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Autore: kamy    04/04/2014    2 recensioni
L'ultimo combattimento di DBNA sta per avere inizio.
Riusciranno Goku e Vegeta a distruggere finalmente Lourth?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: 18/Crilin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap.3 Una cappa insuperabile

L’aura violacea della creatura si conficcò nel terreno, facendo levitare rocce viola-nere.

Il cielo si trapuntò di stelle azzurrine, che precipitarono, illuminando di scie blu o dorate la figura incappucciata. Ad ogni passo cadenzato della creatura, il suo mantello ondeggiava, in morbide pieghe.

Si fermò e si teletrasportò per schivare un makankosappo. L’onda era una spirale arancio-dorata con dentro un fascio di energia, esplose contro il terreno, sprigionando una luce bianca che accecò i presenti.

Zolle di terriccio erano schizzate in tutta le direzioni. Lourth schivò un pugno di una figura resa indefinita dal bagliore, ma appena si fu attenuato poté riconoscere il Demon King.

Junior provò a tempestarlo di colpi, il suo mantello contrastava con quello del nemico. Le sue antenne oscillavano, mentre tutti i suoi muscoli si tendevano e scattavano per sferrare i colpi. Provò ad affondare le unghie delle quattro dita nella carne del nemico, i suoi denti erano aguzzi, il sangue pulsava furiosamente nelle sue vene, andando a gonfiare le sue membrane rosa.

Lanciò una sfera di energia azzurra, grande quanto l’unghia dell’indice che si dilatò, fino a diventare cinque volte il suo viso aguzzo. L’attacco trasudava un ki potente ed emanava fulmini. Le pietre intente a levitare si frantumarono.

Lourth si teletrasportò nuovamente, i suoi spostamenti erano preannunciato da un basso suono che alle orecchie aguzze del namecciano ricordava un cigolio meccanico.

Soltanto che l’aura del nemico era azzerata e il suono accompagnava solo la sparizione, non anche il punto della ricomparsa.

«Umphf» si lamentò il namecciano, controllando che Tenshinhan fosse ancora vivo. «…Sappi che non amo i codardi» ruggì. Assottigliò gli occhi, dal taglio triangolare e inspirò, dilatando le narici, cercando una traccia di odore, mentre stringeva le labbra fino a farle sbiancare.

Non notò movimenti o percepì aura, ma si sfilò il mantello e lo lanciò, facendolo cadere a terra. Il peso dell’indumento era innaturale e nel precipitare al suolo creò delle crepe. Il suo corpo andò crescendo, divenendo aranciato e una corona gli comparve sulla fronte, piegata in avanti la schiena, fletté le ginocchia, serrando i pugni, la sua aura brillava d’oro. Iniziò a far piovere delle sfere di energia a tappeto, bersagliando l’intero territorio, trasformando il prato in un deserto.

Esaurito l’enorme dispiegamento di forze, la sua pelle divenne verde-acqua, umida di sudore.

Intravide una barriera di energia e unì le mani al petto, lanciando un’onda di energia circolare, circondata da una fiamma aranciata con cui la mandò in pezzi. L’esplosione sollevò un alto polverone.

Un tentacolo di aura viola schizzò dalla nube e colpì in pieno Junior, facendolo volare all’indietro. Il namecciano ricadde a terra malamente e strisciò, strappandosi il pezzo di sopra della tuta. Si rialzò e si tolse la parte stracciata, massaggiandosi il collo scricchiolante.

L’energia del nemico lo colpì in pieno, aprendogli dei tagli nella pelle, stracciando i suoi pantaloni. Piccolo ricadde carponi, boccheggiando, il sapore metallico del sangue in bocca.

«Ha un’aura potentissima» biascicò, ingoiando il dolore. L’aura del nemico si faceva via via più nefasta e potente, infierendo su di lui, fino a fargli vomitare sangue.

«La radice del tuo potere è troppo simile alla mia, la tua sola esistenza qui mi potenzia, nutrendo la mia essenza». La voce di Lourth sembrava in ogni luogo, compreso nella sua testa, ma non in nessuno specifico.

Piccolo fece una smorfia. "Forse avrei dovuto aspettare gli altri" pensò. "Elly, a che punto sei?". Iniziò a sparare delle onde giallo luminescenti verso il nemico, che diveniva intangibile, quasi trasparente e gli attacchi lo attraversavano.

"… Stavo seguendo la tua aura, ma… è come se ci fosse un disturbo. Non riesco a individuarti!" rispose lei telepaticamente.

"Sono con Tenshinhan. Non individui neanche la sua?".

"Probabilmente se non fossimo legati, non riusciremmo neanche a metterci in contatto. Il nemico crea come una cappa di energia".

«Merda» sibilò Piccolo. Levitò sopra la creatura e allungò il braccio, cercando di trafiggerla. Trapassò da parte a parte il mantello del nemico, ma di lui non c’era più traccia.

Riprovò gli attacchi energetici nel punto in cui riapparve, ma questi andavano ad esplodere, alzando delle nuvole di fumo, senza tangerlo. Il sudore colava su tutto il corpo del namecciano, che per lo spreco di energia respirava con la bocca spalancata.

L’aura del nemico diede un ritorno di fiamma e gli occhi del namecciano divennero vitrei. Si accasciò su una roccia, rischiando di perdere i sensi.

"Elly… passate da Bulma… Serva qualcosa per resistere all’interno di questa cappa…".

"Ricevuto… Tu-tu pensa a resistere" rispose la saiyan.

 

***

 

«Prima un sole nero, adesso è calata una notte rossa illuminata da una luna che sembra un sole» sussurrò Kamhara. «Tutto questo non ha senso! Serrò i pugni e deglutì. Iniziò a temere che la Terra sia stata trasferita in un’altra dimensione, quella del nemico.

«Non è possibile» sussurrò Crilin, tremando.

«Se lo sconfiggiamo torneremo dove dobbiamo stare» abbaiò Reghina. «Dobbiamo farlo alla svelta».

«L’orologio elettronico continua a segnare sempre orari diversi» sussurrò John, guardando fuori. L’intera città era illuminata da riflessi aranciati e vermigli. «Vuol dire che anche gli impulsi elettromagnetici in questo mondo è diversa. Potrebbe essere tutto a vantaggio del nostro nemico».

Elly serrò i pugni. «Bulma, ci servono adesso quegli strumenti!» si agitò.

La scienziata spense una sigaretta sotto la scarpa, aveva il viso segnato da profonde rughe d’espressione. «Sono complesse, ci vogliono diversi materiali. In poche ore non ne riuscirò a fare più di un tot alla volta».

Si girò verso C18. «Lei è un cyborg, quelli come lei dovrebbero cominciare ad andare. Hanno già montati dei protettori per gli impulsi elettromagnetici e quella cappa non dovrebbe intaccarli».

«D’accordo» sussurrò la donna dai corti capelli biondi.

«… Ed io che volevo darmi una mossa. Conoscendo Goku e Vegeta saranno tra i primi che vorranno quegli aggeggi» gemette Reghina. "Si vede che Elly è in ansia per l’uomo che ama. Vorrei poterla aiutare, è una buona amica… Forse una delle poche che abbia mai avuto" pensò.

  
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