Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: marylilyemy    26/03/2014    0 recensioni
Ci fermiamo entrambi a guardare le stelle. – Non credi che siano qualcosa di stupendo?-mi chiede con il naso all’insù. – Già- dico sospirando. – E se in esse è conservato il nostro destino?-mi chiede guardandomi. Mi volto verso di lei. -Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi- le dico sorridendole.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2: La morte. POV ROBERT La morte ci fa paura solo perché non la conosciamo. La morte è soltanto un’altra via che dovremo prendere tutti. La morte è soltanto una via di fuga da quella che tutti gli esseri umani definiscono vita. Ormai sono così terrorizzati dall’idea del futuro,che il pensiero della morte gli fa sempre meno paura. La morte è soltanto un buco nero in cui cadi e non ne esci più. Tutti sono convinti che la morte è soltanto un secondo tempo della vita,che lì dove c’è la morte inizia una nuova vita. Anche io la pensavo così....ora non più. Mi rigiro continuamente nel letto....Fa davvero caldo. Guardo la sveglia e sono appena le tre del mattino. La morte....beh in pratica non si può dire che la morte sia una cosa bella....anzi è uno schifo. Continuo ad agitarmi nel letto finchè esausto mi alzo e vado a mettermi qualcosa addosso. Esco fuori. Sento il freddo della notte penetrarmi fin dentro alle ossa....Le mie mani cercano rifugio nelle tasche del cappotto e il mio respiro crea delle nuvolette di vapore nell’aria. Questo quartiere a quest’ora è deserto. Vabbè certo sono solo le tre! Ma ci sono molti pub che chiudono molto più tardi. Mi incammino verso il centro....Londra a quest’ora è magnifica! Silenzio...solo silenzio....solo qua è là si sente la musica di vari pub e le stupidaggini di gente ubriaca che cammina per strada. Mi siedo su una panchina nella piazza. Respiro profondamente e sento tutto il freddo penetrarmi nelle narici. Conosco benissimo questa città...ci abito da quando ero piccolissimo. Tutte le più importanti tappe della mia vita sono avvenute qui: i primi passi,la prima parola,il primo dentino,il primo giorno di scuola,la prima sospensione,l’adolescenza,le prime stupidaggini con gli amici,la prima sbornia,il primo amore e....e quel giorno...ma forse è meglio lasciar stare. Chiudo per un momento gli occhi e decido di farmi cullare dal fresco venticello notturno. Quando sto per addormentarmi mando al diavolo il mio sonno che poteva benissimo venirmi nel mio letto al caldo e non qui fuori al gelo. Però è sempre stato così...quando non riuscivo a prendere sonno a qualsiasi ora della notte mi alzavo e andavo a fare due passi. Così mi rilassavo e a volte capitava anche che mi addormentavo sulle panchine e alle sei del mattino dovevo rientrare in silenzio per non svegliare i miei genitori. Mi alzo e lentamente riprendo a camminare. Tutta questa solitudine e silenzio che sto trovando in questo momento mi piace. A volte serve a molto stare da soli per un po’ di tempo. Allungo il passo visto che il freddo mi sta assalendo anche se mi godrei volentieri un altro po’ di Londra di notte. Entro in casa,mi rimetto il pigiama e mi getto pesantemente sul letto. Inizio a guardare il soffitto che ora mi sembra estremamente interessante,anche più di tutte quelle pecore che uso per addormentarmi. Sento vibrare il cellulare che si trova sul comodino. Un nuovo messaggio di Kellan. Allora cosa hai fatto stasera diavoletto? Bene ora sfotte pure! Rispondo. Senti coso non sono in vena,non ho fatto niente perciò buonanotte! Appoggio il cellulare sul petto in attesa della sua risposta. Il telefono vibra sopra al mio petto caldo....Apro il messaggio. Ohhh sentitelo non è in vena,e cos’è successo? Non ci posso credere...ancora rompe??? Niente..buonanotte! Uff....Vabbene vabbene notte! Finalmente poso il cellulare sul comodino. Sono le quattro del mattino...è mai possibile che Kellan Lutz doveva proprio venire a rompere me alle quattro del mattino? Sbuffo. Kellan è sempre stato mio amico....in pratica ci conosciamo da quando eravamo nella culla. Le nostre mamme facevano di tutto per farci capitare in classe insieme, ma non capivano che in questo modo le cose erano solo peggiori...in poche parole: io non studiavo,lui non studiava. Kell c’è sempre stato. Lui per me è sempre stato l’amico che dopo una delusione riesce sempre a farti tornare su il morale e quello che sa come prenderti in qualsiasi situazione. Siamo rimasti insieme fino a due anni fa...fino a quel giorno. Non che ora non siamo amici,ma diciamo che io nei suoi confronti sono un po’...come dire...cambiato...ecco,si..cambiato. Chiudo finalmente gli occhi deciso a dormire. – Ok se ora non dormo giuro che domani mi prendo i sonniferi!- dico a me stesso ad alta voce prima di rigirarmi nel letto e aggiustarmi le coperte. Questa giornata è stata uno schifo.... come le altre schifose giornate. Sapete quali sono le giornate più schifose,più inutili e più insignificanti del mondo? Ne avete avuto l’esempio ora,si,le mie! Sospiro di nuovo e mi abbandono all’idea che domani sarà una giornata impegnativa....davvero impegnativa!
  
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