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Autore: aris_no_nami    25/03/2014    2 recensioni
Come può una ragazza che andava ogni sera a continue feste in discoteca ridursi a starsene a casa a leggere riviste?
Come può non voler più conoscere persone nuove?
Come può non voler più ascoltare musica?
Ed un ragazzo... Come può riuscire a cambiarla con solo uno sguardo?
A farla sentire a disagio con una sola parola?
La notte che li accompagnerà sempre e la luna che li illuminerà ci narreranno la storia di due persone completamente diverse... Di due persone alle quali hanno praticamente rubato le emozioni di ogni essere umano... Di due persone che hanno bisogno l'una dell'altro per andare avanti... Di due persone che hanno bisogno dell'amore dell'altro e che lo capiranno solo alla fine...
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B2ST, 2NE1, sorpresa.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No no no… Tutti… Ma non lui!
D’istinto mi abassai per non essere vista ma… troppo tardi…
Il bus si fermò e il ragazzo dai capelli bianchi salì con un strano sorrisino sulle labbra e mi si avvicinò.
-Dunque dunque… Ci si rivede.
-Ye… Che bello…
Risposi sarcastica tornando a sedermi in maniera umana.
-Aish… Qualunque ragazza sarebbe al settimo cielo se fosse dove sei tu adesso!
-Si. Il finestrino è molto affascinante.
Il ragazzo mi trucidò con lo sguardo.
-Ma quanto simpatica sei?!
Mai quanto te, pensai acida.
-Bene. Dire che è stato un piacere rivederti sarebbe dire una balla bella e grossa.
Dissi facendo per alzarmi, ma HyunSeung mi fece risedere bloccandomi col braccio.
-Che diavolo vuoi?!
Chiesi cercando di togliermi il suo braccio dal ventre, cosa che si rivelò impossibile. Lui si girò verso di me e mi guardo dritta negli occhi con uno sguardo che non avevo mai visto in vita mia… tra il serio più assoluto, il feroce e l’impaurito. Uno sguardo che mi stava uccidendo e distruggendo tutte le barriere che mi ero creata nel corso degli anni. Distolsi gli occhi dai suoi così profondi e sbuffai infastidita da tutto il potere che aveva su di me senza nemmeno conoscermi.
-Il tuo nome. Dimmi il tuo nome.
Disse piatto.
-Te l’ho già detto quella sera al locale di Bom.
Bofonchiai stando ben attenta a non girarmi verso di lui. Il ragazzo rise in una strana maniera quasi amara per poi prendermi il mento con due dita e farmi girare la testa così da guardarlo.
-Voglio il tuo vero nome.
Io feci una smorfia contrariata.
-Non ti basta quello?
HyunSeung scosse la testa.
Che fare?
Dire semplicemente il nome non sarebbe stato così difficile e per nulla pericoloso, ma mi sembrava che dirlo a lui si sarebbe rivelata la peggiore idea di sempre…
-Rin…
Dissi infine facendolo sorridere di gusto. Lui tolse la mano e mi lasciò tranquillamente passare. Io lo guardai stranita per poi andarmene velocemente e scendere dal bus che si era appena fermato. Quando poggiai i piedi a terra tirai un sospiro di sollievo nell’essere riuscita a scendere, anche se non sapevo dove. Ormai l’autobus se n’era andato e non vedevo alcuna indicazione quando, dall’altro lato della strada, vidi un ragazzo incappucciato che muoveva la testa a ritmo della musica. Senza pensarci un attimo corsi verso di lui, non vedendo la macchina che stava arrivando velocemente.
In quel momento vidi tutto a rallentatore e sentii un dolore tremendo dentro al petto, come se qualcuno mi stesse stringendo il cuore in una morsa letale…
Fortunatamente riuscii a fermarmi un attimo prima che la macchina mi investisse, eppure sentivo male come se ci fossi finita veramente sotto.
Il ragazzo corse subito verso di me che caddi in ginocchio non capendone il motivo.
-Tutto bene?
Mi chiese facendomi rialzare.
-Tu… tu…- cercai di dire –Tu sei il fratello di… Minzy…
Il tipo annuì un po’ confuso mentre io sorrisi felice.
-Sai… lei parlava un sacco di te… YongGuk, giusto?
-Si. E tu saresti?
Mi chiese sospetto.
-Rin.
Risposi ridacchiando stancamente. YongGuk annuì sorridendo.
-Anche di te parlava spesso. Ma… che ci fai in una brutta zona come questa?
Mi chiese cominciando a camminare reggendomi.
-Ti… ti stavo cercando.
Risposi cominciando a sentire una bruttissima sensazione cresente.
-E perché?
Chiese piatto, non mostrando alcuna emozione.
-Per portarmi da tua sorella… e perché alcune sere fa ti ho visto e… a dire il vero non so nemmeno io…
La voce mi si stava sempre più abbassando e le gambe stavano cedendo piano alla volta.
Cosa mi stava succedendo?
-Ok. Ma vista la tarda ora direi di prendere un bus e di riportarti a casa visto che non sembri stare molto bene…
Constatò salendo su un autobus che era appena arrivato alcune fermate dopo quella dalla quale ero scesa. Ci sedemmo vicini e il silenzio coprì tutto con un velo pietoso quando YongGuk mi porse una cuffietta. Il viaggio fu accompagnato solamente dalla musica e dal rumore delle ruote del mezzo sull’asfalto.
Dopo un tempo che sembrò interminabile arrivammo alla fermata e scendemmo tranquillamente. La stanchezza e la strana sensazione non erano passate e poco dopo ne capii finalmente il motivo…
-Dove abiti?
Mi chiese YongGuk. Io indicai il grande palazzone vecchio davanti la fermata e lui annuì sorridente.
-Fai attenzione. E se vuoi vedere mia sorella sappi che domani sarò qui verso tardo pomeriggio.
Detto ciò se ne andò chissà dove. Cercando di fare il più presto possibile arrivai a casa e trovai la porta aperta come l’avevo lasciata. Appena entrai la testa cominciò a girare vorticosamente, tanto che caddi a terra.
Faticosamente mi avvicinai al divano dove avevo lasciato il cellulare, lo accesi e vi trovai una sessantina di chiamate da parte di Dara. L’ansia raggiunse livelli inimmaginabili e subito la richiamai ma lei non rispose. Provai, provai e riprovai ancora ma niente. D’un tratto bussarono alla porta e io mi fiondai su di essa barcollando.
-Dara! Mi avevi fatto preoccupare…
Dissi felice, ma quando aprii la porta e mi ritrovai davanti suo fratello con lo sguardo più preoccupato e impaurito di questo mondo tutta la gioia, anche quella nascosta negli antri più profondi del mio cuore, sparì in un secondo lasciando posto alla disperazione assoluta…
  
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