragazzino si ripigliasse da per sé ma, essendogli sorta un’altra idea maligna da poter mettere in pratica a poco sforzo, si congedò da Gohan per pochi minuti avvertendolo che comunque non si sarebbe dovuto allontanare perché sarebbe rimasto nei paraggi. Il piccolo sayan, che era ridivenuto un combattente leale, diede all’essere perfetto la possibilità di allontanarsi nella speranza che il suo gesto, anche se buono a dire il vero, non gli si ritorcesse contro come invece alla fine fu …
Cell si sollevò in volo e con una tranquillità davvero invidiabile si avvicinò all’intero gruppo di guerrieri iniziando poi un conto rapido accompagnato da un’indicazione sequenziale di ogni membro del gruppetto « … sei, sette e otto … Otto. Dovreste esserci tutti immagino … » L’essere perfetto ruotò il viso da una parte all’altra confermando poi suo conteggio che si rivelò giusto dopodiché, come se fosse stato un uomo diplomatico, iniziò a conversare con quegli otto individui in generale comunicandoci quello che forse era il pensiero che gli ronzava per la testa …
« Parlerò una volta soltanto quindi spero che ognuno di voi non si perda nemmeno una sillaba delle mie parole … Se ciò dovesse proprio accadere pregherei che lo stolto mi chiedesse soltanto a discorso ultimato. Fin qui tutto chiaro? »
Sembrava che ci stesse prendendo in giro … mio padre poi fremeva dalla voglia di mettergli le mani addosso … Cell continuò vedendo che nessuno proferiva parola « Molto bene. Volevo comunicarvi che ho intenzione di concludere di qui a breve il mio scontro contro il moccioso pertanto chiedo ad ognuno di voi di non intervenire: questa questione per il momento riguarda soltanto me e lui … Se proprio volete lanciarvi tra le braccia della morte fatelo quando il ragazzino c’avrà rimesso le penne, per cortesia … » Cell rise sguaiatamente per poi riprendere un certo contegno mentre Gohan, che fino ad allora aveva udito il discorso ma era rimasto a distanza, iniziò ad avvicinarsi per poi rifermarsi ad una distanza poco più ravvicinata.
L’essere perfetto, dopo essersi calmato, incrociò le braccia, piegò leggermente la testa e assunse un’aria da finto pensoso mentre uno strano sorriso iniziava a far capolino … « Mi rendo conto che sarebbe snervante aspettare senza poter fare nulla o perlomeno, io mi annoierei da morire, quindi proprio ora ho deciso che vi lascerò qualcosa da fare … » il sorriso divenne ampio mentre l’espressione mutò radicalmente in sadica che lo fece apparire per un attimo come un personaggio pazzo e furioso … alzò la mano destra … « … vi lascerò decidere il destino vostro e di questo pianeta!» .
La mano si alzò appena e si richiuse lasciando però escluso il dito indice, davanti ad esso iniziò ad apparire un punto luminosissimo di colore arancio che poi, quando il dito venne posto al di sopra del capo, incominciò a divenire di enormi dimensioni accrescendosi sempre di più … tutti riconobbero un’altra delle tecniche di Freezer: la sfera letale.
Crillin per lo spavento indietreggiò ma si rifermò quando raggiunse il fianco di Goku. Tutti i combattenti che lo poterono fare si avvicinarono uno all’altro. Gli unici che rimasero al di fuori del gruppo fummo io e papà: io perché non mi riuscivo a muovere, Vegeta perché l’orgoglio lo incitava a starne al di fuori …
Quando la sfera divenne di dimensioni abnormi Cell la fece improvvisamente allontanare di un centinaio e più di metri fermandola e lasciandola galleggiare in quel cielo che era ancora annuvolato. La creatura si rivoltò verso noi altri e ci chiarì alla perfezione la questione: « Ho impostato quello che dovevo ma vi comunico le modalità per sopravvivere … Anche tu ragazzino, apri bene le orecchie e ascolta … » disse voltandosi appena verso Gohan per poi rigirarsi verso di noi « … Io continuerò a battermi contro il figlio di Son Goku mentre la sfera se ne starà sospesa senza colpo ferire ad alcun tipo di individuo a meno che qualcuno, di propria iniziativa, non ci si butti all’interno ma questo dubito fortemente che possa accadere quindi … » chiuse per un attimo gli occhi per poi riaprili assieme ad una mano in direzione nostra mostrandoci per bene le cinque dita dal colore chiaro « … Quindici minuti. Il ragazzino avrà quindici minuti di tempo a disposizione per uccidermi e non un secondo di più. In quell’arco di tempo la sfera letale rimarrà lontana ma, se allo scadere del tempo egli non sarà riuscito nel suo intento, questa discenderà verso di voi e vi colpirà! ».
Cell sorrise nel vedere gli sguardi carichi di sbigottimento che si erano venuti a creare e perciò, dopo aver riabbassato l’arto, sorrise fiero di sé e concluse « E’ chiaro che se prima dello scadere del tempo Gohan riuscisse fortuitamente ad eliminarmi la sfera sparirebbe da sola ma se così non fosse vi dovrete scontrare contro di essa. Vi ricordo che se la lascerete toccare a terra correrete il rischio di far saltare per aria il pianeta intero quindi … » l’essere perfetto batté con forza le mani generando un sonoro e fastidioso ciocco che, in quel silenzio che si era venuto a creare, riecheggiò in ogni dove …
« Suvvia, animo signori! Non temete la morte e inoltre … Io così ho deciso pertanto partecipate al mio gioco! ».

 

 

 

 

 

 

...Continua...

  
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