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Autore: ladyElric23    30/03/2014    6 recensioni
[Attenzione: riprende una piccola parte di Captain America: The Winter Soldier. Possibili spoiler!]
Captain America davvero non riesce a capire per Natasha sia così interessata alla sua vita sentimentale e perché si stia impegnando tanto per procurargli un appuntamento, sa solo che in ogni loro momento morto la rossa inizia ad elencare quelle che secondo lei sono delle possibili candidate per un appuntamento galante.
Prima c’era stata la cameriera della tavola calda dove va a fare colazione tutte le domeniche mattina, in seguito la ragazza della contabilità, poi la receptionist con il piercing e infine Sharon, che fino a poche ore fa credeva essere solo un’infermiera sua vicina di casa...
“Cosa ne dici di Stark?”
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa fic riprende una piccola parte del film Captain America: The Winter Soldier, quindi io odiando seriamente gli spoiler la consiglio alle persone che hanno già visto il film, per evitare di essere presa a male parole xD

E’ una fic molto corta e molto leggera, con un accenno Stony e una Natasha un po’ bastard inside, perché a me piace così (e il mio livello di adorazione dopo questo film è salito alle stelle).

E ora DISCLAIMER: I personaggi non mi appartengono, non ho e non voglio nessun diritto su di loro o sulla Marvel, non scrivo a scopo di lucro ma solo per divertirmi un pochino J

 

Vi auguro una buona lettura, e per chi resisterà… ci leggiamo in fondo.

 

 

 

Candidato ideale

 

 

 

“Era il tuo primo bacio da più di settant’anni?”

Captain America davvero non riesce a capire per Natasha sia così interessata alla sua vita sentimentale e perché si stia impegnando tanto per procurargli un appuntamento, sa solo che in ogni loro momento morto la rossa inizia ad elencare quelle che secondo lei sono delle possibili candidate per un appuntamento galante.

Prima c’era stata la cameriera della tavola calda dove va a fare colazione tutte le domeniche mattina, in seguito la ragazza della contabilità, poi la receptionist con il piercing e infine Sharon, che fino a poche ore fa credeva essere solo un’infermiera sua vicina di casa.

“E’ stato così tremendo?”chiede, continuando imperterrito a tenere gli occhi fissi sulla strada.

“Non tremendo, ti serve solo un po’ di pratica.”

“Non credo sia questione di pratica…”

A sua discolpa Steve vorrebbe dire  che lo ha colto di sorpresa con quel bacio, ma sa benissimo che non sarebbe una scusa sufficiente. Dopotutto ha avuto una sola ragazza, e non è neanche riuscito a portarla a ballare, ricorda con una certa tristezza.

Inoltre Natasha sa essere molto pungente.

“Tutto è questione di pratica!” è infatti la sua risposta, accompagnata da un sorriso sghembo appena accennato.

“Si, beh, non è facile trovare qualcuno con affini esperienze di vita”

Romanoff appoggia con sguardo di sfida i piedi sul cruscotto, nonostante l’avesse ripresa per lo stesso motivo da neanche cinque minuti, analizzando la situazione ad alta voce.

“Quindi, vediamo: la tua persona ideale dovrebbe essere abituata a gestire la tensione psicologica che crea e obbliga il nostro lavoro, possibilmente esperta di conflitti, strategia e armi, con un modo tutto particolare di divertirsi”  lo prende in giro perché sa benissimo che il suo tempo libero, quando non va a fare visita a Peggy, lo passa solo e molto tranquillamente, come ogni anziano che si rispetti. Certo, il Capitano è vecchio soltanto dentro, come gli ha simpaticamente ricordato più volte Stark, ma questo a lei non importa.

In realtà Steve non crede di essere noioso, leggere un buon libro non è noioso, né andare ad un museo, né tanto meno vedersi un film che ha avuto particolarmente successo in quegli anni, è solo il suo modo per sentirsi partecipe davvero del ventunesimo secolo.

“E magari che non abbia novantacinque anni” aggiunge poi, sorrisendogli.

Rogers è sempre un po’ a disagio quando la vede sorridere, perché non riesce mai a capire se è un sorriso vero e sincero; lei è una spia, ha mentito per tutta la vita, è il suo lavoro, è stata addestrata per questo, e ha come l’impressione che abbia imparato fin troppo bene a controllare ogni sua emozione, quasi a sopprimerle, soffocarle dietro quella sua espressione perennemente indifferente.

Vorrebbe capirla un po’ di più, perché è la persona più vicina ad un’amica che ha al momento.

Continua a guardarlo sorridente, la letale Vedova Nera, e prima di proporgli l’ennesima candidatura aspetta di avere la sua più completa attenzione: sa che non ci vorrà molto, conosce perfettamente l’effetto che ha sugli uomini, tutti gli uomini, e non vuole perdersi neanche un istante della sua reazione.

Ci vuole solo qualche secondo.

“Cosa ne dici di Stark?”

Il famoso eroe americano viene colto ovviamente di sorpresa e per un riflesso incondizionato preme il piede sul pedale del freno, quasi inchiodando in mezzo alla strada deserta.

Una qualsiasi altra persona avrebbe mostrato una certa soddisfazione per questa sua reazione, ma non Natasha, rimasta ovviamente impassibile.

Dopotutto non ha ancora finito, perché rovinarsi il gioco in anticipo?

“Natasha, ma come ti viene in mente?”

“Pensaci: è il candidato ideale, ha tutte le caratteristiche che cerchi. In più è un miliardario, per di più affascinante, cosa mai scontata ma che si accetta sempre di buon grado. E poi fidati Capitano, chi disprezza compra. A lui non dispiacerebbe… e neanche a te!”

“NATASHA!”

Solo adesso, nel vedere il volto di Steve avvampare per la vergogna, lei si lascia andare ad un subdolo sorriso divertito e soddisfatto.

“Stavo scherzando…” è la sua flebile risposta, volutamente ben poco convincente.

No.

Non sta scherzando, e vuole che lui lo sappia.

Non sta mentendo e sa di aver colto nel segno; carpire informazioni dalle persone con uno sguardo è il suo lavoro e questo lo ha capito la prima volta che li ha visti insieme sull’helicarrier. Inoltre mettere il Capitano in imbarazzo la diverte.

E poi questa è la sua vendetta per aver dovuto togliere i piedi dal cruscotto dell’auto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nello stesso momento, Avengers Tower, New York.

 

 

“Jarvis, mi fischiano le orecchie”

“Un famoso detto popolare vuole che qualcuno stia parlando male di lei, signore”

Tony distoglie l’attenzione dalla saldatura che sta effettuando sulla sua nuova armatura e alza gli occhiali protettivi, portandoseli tra i capelli. Alza lo sguardo al soffitto, pensieroso, quasi a voler guardare un’ipotetica interfaccia fisica del suo sistema operativo, poi alza le spalle.

“Beh, mi stupirei del contrario”

“Non ne dubitavo, signore”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[NdA]: Vi avevo avvisati che è un piccola cavolata! In più credo anche che sia la One Shot più breve di sempre, almeno per quanto mi riguarda.

Che vi devo dire, è da quando ho visto il film che mi ronzava in testa quest’idea, fondamentalmente perché sono una shipper malata di Stony e mi ha fatta ridere un sacco vedere Natasha che cerca di convincere Steve ad uscire con qualcuno! Ho dovuto scriverla, per la mia salute xD

Inoltre ho adorato anche il rapporto tra Steve e Natasha in questo film, ma questa è un’altra storia.

 

Spero vi sia piaciuta, e vi minaccio dicendo che probabilmente leggerete ancora qualcosa di mio in questo fandom xD

Auguro a tutti una buona serata.

Ciao,

ladyElric

 

   
 
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