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Autore: emastrayeah    01/04/2014    1 recensioni
"Il destino ci aveva fatti incontrare, il mio cuore scalpitava ma la magia era appena iniziata"
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STRANEZZE
Ed eccomi catapultata nella realtà,ripenso ancora alle emozioni che mi hanno travolto pochi secondi prima...
Sono sempre più curiosa di sapere chi sia;apro l' armadio e cerco il mio quaderno,su ogni pagina ci sono dei disegni,ogni volta che rivivo quel momento disegno e scrivo le impressioni del sogno che mi hanno colpito per l' ennesima volta,noto che ogni pagina è datata, nella prima c'è una data e risale al  6 giugno,seconda 6 luglio,la terza 6 agosto...
Mi accorgo che il sogno che mi tormenta ormai da tempo è sempre lo stesso giorno di ogni mese,un pò sconvolta e sbalordita mi dirigo verso la porta per recarmi alla stazione.
INCONTRO
Mi dirigo verso la stazione per incontrare Matteo,il mio migliore amico,la strada è lunga e il cielo d'un tratto inizia a tuonare,un bagliore mi attrae ed è il primo di una lunga catena, lancio un' occhiata al display del cellulare e mi accorgo che il treno arriverà a breve,inizio a correre sul prato umido e inaspettatamente la caviglia mi cede, e in un attimo mi trovo a pochi centimetri da terra ma qualcosa blocca la mia caduta.
Alzo gli occhi e vedo un ragazzo appena sopra di me,rimaniamo immobili per un tempo che pare interminabile,lo osservo attentamente:è alto, ha i capelli castano scuro,mi soffermo sui suoi occhi, ha uno sguardo intenso e d' un tratto essi creano un varco in me, sento il cuore rimbombarmi nel petto e il respiro inizia a farsi affannoso,il silenzio si interrompe da una vibrazione,"Matteo!" esclamo, leggo il suo messaggio, "scusa oggi non posso esserci, domani ti spiego", con un sospiro rimetto il cellulare in tasca e mi concentro sul ragazzo, "grazie mille, se non fosse stato per te  sicuramente mi sarei  slogata la caviglia" gli dico, sfodera immediatamente un sorriso, "non ti preoccupare,comunque sono Emanuele" mi dice porgendomi la mano, "Serena"gli dico stringendola, sento un dolore nascere nella caviglia e di colpo piombo a terra," ti fa male?Vuoi che ti porto all' ospedale?" mi domanda, nei suoi occhi intravedo preoccupazione,"no,non ti preoccupare adesso mi rialzo e torno a casa" gli rispondo, cerca di alzarmi ma senza successo, "non posso lasciarti così, fammi almeno accompagnarti a casa" mi dice fissandomi neglio occhi,mi rialza e mi fa appoggiare alla sua spalla, " ma se hai degli impegni o sei occupato vai, non ti preoccupare" insisto, " niente che non si possa rimandare"  risponde, sfoderando un sorriso così bello in grado di far brillare l' intero universo.
Durante il tragitto riesco a conoscerlo meglio, sò che viene da Verona, suona la chitarra ed è un appassionato di musica;attraversiamo un parco e mi soffermo a guardare il cielo,intravedo un raggio di sole e di colpo sembra cessare di piovere, mi volto e all' improvviso mi ritrovo a terra ma qualcosa attutisce la mia caduta,mi accorgo di essere sopra ad Emanuele, a pochi centimetri dai suoi occhi, le sue labbra si avvicinano lentamente alle mie, la mia mente si perde e sento il cuore esplodere, mi sembra di toccare il cielo con un dito ma di colpo tutto questo svanisce, una presenza oscura è pronta a divorarmi.
  
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