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Autore: zucchero filato    07/07/2008    3 recensioni
Tutto è nato da un "e se..." ed alcune pagine sono uscite prepotenti, scritte di getto in un pomeriggio.
E se Terence avesse deciso di distruggersi completamente? E se Candy non avesse resistito al bisogno di trovarlo? E se...
Solo che poi c'era bisogno di capire come mai sono arrivati qui, a questo appuntamento con il destino, l'inizio e la fine ben chiari ma poco chiaro era quello che stava nel mezzo.Per definire gli eventi ho impiegato più tempo ed ormai che sono in dirittura d'arrivo inizio a postare l'inizio, proprio quelle prime pagine che ho scritto tutte d'un fiato.
Questo racconto è stato anche un esercizio di scrittura, provare a calarmi in un personaggio per me più difficili rispetto ad Albert, come Terence, sua madre, Susanna o altri...giudicherete voi...
Buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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L’angolo dell’autrice

Grazie a kaoru e medea per i complimenti. So di essere veloce ma la storia è quasi completamente scritta ed io sono un po’ compulsiva… ^_^

Per blu rei grazie ancora per le tue numerosissime recensioni… J

 

 

Eleonor passeggiava nervosamente avanti e indietro nel salone.

Era in collera come non le capitava da tempo ma questa volta Richard aveva davvero esagerato.

Aveva trovato finalmente Terence e glielo aveva comunicato con noncuranza solo dopo essere andato a New Haven ed ora non voleva darle l’indirizzo, non voleva che lei andasse da lui.

Si era fatta annunciare ed ora attendeva che Sua Grazia si degnasse di riceverla.

“Eleonor, a cosa devo la tua visita?”

“Oh! Hai ancora il coraggio di chiederlo?”

“Non capisco…”

“Non ci provare!”, Eleonor gli si avvicinò minacciosa.

“Terence sta bene, non c’è motivo perché tu lo debba vedere ora, vi incontrerete quando tornerà a  casa…ora c’è Susanna con lui”

“COSA!? SONO SUA MADRE, HO IL DIRITTO DI VEDERLO!!! SUSANNA! MA SEI IMPAZZITO?”

“Non hai forse sentito?”, l’atteggiamento del Duca continuava ad essere estremamente freddo e guardava la donna con aria di sufficienza, apparentemente indifferente alla sua ira.

“Ho sentito! Come hai potuto pensare di lasciare che Susanna restasse con lui?! Al posto mio!?!”, gli occhi di Eleonor erano stretti e lo fissavano con rabbia.

“Perché?”, lui non l’aveva mai vista così alterata.

“Come perché? E’ colpa di quella streghetta e del suo ricatto se Terence continua a stare male!”

Il duca alzò un sopracciglio e girò intorno ad Eleonor che finalmente aveva smesso di passeggiare nervosamente.

“Non mi dire che ha ingannato anche te?”, gli chiese con voce ironica, seguendolo con gli occhi.

“Spiegati”, le rispose secco.

“Sai cos’è accaduto, vero?”

“Intendi l’incidente e tutto il resto?”

“Sì”

“Sì, ne sono a conoscenza”

“Sai anche che Terence non è innamorato di Susanna?”

Richard restò perplesso.

“Direi di no, vista la tua faccia…cosa ti ha raccontato quella strega?”

“Non permetterti…Susanna è una ragazza molto dolce”

“Sì, una serpe travestita da cerbiatto!”

Il Duca non rispose, il suo colloquio con la signorina Marlow era stato soprattutto costellato da silenzi in risposta alle sue domande, che si fosse sbagliato, che avesse capito male. No, lei lo amava, si vedeva chiaramente. E lui non voleva che quella ragazza, quella Candy li si avvicinasse di nuovo.

 

“Tu forse non sai che Terence si è innamorato di una ragazza quando era a Londra, una ragazza che ricambia i suoi sentimenti e che, dopo il collegio ha ritrovato qui in America. Si sono rivisti ma l’incidente li ha costretti, ha costretto lei a rinunciare a lui perché potesse essere libero di occuparsi di Susanna che gli ha salvato la vita. Quello che non sai è che Terence non l’ha mai dimenticata.

Susanna ha fatto di tutto per sfruttare il gesto altruistico che ha compiuto per legare a sé Terence nel modo più ignobile, ha fatto leva sul suo senso del dovere e dell’onore per costringerlo a restare.”

 

Il Duca ascoltò quello che Eleonor gli disse e restò silenzioso mentre si avvicinava ad una delle finestre.

Poteva immaginare come Terence rivedesse la storia sua e di Eleonor, declinata in modo diverso ma molto simile.

L’onore e il dovere che spezzano un legame altrimenti destinato ad essere eterno: il dolore di un’esperienza del genere era più che sufficiente a portare alla follia una persona meno sensibile e tormentata, il duca poteva ben figurarsi l’effetto devastante che aveva avuto sul figlio.

 

“E’ lei il motivo per cui è sparito?”, non riusciva a guardare Eleonor negli occhi, continuò a fissare il paesaggio.

“Sì, non riesce ad accettare questa situazione e non riesce a dimenticarla..quando credeva di aver saldato il suo debito con Susanna e quindi di essere libero di tornare da lei una serie di circostanze sfortunate hanno fatto sì che lui credesse di averla persa…”

“..e non era così…”

“No..ma lui è troppo impulsivo ed ha sofferto e sopportato già troppo..”

“Chi sarebbe la ragazza, la conosco?”

“Cos’è? Deve passare il vaglio di Sua Grazia? Deve essere di sangue blu?”

Richard si voltò guardando Eleonor tra l’incerto e l’incollerito.

“Eleonor, non ti permettere!”

“Certo che mi permetto!”, gli si era avvicinata di nuovo con aria di sfida.

 “Voglio solo sapere chi è”

Eleonor scosse la testa, quell’uomo la faceva diventare matta. Il Duca le diede nuovamente le spalle.

“Si chiama Candy…”

Lui si voltò di scatto.”Candy? Candy Andrew? Bionda, con i riccioli, due codini, occhi verdi, lentiggini?”

“Sì, la conosci?”

“Sì, sì…è stata lei a convincermi a non costringere Terence a tornare in Inghilterra quando se ne è andato dalla scuola…io..io avevo capito che…ma non pensavo che...”, Richard ora aveva lo sguardo assente, rivedeva quel pomeriggio lungo il Tamigi con Candy, rivedeva Terence che gli chiedeva di intervenire perché lei non fosse espulsa.

“Lei non è degna di Terence, non voglio che una persona dubbia come lei…”, rispose scacciando quei ricordi.

“Non è una persona dubbia, chi ti ha detto una cosa del genere?”

“Credi di conoscerla così bene, eh? Sai che ha vissuto per quasi un anno con un uomo?! Ha detto a tutti che aveva perduto la memoria e che lo stava curando! Una storia bella e buona per coprire una lascività di costumi che non approvo!”

“Non sai nemmeno di cosa stai parlando! Era veramente amnesico ed era William Andrew, anche se lei allora non lo sapeva, sapeva solo che quell’uomo le aveva salvato la vita, era il suo migliore amico, un fratello per lei”.

Lui si girò di scatto. “MA COSA DICI?!”

“Vedo che ne sai meno di me…”

Silenzio, silenzio per diversi minuti, solo la pendola scandiva piano il tempo nel pomeriggio ovattato.

Si sedette prendendosi la testa con le mani. Ricordava bene anche quel giorno in cui l’aveva minacciata, lei era rimasta sconvolta, ricordava le parole dure di William Andrew.

“Cosa hai combinato?”

Inspirò profondamente. “Sono…sono andato a Chicago, ho parlato con lei, le ho detto di non avvicinarsi più a Terence, di lasciarlo in pace, che c’era Susanna…”

“Sei un disgraziato!”

Lui la fissò incerto, non era del tutto sicuro di aver fatto un errore ma di fronte all’incrollabile sicurezza di Eleonor aveva vacillato. Tuttavia il suo sesto senso, di solito, non sbagliava, anche se ora sembrava che tutto fosse contro di lui.

“Richard…”, alla fine gli posò una mano sulla spalla perché la guardasse, “Dimmi dov’è Terence..”

“Andiamo” e si alzò deciso, prendendole la mano.

 

In quello che a lui sembrava il sonno apparve più volte il viso di Susanna, molto vicino al suo: con le mani tentava di respingere quella visione ma sembrava solida e continuava a tornare.

Ripiombò nell’oscurità, il sonno agitato. Ancora una visione: stavolta suo padre…e Candy perché non riusciva a vederla? Doveva alzarsi, doveva raggiungerla, si sentiva come inviluppato in una tela di ragno che gli impediva i movimenti, come se avesse le pastoie.

Il giorno si fece strada un’altra volta, prepotente, e apparve il viso della madre: si destò del tutto, stavolta non era un incubo, era reale. Lei lo abbracciò piangendo.

 

  
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