Eccomi ancora, con questa nuova fic!
Avendo rispolverato l'hard disk esterno, mi sono messa a correggere le fic mai postate alle quali ero più affezionata!
Perfectly Good Heart è una di quelle che ho ritrovato "a pezzi", ad esempio mi mancava il primo capitolo (e altri -_-), però la trovavo divertente e abbastanza spigliata come fic, che ho pensato valesse la pena pubblicare :)

Volevo ringraziare tutte le ragazze che ho ritrovato dopo tanti anni (come la mia cognatina Roxy, Elysan, Sany, e Fede) sui vari siti dove pubblico le fanfic, perchè dopo così tanti anni è stato bello ritrovarvi, è bello vedere che le passioni rimangono sempre le stesse anche se l'età anagrafica sale.
E nonostante siano passati più di 10 anni da quando ho parlato con voi la prima volta, mi sento sempre la solita anche se tante cose nella mia vita sono cambiate e sono decisamente cresciuta, però mi sento sempre la solita ragazzina che adora Avril Lavigne, la solita che adora Kaede Rukawa e Slam Dunk manco fossi una 12enne, la solita casinista di un tempo, anche se forse ora lo do a vedere un po' meno!XD

Buona lettura

Avril

Forse è abbastanza scontato dirlo, ma io lo dico lo stesso, tutto quello che nella fic appare scritto in corsivo, è un ricordo o semplicemente un flashback :) I pensieri invece sono sempre segnati da i trattini - ;)

Capitolo 1: Girl At Home

“E quindi pensavo di andare tutti insieme alla festa organizzata dall'università” esultò felice la ragazza mettendosi in piedi sul divano.

I tre ragazzi che la guardavano, non sembravano assolutamente entusiasti della sua idea ad ogni modo.

“Uhm” commentò uno dei tre

“Ma perchè?!” disse un altro

“Ci verrà mai qualcuno?” disse infine l'ultimo dei tre.

Avesse potuto farlo in quel momento Asuka li avrebbe uccisi tutti e tre a martellate.
Quelli erano i suoi tre coinquilini, e lei gli voleva un gran bene, ma di sicuro avrebbero dovuto mostrarsi più entusiasti difronte alle splendide idee che proponeva.

“IO VOGLIO ANDARE A QUESTA MALEDETTA FESTA!” disse saltando giù dal divano “E voi non mi fermerete, verrete con me!” disse puntando il dito contro i tre amici.

Hisashi Mitsui
Akira Sendoh e
Kaede Rukawa.

“Abbiamo altra scelta?” sospirò Akira

“Nessuna, solo quella di venire con me!”

Si trovava bene a vivere con quei tre, non era certo quello che avrebbe immaginato, lei si vedeva già in un bellissimo dormitorio universitario, circondata da tante fantastiche amiche e cose simili.
E invece, un bel giorno aveva letto un bellissimo annuncio su internet e si era presentata in quel loft, senza manco tenere conto che dietro quell'annuncio potesse nascondersi un maniaco o chissà quale altra cosa orribile.
Il loft era decisamente bello e ben arredato, luminoso ed enorme, proprio come era descritto sull'annuncio, Asuka si aspettava solo che fosse abitato da delle ragazze, e invece quando era arrivata li, si era trovata difronte due ragazzi, bellissimi per giunta.

Sua madre, quando lo aveva scoperto le aveva dato dell'incosciente senza cervello, ma lei era così, non le piaceva pensare molto sulle cose che faceva, e voleva davvero iniziare quella nuova avventura nella sua vita.


“Mia madre chiede se tu Sendoh e Mitsui siete dei serial killer!”

“Si!”

“Visto mamma??Ha detto di no!!”

“La colpa di questa situazione, è vostra” disse Rukawa, probabilmente riferendosi al fatto che non aveva scelto lui di accogliere in casa Asuka, in teoria avevano fatto tutto Sendoh e Mitsui, perchè quando la ragazza si era presentata Rukawa era anche a lezione, e forse avendo visto una ragazza così carina, non avevano saputo dire di no?

“Vi prego!Voglio vivere qui!Come sapete mi chiamo Asuka Fujiwara e sono simpatica, emotiva, un po' disordinata, non reggo molto gli alcolici ma nonostante tutto mi piace molto berli e mi piace canticchiare, e nonostante io li metta non so camminare molto bene con i tacchi, ah sono un po' logorroica forse.
Esco da una storia lunga, vivevo con Yuki, la mia migliore amica, che è una modella, ma essere circondata da modelle non mi mette a mio agio.!”

“Allora quando ti trasferisci?” disse Sendoh interessato

“Ehi!E se io volessi girare nudo per casa?Non potrò più farlo?!”

“Non lo facevi nemmeno prima Mitsui. Asuka, è deciso!Ti prendiamo con noi!!”

“Non ve ne pentirete!”

“Ora, possiamo continuare a guardare il film che abbiamo messo in pausa?” chiese speranzoso Hisashi.

“Si!Io mi preparo per andare a letto” replicò invece la ragazza, che lasciò gli uomini di casa e si diresse in bagno per far uscire la sua versione più casalinga.

Si tolse le lenti a contatto che cominciavano a farle bruciare gli occhi, si struccò e infine si infilò il pigiama.

-Mmmh, prima di dormire, ho voglia di mangiare del gelato!- pensò la ragazza mentre si avviava silenziosamente verso alla cucina.
Prese un'enorme tazza, e la riempì di gelato, come poteva privarsi di un piacere così grande?
Il gelato era una delle cose più buone esistenti sulla faccia dell'intero pianeta!

E non le importava che gli altri potessero vederla in pigiama, con gli occhiali e struccata, vivendoci insieme ormai, forse, si erano anche abituati a quel lato di Asuka, e poi anche lei si era abituata a vedere uomini camminare mezzi nudi, Hisashi Mitsui in particolar modo, quindi perchè loro non avrebbero dovuto abituarsi ai suoi lunghi capelli castani raccolti in due trecce scomposte e ad un bel pigiama azzurro con su dei gattini??

“Oh un film horror!” esclamò avvicinandosi al divano “A me non piacciono molto!Perchè stiamo guardando un film horror??”

“Non lo stiamo guardando con te, noi lo stiamo guardando” rispose Rukawa, tra i tre era decisamente quello più acido nei suoi confronti, anche se Asuka ci faceva poco caso, perchè quello era il suo carattere, e magari aveva bisogno di tempo per aprirsi.

Rukawa non era un ragazzo di molte parole, adorava il basket, gli piaceva ascoltare la musica e gli piaceva dormire, era quindi l'esatto opposto di Asuka, che parlava decisamente troppo, urlava, canticchiava in continuazione e combinava un pasticcio dietro l'altro.
A quelle parole di Rukawa, Asuka si avvicinò al divano e sempre con il suo fedele gelato in mano si fece posto sul divano proprio tra Rukawa e Sendoh.

“Aah, che bello stare con i maschi, guardare un film horror, mangiare il gelato!”

“Sssh” cercò di zittirla il povero Mitsui dall'altra parte dell'enorme divano.

“Sapete che cosa guarderei io ora?? Qualche film strappalacrime...quelli che ti mettono dentro tanta tristezza!!E poi andrei a letto pensando: oh che tristezza che ti lascia dentro questo film...”

I tre ragazzi decisero di ignorarla visto che stavano seguendo il film.

“Adesso quello li muore!” disse poi ad un certo punto la ragazza mentre si infilava un cucchiaino di gelato in bocca.

“ E perchè mai dovrebbe morire il protagonista?” replicò Mitsui

…

“Che ti avevo detto?Lo avevo già visto ahahah”

*****

“Ma cos'è questo disastro in bagno?”

“Ahahahahah, Mitchi guarda che è stato Akira l'ultimo ad usare il bagno!Io la doccia l'ho fatta prima di lui!”

“Asuka, sono d'accordo sul fatto che Sendoh sia entrato per ultimo, ma quel reggiseno non è sicuramente suo!!!” urlò indicando il pezzo di biancheria intima della ragazza che giaceva a terra senza nessun riguardo.

“Ahahahahahahahah!!”

“Sei senza ritegno”

“So che mi volete bene!” disse strizzando l'occhiolino all'amico per poi tornare in cucina a finire di preparare la colazione per tutti gli abitanti della casa.

Quello era solo l'inizio di quella che sarebbe stata una splendida giornata.
Si mise ai fornelli cercando di fare dei pancakes per tutti, sapeva che Sendoh perlomeno li avrebbe apprezzati, visto che al ragazzo piacevano molto.
In quanto agli altri due inquilini, avrebbero dovuto mangiarli comunque, o glieli avrebbe ficcati in gola con la forza.

“Sto preparando la colazione!” cinguettò verso l'abitante più silenzioso dell'appartamento.

“Non la voglio”

Cosa le aveva detto?
Rukawa le metteva davvero i nervi delle volte.

“Io la sto preparando, e poi voi giocate a basket, dovete mangiare, altrimenti mi svenite in campo!!”

“Non c'è bisogno che ti preoccupi per me” gli disse il ragazzo piazzandosi esattamente dietro di lei cercando di prendere qualcosa dallo scaffale della cucina.
Era alto il doppio di lei a momenti, quindi riusciva a fare ciò che voleva anche con la ragazza davanti.

“Io mi preoccupo invece!” disse girandosi verso di lui, e incrociare il suo sguardo la portò subito a distoglierlo, come se nello sguardo del bel moro ci fosse qualcosa in grado di mandarla fuori controllo. “Scommetto che neanche le vostre mamme vi danno tutte le attenzioni che vi do io!!”

“Uhm”

“E questi sono i tuoi pancakes!” urlò mettendo un piatto difronte al ragazzo che si era appena seduto al tavolo per fare colazione con dei cereali.

“Grazie”

Anche se lo disse con un tono di voce così impercettibile che Asuka non l'aveva neanche sentito.
 

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